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Frèar

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  1. Frèar

    Coltelli medievali

    Stupendo Mauri! Sei una miniera di immagini! Stupendo il koshirare che simula il tipico bastone da viandante in nocciolo, azzeccatissimo. Ieri ho cercato un pò di studi metallografici seri su qualche spada medievale, ma sembra che nessuno ne abbia fatti, sarà perchè non gliene frega niente a nessuno?? boh...
  2. Frèar

    Coltelli medievali

    Guarda il libro è specifico dei reperti sopratutto inglesi...ma semplicemente perchè loro là hanno passione, soldi ed esperienza per queste cose! A noi basta scavare un buco in orto per trovare di tutto eppure abbiamo un decimo dell'interesse che hanno loro. Se avrai modo di consultarlo vedrai che ci sono almeno una cinquantina di marchi divers ritrovati solo in Inghilterra, quindi probabilmente era la norma per coltelli e forbici. Il fatto che si valutasse la qualità e non il tempo impiegato per realizzare una determinata cosa gioca sicuramente un ruolo importante.
  3. Frèar

    Coltelli medievali

    Tutte cose giustissime...ho scritto da tavola per dar un'idea dell'uso culinario, in realtà forse avevano una funzione simile a quella dei coltelli tattici in dotazione all'esercito. Era sempre portato appeso alla cintura, nel caso dei soldati era comune che il coltello facesse parte di un set comprendente acciarino, punteruolo e lima, tutti provvisti di foderi inseriti a loro volta all'interno del fodero della spada. Ecco perchè penso che la tecnica fosse applicata anche alle armi ma in maniera limitata (armi di gran valore). So che dalle parti della Stiria c'era una pregiata manifattura di lame, mi informo e se trovo qualcosina di esemplificativo lo posto qua. Le corporazioni erano molto importanti, come ha detto Mauri le botteghe dei fabbri erano gestite similmente a quelle giapponesi, l'apprendista iniziava il suo percorso all'età di dieci anni circa, a seconda del mestiere poi l'apprendistato durava dagli otto ai quattordici anni (come nel caso delle armature) al fine dei quali era previsto un esame da parte dei capi della corporazione con la realizzazione del cosiddetto "Capolavoro". Spesso spostarsi di città in città per queste persone era un problema, le corporazioni e gli staterelli tutelavano la loro produzione e impedivano agli artigiani di determinate manifatture di spostarsi senza un permesso ufficiale.
  4. Frèar

    Coltelli medievali

    Si, non vorrei ripetermi, nè divagare, ma Sassoni e Vichinghi erano veramente bravi, la spada europea (a doppio taglio e con pomolo di bilanciamento) in uso fino al 1500 deriva come concezione dalle loro spade, anche se quelle più antiche (VII/VIIIsec) erano ad un taglio solo.
  5. Frèar

    Coltelli medievali

    Allora siamo in due ad avere molti difetti! Nemmeno io sono estremista ne mai lo sarò. Se ci si barrica sempre sulle stesse posizioni si finisce per autolimitarsi.
  6. Frèar

    Foto Esperimento

    No...così non và...prima devi ridurre i pezzi grossi in pezzettini e con l'auto di un incudine e un martello forgiarli separatamente per appiattirli, dopo questo crei il "puzzle" sulla barra. Altrimenti non combini niente e ti tocca buttare via tutto.
  7. Frèar

    Coltelli medievali

    ok Sashimi, capisco l'avversione per ciò che non riguarda le nihonto e nemmeno voglio imbracarmi in confronti inutili. Qui non si tratta di dire chi sia il migliore o chi ci sia arrivato prima, volevo solo capire se le tecniche avessero delle affinità. Una cosa però posso dire, che siamo noi occidentali di oggi i veri barbari, non gli occidentali di 400, 1000 o 2000 anni fa, e siamo barbari appunto perchè abbiamo distrutto il nostro passato, mentre in Giappone il passato è ritenuto una ricchezza, altrimenti le nihonto sarebbero sparite no?
  8. Frèar

    Coltelli medievali

    Ciao ragazzi...stavo studiando un libro sui coltelli da tavola europei tra il XII e il XVI sec ritrovati nel corso di vari scavi quando ho trovato questo schema e subito mi sono venute in mente le nihonto. Così ho pensato di mostrarvelo nell'adeguata sezione. Probabilmente non sarà di grande interesse per voi, ma io sicuramente sono rimasto stupito dal livello di cura per un oggetto che ha poco valore al giorno d'oggi. Naturalmente spero sia occasione di discussione e non di confronto. Il libro in questione è "Knives and scabbards" Con rispetto Giovanni
  9. Frèar

    Foto Esperimento

    Wow! Sembrerebbe che qualcosa sia uscito! Cavoli, quante ore di combustione? Se ti và potresti compilare una piccola lista con qualche dato: -Quantità e tipo di combustibile usato -Ore di lavorazione -Quantità di minerale impiegata -Temperatura raggiunta
  10. Frèar

    Descrizioni di rarità

    Grazie Desialbe, alla fine l'ho trovata per caso. La prossima volta che aprirò un topic spero sia nella sezione Nihonto, anche se ci vorrà tempo ancora.
  11. Frèar

    Foto Esperimento

    Molto interessante il risultato...hai modo di tagliarne a metà un pezzo per vederne l'interno?? Grazie per le immagini e la spiegazione passo passo
  12. Frèar

    Descrizioni di rarità

    Alla fine il prezzo si riferisce allo sforzo per idearne la descrizione...la lama è in omaggio con la storia
  13. Capito...grazie per la risposta Ken! Molto interessante come argomento.
  14. Grazie Adriano, presumo siano di Tamahagane perlomeno (almeno nei tempi antichi). Certo che nonostante non sia temprato un acciaio è sempre duro da lavorare in quel modo e a mano. Un'altra domanda...che livello di finitura si raggiunge prima della tempra? Influisce sulla qualità del trattamento? Nel caso le forme non fossero di gradimento del togishi quanto può modificarle? Grazie
  15. Frèar

    Descrizioni di rarità

    vero! il copriletto! nemmeno l'avevo notato...
  16. Mi chiedo solo di che tipo di acciaio siano fatti questi attrezzi, per riuscire ad operare in quel modo. Penso sia anche questione di una particolare sezione nel taglio. Qualcuno sa darmi indicazioni? Perdonate l'OT.
  17. Frèar

    Descrizioni di rarità

    Lorenzo, se riesci a segnalarla a quelli di e-bay vedrai che si fanno quattro risate con noi, non voglio nemmeno pensare a quante inserzioni del genere girano, altrimenti mi metto a cercarle ahahah Comunque non si offendano i samurai templari del 1915 che sono morti per salvare la lama!
  18. Frèar

    Descrizioni di rarità

    Mi permetto...anche se so che ciò mi costerà delle bacchettate, di aprire un post sulle più fantasiose e spassose descrizioni di lame fasulle. Io ho trovato questa : già dal titolo dato all'oggetto ero piegato in due dalle risate. La descrizione poi è eccezionale. KATANA JAPPONESE UTILIZZATA NEI VERI COMBATTIMENTI 1915 LAMA LUCIDA E ANCORA SUPER AFFILATA,TENUTA IN CUSTODIA DAI SAMURAI TEMPLARI DI "HJUANTZY" DURANTE TUTTO IL XX° SEC. MANICO CON CORDA INTRECCIATA E LAVORATO IN STILE ORIENTALE. PREZZO NETTAMENTE INFERIORE POICHè NEGLI ANNI SI è SCHEGGIATA NEL TENTATIVO DI PROTEGGERLA DAGLI ASSALTI AL TEMPIO. LUNGHEZZA 98 CM. ACCIAIO INOX CON LAMA FORGIATA "STAINLESS STEEL". Scusate ma non resisto quando vedo ste cose Sperando di non aver commesso una stupidaggine... Giovanni
  19. Concordo in pieno con quello che hai detto Desialbe, spesso la gente si sposta per vedere la mostra di turno, non per visitare i musei cittadini, e questo è un peccato e comunque un comportamento del genere è sinonimo del fatto che le persone fanno una cosa perchè la fanno tutti gli altri e non perchè sono realmente interessati all'evento. Nel caso dello stibbert la posizione decentrata certo non favorisce e nemmeno la presenza di musei di fama internazionale com il Bargello e gli Uffizi.
  20. Si Paolo...è quello uno dei problemi più grossi...i soldi mal spesi. La mentalità che porta a questi atti è quella che vede l'utilità dell'oggi, ma non pensa minimamente al futuro, a dove si andrà a finire. Meglio una moltitudine di imbecilli felici oggi che un piccolo gruppo di amanti della cultura domani
  21. No..infatti io non volevo fare un accusa dal punto di vista delle intenzioni...che spero e penso siano state buone (il concetto di restauro è cambiato moltissimo nel tempo). Volevo solo far notare che a volte è difficile riparare a questi errori, se non impossibile in alcuni casi...è questo che mi dispiace assai.
  22. Ciao...io sto studiando all'università per tentare di rimediare a questi danni e rendermi utile in questo verso...diciamo che l'esempio dello Stibbert è il più lampante, non solo per quanto riguarda lo stato deprecabile nel quale si trovano la maggior parte dei reperti (haimè ho parlato col curatore e mi dice che con quel mare di roba servirebbe un'equipe di molte persone specializzate, come accade nei musei inglesi, per esempio), ma anche per le condizioni di esposizione: -ambienti bui dove non si possono apprezzare i manufatti -molti manufatti sono all'aria aperta o in teche obsolete -ciò costringe a limitare la durata delle visite per evidenti motivi di sicurezza. - esposizione obsoleta -nessuna o quasi targhetta esplicativa Io mi sono interessato alla cosa sopratutto per l'armeria europea e ho potuto tristemente constatarla dal vivo, inoltre con mia grande irritazione non mi è stato permesso di visitare l'armeria orientale, che apre solo in determinati giorni e per pochissimo tempo . Per quanto riguarda gli scempi che sono stati fatti ad alcuni oggetti, posso solo dirvi che il signor Stibbert era un romanticone, talmente tanto da rovinare irrimediabilmente armature da milioni di euro (cosa volete farci, faceva il fabbro della domenica, aggiungeva costolature qui e là, univa pezzi di fatture diverse insieme, faceva buchi dove servivano.... ) Non mi stupirei se si fosse dedicato anche al togi di alcune lame (la domenica naturalmente). No...non mi stupirei affatto. Un johnny d'altri tempi insomma, con la sfortuna di avere sotto la sua cura centinaia di migliaia di pezzi... Come dicevo prima, di esempi come lo Stibbert ce ne sono in Italia, parecchi...troppi. Io ho particolarmente a cuore la situazione anche perchè ci si lamenta della crisi, ma nessuno fa niente per valorizzare i patrimoni culturali immensi che possediamo, che sono la vera ricchezza, la vera risorsa italiana Perdonatemi lo sfogo...ma ci tengo particolarmente Saluti Giovanni
  23. Grazie per la chiarificazione...avevo un pò perso il filo del discorso
  24. Ciao Mauri, sempre ammesso che l'ultima lama sia una nihonto (e qui chiedo il parere agli esperti), potresti fornire qualche informazione riguardo all'artigiano, all'epoca?? Non sono nessuno per dirlo, ma per verificare questo tipo di hada penso non ci sia modo migliore modo migliore che studiare la scuola dalla quale viene la lama e verificare se questo tipo di lavorazione è una consuetudine o un'eccezione che conferma la regola, oppure un lavoro mediocre... Siccome sto tentando di apprendere il più possibile e i vari tipi di hada mi interessano moltissimo, ho posto questa domanda sperando di non aver sparato eresie. Un saluto. Giovanni
  25. Frèar

    Kento Togi Tachi Kamakura

    Ciao, una domanda approposito dello shigane: -Capita spesso che affiori, o ci sono dei casi particolari? Cioè ci sono alcune tecniche di lavorazione che lo prevedono (alcune scuole) oppure spesso affiora dopo ripetute politure? Complimenti ancora comunque un hada bellissimo, ne approfitto siccome le foto sono molto particolareggiate, qualcuno mi sa dire a questo punto come possiamo classificarlo (l'hada) in termini tecnici, quali sono le caratteristiche da apprezzare che dovrebbero saltare all'occhio?? Sapete essendo nuovo posso limitarmi ai gusti miei personali, ma mi piacerebbe saper definire bene le caratteristiche. Grazie

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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