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Matteo

Kimono

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Ho sempre avuto una insana passione per l'abito tradizionale giapponese maschile e femminile, ritenendolo sinonimo di grazie ed eleganza(questo mi ha portato a iniziare una piccola collezzione, rientrando nelle mie possibilita), un magnifico completo di Armani o Gucci fa certo la sua figura... ma un kimono maschile o femminile indossato correttamente èun'altra cosa......

 

Il piu delle volte tendiamo a chiamare kimono tutto quell'insieme di abiti che contraddistingue "l'abbigliamento etnico' giapponese...

 

Purtroppo la cosa non è cosi "misera"

 

A coloro intersessa questa piccola guida riassume a grandi linee le varie tipologie di indumenti...

 

 

 

kimono

 

significa “abito” (ki – da kiru, vestire e mono – cosa) e noi lo utilizziamo per indicare il vestito tradizionale giapponese, di cui esistono numerose varietà e utilizzato ancora oggi anche se in rare occasioni. La parola kimono significa letteralmente “vestito” e cominciò ad essere utilizzata nel 19° secolo per distinguere gli abiti giapponesi da quelli degli occidentali detti yōfuku. Ottenuto dall’unione di pezzi di tessuto rettangolari, non

esalta le curve del corpo come tendono a fare gli abiti occidentali: al contrario le nasconde completamente e chi lo indossa deve muoversi con grazia e ponderatezza, dimostrando le sue doti profonde.

 

 

Le parti del Kimono:

 

Parti_kimono.gif

yuki – lunghezza delle maniche

sodetsuke – cucitura del giromanica, parte attaccata della manica

furi – parte della manica non attaccata al corpo.

miyatsuguchi – apertura sotto il giromanica

ushiromigoro – sezione principale della parte posteriore

fuki – orlo

sodeguchi – apertura delle maniche

tomoeri – esterno del colletto

uraeri – interno del colletto

sode - manica

eri - colletto

tamoto – “borsa” della manica

doura – fodera superiore

okumi – parte frontale sotto il colletto

maemigoro – sezione principale della parte frontale

susomawashi o hakkake – fodera inferiore

 

DIVERSE TIPOLOGIE DI KIMONO

 

Uchikake:

 

uchikake.jpg

 

fino al periodo Edo l’uchikake era utilizzato dalle mogli di guerrieri o di nobili nelle occasioni formali, dopo divenne un abito di nozze. Di seta monrinzu o monshusu (satin con pattern), dall’orlo imbottito e dalle lunghe maniche, viene indossato senza essere fermato da alcuna cintura sopra il kimono. Gli uchikake colorati presentano simboli di buon auspicio dai toni sgargianti e sono spesso ricamati in oro e argento. Il kakeshita è un furisode indossato sotto l’uchikake che può essere bianco o colorato, di seta monrinzu o in habutae (taffettà). L’obi per il kakeshita è di monrinzu bianco ed è annodato nello stile bunko. Sotto il kakeshita s’indossa un kimono detto shitagane. Una variante dell’uchikake è lo shiromoku, l’abito nuziale. Nel caso dello shiromoku, uchikake, kakeshita e shitagasane sono bianchi a simboleggiare la volontà della donna di imparare i costumi e le usanze della famiglia del marito e farle proprie. Tradizionalmente veniva indossato il primo dei tre giorni in cui si svolgeva la cerimonia nuziale. Il secondo giorno la donna indossava un abito rosso che serviva come scudo contro la sfortuna, mentre l’ultimo giorno indossava un kimono nero formale.

 

Furisode:

 

furisode.jpg

la parola furisode è composta da furi > muovere, sventolare e sode > maniche; si dice infatti che una fanciulla potesse catturare il cuore di un uomo nelle lunghe maniche del suo kimono, se avesse saputo muoverle con grazia. Il furisode è il kimono più formale per una ragazza nubile e viene indossato quindi nelle occasioni più eleganti: per festeggiare la maggiore età (a gennaio del 20° anno), per un matrimonio, per la prima cerimonia del tè dell'anno... le uniche ad indossarlo con regolarità sono le maiko, le allieve geisha. Più lungo di un kimono normale, ha ricchi motivi che partendo dall'orlo di solito coprono tutta la superficie, diradandosi a livello della vita dove sono coperti dall'obi, per poi espandersi soprattutto verso la spalla sinistra... i colori sono vivaci, i disegni esuberanti, la stoffa è spesso una seta rinzu con motivi damascati. L'obi viene annodato con fiocchi molto elaborati e fantasiosi. Esistono alcune varietà:

O-burisode: maniche lunghe circa 105 cm, in pratica fino alle caviglie

Chu-burisode: furisode "medio", con maniche lunghe circa 90 cm

Ko-furisode: furisode "piccolo", con maniche lunghe circa 75 cm

 

Tomesode:

 

tomesode.jpg

 

kimono con le maniche accorciate (tome-sode significa appunto accorciare le maniche) indossato da donne sposate.

 

Kurotomesode :

 

kurotomesode.jpg

 

il kimono più formale per la donna sposata. Ha lo sfondo nero e disegni colorati (kisho ) in basso a sinistra sullo uwamae, a formare un dipinto. Più la donna è anziana, più il disegno è vicino all’orlo. Questo kimono possiede 5 kamon, tre davanti e due dietro. Lo si indossa principalmente nelle cerimonie di nozze di familiari di primo grado o per visitare i santuari. Nagajuban e date-eri (striscia di tessuto raddoppiato, cucito all'interno dello scollo del kimono sullo uraeri, in modo che sporga un poco) sono bianchi di seta rinzu. Obiage e obijime anch’essi bianchi e color oro o argento, zori dorati o argentati. Il ventaglio (sensu) è tenuto chiuso e infilato nell'obi, a sinistra. Obidome in avorio, in metallo prezioso, intagliato e decorato con pietre. Si indossa a riunioni formali, ma mai a funerali e cerimonie del tè.

Irotomesode: differisce dal kurotomesode per lo sfondo che è colorato. Sempre utilizzato da donne già sposate, è meno formale del primo. Può avere da 1 a 3 kamon.

 

Hōmongi:

 

kimono elegante ma non troppo formale, usato in occasione di visite per uno scambio di doni o al futuro fidanzato, all’inizio dell’anno, una festa, il Shichigosan della propria figlia. Il motivo copre buona parte della superficie e passa sopra le cuciture (eba-moyō): questo richiede che la stoffa sia tagliata ed imbastita per disegnare i contorni, prima di tingerla, per essere sicuri che il disegno combaci una volta cucito il kimono. A seconda del grado di formalità un hōmongi può avere tre kamon o un solo kamon, solitamente ricamato (nui kamon), che è il tipo meno formale, ma talvolta anche dipinto (nakakage mon). Il nagajuban può essere di seta colorata o disegnata, per dare un tono più elegante si usa un date-eri in colore contrastante, fukuro obi e obiage ed obijime colorati.

 

Tsukesage:

 

tsukesage.jpg

 

durante la Seconda Guerra Mondiale, lo hōmongi divenne un bene di lusso e quasi scomparve perché il popolo era costretto ad uno stile di vita semplice e frugale. Tuttavia qualche ricco personaggio di spicco desiderava indossarlo ugualmente. Di conseguenza nacque lo tsukesage-hōmongi, un sostituto più economico per l’esclusivo e lussuoso hōmongi. In questo tipo di kimono, il pattern è lo stesso davanti e dietro, ha cioè un unico verso, è dipinto direttamente dall’artista su un unico rotolo (tanmono). È utilizzato da donne sposate e non. Il termine tsukesage indica il modo di dipingere il tessuto.

 

Iromuji:

hiromunji.jpg

 

 

il kimono è colorato, tinta unica, ma non ha disegni dipinti tranne un singolo kamon sulla schiena. Di monrinzu o chirimen, può essere utilizzato in circostanze più o meno formali, variando il tipo di obi.

 

Komon:

 

kimono con motivo distribuito su tutta la superficie, di solito a stencil. In genere è informale. Rispetto al komon comune (disegni in stile kijaku), l’edo komon, ha disegni molto piccoli e può essere utilizzato come kimono formale. Lo tsukesage komon viene disegnato con la stessa tecnica usata per lo tsukesage homongi.

 

Kimono particolari:

 

Mofuku:

kimono completamente nero, privo di disegni utilizzato per i funerali, dalle linee essenziali e raffinate. Ha 5 kamon, 2 davanti e 2 dietro.

Anche obi, obijime, obiage e la borsa sono neri, solo i tabi sono bianchi.

 

Susohiki:

detto anche hikizuri (suso è il la parte inferiore del kimono, hiki significa trascinare) è il kimono più e

legante di una geisha o di una maiko (allieva geisha), che lo indossano per le feste del nuovo anno o comunque per le occasioni importanti, quando devono danzare. La parola si riferisce alla foggia del kimono, che è più lungo degli altri e con l'orlo leggermente imbottito in modo da ricadere a terra elegantemente. Il susohiki non viene ripiegato in vita in modo da sollevare l'orlo da terra, ma questo viene lasciato come strascico,

 

Kimono da uomo (legato con kaku obi o heko obi):

 

Kimono formale: prevede hakama e kimono neri e haori nero con 5 kamon. Indossato in occasione di matrimoni o di cerimonie di premiazione.

 

Kimono semi-formale: prevede kimono e haori dello stesso elegante colore.

 

Kimono informale: kimono senza haori e hakama o con haori dal colore o dalla decorazione diversi dal kimono.

 

ALTRI INDUMENTI

 

haori:

 

haori_donna.jpghaori_uomo.jpg

 

giacca leggera di seta usata originariamente insieme agli hakama e con lo scopo di mantenere pulito il kimono. Ne esiste un’ampia varietà, come ad esempio il kuro montsuki, formale, con un kamon sulla schiena, usato per eventi legati alla scuola e per i funerali. L’uso dello haori è consolidato per gli uomini, mentre per le donne è diventato popolare solo nel periodo Edo. Vanno portati aperti, di solito lo si toglie e lo si piega prima di entrare in un posto per una visita. Gli haori hanno lunghezze e quindi usi diversi: i più lunghi per i vestiti eleganti, quelli di media lunghezza per i vestiti ordinari, quelli più corti per la casa.

 

 

michiyuki:

 

michiyuky.jpg

più lungo dello haori, è chiuso davanti e ha il collo squadrato. Usato dalle donne sopra il kimono per proteggersi dal freddo.

 

 

yukata:

 

yukata.jpg

inizialmente di lino, era usato in periodo Heian dai nobili quando facevano il bagno. In periodo Edo l’usanza di andare ai bagni pubblici era molto diffusa, così si utilizzava moltissimo lo yukata di cotone. Oggi non è considerato propriamente un kimono ma piuttosto una vestaglia che si usa quando ci si rilassa in casa o quando si va ad una festa estiva (nel caso degli yukata più graziosi). Nei ryokan (alberghi in stile giapponese tradizionali) la si usa dopo fatto il bagno e per il periodo del soggiorno. In inverno viene dato anche il tanzen che e’ una giacca da indossare sopra lo yukata. In quelli da donna le decorazioni sono floreali, in quelli da uomo geometriche.

 

l’obi:

è una cintura in broccato di seta o seta dipinta per il kimono, più o meno formale a seconda della maggiore o minore larghezza. La lunghezza varia dai 360 cm ai 420 cm e viene avvolto attorno alla vita più volte prima di essere annodato dietro con un fiocco. Un obi viene scelto in modo che contrasti con il kimono e risalti.

 

 

lo juban o nagajuban:

 

nagajuban_uomo.jpg

 

sottoveste di seta o di lana che si indossa sotto il kimono. Non viene ripiegato in vita come il kimono ed è legato con un koshihimo (cintura).

 

hakama:

 

hakama.jpg

 

indumento indossato sopra il kimono usato anticamente dai samurai per proteggersi le gambe quando cavalcavano. Indossati sia da uomini che da donne, ne esistono di due tipi: separato in mezzo alle gambe o a forma di gonna: i più diffusi sono quelli separati in mezzo alle gambe, i secondi sono utilizzati in occasione di cerimonie o danze tradizionali, oppure nelle arti marziali. Visti da davanti o da dietro i due hakama sembrano identici.

 

hadajuban:

 

in un pezzo unico o in due pezzi, (hadaji = camiciola più susoyoke = gonna a portafoglio), in cotone bianco, serve ad assorbire il sudore ed impedire che il nagajuban si sporchi

yukata.jpg

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Davvero un bell'articolo. Così en passant, per te che sei stato in Giappone...dovrei apporre il mio mon sul kimono nero che ho. Ho visto che in vendita ci sono degli stencil, ma mi chiedevo se tu, mentre eri in Giappone, hai avuto occasione di vederli e puoi dirmi come sono


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so dell'esistenza degli setncil applicabili ma non li ho mai visti di persona... comunque i mon in il kiri (paulonia), tra l'altro era il kamon di Totyotomi Hideyoshi, è molto comune.. con un po di pazienza trovi di sicuro un kimono con quel mon...

 

tempo fa ho cambiato il mio avater takeda con quello a katabami (trifoglio).... avevo acquistato un kimono maschile dall'antiquario con quel kamon... tortnato in itali mi sono informato a quale famiglia appartenesse... è della famiglia SAKAI (io pratico principalmente lo stile di spada ONO SAKAI TANKEN... lo stile ono ryu preticato a SAKAI..... coincidenza buffa vero.....)

 

cmq benkei mi informo sugli stencil... e se ti interssa ti tengo informato se trovo qualche kimono o aorio con KA MON KIRI

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hai perfettamente ragione, il mon Kiri è estremamente frequente e per le mani ho circa 6-7 haori con tale kamon. Purtroppo il mio, benchè simile, non rappresenta la paulonia, ma l'edera (Tsuta) e non è altrettanto frequente! Grazie mille, ogni informazione sarà più che utile


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e vero hai ragione è lo tsuta... mio dio che gaffe..... :gocciolone::gocciolone:

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a proposito di abbigliamento, conoscete questo sito?

http://www.shop-japan.co.jp/english-boku/index.3html.htm


"Bellezza, gioventù e fascino cominciano ad appassire quando appaiono la prima volta.

Attraverso le prime foschie della primavera, scorgiamo il Ponte d'Autunno"

----

mai confrontarsi con un imbecille, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza

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sì, lo conosco già da un po' e mi è sembrato carino, anche se non ho mai acquistato nulla. Penso che si compri discretamente a prezzi non troppo alti. Ovviamente non penso che la qualità sia proprio il punto di forza del sito, ma è unico nel suo genere, almeno in inglese


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si lo conosco, il mio insegnante ha compratpo da loro un uchikake da sposa, i prezzi sono in proporzione alla qualità

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nn si potrebbe mettere una foto per ogni tipo di kimono?


Il mondo in cui viviamo, la vita e la morte, il bene e il male, il piacere e la sofferenza, è tutto dentro la nosta mente, li facciamo noi.

Non cercate la verità al di fuori, è tutta dentro noi stessi, nel nostro più profondo Io.

Ogni mattina e ogni sera dovremmo continuamente pensare alla morte,sentendoci già morti da sempre;in tal modo,saremo liberi di muoverci in ogni situazione.

Ricordate che quanto più il POTERE è GRANDE tanto meno gli è necessario agire.Il potere supremo è immobile al centro dell'universo:gli basta rivelarsi e tutto sara fatto secondo la sua occulta volontà.

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si lo conosco, il mio insegnante ha compratpo da loro un uchikake da sposa, i prezzi sono in proporzione alla qualità

 

Quindi ci si deve aspettare una qualità media?


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Belissimo articolo, grazie!

 

Se riesci a mettere qualche immagine sarebbe fantastico, se hai bisogno di aiuto sono qui.



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Davvero un articolo molto bello ed interessante.


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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domani cercerò di mettere qualche foto

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grazie a yama adesso ci solo le foto :ok::ok:

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Condivido completamente la tua passione per il kimono, è un capo che trasmette un senso di eleganza unico. Anch'io apprezzo la maniera in cui il kimono celebra la bellezza attraverso la semplicità e la tradizione anziché seguire le curve del corpo. È una forma d'arte vestibile che richiede rispetto e comprensione per essere indossata correttamente. Spero di vedere qualche pezzo della tua collezione un giorno!

Saluti!

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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(proverbio popolare giapponese)

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