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Il libro, una delle opere più importanti della letteratura del Sol Levante, ci trasporta in un mondo, quello giapponese del XVI° secolo, con una concezione dell’esistenza e, in particolare, della libertà individuale, distanti dai canoni della nostra “civiltà occidentale” e per questo motivo per noi tanto affascinante quanto difficile ad essere interamente penetrato. Al centro della narrazione, infatti, è un monaco buddista, maestro della cerimonia del Té – “la cui essenza è condensata nei principi di armonia, rispetto, purezza” – un’”arte” importante nella cultura popolare e tradizionale nipponica. E’ un libro, quindi, che si impone non solo per l’intrinseco valore letterario ma, soprattutto, per i suoi contenuti di profonda spiritualità. L’Autore narra di essere venuto in possesso di un diario scritto dal monaco Honkakubo, vissuto tra il XVI° ed il XVII° secolo, in cui vengono rievocati gli ultimi giorni di vita del suo Grande Maestro, cultore della Via del Tè, Sen no Rikyu,“sistematizzatore”della cerimonia del Tè, che ebbe un grande seguito nel XVI° secolo (morì nel 1591 all’età di 69 anni. L’allievo prediletto ha dedicato tutta la sua vita per comprendere i motivi dell’oscura morte del suo maestro, e di altri maestri del Tè dell’epoca, che, senza alcuna apparente colpa, accettarono di eseguire, senza discutere, gli ordini del potente leader militare Thietomi Hideyoshui: togliersi la vita facendo “seppuku” (il suicido rituale buddista). Eppure Sen no Rikyu si era sempre dimostrato osservante delle leggi e delle regole che legano il subordinato al suo Signore ed, anzi, si era conquistato un grande seguito e altrettanti meriti nella vita (1522/1591) riformando incisivamente la cerimonia del Tè e fondando una scuola nella quale praticare la Via del Tè secondo l’indirizzo Ura Skuke. Come deve essere interpretata, quindi, la condotta del Maestro: un’estrema protesta contro il potere dominante ovvero la solenne rivendicazione della libertà individuale? Intorno a questo tema si dipanano i ricordi e le profonde riflessioni sul destino umano dell’Autore del Diario, che dovrà trovare da sé le risposte che si aspettava dal Maestro.
Chi è I.N.T.K.
La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.
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