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snorri

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messaggi di snorri


  1. La penso come te Getsunomichi sono oggetti nati per uno scopo funzionale, essere un arma, una lama può essere pure brutta rozza al vedersi ma essere il top sotto questo aspetto o l'esatto contrario , poi dipende dai gusti , ma lo spirito del bushi come giustamente hai detto è la cosa più importante, Cmq in ogni esperienza bella o brutta che sia c'è sempre da imparare.


  2. Grazie a tutti per le risposte grazie Luca, effettivamente come primo acquisto di una vera nihonto non ho investito molto, sia per capire come importare con i giusti permessi e l'iter da seguire ( compreso dissanguamento in dogana ), che per la mia poca conoscenza in materia. Più che altro questa lama, la vedo come un simbolo che mi dia il giusto imput per iniziare uno studio approfondito su questi meravigliosi oggetti d'arte che racchiudono in essi tutto lo spirito del bushi. Il vostro aiuto amici in questa passione che ci accomuna é il valore più grande. Oss


  3. Grazie della risposta, Gisberto ognuno è libero di se stesso parto da questo principio , antiche culture ed usanze , spazi e tempi diversi, etica morale religiosa differente ecc, il discorso è molto ampio e vasto , ho sempre percepito in genere il samurai come un essere freddo incline solo alla perfezione di ogni gesto , nell'ultimo samurai la donna che ha perso il marito in battaglia deve accudire l'uccisore del marito , tutto è incline alla regola ed al proprio codice , ovvio parlo di un film ma rispecchia bene tale concetto " La via della spada del samurai è la costante ricerca della perfezione " Perfezione intesa come negazione delle istintualità' legate agli impulsi dei sensi ed esaltazione di qualità legate alle regole, al sacrificio ed alla ricerca della via Do , tutto questo nella lettura del libro e nel capitolo enunciato sopra non mi torna.


  4. Nell'antica Grecia "stretti" rapporti tra discepolo e tutore, tra amici, tra guerrieri, .... erano considerati assolutamente normali.

    Ciao Paolo per l'appunto non riesco a vedere similitudini ed analogie tra la classe guerriera samuraica e quella dell'antica grecia , perlomeno non l'ho mai concepita , e storicamente vorrei approfondire.


  5. Ho sempre visto il samurai , come un pazzo dedito alla perfezione , sia marziale che dell'onore , ovvio tutti gli uomini non sono uguali ma chi abbraccia uno stile di vita si attiene a delle regole ben precise, non posso concepire un Giappone storico e mi riferisco alla classe guerriera simile all'antica grecia , dall' hagakure e dalle numerose citazioni si attingono regole sia di pensiero che di azione , se una classe guerriera dedita alla perfezione personale e marziale si lasciasse assorbire dalla via dell'amore e della sensualità' quali opere ed imprese eroiche ne potrebbero venir fuori , l'unico scopo è la morte onorevole ricercata sul campo di battaglia , un uomo che aspira a questo puo' aspirare ad altro'? E' una mia riflessione personale , maa , si dovrebbe approfondire storicamente una tale questione.


  6. Ho appena finito di leggere, il libro il pennello e la spada di : Leonardo Arena , specie il capitolo l'androgino sublime mi ha lasciato alquanto perplesso ,si evince che siccome la donna fosse in relazione all'uomo in una posizione di inferiorita' la relazione con essa fosse considerata di basso livello , a tal ragione specie nell'era togugawa venivano incitati e tollerati i rapporti tra uomini , prassi a detta dell'autore che veniva applicata alla classe samurai e addirittura il famoso Musashi ne sia stato incline , direi a dir poco che un mito a parere personale a tal punto sia sottoposto ad una caduta direi alquanto rovinosa, nel senso e nel rispetto della persona e delle scelte personali non giudicabili , ma un Musashi cosi non riesco ad immaginarmelo. Riporto a tal proposito una stessa questione sollevata da un utente sul sito Giapponizzati , questione riportata gia' qualche anno fa :

     

    Grazie anche al film, The last Samurai, la figura del guerriero che combatteva, incutendo timore al suo solo passaggio, e’ ben salda nella mia mente. Leggendo un libro di storia giapponose ho scoperto un altra loro qualita’. Durante il periodo Togugawa, vi era una forte influenza del confucianesimo cinese ovviamente modificato per le esigenze giapponesi. Questo faceva sentire la sua voce anche nel campo delle relazioni tra i sessi. Un libro, l’Onna Daigaku (I grandi insegnamenti per le donne), del 1716 parlava delle “cinque infermita’” della donna:
    1) indocilita’
    2) insoddisfazione
    3) calunnia
    4) gelosia
    5) stupidita’
    Questo poneva il sesso femminile in una condizione di netta inferiorita’ rispetto all’uomo, e si pensava che queste infermita’ fossero presenti in sette o otto donne su dieci. L’opinione negativa circa le donne e’ una delle ragioni per cui molti samurai, se non tutti, sceglievano relazioni omosessuali. Inoltre, in base alla filosofia cinese yin e yang, osservata da alcuni, l’unione troppo frequente con la donna yin, poteva seriamente indebolire l’uomo yang. I confuciani e lo shogunato non approvavano l’omosessualita’, ma chiudevano un occhio. Lo shogunato era particolarmente incline alla tolleranza, perche’ nel caso del Giappone, nelle relazioni omosessuali maschili si rifletteva la gerarchia sociale, e cioe’ la parte dell’uomo era sempre interpretata dalla persona di rango piu’ alto.
    Era quindi un’omosessualita’ in un certo senso che dipendeva dall’estremo maschilismo dei samurai. Ma e’ strano come l’essere troppo uomo alla fine fa diventare donna.
    Comunque ho visto che Nagisa Oshima ha affrontato il tema in Gohatto, film del 1999.
    Chiedo a tal proposito a chi ne sa certamente di piu' di far luce su come siano andate storicamente le cose.

  7. Da tempo che non posto nulla anche se leggo e seguo il forum con molto interesse, in relazione all'argomento di cui sopra mi sono cimentato nella costruzione di questo piccolo tempietto shinto , realizzato utilizzando semplici listelli di abete , colla vinilica e chiodini, spero che l'idea possa servire e magari sviluppata e migliorata.

     

    Un saluto a tutti gli amici del forum

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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