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Ronin

Una Questione Filosofica

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Mi hanno meso un dubbio che potrei dire..... di tipo filosofico.....

Tempo fa discutevo con un amico, grande conoscitore e praticante di un'altro tipo di tradizione, sul fatto di comprare una nihonto d'epoca piuttosto che una forgiata su commissione.

Secondo lui non si può o meglio non si dovrebbe possedere una spada forgiata e usata da un'altra persona. La spada diventa parte del'anima della persona che la impugna e porta impresse nel profondo la azioni con essa compiute. Pertanto tale spada non potrà mai fondersi con la nostra anima (dato che ne ha già una) e a noi non è dato sapere se nel tempo sia stata usa per nobili scopi o turpi azioni. Pertanto tali incovenienti si possono superar solo con una lama di nuova forgiatura e impugnata solo da noi.

Secondo me un possessore di nihonto (o aspirante tale) è animato più che altro dalla bellezza e dalla altissima raffinatezza che tali lame raggiungono, della tecnica e dall'abilità del maestro forgiatore, dalla sua dedizione e dal suo amore per tale arte che si trascrive nell'osservanza, rispetto e ripetizione di gesti millenari (cosa che per altro secondo me da il maggior imprinting nell'anima dela spada). Mentre per quanto rigurda l'uso proprio della lama, dal canto mio, sarebbe un onore tributare il giusto rispetto ad una spada usata nobilmente o cercare ridare la pace ad una spada che abbia commeso atti riprovevoli.

 

Questa era, in modo ingarbuiato confuso e malamente esposto, la nostra discussione e i rispetivi punti di vista..... voi cosa ne pensate?

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Secondo me le spade non hanno un'anima propria, autonoma e indipendente. Il concetto di anima della spada fa riferimento a mio modo di vedere ad altre cose che riguardano più intimamente il rapporto che vi è tra la spada ed il possessore. In una spada vi è tanta anima quanto noi stessi decidiamo che ve ne sia, e non un grammo in più. L'imporatanza della spada è dato non dalla spada in sè ma dal valore e dai valori che noi stessi vi attribuiamo. La spada è un archetipo, in simbolo, uno strumento ed infine un oggetto metallico che non può vantare caratteristiche intrinseche esoteriche se non quelle che noi stessi decidiamo abbia.

Per quanto riguarda gli atti riprovevoli credo che la spada non ne abbia proprio nè coscienza nè memoria, la spada -indifferente a parole, opinioni e sentimenti- taglia in modo netto.

Opinione personale.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Quindi estremizzando il tutto un ferraccio stampato cinese, ad eccezione della sola tecnica costruttiva e le proporzioni delle misure, non è molto differente da una nihonto

secondo me non può essere solo una qustione di pura estetica.... non intendere "anima" alla lettera ma vedila come "essenza della spada"... forse per certe cose sono troppo romantico (meno male che mia moglie non legge sto forum!!!!)

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In comune con una nihono un "ferraccio cinese" ha le stesse cose che può avere un ferro da cavallo o un incudine.

Ho capito bene cosa intendi per essenza, è proprio su questo che sostenevo quanto detto, non vi è magia nel ferro, credo invece nel grande potere della mente e del cuore, mente e cuore di chi crea, di chi combatte, di chi studia e di chi ama. Non ho detto che non vi è anima in una spada, ho detto che ce ne stà esattamente quanta il cuore e la mente decidono di riporvene. Se poi vogliamo attribuire un'aura, un campo energetico ad una lama siamo allora in un ambito non di certo affrontabile esaurientemente in questa sede, comunque rifletto sul fatto che anche credendo (per ipotesi) che in un oggetto si cristallizzi in qualche modo un'energia sottile che è in relazione con chi l'ha posseduta, allora dovremmo avere un atteggiamento di cautela nei confronti di tutti gli oggetti comprese le auto usate. Possibile o impossibile che sia trovo più sensato fondare l'umano agire su se stessi piuttosto che sul dubbio e discutibile potere di oggetti inanimati.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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niente di metafisico........è solo che certi oggetti possono trasmettere certe sensazoni (certo sempre prodotte dalla nostra mente nate sulla base delle nostre conoscenze sull'oggetto in quetione), io non so che sensazione da avere in mano una nihonto, ma credimi ho provato sgradevoli sensazioni ibracciando un fucile o tenendo in mano parte della dotazione standard della SS tedesca o vedendo flaconi vuoti di Sarin

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Capisco, comunque se può confortarti non ho mai avuto brutte sensazioni tenendo in mano una nihonto.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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proprio oggi mi trovavo a riflettere su questo argomento e trovo che Kentozazen abbia già tradotto con parole più che ottime quanto io penso e non posso fare a meno di quotare i suoi inteventi, soprattutto il secondo


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penso cha alla fine abbia ragione tu......

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Mi piace questa discussione un pò filosofica.

Penso che a volte allontanarsi un pò dalla tecnica fa bene.....................................

Secondo il mio punto di vista la spada si può vedere come un simbolo che come tutti sappiamo aveva un'importanta molto forte per colui che la portava, con questo non voglio dargli un valore magico o fantastico.

Però non possiamo tralasciare il fatto che per un samurai la spada si poteva considerare l'anima del samurai stesso.

Forse sbaglierò (e se lo faccio vi prego correggetemi) ma gia il fatto che chi commisionava la spada credesse che l'anima del forgiatore stesso "entrasse" a far parte della spada stessa, da secondo il mio punto di vista un valore un pò mistico alla lama.

Per non parlare di cosidetti "forgiatori cattivi" che forgiavano lame "cattive"

Sono però d'accordo solo in parte con Kentozazen quando dice,testuali parole:

"Per quanto riguarda gli atti riprovevoli credo che la spada non ne abbia proprio nè coscienza nè memoria, la spada -indifferente a parole, opinioni e sentimenti- taglia in modo netto."

In ogni caso per come la penso Forgiatore e possessore sono due cose nettamente distinte in fin dei conti un forgiatore non si può mica tenere tutte le lame che fa....................:hehe:

Scusate questa ultima banale considerazione:arigatou:

Per concludere credo che comunque una nihanto abbia una sua "essenza" che in fin dei conti viene creata dalle persona che la forgiano che poi la posseggono, la usano, la curano ecc ecc.

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bene arriva la cavalleria.... mi avevano messo in mezzo..........

comunque cipe credo tu abia centrato in pieno quello che intendevo e on ho saputo esprimere :gocciolone::gocciolone:

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Eccoti anche le retrovie...

 

Anch'io sono convinto che un oggetto in qualche modo si porti dietro la memoria di quello che è stato, della storia che ha vissuto e di quello, come diceva Ken, che il cuore e la mente dei suoi possessori o forgiatori ci hanno riposto.

Secondo me è proprio questo che contribuisce al fascino storico di un oggetto antico in generale.

In particolare un oggetto che è sempre stato uno status simbol assoluto, un'oggetto che rappresenta lo spirito stesso del guerriero e l'anima d'acciaio di chi lo possiede non può vedere il suo passato del tutto trascurato.

Ovviamente è anche una questione di convinzioni e sensibilità personale; ognuno crede un pò quello che vuole, penso però che il valore simbolico e storico di un oggetto tramandato per secoli sia indiscutibile e vada rispettato come quello artistico.



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