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Archives for : Febbraio2015

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Una delle “Tenka Go Ken”(= le cinque grandi spade”), così definite dagli shogun Ashikaga nel periodo Muromachi, è la cosidetta “O-Tenta Mitsuyo”(anche “Odenta- Mitsuyo”), un tachi molto famoso non solamente per la sua bellezza “enigmatica” ma anche per le dimensioni spesso ritenute inconsuete per una lama Heian(in realtà questo non è del tutto vero).

La O-Tenta Mitsuyo è stata considerata una meibutsu (letteralmente: “spada con un nome”, spada famosa, di pregio) fin dal periodo Muromachi, quando era di proprietà della famiglia shogunale. Il quattordicesimo Shogun Ashikaga, Yoshiaki(1537-97) ne fece quindi dono a Hideyoshi(1536-98) che, a sua volta, la donò a Maeda Toshiie(1538-99). Di conseguenza la “Odenta” divenne una dei “grandi tesori” della famiglia Maeda, conservata(e si dice guardata a vista) assieme ad un piccolo tachi firmato “Munechika” e ad una naginata prodotta dalla scuola Shizu. Interessante notare che queste tre lame venivano indossate solo una volta l’anno, ed esclusivamente dal capo della famiglia Maeda.

Alla Odenta si attribuirono, fino dai tempi antichi, poteri “soprannaturali”: leggenda vuole che lo spirito di questa lama sia così potente che gli uccelli non si posavano sul tetto sopra la stanza in cui la lama era conservata.

Anche se normalmente viene mostrata “nuda” nelle fotografie pubblicate, in realtà la “O-Tenta” possiede un suo koshirae, nello stile detto “onimaru”(tachi koshirae con la saya rivestita in pelle e la tsuka rivestita in seta chiara) che, secondo il “Kyoho Meibutsucho”(l’elenco di “oggetti famosi” compilato nel 1719 dalla famiglia Hon’ami per ordine dell’ottavo Shogun Tokugawa, Yoshimune) fu realizzato al tempo del daimyo Maeda Toshitsune(1593-1658), con l’interessamento di Hon’ami Koho(1601-82).

Parlando della lama si tratta di un tachi shinogi zukuri con koshizori, relativamente corto prodotto nel tardo periodo Heian(periodo Sho-Ho) da un forgiatore residente a Miike(provincia di Chikugo, Kyushu) chiamato Mitsuyo(occasionalmente anche Tenta Mitsuyo, da quì il nome, a cui fu anteposto “O”, cioè “grande” in segno di ammirazione per quest’opera), che le genealogie antiche dicono figlio di Masayo, attivo in Miike stessa attorno al periodo Ko-Hei. Occasionalmente si trova scritto che questo forgiatore, dopo essersi ritirato prese il nome di Genshin, anche se la validità di questa affermazione viene oggi messa in discussione. il nome “Mitsuyo” o “Tenta Mitsuyo” venne ripreso ed utilizzato da molte generazioni della scuola di Miike fino al periodo Muromachi(l’ultimo Mitsuyo della scuola Sue-Miike viene registrato nel periodo Mei-O, 1492)

Una delle particolarità della lama sta nelle sue misure:

nagasa: 2 shaku, 1 sun

sori: 8,9 bu

nakago: 6,1 sun

motohaba: 1,1 sun

sakihaba: 8 bu

e queste misure sono ancora più incredibili perchè, osservando l’oshigata(e non le foto in bianco e nero, che ingannano) l’hamon nella zona del monouchi è ridotto al lumicino ed il boshi è quasi del tutto scomparso.

l’hada è di tipo “nagare” con finissimi ji-nie ed è presente un caratteristico “shirake-utsuri”.

l’hamon, o meglio quello che ne rimane, è un suguha/ midare, probabilmente in origine del tipo medio-basso, mentre il boshi è suguha. sono presenti nie-hotsure su tutta la parte superiore della lama(monouchi) fino a circa metà. su entrambi i lati della lama è presente un bo-hi, che termina come “kaki-nagashi”, mentre sul solo lato omote è presente un sue-bi, piuttosto largo, che però termina poco sopra l’habakimoto.

è presente una firma a tre caratteri che recita: “Mitsuyo saku”

Pare esista un tachi, con la stessa firma, che un tempo era nella collezione della famiglia Iwasaki, ma non può essere presa ad esempio poichè  è “sai-ha” (ritemprata in seguito ad un danneggiamento).

Un altro valido esempio per studiare le lame prodotte nel periodo Heian nello Kyushu viene invece da un’altra meibutsu, la “Miike no Tachi”, conservata nel “Kunozan Toshogu” che presenta le stesse carratteristiche d’insieme e proporzioni simili, anche se è leggermente più lunga. una differenza la si può invece trovare nel nakago, che nel caso della “Miike no Tachi” è di forma “kijimomo”. il maestro Honma Junji faceva notare che, anche  se queste proporzioni e caratteristiche potrebbero apparire più indicate per una lama prodotta nel periodo Kamakura, si trovano similitudini con le lame coeve prodotte dai fabbri Ko-Bizen, citando ad esempio la “O-Kanehira” che ha un motohaba di quasi 4 cm.

da notare che anche alla “Miike no Tachi” furono attribuiti notevoli “poteri”, infatti, il primo Shogun Tokugawa, Ieyasu, sul letto di morte, preoccupato dalla situazione politica del Kansai, ordinò che la lama fosse posta con la punta in quella direzione, così da conservare la pace.

odenta.JPG

[foto da sho-shin]

questo un tachi Mitsuyo, mumei, periodo Heian. potrebbe essere la Miike no Tachi, di cui però è molto difficile reperire informazioni che non siano solo dei “si dice”, “pare che”… ecc

Miike no Tachi.jpg

nella ricerca delle informazioni ho utilizzato diversi libri di Kanzan Sato, Honma Junji, Kokan Nagayama, ecc

Sesto Fiorentino, 22 e 23 Febbraio 2014 – Kantei Kansho

(a cura di Manuel Coden e Francesco Marinelli)

Sabato 22 e Domenica 23 Febbraio 2014 si è tenuto il Kantei Kansho presso Casa del Guidi a Sesto Fiorentino (FI), con l’argomento “Le Nihonto nello Shinto”  diretto da Massimo Rossi.

Il Sabato mattina si sono svolte le elezioni del nuovo Consiglio Direttivo.

Il Kantei si è focalizzato particolarmente su due lame Shinto:

-Katana shinogi zukuri firmata Kawachi no Kami Kunisuke Yon dai (fine 1600)

Katana - Kawachi no Kami Kunisuke (IV) - Osaka Shinto - Hamon: guneme midare (nie, nioi e yo)

Katana – Kawachi no Kami Kunisuke (IV) – Osaka Shinto – Hamon: guneme midare (nie, nioi e yo)

-Wakizashi shinogi zukuri firmato Omi no Kami Hojoji Tachibana Masa(hiro) Shodai Kanbun Ju Ichi Nen Ni Gatsu (Kanbun Shinto)

Omi no Kami Hojoji Masahiro Shodai - scuola Hojoji, periodo Kanbun shinto, anno: kanbun ju ichi nen ni gatsu

Omi no Kami Hojoji Masahiro Shodai – scuola Hojoji, periodo Kanbun shinto, anno: kanbun ju ichi nen ni gatsu

Con l’entusiasmo di molti è stato finalmente possibile studiare il magnifico Nagamaki Naoshi tanto discusso sul forum, vedi quì

Nagamaki Naoshi, scuola Ko-Mihara, periodo Nanboku-chō (1336-1392)

Nagamaki Naoshi, scuola Ko-Mihara, periodo Nanboku-chō (1336-1392)

Galleria fotografica

(foto di Francesco Marinelli)

Verona, 13 Dicembre 2014 – Kantei Kansho

(a cura di Manuel Coden e Francesco Marinelli)

Sabato 13 Dicembre 2014 si è tenuto il Kantei Kansho presso il Museo di Castelvecchio a Verona, organizzato con la partecipazione del nostro caro amico Paolo Placidi.

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E’ stato svolto nella prestigiosa sala Boggian, diretto da Francesco De Feo e Massimo Rossi, con l’argomento ”Le Nihonto nello Shinshinto”.

E’ stato possibile studiare delle importati lame, partendo da alcune opere di epoca Koto e vedendone l’evoluzione fino allo Shinshinto e Gendai.

Nel pomeriggio è anche stato presentato, dal nostro Presidente Andrea Saratti, il libro di I.N.T.K. ”JAPANESE SWORDS: A journey into the art”, distribuito ed accolto con molto entusiasmo da tutti i presenti che lo avevano acquistato in prevendita.

L’evento si è concluso col resoconto delle attività associative del 2014 e con la nomina a Socio Onorario per Paolo Placidi!

Galleria fotografica

(foto di Francesco Marinelli)