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Enrico Ferrarese

Shogun
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messaggi di Enrico Ferrarese


  1. 5 ore fa, G1an083 ha scritto:

    i know... però è come avere la ferrari e tenerla in garage 😅

    No, non lo sai, altrimenti non faresti certe domande... un discorso è tenerla esposta sfoderata per un paio d'ore, il tempo di ammirarla, studiarla, farci delle foto e "manutenzionarla". Un altro è farci una teca stile museo, con teca illuminata, temperatura e umidità controllata.


  2. 53 minuti fa, G.Luca Venier ha scritto:

    Mah, avendo già 3 al machi adesso, non vedrei impossibile un ipotetico 3,2 (con 5/7 cm in più di lunghezza). Ci starebbe bene con 2 di saki, non ti pare ? 

    E starebbe bene anche un ipotetico 1,2 di sori, teoricamente parlando. Almeno basandosi sulle statistiche del sori tardo Nambokucho su lame di 68/70 cm di nagasa, quindi post sugata Joji.

    Il mekugi ana in realtà sarebbe al posto giusto, prendendo a riferimento la linea dello shinogi. Risulta spostato adesso, perché manca un pezzo di nakago. Quindi mi chiedo, se il nakago originale mancasse del tutto e quello che vediamo fosse completamente risagomato, perché mettere un ana in quella posizione ? Anche fosse per uno shinobi ana, verrebbe centrato per seguire la linea mediana della tsuka; viceversa il foro sulla tsuka potrebbe, in teoria, trovarsi coperto dallo tsuka maki....

    Ma andiamo avanti 🙂 

    Boh a me pare tanto 1,2 di differenza saki-moto per una lama nambokucho, ma ripeto non ho certezze.


  3. Ti seguo nelle tue elucubrazioni e butto li dei pensieri al volo, anche se sinceramente aspettavo un ritorno di Giulio in questo 3D...

    Di getto la sensazione è che siano più di 5/6cm, così a naso.

    E per la risagomatura della lama a "ricreare" un nuovo nakago, che appunto sembra mostrare le sole nuove yasurime, e perchè nel tardo nambo (se prendiamo per buona la stima del periodo) siamo oltre i 75cm di nagasa (in media). Dall'oei in poi si ricomincia a scendere di nagasa e ad avere un po piu di sori.

    Quello che leggo con un po piu di difficoltà, nel seguire il sugata originario che ho in testa, è il kissaki che mi aspetterei come minimo piu allungato.

    Ho pertanto nakago, e sori che mi parlano di forte osuriaghe,  mentre il kissaki (in aggiunta ad un sakihaba relativamente corto) mi porterebbe ad una datazione più tarda.... e quindi ad un osuriaghe piu modesto.

    Da queste foto bravo te, io non riesco a distinguere una sezione romboidale tale da definire alto lo shinogi, ma ok è sicuramente manchevole il mio colpo d'occhio. Così come, non conoscendo così bene la scuola non riesco ad aiutarmi nella datazione con lo stile di tempra.

    Poi, chiaro. Sono tutte deduzioni su sugata classici, che alla fine lasciano un po il tempo che trovano... visto le peculiarità di ogni scuola e di ogni lama che potrebbe sempre essere stata fatta su specifiche di commissione...

    Personalmemte preferisco la prima mihara presa da Giulio, che ha un sugata che segue più i miei gusti ed è decisamente più immediato.


  4. Esiste una mail ufficiale a mezzo form sul sito hozonkai.jp ma chi la riceve non capisce l'inglese. Il loro collegamento con l'esterno del Giappone è Chriss Bowen, dal quale ho inizialmente appreso la notizia. Su facebook mi ha detto che avrebbero messo un avviso ufficiale sia sul web che sui social.

    Se si vuole mandare un telegramma, scrivete pure due righe ufficiali e datele a chriss, oppure (meglio) traducetele in jap e inviatele via form sul sito hozonkai.jp

    Un indirizzo fisico (affidabile) invece non lo conosco.


  5. 15 minuti fa, G.Luca Venier ha scritto:

    Ecco, questo è il punto.

    Sia Manuel che Francesco, come me e te del resto, hanno iniziato fin da subito a vedere lame di buona qualità in Associazione. Il loro occhio si è allenato vedendo cose “giuste” e questa esperienza ha pagato presto; infatti non mi risulta che, quando Manuel acquisì la sua bella Gassan, avesse già fatto chissà quanti viaggi in Giappone, visto centinaia di lame Juyo Bijutsuhin e imparato a memoria i sacri testi. Tuttavia la sua valutazione visiva era già buona.

    Se volete, chiamatelo “imprinting”. 
     

    La cosa più deleteria, non stanchiamoci di sottolinearlo, è che il novizio giri in internet ad esaminare e “riempirsi gli occhi” di lame di pessima fattura (sognando magari che ognuna di esse nasconda un tesoro). Il novizio dovrebbe avere l’accortezza di vedere, tassativamente, le lame migliori del mondo e, per farlo, va benissimo anche il web, oltre che i libri naturalmente, ma niente può sostituire l’esperienza diretta.
    Come dicono i grandi maestri giapponesi, le lame brutte possono compromettere per sempre la capacità di giudizio. 

     

    Io ho avuto una fortuna in più: fare 2 corsi full immersion da 2 giorni l'uno con delle ottime lame scuola.

    Poi vabbeh francè ha il culo di vivere vicino a un politore conosciuto a livello europeo e oltre.


  6. 15 minuti fa, G.Luca Venier ha scritto:

    Sono del parere che “il colpo d’occhio” è fondamentale, al di là del fattore C e di chissà quale livello di conoscenza. L’esempio di Francesco e Manuel è indicativo: il loro percorso formativo è relativamente breve (nessuno dei due ha la barba bianca...). Evidentemente hanno sviluppato un ottimo colpo d’occhio perché l’hanno allenato con i capolavori.

    Qualcuno dirà: “questo si può fare solo andando in Giappone; e non è per tutti”

    Vero, ma i libri possono aiutare. 
     

    Quello che invece non aiuta mai, anzi rischia di rovinare irrimediabilmente un buon colpo d’occhio, è studiare su quelle lame di bassa qualità che, per il loro relativo basso prezzo, attirano tanti novizi.

    Per questo la collezione di Paolo è encomiabile. Pur virtuale è sempre della massima qualità. 

    Beh muramasa a parte, per yoshimitsu c'erano diversi campanelli, a onor del vero la scomessa era lo stato in cui versava la lama...

    Peccato che l'autore abbia voluto nascondere la discussione su yoshimitsu, era molto motivante, soprattutto per i nuovi soci.

    Concordo su Paolo, che purtroppo fatica tecnicamente ad essere presente nel forum, ma che ci ha sempre nei suoi pensieri.


  7. Se posso permettermi, vista la costanza del tuo interesse ti invito fuori dai denti ad iscriverti a INTK e partecipare al prossimo ritrovo che dovrebbe svolgersi, visto l'andamento "discendente" della pandemia, come di consueto in un sabato di primavera a sesto fiorentino.

    Ti farà fare un balzo nella coscienza di ciò veramente cerchi in una nihonto. Avrai modo di confrontarti con molti soci e toccare con mano diverse lame, e fidati sarà un'esperienza che varrà ben di più del prezzo per viverla (tempo, viaggio, iscrizione intk).

    È sempre una miniera di informazioni e consigli oltre ormai per me essere motivo di ritrovo tra amici.


  8. E' con grande tristezza che avvisiamo che il 24 gennaio scorso è venuto a mancare alla veneranda età di 80 anni Sensei Miyano Teiji, conosciuto fuori dal giappone soprattutto come presidente della NTHK-NPO, la seconda più grande e conosciuta associazione giapponese di studio delle token.

    Membro di lunghissima data della NTHK, con alle spalle più di 60 anni di inteso studio delle nihonto, era molto conosciuto e stimato anche tra tutti gli altri esperti del Sol Levante, in quanto era probabilmente la persona con il maggior numero di vittorie al Taikai Kantei Contest della NBTHK (dozzine).
    Oltre ad essere stato membro della NTHK al fianco di personaggi del calibro di Yoshikawa, Honma, ed altri famosi studiosi, è stato anche membro NBTHK e di altri gruppi privati.

    Sebbene, non essendo un politore, la sua preparazione fosse di tipo "accademico", era noto per avere una sorta di memoria fotografica che gli consetiva di ricordare nitidamente lame viste a decenni di distanza, capacità che gli donò oltre ad una conoscenza quasi enciclopedica, anche il soprannome "Il Computer".

    Nonostante già negli ultimi anni stesse affrontando delle problematiche di salute ha sempre continuato a presiedere le shinsa NTHK-NPO (circa un centinaio di lame al mese) fino all'ultimo, risultando pertanto forse la persona migliore per affrontare un kantei degli ultimi decenni.

    Se ne va quindi un luminare della Vecchia Guardia, un'altra grave perdita per noi tutti appassionati e per il mondo intero della Spada Giapponese.

    shinsa.jpg

    Sensei Miyano alla guida di una sessione di Shinsa.

    hp_scanDS_1162713124155.jpg

    Hanamoto 氏, Hon’ami 先生, Miyano 氏, Yamamura 先生


  9. Ma guarda Giulio, diversi venditori non spediscono piu in italia sulla carta da almeno un decennio, a seconda delle esperienze negative che hanno avuto: merce respinta e rispedita al mittente o peggio sequestrata in dogana.

    Ciò ha portato poi pressochè tutti i corrieri espressi a non accettare nihonto per l'italia. Fedex ad esempio almeno dal 2014.

    E questo non è da imputarsi alla legge, ma ai presunti collezionisti della domenica, che in totale ignoranza delle norme procedevano con l'acquisto di un arma.

    Meditate.


  10. 4 ore fa, GiulioC ha scritto:

     Come per l'import in Italia... come darti torto.

    Piccola curiosità: essendomi trasferito in Svizzera mi sono posto lo stesso problema al di là del confine. Ho quindi seguito il classico approccio e ho sentito il presidio di polizia locale, che però mi ha immediatamente rimandato all’ufficio centrale federale per la regolamentazione delle armi. Ho scritto anche a loro e mi hanno risposto dopo poche ore con tutte le informazioni, confermando inoltre che quello che dicono è valido su tutto il territorio della Confederazione.

    Speriamo che prima o poi si arrivi anche in Italia ad avere chiarezza e una sola voce.

    Anche qui in italia la legge è una ed è valida su tutto il territorio nazionale. Purtroppo quello che varia è la sua interpretazione pratica. Sembra labile e incosistente ma una differenza c'è... purtroppo.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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