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Enrico Ferrarese

Shogun
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messaggi di Enrico Ferrarese


  1. 7 ore fa, Francesco Marinelli ha scritto:

    Considera Giulio che il nijuba è come un secondo hamon, per cui la descriminante è il nioiguchi.

    Esattamente!

    considera inoltre che non è tutto nero o bianco: non sempre un hataraki è per forza una cosa oppure un altra... alcuni hataraki possono avere elementi in comune. Ad esempio uno nioiguchi che inizia a confondersi e sfilacciarsi come uno hotsure può poi ridefinirsi in uno nijuba...Od anche un sunagashi particolarmente spesso potrebbe diventare un njiuba. Diversamente potrebbe essere un zona temprata con caratteristiche tali da non potersi definire chiaramente una cosa oppure un'altra (sto estremizzando).

    E' difficilmente troverai un seller che scende così nel dettaglio nel tentativo di definire il più accuratamente una lama (ecco perchè il mio iniziale consiglio "di andare oltre non fermandoti a quello che ha scritto Tsuruta").

    Sei nella strada giusta!

    "Io ti posso solo indicare la soglia, se tu che la devi attraversare" cit.😁


  2. Giulio, tratta con più rispetto quelle lame e poggiale sopra ad un panno morbido.

    Ricordati che sei solo un custode temporaneo per esse, cerca di farle arrivare al prossimo custode almeno nella condizione in cui le hai trovate tu...

    :arigatou:

    per tornare alla tua domanda invece, trovo più pratico sesko e le sue series per definire più chiaramente gli hataraki. il nagajama vedilo come una impronta con dei disegni a volte scarsamente chiari.

    ti consiglio nuovamente di osservare la zona sotto luce calda e luce led fredda.

    la prima ti mostrerà l'aspetto generale e più omogeneo la seconda evidenzierà i nie e le altre formazioni martensitiche. nel complesso poi capirai meglio cosa stai guardando 🙂


  3. 3 ore fa, getsunomichi ha scritto:

    Ammassata un po' approssimativamente, senza valorizzare i pezzi esposti. Praticamente assente la sorveglianza, che nella fattispecie non è stato un difetto perché si poteva togliere l'astuccio agli yari più interessanti, per dare un'occhiata alle lame (ma dico, vi pare possibile?)

    quando abbiamo fatto la conferenza la sorveglianza c'era, e se provavi ad avvicinarti ti riproveravano subito.

    Forse questo anno e mezzo di pandemia non ha aiutato le già forse non ottime risorse del museo.

    In ogni caso non so te, ma io in un museo non sono abituato a toccare i pezzi esposti...

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