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Simone Di Franco

Il Nostro Nuovo Simbolo - Kokaji Yoshindo

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Cogliendo l'occasione del nuovo banner per il forum presento a tutti la lama forgiata in italia dal maestro Yoshindo Yoshihara.

 

Questo superbo tanto di rara bellezza è praticamente già diventato il simbolo della nostra associazione.

Stiamo stilando una scheda tecnica completa di foto, curata dal nostro presidente Massimo Rossi.

 

 

Nell'attesa vi posto uno scritto del nostro presidente onorario Alberto Roatti, che rivela delle interessanti caratteristiche:

 

 

"

Nota al Bollettino INTK, N.4 – 2006

 

(e alla nuova immagine sul Forum)

 

I Soci che hanno ricevuto l'ultimo Bollettino trimestrale dell'INTK avranno notato in copertina una bellissima lama firmata da Yoshindo Sensei, donata da questi all'INTK.

 

Lo yakiire di questa wakizashi venne eseguito dal Maestro nel 2005 a Torino. Chi ha seguito i seminari INTK sulla lettura dei kanji relativi alle tōken, non riuscirà forse a leggere per intero questa mei che ha aspetti inconsueti e necessitano di una, spero esauriente, spiegazione.

 

Prima di tutto, ma già lo sapete, l'iscrizione è in cinese o, meglio, alla cinese: così come i nostri artisti del passato firmavano in latino ( Johannes fecit..pinxit..etc.) così gli artisti giapponesi, e fra questi gli spadai, firmavano – e firmano - in cinese, la lingua aulica della cultura.

 

Per antichissima tradizione i testi in cinese venivano, e vengono, letti in giapponese, cioè secondo la grammatica e la sintassi giapponese, aggiungendo quindi tutti quei prefissi e suffissi non presenti in cinese (ricordo che il cinese è lingua monosillabica non agglutinante mentre il giapponese è polisillabico agglutinante).

 

Le mei delle tōken andranno quindi lette in giapponese e la trascrizione in rōmaji deve seguire una precisa convenzione internazionale:

 

- in maiuscolo la fonetica dei kanji scritti ed in minuscolo la fonetica dei kana non

 

scritti ma pronunciati (oppure, se in minuscolo i kanji allora tra parentesi i kana).

 

Nel nostro caso la mei apposta da Yoshindo Sensei è incisa sul nakago così

 

ITALI KOKAJI YOSHINDO IRODO HA KONO (11 kanji)

 

ma va letta e trascritta

 

ITALI nite KOKAJI YOSHINDO KONO HA o IRODOru

 

oppure

 

Itali (nite) Kokaji Yoshindo kono ha (o) irodo(ru)

 

Ma la sorpresa più bella di questa iscrizione è la sua traduzione. Finora infatti ci siamo imbattuti sempre nel saku oppure tsukuru, espressi o sottintesi, cioè "fatto". Ora, invece Yoshindo Sensei ha scritto la bellissima formula irodoru:

 

Il fabbro Yoshindo ha reso bella questa lama in Italia

Irodoru significa "dar colore" "ornare" "abbellire", come si rende più bello un viso con una raffinata cosmesi.

 

Ancora una nota linguistica:

 

- ha propriamente è il tagliente d'una lama ma anche, in senso lato, la lama: la traduzione di cui sopra suonerebbe un po' sgraziata con "tagliente"!;

 

- sia irodoru che saku e tsukuru sono al presente cioè "rende bella", "fa". Mentre noi ci esprimiamo, e traduciamo, col passato i giapponesi si esprimono al presente: lo spadaio rende bella, o fa, questa lama.

 

Un'azione che non si esaurisce nel tempo.

 

Scusate la prolissità.

 

Aruberuto



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complimenti per il nuovo banner,

 

bellissima lama,

 

colgo inoltre l'occasione per complimentarmi con l'associazione che ha fatto passi da gigante e sta diventando sempre più determinante nel panorama delle lame Giapponesi,

 

BRAVISSIMI

 

:ola:


Andrea

 

www.taai.it

www.iwamaryu.it

www.aikidogarda.it

www.takemusuaikidokyokai.org

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