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Castelli Gianfranco

Lacca Giapponese

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Non sto parlando di urushi quindi non ho inserito la domanda nella discussione già esistente.

Mi sto riferendo alla lacca giapponese, ma quella che vende ora Namikawa, ma non urushi.

Sto tentando di rilaccare l'asta della mia naginata.

Innanzitutto vorrei sapere se si da tale e quale come ho fatto io o si diluisce fin dalla prima mano.

Dopo aver dato la lacca con il pennello (di martora, costoso) lascio un paio di giorni ad asciugare, ma quando vado a cartarla per lisciare le superfici imperfette, sotto lo strato superficiale duro c'è uno strato ancora tenero (sto parlando di decimi).

Dove sbaglio ? Nel tempo di indurimento ? Nello strato troppo spesso che dò ? Nel fatto che non diluisco ?

Chi mi sa dire, per cortesia, i vari passaggi che si devono fare ?

Purtroppo non sono competente nelle verniciature e non ci so fare, ma vorrei venirne a capo ed imparare.

 

NB La necessità di ritoccare e di lisciare la superficie è data tra l'altro dal fatto che è ondulata (onde di 1 cm alte quasi un millimetro) e che mancava tantissimo materiale (vedi mio topic "naginata") che ho sostituito con stucco poliestere. Speravo di livellare le piccile mancanze con la lacca, ma a quanto pare mi sbagliavo.

 

:arigatou: Grazie in ogni caso :arigatou:

Modificato: da Shirojiro

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Il Cashew è una lacca semisintetica, è composta da una miscela di olii essenziali di alcune noci con altri elementi chimici, è il prodotto di sintesi più simile all'urushi che sia attualmente in circolazione e viene utilizzato esattamente come una lacca naturale, il pennello molto fine è un adeguato strumento. Il Cashew va diluto con solventi del genere nitro, sarebbe però indicato per un miglior risulatato l'utilizzo del suo diluente prodotto dalla stessa ditta ( Cashew thinner ). La sostanza è densa come miele, catalizza a contatto con l'aria e l'umidità, una condizione ambientale calda e abbastanza umida ne favorisce l'indurimento, come la lacca quindi non possiede catalizzatori chimici al suo interno ne ve ne sono nel thinner, la conseguenza è che a maggiori spessori corrispondeono tempi di indurimento più lunghi. Il processo per la laccatura è udentico a quello tradizionali, io uso una diluizione abbastanza alta , 60 di lacca e 40 di thinner ma a volte tocco il 50 e 50, è ovvio che gli strati sono molto sottili ed il risultato dipende molto dalla condizione del fondo e dal numero di strati, ogni strato deve essere trattato con abrasivi molto fini per preparare la posa del successivo , polvere di carbone sarebbe la soluzione migliore ma anche carte abrasive 1000 e 2000 possono lavorare bene se usate con perizia sempre a secco però in modo che si possa continuamente controllare di non asportare l'intero strato, lucidatura finale con polvere di corno, (tsunoko).

Attenzione perchè ,anche se assai meno aggresivo, può comunque essere tossico all'inalazione ed al contatto con la pelle.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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