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takeyama

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messaggi di takeyama


  1. si lo vidi anch'io shimi, anche se per niente recentemente, però in quel caso si trattava di un'arma nascosta in un'altra arma cioè utile da usare di sorpresa in un combattimento, mentre in questo caso il punteruolo è celato dentro un flauto... cioè utile per prendere totalmente di sorpresa l'avversario, anche in situazioni in cui egli non si aspetta uno scontro.

     

    Tempo fa vidi anche un tanto nel manico di uno shamisen!!

     

     

     

    takeyama


  2. ...post OT...

     

    ciao coltellinaio pazzo (questo nick mi sa di Mr. Hide, posso suggerirti la traduzione letterale giapponese 気違い ナイフメーカー ?)

     

    ciao musashi ti sei dimenticato un ''KU'' così sembra un creatore di naiff (si scrive così????)

     

    inoltre io lo scriverei kunaiffu raddoppiando la consonante in ''FU''

     

     

    p.s. scusate ma su questo pc non ho il programma per scrivere in giapponese.... :happytrema:

     

     

     

    takeyama


  3. Salve a tutti,

     

    non ho aggiornato il lavoro perchè mi sono reso conto che una spaccatura fa 3 o 4 volte ''zig-zag'' con la linea di simmetria (dov'è incollato il saya). Se io scollo la sokui poi la parte tra un zig-zag e l'altro,cioè anche frammenti molto piccoli, mi si staccherebbe, quindi mi ritroverei con un saya frammentato in una mezza dozzina di parti da rincollare?!?!?! :ohmy::ohmy::ohmy: .

     

    Avete qualche tecnica segreta tramandata per secoli adatta al mio caso? accetto anche qualche consiglio dettato dalla propria esperienza... :whistle:

     

    Ci ho pensato un po' ma penso che l'unica è scollarlo, se applicassi la sokui con un foglietto di carta sicuramente ne finirebbe un po' all'interno del saya...

     

    che dite è proprio un caso disperato?? :cry:

     

     

     

    takeyama


  4. ehi fun ti posso chiedere come hai fatto la terza foto? che fotocamera hai? sembra essere molto vicino dall'obiettivo, in questo caso hai ottenuto una profondità di campo quasi da compatta digitale!!! :ok:

     

    Belle le due foto notturne, per quella alla cascata avrei usato un diaframma molto chiuso e aumentato il più possibile il tempo di esposizione, intorno ai 10'' e ci sarebbe stato anche un polarizzatore...

     

     

     

    takeyama


  5. Allora per ora proverò a restaurarlo, poi forse ci sarebbe anche un koshirae nuovo!

    ah mi dovrete dare una mano sarebbe il mio primo "lavoro" con la L maiuscola. :laugh:

     

    Ah yama non sapevo si chiamassero tigrature comunque ce ne sono ma poche, una molto grande sullo tsuka. Se premo contro le parti spaccate, anche se sono spacchi anche di 3/4mm, non si vede più niente, quindi ken si dovrebbe riparare bene no?

     

    stasera applico il panno!!!

     

    non vorrei buttarmi così ma credo che i saya non siano stati danneggiati da qualche corriere maldestro...forse da altro.

    Se tutto era impacchettato bene allora provo ad avanzare un'ipotesi: nella maggior parte dei casi i corrieri utilizzano delle stive e dei camion pressurizzati e condizionati. In pratica visto che talvolta viene spedita merce che necessita di basse temperature (tipo cera, cibo, ecc...) loro magari vedono la descrizione degli oggetti e, pensando che non succeda nulla, mettono insieme merce diversa che possa stare a quelle temperature basse...

    a destinazione, causa sbalzo di temperatura e pressione, splash! saya rotto...è solo un'ipotesi però questo è quello che è stato detto dal responsabile tecnico GLS a un mio caro amico restauratore di mobili...

     

    musashi tutto è possibile, però non capisco come la pressione o la temperatura possa aver spaccato il legno?? Capisco scollar la parte incollata ma fare degli spacchi cosi grandi... eppoi praticamente sgretolare il mekugi..???

    Invece ho visto molte volte i corrieri come si comportano, praticamente come dei giocatori di bocce, i pacchi piccoli che vanno in fondo al furgone, li tirano restando fuori del furgone ed anche con forza, quindi probabilmente saranno stati loro, nel caso invece del saya laccato del katana in koshirae si vedeva chiaramente che era stato spaccato piegandolo. :cry:

     

     

    vabbè speriamo che il waki nuovo arrivi sano e salvo...e sopratutto il saya del waki!!

     

     

     

    takeyama


  6. purtroppo non ho mai avuto il piacere di osservarne una vera però so solo che quando trovo delle foto di lame vere mi vengono i brividi dietro la schiena..

     

    arrivederci

     

    :gocciolone: beh questa sensazione la hanno in molti!

     

    Comunque per metterla in esposizione ti consiglio una cinesata da 10 yuri, come di quelle che trovi al mercato (sotto casa mia vidi katana+wakizashi+tanto a 10 yuri!! ma forse si sarebbe pure potuto contrattare un po'! :cool: ). Certo sono proprio pezzi di ferro con finiture molto brutte.

     

    Invece di estetica simil-hanwei ci sono un po' di nuovi produttori con costi molto inferiori (tipo quelli che trovi in alcuni ultimi post quì sul forum) o anche uno che avevo notato... mi pare masahiro :glare:

     

    ora basta parlare di ferri cinesi per almeno 6 mesi!! :happytrema:

     

     

    Goju giapponese o d'okinawa? :vecchiocinese:

     

     

    takeyama


  7. Galeotto fu il cavetto, ma mi sono fatto prestare la fotocamera da una mia amica :ok:

     

    Sono venute proprio male 'ste foto, penso che il danno si capisca meglio dalla mia decrizione...

    1.jpg

    2.jpg

     

     

    dai, non credo che siano (solo) i corrieri...penso che ai venditori occorra sempre raccomandare più e più volte di confezionare tutto con la massima cura onde evitare questi spiacevoli inconvenienti! a volte mi faccio odiare perchè ripeto (più che altro mi diletto ad assillare) nei messaggi "...please wrap very well...please let's use a lot of foam rubber...don't forget to make a sculpture of scotch and paper" :ok:

     

    ciao musashi, seguo la tua stessa scuola! Credimi sono a dir poco petulante con le mie raccomandazioni di impacchettare tutto con cura (ultimamente ho anche scritto di fare un package italian customs proof!! :hehe: )

     

     

    Appena ho un po' di tempo inizierò, ma il saya come lo apro? Vapore o panno umido?

     

     

    takeyama


  8. Ciao Claudio benvenuto, :arigatou:

     

    per il maneggio della spada non serve per forza una hanwei secondo me dovresti invece iniziare con un bel bokken e poi pian piano passare agli sinken, è quasi inutile che te lo dica visto che sei anche un karateka, ma chiaramente con un buon maestro. :ichiban: !!

     

    a proposito che karate pratichi?

     

     

     

    takeyama


  9. Grazie gianfranco per la risposta,

     

    per quanto riguarda le fascette proverò a vedere quello che si trova in ferramenta, (mi ricordo di aver visto quelle riutilizzabili... :ok: ...solo che non ricordo dove!!! :polliceverso: ).

    Ma se invece della macchinetta, che non ho conosco, non si possono mettere con le mano e poi magari una stretta con la pinza? Se mi dite com'è meglio aprire il saya inizierò!

     

    ah le foto, per oggi niente magari domani recupererò il cavetto latitante

     

     

    Se non fosse chiaro sono disposto a rompere una saia e farvi delle foto.

     

    Shirojiro

    PS Naturalmente una saia di Takeyama ... se ne ha una intera :happytrema:

    non ce l'ho... :cry:

     

    ...'sti corrieri romani, ichi per caso anche a te sono arrivati alcuni rotti? se è così non è stata proprio tutta sfiga personale, ma sarà anche un po' Roma! :angry:

     

     

     

    takeyama


  10. grazie ancora shimi e ken per le risposte,

     

    purtroppo le macchinette digitali in casa sono tutte o irreperibili o senza cavetto di collegamento. ma forse me lo procurerò per domani.

     

    In ogni caso ho deciso di aprire il saya. Pensavo di metterlo un po' sopra al vapore di una pentola d'acqua ma forse è meglio avvolgerlo in un panno umido per una nottata? non vorrei rovinare il legno...

     

     

    p.s. andrea ti dovrò contattare in pvt.... ed è una minaccia!! :hehe:

     

     

     

    grazie

     

    takeyama


  11. :ohmy: Così tante?? Eppoi che intendi per fascette autostringenti? Sono forse le normali fascette di plastica dentellata con un occhiello, ma quelle non sono autostringenti :wacko:

     

    Grazie per il consiglio sulla densità, proverò anch'io una sukui "bella liquida" !

     

    Purtroppo è un po' difficoltoso fare delle foto per me, non essendomi convertito al digitale, ma avendo solo reflex analogiche, in effetti potrei scannerizzare i fotogrammi, ma solo quando svilupperò il rullino...vabbè proverò a prendere in prestito la macchinetta di mia sorella :ok:

     

    Intanto provo a descrivervi il danno dello shirasaya (come ormai sapete, abbondo di saya spaccati) che non sembra essere di recentissima produzione anche se molto ben conservato:

    Il saya ha due spaccature dalla parte del koiguchi, una, quella dalla parte del mune non passa per la linea di simmetria (se non per un piccolo tratto) ed è lungo poco più di 25cm. L'altro, quello dalla parte dello ha, parte per la linea di simmetria (sempre dal koiguchi) ma poi si dirama in due spacchi, uno che se ne va per fatti suoi, e l'altro che segue la linea di simmetria per una ventina di cm e poi continua ancora un po' sul saya.

     

    Mi consigliate di aprirla del tutto? In effetti lavorarci così sarebbe un po' scomodo, ma la sukui vecchia la devo togliere? Nel piccolo pezzo a cui arrivo non sembra essercene traccia...

     

    Shimitsu grazie ancora per la disponibilità, sei sempre una fonte continua di apprendimento.

     

    Aspetto i vostri consigli e inizio! :cinese:

     

     

     

    takeyama


  12. Grazie per la risposta, :arigatou:

     

    ma in base a cosa la si fa più liquida o più solida?

     

    E dopo averla applicata? La carta igienica è proprio la più indicata per avvolgere il saya? (mi sembra un po sacrile... :laugh: ) e che funzione svolge il fatto di avvolgerlo mentre si secca?

     

     

    takeyama


  13. Rispolvero questa discussione sul sayamaki perchè ho lo stesso problema di shimitsu.

     

    Unico dubbio per preparare la sokui, shimitsu dice che la sokui da lui preparata aveva la densità dell'acqua, mentre quì sembra essere più pastosa.

     

    Anche nelle ricette che ho trovato non specifica le proporzioni. :wacko:

     

    Poi dopo aver bollito il riso e aspettato un paio di giorni quando mischio il riso tritato all'acqua pensavo di "riciclare" l'acqua di cottura, poichè è sicuramente piena di amido, o è meglio usare l'acqua normale per qualche motivo?

     

     

    Grazie

     

    takeyama


  14. Io mi ricordo di alcuni dvd fatti da presunti maestri di niten ichi ryu.

     

    Mi pare ci sia anche qualche doujo in italia, ma non so quanto effettivamente sia rimasto dello stile fondato da miyamoto musashi. :brooding:

     

    Ma, per inciso, le tecniche di nito (due spade) o ryoto (entrambe le spade) vengono studiate anche da adepti di altri ryu, ad es. katori shinto ryu. :samurai:

     

    Matteo pratica kenjutsu yagyu ryu (o yagyu shinkage-ryu?) penso ti potrà aiutare.

     

     

    p.s. Matteo, anch'io ti dovrò chiedere qualche info sugli stili di kenjutsu, aspettati una serie di pvt!! :hiya:

     

     

     

    takeyama


  15. Ieri sera ho letto i primi due capitoli...(i manga li leggo mooolto lentamente)

     

    Non è proprio malvagio, e anche i disegni sono migliori di quello in copertina (visto che è anche stata colorata, in bianco e nero va decisamente meglio) anche se secondo me il tratto del disegnatore si evolverà durante il fumetto... :cool:

     

     

    grazie per la segnalazione :ok:

     

     

     

    takeyama

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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