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L'intendente Sansho

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L'intendente Sansho

(Sansh? Day?)

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imbt

Legend.of.Bailiff.Sansho.1954

 

Trama

 

 

Nel Giappone dell'XI secolo, il governatore della provincia di Tango ? costretto a dimettersi a causa delle sue idee umanitarie. Rifiutandosi di aumentare le tasse ai contadini per finanziare la guerra e arricchire ulteriormente la nobilt? feudale, viene condannato all'esilio nella lontana Tsukushi. La moglie (Tamaki) e i due figli piccoli (Zushio e Anju) vengono affidati al fratello di lei.

Prima del soffertissimo distacco, il governatore affida una piccola statuetta, raffigurante la Dea della piet?, a suo figlio maggiore, cercando di trasmettergli, insieme ad essa, i suoi insegnamenti e i suoi valori morali.

 

Dopo sei anni, Tamaki viene allontanata dalla casa del fratello. Abbandonati da tutti, la donna, la nutrice e i due bambini decidono di affrontare un lungo e pericoloso viaggio per poter reincontrare il padre, di cui non hanno pi? notizie...

 

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Commento

 

un po' spoileroso

 

...Tratto da una leggenda medievale rielaborata dal romanziere Mori Ogai (sceneggiata da Yoda Yoshikata e Fuji Yahiro) ? uno dei capolavori dell'ultimo Mizoguchi. Insolitamente pi? maschile che femminile rispetto ai film precedenti, segue un percorso duplice: da una parte si presenta come un "film di formazione" in cui il giovane protagonista apprende la necessit? di una propria rivolta morale, dall'altra ? un'intensa meditazione sull'oppressione sociale e politica esercitata dalla Storia e dal Potere. Energico e brusco nella prima parte (che contiene dei flashback, rarissimi per l'autore), pi? disteso ed elegiaco nella seconda, culmina in una scena finale - il ritrovamento della madre sulla spiaggia - che ? uno dei momenti pi? emozionanti di tutto il cinema di Mizoguchi.

 

Dal dizionario Mereghetti

 

 

Con "L'intendente Sansho", Mizoguchi ottiene il terzo Leone d'argento consecutivo alla Mostra del cinema di Venezia dopo "Vita di Oharu, donna galante", 1952 e "I racconti della luna pallida d'agosto", 1953, affermandosi come uno dei maggiori registi sulla scena internazionale.

Di rara perfezione formale, il film possiede anche una sceneggiatura impeccabile, sia nel soggetto che nei dialoghi, davvero memorabili. Inutile aggiungere che la fotografia (noti i riferimenti ad Utamaro nella filmografia del regista) raggiunge cime di ineguagliata bellezza cos? come la recitazione della sempre eccellente Tanaka Kinuyo.

Oltre alla riflessione morale, sociale e politica, questa volta Mizoguchi azzarda anche dei pensieri filosofici sul rapporto fra storia umana e natura, fra inutili violenze e sopraffazioni della prima e la potenza soverchiante della seconda: spesso ? proprio l'insistenza sul paesaggio, lirico e poetico in contrapposizione alla brutalit? umana, ad essere particolarmente eloquente.

Se ? vero che "L'intendente Sansho" ? il pi? "maschile" fra quelli del regista, il pi? femminista e femminile dei registi giapponesi conferma ancora una volta la sua nomea: sono le figure femminili della madre e della sorella, infatti, a infondere a Zushio la forza e la convinzione necessarie per perseguire con determinazione, a discapito del successo materiale e sociale, gli ideali di umanit? comunicategli dal padre; cos? come sono le donne, tranne alcune significative eccezioni, a incarnare i valori positivi condivisi dal regista.

"L'intendente Sansho" ? un film profondamente pessimista, in cui gli uomini sono hobbesianamente paragonati a lupi, assetati di sangue e di potere. Mizoguchi si rifiuta di idealizzare il passato di fronte all'avanzare della modernit? (come spesso accadeva nei contemporanei jidaigeki); il regista denuncia invece con forza l'universalit? della malvagit? umana nel tempo e nello spazio.

Non a caso chiamamo "classici" quelle opere d'arte che riescono sempre a rimanere terribilmente attuali.

 

Per chi desideri approfondire l'analisi di questo capolavoro del cinema mondiale consiglio questa bella recensione in inglese: Bailiff Sansho

 

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Info

Regia: Mizoguchi Kenji

Nazione: Giappone

Anno: 1954

Durata: 120m

Sceneggiatura: (dal racconto di Mori Ogai: "Sansh? Day?") Yahiro Fuji, Yoda Yoshikata

Prodotto da: Nagata Masaichi (Daiei)

Musiche originali: Hayasaka Fumio, Mochizuki Tamekichi, Odera Kanahici

Fotografia: Miyakawa Kazuo

Montaggio: Miyata Mizuso

Scenografia: Ito Kisaku, Nakajima Shozaburo

 

Interpreti: Tanaka Kinuyo (Tamaki), Hanayagi Yoshiaki (Zushio), Kagawa Ky?ko (Anju), Shind? Eitar? (Sansho)

 

Premi: Leone d'argento, Venezia, 1954

 

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Buona Visione

 

i sottotitoli di questo film sono disponibili su asianworld

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Mizushima ci delizia con un film del maestro Mizoguchi!

 

grazie!

 

appena l'ho visto posto le mie impressioni.



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