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certo, proprio di una Hizen-to si tratta.

la lama è firmata Hizen kuni Tadayoshi. il grande Hashimoto Shinsaemonjo è sempre difficilmente inquadrabile, durante la sua carriera ha prodotto un po' di tutto, dal sugu-ha al gunome choji, forgiando nello stile Yamashiro(come in questo caso) o con un suo stile personale frutto degli studi con Umetada Myoju.

per quanto riguarda la hada, quella di questa lama è decisamente compatta(o perlomeno lo sembra dalla foto), un o-mokume non è necessariamente un hada più aperta di un ko-mokume, compattezza e tipo di hada sono due cose differenti, anche se la seconda sembra visivamente più compatta della prima. in ogni caso questa lama è forse ancora leggermente precedente allo sviluppo della "konuka hada" tipica della scuola Tadayoshi, anche se a me sembra di notarne già i presupposti.

 

un particolare a cui facevo riferimento in uno dei primi suggerimenti è che questa lama sembra compatta nonostante il kasane non enorme. questa è già una caratteristica delle Hizen-to.

 

comunque sia, il quiz aveva un motivo ben preciso, fare da introduzione ad alcune riflessioni:

- in alcuni casi il confine tra koto e shinto è piuttosto labile

- certe tradizioni hanno influito pesantemente sulla storia della spada giapponese, spesso molto più di quanto non sembri.

- certi stili shinto(la Hizen è più di una semplice scuola) hanno avuto uno sviluppo estremamente complesso, rappresentano in un certo senso il picco degli stili d'origine.

- alcuni forgiatori, geniali o come volete chiamarli, sono difficilmente inquadrabili e definibili.

-ecc ecc

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non ho proprio capito cosa intendi per compatta...

 

 

Sulle riflessioni sono sicuramente daccordo su tutte.

 

aggiungerei come spunto che le gokaden, non sono solo tradizioni stilistiche estiche. Sono proprio modi di forgiare.

Gli aspetti estetici tipici delle den derivano dalle tecniche produttive, dal modo di forgiare, da aspetti molto pratici.

Per fare un esempio semplice, i tratti tipici dell'hamon di soshu sono dovuti a una temperatura di tempra più alta, un certo tipo di hada dipende dal modo in cui viene realizzato il kawagane, etc, etc

E' anche per questo motivo per cui le -den sopravvivono fino ai giorni nostri.



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non ho proprio capito cosa intendi per compatta...

 

 

Sulle riflessioni sono sicuramente daccordo su tutte.

 

aggiungerei come spunto che le gokaden, non sono solo tradizioni stilistiche estiche. Sono proprio modi di forgiare.

Gli aspetti estetici tipici delle den derivano dalle tecniche produttive, dal modo di forgiare, da aspetti molto pratici.

Per fare un esempio semplice, i tratti tipici dell'hamon di soshu sono dovuti a una temperatura di tempra più alta, un certo tipo di hada dipende dal modo in cui viene realizzato il kawagane, etc, etc

E' anche per questo motivo per cui le -den sopravvivono fino ai giorni nostri.

esatto! ma mi leggi nel pensiero? è proprio quello il punto cui volevo arrivare. le caratteristiche dell'hamon non sono scelte estetiche(lo diventeranno con i cd hamon "pittoreschi" del medio periodo Edo, mt Fuji, ecc) ma la conseguenza del modo di forgiare, non solo nelle caratteristiche "visibili"(ad es. un acciaio più duro cristallizza diversamente e con tempre differenti) ma proprio nella struttura e caratteristiche della lama post tempra.

anche il fatto che molte lame antiche di certe scuole siano sopravvissute, in % molto maggiori rispetto a quelle di altre è proprio legato alle loro caratteristiche e a quella che potremmo definire, in maniera barbara, la loro "capacità di sopportazione del tempo", non so se mi spiego.

 

riguardo al discorso hada quello che voglio dire è che un conto è il tipo di hada di base(mokume, itame, ecc) ed un conto è la compattezza del tessuto. le due cose non vanno di pari passo. il fatto che con la "stanchezza" della lama l'hada tenda ad aprirsi ad o-hada non significa che due lame nuove, di uguale compattezza(parlando di tessuto) non possano avere due hada di tipo differente(poniamo un caso limite, un o-mokume ed un mokume normale o fine). è più chiaro così?

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Hai ragione Gian, ma attenzione perchè di fatto le descrizioni che possiamo fare sono su quello che vediamo, mentre quelle sui libri descrivono lo stile della scuola.

 

Per farti un esempio che credo rispecchi anche quello che dici tu, potremmo trovare una lama di Rai per esempio (che dovrebbe mostrare un fine mokume o una konuka hada) così stanca da aprirsi e mostrare shingane e o-hada.

Non possiamo certo dire che la scuola Rai forgiasse anche lame in o-hada, giusto?

E' per questo che è fondamnetale non solo saper riconoscere lo stile di una scuola ma anche saperlo rapprotare con lo stato di conservazione della lama.

 

 

Faccio un altro esempio molto pratico, sulla mia katana.

Esaminandola così, da un lato mostra una hada molto più larga e aperta che dall'altro, anche se sempre sulla stessa base di itame con qualche mokume.

Se chi esamina si limita a guardare cosa vede e cerca su un libro una scuola che forgiasse hada diversa dai due lati, di certo non identificherà mai quella lama.

Valutando invece bene la geometria, la politura e lo stato di conservazione della lama, e alcuni segni e ware che sono rimasti, si può capire che la differenza di hada è dovuta soltanto al fatto che un lato è stato polito molto più a fondo.

Infatti io so per certo che da un lato era presente un importante fukura che ha costretto il politore ad asportare molto materiale.

Per studiare la lama con più contezza quindi è necessario concentrarsi su come appare il lato meglio conservato e cercare una hada corrispondente, senza curarsi del lato più aperto.



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Quanto alle den e in particolare a Tadayoshi, è molto importante questo autore, in un certo senso geniale, proprio per il suo lavoro sugli utushi e per le conclusioni a cui è giunto.

 

Tadayoshi ha forgiato lame in tutti gli stili a lui conosciuti, con esempi di maestria assoluta sia in soshu che in bizen, in yamashiro e mino -den.

Significa che questo genio della forgiatura non si è limitato ad assumere una tradizione, a imparare una sola scuola e neanche a imporre o determianre uno stile proprio, ma li ha appresi tutti, li ha provati tutti e ne ha effettivamente colto ogni sfumatura, ogni pregio e ogni difetto, raggiungendo secondo me una conoscenza assolutamente profonda anche se del tutto empirica dei segreti del metallo.

Giunto a questo picco di conoscenza e consapevolezza ha determinato che il miglior modo in assoluto di forgiare, forse anche solo per motivi meramente pratici è quello tipico poi della produzione di Tadahiro/ Tadayoshi e di tutte le hizen-to.

 

Anche se spesso lo stile di Hizen viene considerato quasi una continuazione dello stile yamashiro, Awataguchi o Rai nello shinto e shinshinto, di fatto non è possibile trascurare l'apporto innovativo di Tadayoshi.

Dopo la illuminazione derivata dalla esperienza degli utsushi, Tadayoshi sceglie la hada in konuka e l'hamon sugu, ma se osserviamo bene il suo stile non è propriamente quello antico di yamashiro, per esempio, con i nijuba o gli hamon sugu-choji formato dagli ashi, l'hamon di Tadayoshi è una scia compattissima di finissimo nie brillante, quasi nioi, che fa pensare a rinvenimenti della tempra come si fa in Bizen-den.

Tadayoshi quindi, più di quanto non possa sembrare al semplice esame estetico/stilistico, probabilmente usva una tecnica molto mista, che prendeva gli accorgimenti migliori dalle varie scuole e tradizioni con cui è venuto in contatto, forse spinto dal semplice risultato finale della qualità delle sue lame, nel taglio (primo in classifica tra i wazanono) , la resistenza (il buon numero di hizen-to giunte fino a noi lo testimoniano) e perchè no, anche di bellezza, con la fine eleganza del suo stile, sobrio e letale.



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esatto, Hizen è molto di più di una mera copia di Yamashiro. nella lama che ho postato inizialmente la tradizione Yamashiro è molto forte e visibile, ma a molti è saltato agli occhi che si trattasse di un qualcosa di diverso, di forse più complesso.

Tadayoshi ha fortemente influenzato la storia della spada giapponese, non solo per il suo legame con Umetada Myoju ma proprio nella creazione di uno stile che fosse la "sublimazione" di quanto era avvenuto prima, gli esempi si sprecano, ma aveva già, ad esempio, compreso, come hai detto tu, forse in maniera più casuale che non propriamente scientifica, la funzione degli ashi lunghi, ripresi dalla tradizione di Bizen.

anche se la maggior parte delle lame di Tadayoshi è in suguha(o basato sul suguha) ne esistono anche esempi con hamon choji o gunome, sempre però caratterizzati da lunghi ashi.

 

ecco una lama di Tadayoshi, databile al 1605 circa.

 

tadayoshi1605.jpg

 

tadayoshi1605b.jpg

 

tadayoshi1605c.jpg

 

una considerazione curiosa è che le generazioni che hanno prodotto le lame qualitativamente migliori sono quelle direttamente legate al grande Tadayoshi I°, Omi Daijio Tadahiro e Mutsu no kami Tadayoshi, quasi che la genialità del maestro fosse passata nel figlio e nel nipote.

 

per comprendere appieno quanto il "fenomeno" Tadayoshi fu "esplosivo" all'epoca è interessante notare che erano le lame "contemporanee" più ricercate dai vari Daimyo...

G.

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