Vai al contenuto

Musashi

Membri
  • Numero di messaggi

    3698
  • Registrato dal

  • Ultima visita

  • Giorni ottenuti

    3

Contenuti inseriti da Musashi

  1. se non sbaglio però ho visto queste posizioni, soprattutto quella col palmo in avanti, in una dimostrazione di kempo...
  2. effettivamente sembrano proprio delle guardie...soprattutto quella di ungyo (un po' più d'attacco). adesso non vorrei spingermi troppo oltre però i due presunti tipi di guardie si avvicinano un pò allo stile marziale cinese...
  3. un ottimo link per il Sanjusangendo è il seguente http://rubens.anu.edu.au/new/japan/kyoto/sanjusangendo/ ci sono tante belle foto!
  4. Musashi

    Festività

    Auguroni a tutti!
  5. siete enciclopedie viventi! che dire?! Grazie mille
  6. forse il mistero è stato risolto ho trovato (solo grazie alle indicazioni di matteo sul tempio di nara) anche altre immagini e in un sito giapponese la seguente definizione TENBU: A Buddhist guardian. Tenbu were originally the gods of other religions such as Hinduism and Japanese Shintoism that have been adopted by Buddhism. Tenbu protects and guards Buddha, Boddhisatva and Buddhist followers.
  7. Musashi

    Tsuka Molto Lunga

    certo ch'è una riproduzione!!! è una foto che risale ai tempi precedenti alla mia redenzione la chiamano toroken ma non so fino a che punto tali "denominazioni" siano calzanti...
  8. salve a tutti, è da tanti anni ormai che mi chiedo che tipo di raffigurazioni siano e cosa rappresentino queste immagini di guerrieri (?), spero possiate aiutarmi... (IMMAGINE ALLEGATA)
  9. Musashi

    Tsuka Molto Lunga

    è forse questa la tsuka a cui ti riferivi?
  10. Musashi

    Tsuka Molto Lunga

    figurati! se vuoi c'è anche in dvd... http://www.rarovideo.com/schede/cartella/chambara.html
  11. Musashi

    Tsuka Molto Lunga

    HARAKIRI Seppuku. Giappone, 1962. Regia: Kobayashi Masaki. Soggetto: Takiguchi Yasuhiko. Sceneggiatura: Hashimoto Shinobu. Fotografia: Miyajima Yoshio. Musica: Takemitsu Toru. Scenografia: Ozumi Junichi, Toda Shigemasa. Montaggio: Sagara Hisashi Interpreti: Nakadai Tatsuya (Tsugumo Hanshiro), Mikuni Rentaro (Intendente Saito Kageyu), Iwashita Shima (Tsugumo Miho), Ishihama Hama (Chijiwa Motome), Masao Mishima (Tango Inada), Tamba Tetsuro (Omodaka Hikokuro), Aoki Yoshio (Kawabe Umenosuke), Kakaya Ichiro (Yazaki Hayato), Azumi Jo (Shimmen Ichiro)Produzione: Hosoya Tatsuo, per Shochiku. 135’ B/N Premio speciale della giuria (ex aequo) al Festival di Cannes 1963 Verso la metà del Seicento, in Giappone, essendosi stabilito per la prima volta un saldo potere centrale e, di conseguenza, una duratura pace, molti clan giapponesi si dissolsero, e con loro gli eserciti di samurai, che rimasero così senza stipendio e senza i loro maestri, prendendo dunque il nome di ronin. Il ronin Tsugumo si presenta dunque al palazzo dell’intendente Saito per chiedere il permesso di eseguire il rituale suicida detto seppuku (o harakiri). L’intendente allora gli racconta, a mo’ di monito, un episodio successo poco tempo prima, riguardante Chijiwa. Molti ronin infatti manifestavano quel proposito, ma di fatto, erano solo alla ricerca di un atto di misericordia e di un impiego per sfuggire alla miseria. Ma il clan di Saito prendeva alla lettera le loro intenzioni: Chijiwa, che si rivelò uno di questi, fu costretto a fare seppuku sotto gli occhi dell’intero clan. E, poiché aveva venduto le sue spade d’acciaio e se ne era costruito delle finte spade di legno, fu costretto ad uccidersi con quelle, prolungando cos’ terribilmente la sua agonia. Il giorno dopo Tsugumo, poco prima della cerimonia del seppuku, rivela di essere imparentato di Chigawa e racconta all’intendente le ragioni che hanno spinto il giovane a compiere quell’atto vergognoso. E’ ovvio perciò che Tsugumo è lì per vendicarlo. Se la storia di questo splendido film di Miyazaki si avvicina a quelli avventurosi di Kurosawa, diretti ispiratori del cinema di Sergio Leone (ma non solo), lo stile è invece radicalmente differente, sospeso com’è tra un classicismo atemporale e austero e una struttura senz’altro debitrice di Rashomon, dello stesso Kurosawa. Harakiri contiene infatti diversi lunghi flashback, raccontati però sempre dallo stesso punto di vista, cioè quello di Tsugumo. Nella vicenda al presente (Tsugumo alla corte di Saito) le inquadrature sono per lo più statiche, le pose stilizzate, il ritmo lento. Tutto è raggelato nel tono di una tragedia, dove la tensione si insinua tra le parole e gli sguardi e cresce, lenta ma inesorabile. Qui i volti sono scolpiti da luci e ombre in maniera netta, oppure indagati da improvvisi, nervosi zoom, specie nella seconda parte del film, che sottolineano la tensione crescente. L’inquadratura-simbolo, a questo proposito, è quella che, dall’alto, incornicia dentro il cortile la figura di Tsugumo, di spalle, inginocchiato sul tatami mente, impassibile, sfida l’intendente. Il passato, invece, è nel segno dell’epos: la regia è più vivace e drammatica, e culmina in quella che è forse la sequenza più indimenticabile del film: il lungo duello tra Tsugumo e Omodaka, uno dei samurai di Saito, che ha luogo in cima a una collina erbosa scossa dal vento. Duello che precede di poco il cruento, tragico finale in cui Tsugumo combatte da solo contro l’intero clan di Saito. L’uso di questi due diversi stili di regia e la loro messa a confronto, serve ad esprimere il netto cambiamento che è avvenuto nella vita di questi uomini, fino a poco tempo prima benestanti e orgogliosi del loro mestiere e del duro, aristocratico e romantico codice del samurai; ora invece, quel codice viene rappresentato come un’inutile vestigia del passato, una mummia ricoperta di armatura (come quella dell’antenato, custodita nel cuore del palazzo) al quale si rimane attaccati nel rifiuto più totale dell’accettazione del cambiamento. Un codice che si rivela dunque non solo anacronistico ma barbaro, una pura “facciata”, come dichiara lo stesso Tsugumo, dietro la quale si nascondono vigliaccheria e abusi.
  12. Musashi

    Tsuka Molto Lunga

    ciao matteo conosco un film che si chiama Harakiri ma è del 1962 (regista Kobayashi Masaki)
  13. grazie mille per la calorosa accoglienza!!! quanto a mr. Cenno (e non ne parlerei più...) l'ho pagato poco perchè ho delle buone conoscenze sul web (diciamo uno sconto del 60 %). Anch'io provai a prendere all'inizio una vera nihonto, ma il collezionista al quale chiesi di vendermela mi disse che se ne separava per non meno di 3.000 euro...e per uno studente universitario non son noccioline (anche se col senno di poi devo riconoscere che valeva molto di più)! per fortuna che i libri sul giappone, sui samurai e soprattutto zen mi hanno aiutato a superare lo "sconforto" iniziale
  14. Ciao a tutti, mi scuso anzitutto per il colpevole ritardo nel presentarmi, nonostante qualche mio raro intervento, ma ho preferito prima frequentare come una sorta di ospite questo magnifico forum, crocevia di tanta gente esperta e garbata. Mi chiamo Pierangelo, son siciliano (provincia di CL) e studio giurisprudenza. Ho scelto il nick "musashi" per ciò che questo personaggio rappresenta nella tradizione storica (e anche un po' mitologica) del nostro caro Giappone. Da sempre ammiro le antiche arti marziali orientali (ho fatto Karate Shotokan per 4 anni e Win Tsun per 2, prima di un fastidioso infortunio al giocchio). Da un po' di anni cerco invece un dojo dove praticare Iaido o kenjutsu ma purtroppo non c'è nessun dojo vicino a dove abito. L'amore per le nihonto nasce dalla passione che fin bambino ho avuto per le armi, soprattutto per quelle bianche. Sono rimasto affascinato dall'infinito mondo che si cela dietro un pezzo di ferro e acciaio: impareggiabile tecnica metallurgica, unicità di stile, raggiungimento della perfezione. Nonchè secoli d'esperienza, di guerre, duelli...insomma un'irripetibile storia. Anche io, purtroppo son caduto nelle grinfie di Paolo Cenno (lo conosciamo tutti, no?) prima di capire la vera essenza delle spade giapponesi. Scelta fra l'altro dettata dall'ansia di raggiungere il vero fine: possedere una vera nihonto. Due anni fa la decisione di divenir socio INTK e partecipare al coinvolgente mondo delle token in Italia. Ho cercato di meglio documentarmi con l'acquisto di alcuni libri, ma quelli in italiano son pochi e molto sintetici. Scoprendo questo forum (grazie kentozazen, chissà quanti altri proseliti avrai fatto!) ho finalmente trovato la casa delle risposte che sempre ho cercato. Un forum come pochi, se non unico per competenza, nel web (quello della NBTHK in confronto è veramente penoso), frequentato da gente veramente competente, nonchè gentile e simpatica. Spero anch'io di contribuire, per quel che posso, alla crescita di questo fantastico strumento di conoscenza. Grazie a tutti.
  15. ciao yama, anch'io non riesco ad entrare nonostante sia socio INTK...please let me in! grazie mille

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy