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Tsubame

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messaggi di Tsubame


  1. Forse un cambio generazionale, ma non mi aspetto stravolgimenti. Del resto queste opinioni anche se poco ortodosse non sono del tutto nuove.Lo stesso Fujishiro Matsuo nel suo Meito Zuikan concorda con la teoria dell'alterazione del Sugata dovuta alle troppe politure. Altri no. Io credo che la verità stia nel mezzo, per una serie di ragioni che ti spiegherò a suo tempo se riesco a provarle.

    Tramite Markus Sesko ho ricevuto altro materiale, più recente, sulle primissime spade con curvatura e devo dire che mi sarà necessario valutare molto bene le opinioni di Nakahara nell'eventualità di una correzione del mio studio sulle stesse e del prossimo articolo sull'origine e scopo della Tsuba.


  2. "Facts and Fundamentals of Japanese Swords - A Collector's Guide" Pubblicato dalla Kodansha International in lingua inglese, Agosto 2010, pp. 192, 140 disegni dettagliati, 160 foto in bianco e nero, hardcover, prezzo £ 27 informazioni info@kodansha.eu .

     

    L'autore, Nobuo Nakahara (classe 1951) si è laureato alla Doushisha University di Kyoto nel 1974 ed è stato apprendista di Kosuke Murakami, cui è succeduto negli studi e ricerche sulla spada giapponese e ha pubblicato per vent'anni il Japanese Sword Journal, fino al 1998. Ha pubblicato diversi libri fra cui Katana no Kansho nel 2005 che ha ispirato la pubblicazione del libro di cui parleremo.

     

    Il traduttore è Paul Martin, già membro della sezione antichità giapponesi del British Museum e ora studioso e traduttore a tempo pieno.

     

    Questo libro ha come base il summenzionato "Katana no Kansho - Jishitsu to Kihon" (Valutazione della spada : opinioni e basi) di Nakahara, ma durante la preparazione della traduzione Nakahara, il suo studente Takahashi e Paul Martin hanno convenuto di dare un taglio diverso aggiungendo sezioni specificatamante pensate per gli appassionati occidentali.

     

    Sebbene ripresenti (in modo eccellente e con ottime immagini del resto) molte cose che già si possono trovare su altri testi, Nakahara ha dato a questo libro un'impronta molto personale. Al punto da convincere il traduttore/co-autore Paul martin ad aggiungere nella prefazione che "le opinioni riportate non sono necessariamente le mie...OMISSIS... Nakahara ha delle opinioni piuttosto forti e che, sebbene intelligenti ed illuminanti, non sono sempre in linea con i più comuni punti di vista." :laugh:

     

    Queste opinioni sono fondamentalmente il motivo per cui mi sono deciso a postare queste mie righe. Nakahara non accetta ciecamente le idee di nessuna autorità e contesta luoghi comuni usando il buon senso e producendo prove a sostegno di quanto dice.

     

    I punti che trovo interessanti in questo libro sono :

     

    - una terminologia leggermente differente (che è cosa comune in Giappone e a cui non guasta abituarsi), come l'uso di In-no-Tachi o Yo-no-Tachi o Nakago Funbari.

     

    - la dissertazione sulle lame Mumei.

     

    - l'uso di fotografie anzichè disegni (quando possibile/conveniente) e la qualità di questi, come anche l'uso della formula Q&A (domanda e risposta) nella discussione deglii argomenti.

     

    - il mostrare cosa si deve guardare valutando una spada e come, ad esempio nell'identificare una punta malamente rifatta o "stanca", le foto di come appare un Nakago esposto ad alte temperature, e soprattutto le conseguenze dell'uso e delle modifiche fatte alla lama nel tempo e le loro implicazioni che potrebbero persino arrivare a modificare la percezione dell'evoluzione della spada giapponese.

     

    - la definizione delle cinque scuole da parte della famiglia Hon'ami.

     

    - la ferma volontà di diffondere un punto di vista differente da quello comunemente accettato.

     

    In generale, anche se si può non essere d'accordo su alcune conclusioni dell'autore, essere guidati da questi a considerare delle opzioni diverse è stato sicuramente un arricchimento per me.

     

    Aggiungo il link ad una review molto più autorevole della mia, autore Clive Sinclair della To-Ken Society of U.K.:

     

    http://www.to-ken.com/articles/Bookreview.htm

     

    Kodansha Europe ha il testo già disponibile (e-mail informativa mandatoria)

     

    oppure lo potete aquistare qui con spedizione inclusa nel prezzo : http://www.bookdepository.co.uk/book/9784770031303/Facts-and-Fundamentals-of-Japanese-Swords

     

    Image0004-5.jpg


  3. Nonostante abbia sia la versione originale che quella in inglese, aggiungo anche la mia adesione perchè ogni cosa pubblicata in italiano merita sostegno.

     

    Vogliate cortesemente informarmi anche sulle future traduzioni, quando ve ne saranno.

     

    Per l'invio vogliate contattarmi via e-mail a tsubame1@tin.it in quanto devo farmi arrivare la copia in un luogo diverso dalla mia residenza.


  4. se i miei studi del forum sono corretti, dovrebbero esistere varie tecniche per la realizzazione di una lama e queste determinano le varie caratteristiche di essa. esistono dunque varie scuole e vari famiglie di spadai. a me interesserebbe sapere se sia rintracciabile chi forgio' la spada di yoshitsune minamoto e se fosse possibile trovare una lama forgiata dalla stessa scuola/famiglia. ho provato a cercare nel forum e in rete ma non ho trovato granchè.

    grazie in anticipo

     

    Fumitoshi (o Monju, per entrambi 文敏) da Mutsu (Oshu e Dewa) ritenuto discendente da "Fushu" (俘囚) Emishi di etnia Yaioi presi prigionieri o divenuti collaborazionisti degli Yamato durante le guerre nel Tohoku (fine VIII secolo), forgiò Usumidori (Verde Chiaro, riferito ad un acero, credo 薄緑) che Yoshikawa Sensei ritiene venne successivamente rinominata Higekiri (Tagliabarbe : 髭切).

    E' appartenuta ai Minamoto per molto tempo e a partire da tempi semi-leggendari. E' nominata in una pletora di leggende giapponesi.

     

    Qui c'è qualcosa sulle spade dei Minamoto : http://www.sho-shin.com/sanin4.htm


  5. Suppongo tu ti riferisca alla credibilità delle certificazioni di cui si era parlato in un precedente post...

     

    Quella del 2007 va bene, quella del 1968 no, senza nemmeno guardare non dico i dettagli delle lame ma semplicemente i fornimenti delle montature...

     

    Come già detto, le lame con "grandi nomi" e vecchie certificazioni che vengono offerte su e-bay o da venditori giapponesi a noi occidentali sono quelle che

    non passerebbero sicuramente lo Shinsa di oggi.

     

    Anche espertissimi,reali supposti e supponenti tali, sono stati fregati da "Masamune" "Kotetsu" e "Yukimitsu" falsi, in tempi recenti, anche "offerti" in vendita da Christies o Sotheby's.

     

    Gli scalini alti sono per quelli con le gambe lunghe...


  6. Qualcuno di voi mi saprebbe dare una lista di nomi di spade adatte all'utilizzo della batto-jutsu? Ve lo chiedo perchè tra qualche tempo vorrei iniziare un corso di iaido,poichè sono molto interessato a quell'arte, mi interesserebbe sapere quale siano spade adatte e se qualcuno lo sa mi piacerebbe sapere anke il prezzo.Grazie mille e scusate per il disturbonumerouno.gif

     

    Cristiano, passeranno anni prima che il tuo Sensei ti autorizzi ad usare una lama affilata. In qualsiasi caso dipende dalle scuole, dalle tue dimensioni e dalla capacità che svilupperai. A suo tempo ci penserà

    il tuo maestro ad indirizzarti al meglio.

     

    Ciao


  7. Buon per te che ti senti così sicuro di saper riconoscere una qualsiasi firma falsa da una autentica. Io non lo sono e difficilmente lo sarò.

     

    Perchè difficilmente ? Cosa ci sta a fare il forum ? Cos'è questo disfattismo ?

    Prima occorre riconoscere la qualità della lama, del suo stato di salute e della politura. Poi si controlla la firma.

    C'era una grande firma in vendita recentemente (credo da Christies) con un Hagire. Invenduta. Eppure era Shoshin...

    La firma è solo un aspetto di molti.


  8. - Art of the Samurai: Japanese Arms and Armor

    edito dal Metropolitan Museum of Art di New York (scusa, mi ero sbagliato con Boston)

    Questo è l'indirizzo dove lo puoi acquistare (60$ + spese di spedizione, con copertina rigida) direttamente dalla libreria del Museo - prima ti devi registrare

     

    http://www.metmuseum.org/special/se_event.asp?OccurrenceId=%7BF8E9ACA7-5B17-471F-9394-D298E7E53159%7D

     

    Paolo, io l'ho preso su Amazon UK. Credo si risparmi qualcosa ed arriva prima :

     

    http://www.amazon.co.uk/Art-Samurai-Japanese-1156-1868-Metropolitan/dp/0300142056/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1257813127&sr=8-1

     

    Fra l'altro un eccellente libro per il suo prezzo, anche se gran parte degli oggetti sono già stati visti su altre pubblicazioni.


  9. Una domanda che mi sorge spontanea, ohibò. Prendo ad esempio il komonjo che è stato citato.

    Se quello che vende è una lama in buone condizioni con gimei. Se le mumei che vende sono altrettanto in buone condizioni.

    Se come è stato fatto notare, la patina è più o meno simile tra tutte le lame, tra l'altro vedendole ho avuto l'impressione che i contorni del nakago siano troppo ben definiti per una lama di qualche centinaio di anni, la domanda è...COSA vende ? Qualcuno con più esperienza sa dire che lame sono ?

     

    GTO

     

    Le lame sono tutte originali e antiche. Quanto antiche e di valore... arrivare a scoprirlo con lo studio dovrebbe essere il motivo per cui ti sei iscritto.


  10. Ovviamente se al giusto prezzo sì...ma come puoi essere sicuro che il prezzo sia giusto? Che la firma sia falsa ecc... Certo se ti viene venduta una lama firmata da un forgiatore prestigioso a 2000 euro, penso che la maggior parte possa capire che sia gimei, ma se la stessa lama ti viene venduta per 10000 euro o più, tu potresti essere sicuro al 100% di riconoscere una gimei se ben fatta?

     

    Se la lama non vale 10.000,00 euro, non si va neanche a giudicare la firma. Se la lama vale 10.000,00 euro, cosa importa la firma ?

    Se è Gimei la si fa rimuovere e la si manda per lo Shinsa.

     

    Comunque, per quanto riguarda le firme, con i miei libri mi sento abbastanza sicuro. Ma ci sono stati forgiatori specializzati nel copiare sia il lavoro che la firma.

    Un paio sono arrivati ad un livello tale da lasciare apposta un dettaglio minuscolo come sfida ad essere scoperti. Ci saranno sì e no 30 persone fuori dal Giappone che possono scoprire una tale Gimei se messi seriamente alla prova. E non credo ce ne siano di Italiani fra loro, senza offesa per nessuno.


  11. Il vero problema è che davvero non ci si può fidare di nessuno, si deve basare l'acquisto solamente sulla propria conoscenza, ma chi può essere sicuro al 100% di non incappare in fregature?

     

    Bisognerebbe definire "Fregatura". A un certo livello di collezionismo fregatura è una lama che si suppone possa passare Juyo e che costa di conseguenza ma casca due o tre volte allo Shinsa.

    Ad un altro livello una lama di Komonjo chiaramente Gimei ma sana, sufficientemente ben fatta e pulita al giusto prezzo non lo è.

     

    Ora, cos'è "fregatura" ? Un buon collezionista, capace di distinguere Gimei da Shoshin e sufficientemente esperto da arrivare vicino all'attribuzione finale di suo senza doversi affidare al giudizio degli altri raramente compra meno di Josaku. Ma ancora, quanto paga ? Si può pagare troppo anche una Go Yoshihiro, che infatti è andata invenduta ad una recente asta di alto livello.


  12. Una buona parte di spadai conosciuti per aver usato "Nanbantetsu" :

     

     

    IPPÔ SASAKI SHODAI [KAN'EI 1624 ÔMI]

     

    KANENORI CHIKUGO NO KAMI [KANBUN 1661]

     

    KANESAKI SHIMOSAKA [KEICHÔ 1596 ECHIZEN]

     

    KANEHIRO TÔTÔMI NO KAMI [KYÔHÔ 1716 HIZEN]

     

    TSUGUHIRA ÔMI NO KAMI SHODAI [JÔKYÔ 1684 MUSASHI]

     

    MUNESHIGE HITACHI NO KAMI [KANBUN 1661 SETTSU]

     

    KUNIKIYO YAMASHIRO NO KAMI SHODAI [KAN'EI 1624 ECHIZEN]

     

    YASUKUNI MUSASHI TARÔ SHODAI [GENROKU 1688 MUSASHI]

     

    YASUTSUGU SHODAI [KEICHÔ 1596 MUSASHI]

     

    YASUTSUGU NIDAI [KAN'EI 1624 MUSASHI]

     

    YASUTSUGU SANDAI [KANBUN 1661 MUSASHI]

     

    YASUTSUGU EDO YONDAI [JÔKYÔ 1684 MUSASHI]

     

    KIYONOBE BITCHÛ NO KAMI [ENPÔ 1673 MINO]

     

    SHIGEKANE NOBUKUNI [KYÔHÔ 1716 CHIKUZEN]

     

    SHIGETAKA HARIMA NO DAIJÔ NIDAI [KANBUN 1661 ECHIZEN]

     

    HISAMICHI KINSHIRÔ [sHÔTOKU 1711 YAMASHIRO]

     

    ECHIZEN NO KAMI FUJIWARA KUNITSUGU [sCUOLA HORIKAWA]


  13. Quello che più sorprende però è che molte di queste lame, e anche quella che ho visionato, sono certificate da NBTHK !

    Ho esaminato abbastanza bene il certificato e appare molto ma molto simile all'originale. Caso strano però, noterete che i certificati sono tutti del modello vecchio, quello dove c'è l'oshigata e non la fotografia.

    Sostituire quel foglietto di carta di riso e ritimbrarlo non mi pare una cosa impossibile...

     

     

    Voi che ne pensate?

     

    Che i certificati sono stati emessi in un periodo nero della NBTHK. Non è un segreto che un vecchio certificato degli anni '70 come quelli spesso postati da Komonjo non è accettato dai collezionisti seri.

    Fra l'altro, visto che siamo in tema, la gran parte delle lame che si trovano su internet o sui siti che vendono agli occidentali dal Giappone propongono lame che non hanno mercato in madrepatria perchè scadenti o Gimei (firma falsa). Komonjio ha una politica borderline. Non dice che le lame sono Gimei con certificati originali NBTHK del periodo antecedente al "primo scandalo". E dire che sono "firmate Masahide" non è sbagliato perchè sono firmate Masahide, ma non da quel Masahide. Chi ha buoni libri di Oshigata o foto delle firme ShoShin le può individuare anche senza controllare i dettagli della lama. Comunque, sempre per mettersi le spalle al sicuro, Komonjo posta anche buone foto, sufficienti per riconoscere la scarsa qualità di molte di queste Gimei da 3 o 4000 dollari. Molte persone fuori dall'Italia le comprano pur sapendo che sono Gimei perchè ritengono che il prezzo corrisponda alla qualità. Se ci sono difetti fatali come Hagire di solito Komonjio lo indica.

    Il solito vecchio gioco orientale del "io so che tu sai che io so che tu sai che io so" ecc.ecc.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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