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Kentozazen

Un Tentativo Disperato

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Prima di tutto una dovuta premessa. Amo la storia giapponese per ciò che è, penso che la guerra sia un evento di grande sofferenza per civili e soldati e come in tutte le storie di sofferenza vi sono fatti che stupiscono. Personalmente sono molto affascinato dalla seconda guerra mondiale e ritengo (a dispetto di altre rispettabili opinioni) che anche in questo periodo si possano rilevare atteggiamenti che discendono dall origine guerriera dei nipponici soldati. in ciò che leggerete quindi non vi è alcuna volontà propagandistica, revisionistica o altro, semplicemente fatti.

 

 

Dalla fine del 1944 il Giappone era in piena e totale ritirata dalle isole del Pacifico, l'avanzata americana, impetuosa e decisa, aveva costretto l'esercito e la marina all'interno dei confini nazionali nel disperato tentativo di impedire l'jnvasione. Ormai enormi bombardieri sorvolavano il Giappone e crivellavano il territorio con pesantissimi bombardamenti. La contraerea non era in grado di arrestare questa terribile avanzata, la maggior parte dei piloti della marina e dell'esercito avevano perso la vita nei conflitti dei mesi precedenti, le casse dello stato erano vuote.

Erano rimaste poche pattuglie aeree a difesa dei cieli nipponici e peraltro assai malandate, il problema tattico più grave era che al momento di un avvistamento nemico le pattuglie aeree dovevano velocemente decollare per raggiungere in quota i bombardieri americani che erano scortati dai nuovi velocissimi caccia Mustang p 51 d e Hellcat, i giorni del predominio nei cieli del mitico zero erano terminati da tempo. Insomma il tempo per decollare e fare quota era troppo lungo per riuscire in una difesa efficace. Vennero quindi studiati nuovi modelli di aerei che potessero essere veloci quanto quelli nemici e che potessero raggiungere la quota dei bombardieri prima che questi sganciassero il loro temuto carico. I caccia Raiden e Shaiden sono esempi di questo estremo tentativo tecnologico, i risultati aimè furono assai deludenti per vari motivi tra cui possiamo citare la scarsa capacità produttiva delle fabbriche e l'impreparazione dei giovani e inesperti piloti costretti a sperimentare prototipi assai nervosi ed impegnativi.

Vi fu però un'altro tentativo che ha dell'incredibile. Ricordate l'aereo tedesco a reazione? Era il Messerscmith 262. Una sorta di ala volante a reazione, un vero jet che toccava velocità quasi triple rispetto agli standard del tempo, si dice che se i tedeschi fossero stati più rapidi nello sviluppo e nella produzione di questo modello la guerra avrebbe potuto avere esiti differenti (mah questo non lo so, magari sarebbe semplicemente durata più a lungo) , comunque eccovi un articolo interessante che suggerisce l'esistenza di una storia di spionaggio da romanzo. Buona lettura.

La mattina del 7 luglio 1945, sulla pista di volo della base militare di Yokosuka, in Giappone, un gruppo di tecnici approntava un nuovo tipo di aereo che di lì a poco avrebbe dovuto decollare per il suo primo volo di prova. Il pilota collaudatore, l'ing. Inuzuka, prese posto nell'abitacolo, la pista venne sgombrata e, dopo pochi istanti, l'aereo sfrecciava ad una velocità impressionante lasciandosi dietro una scia di fuoco; raggiunta la velocità minima di sostentamento il velivolo si staccò da terra abbandonando al suolo lo speciale carrellino di decollo e iniziò il volo. All'improvviso, però, il motore cessò di funzionare e l'aereo cadde come un sasso, schiantandosi al suolo e provocando la morte del collaudatore. Tecnici e progettisti ricercarono immediatamente le cause che avevano fatto bloccare il motore e le individuarono in un difetto dell'apparato di alimentazione, che venne modificato nel giro di pochi giorni; ma il 15 agosto 1945 il Giappone capitolava. La storia di questo sfortunato prototipo della Mitsubishi denominato J8M Shusui, iniziò nel luglio del 1944, quando si tentò di far giungere, con un fortunoso viaggio, un prototipo di aereo a reazione (il Me 262) e a razzo (il Me 163), con i relativi piani costruttivi e istruzioni, dalla Germania al Giappone. Dopo varie peripezie in Giappone arrivò ben poca cosa: del Me 163 giunsero solo i piani e il motore a razzo costruito dalla Walter. Nel giro di pochi mesi, tuttavia, i tecnici della Mitsubishi riuscirono a ricostruire l'aereo in maniera quasi identica all'originale; contemporaneamente, per eliminare i tempi morti, si era iniziato un programma di addestramento di un certo numero di piloti. Questi si allenarono su degli alianti identici al futuro Shusui, e perciò dalle stesse caratteristiche aerodinamiche, costruiti dalle Maeda e dalla Yokoi. Quando il J8M fu messo a punto (oltre al prototipo ne erano stati costruiti altri sei esemplari dotati di motore) sappiamo già cosa successe. Lo Shusui era un monoplano ad ala centrale, privo di piani di coda, con una struttura metallica e un rivestimento misto. L'aereo, sprovvisto di carrello, decollava sfruttando un carrellino sganciabile a due ruote posto sotto la cabina di pilotaggio che, all'attimo del distacco, restava al suolo; per l'atterraggio era provvisto di un pattino retrattile che consentiva di prendere terra anche su piste erbose. La spinta era assicurata da un motore a razzo a propellente liquido Toko Ro2, versione del tedesco Walter HWK 509, che forniva 1500 kg di spinta, circa 200 in meno del modello originale, sufficienti comunque a far raggiungere all'aereo la velocità di 900 km/h circa. L'armamento prevedeva due cannoncini da 30 mm, o un solo cannone previa la sostituzione dell'altro con un serbatoio che consentisse una maggiore autonomia.

 

 

shusui.bmp

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shusui_2.jpg

Modificato: da YamaArashi

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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In realtà non fu una vera e propria ricerca , fu più verosimilemtne un tentaivo di clonazione. Guarda la versione tedesca.

Inutile dire che il talento dei progettisti tedeschi era veramente notevole questa versione raggiungeva quasi 1010 km orari. Il progetto iniziò nel 1941 ma le numerose difficoltà tecniche ne permisero la produzione solo nella metà del '44 , inoltre la lungimiranza del progetto non ebbe adeguata ricompensa nei risultati, l'aereo aveva numerosi difetti tra i quali una scarsa agilità che procurava angoli di virata molto ampi, veramente inadatti al combattimento aereo, inoltre l'armamento in dotazione si dimostrò altamente inadeguato ed i piloti trovavano molta diffcoltà durante il puntamento dei bersagli che - paradossalmente - erano troppo lenti ed uscivano quindi assai velocemente dal loro campo visivo.

Tutto ciò secondo me la dice lunga sull'incidenza delle capacità economiche di un paese nel successo in un conflitto, se i tedeschi avessero avuto maggiori risorse nel campo della ricerca e della produzione e se così fosse stato anche per i giapponesi...

Non vi è tuttavia da rammariricarsi in questo direi...semplicemente una riflessione sui perchè di come siamo oggi.

ME163_14.jpg

Modificato: da Kentozazen

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Spesso si pensa agli eroi di guerra come a coloro che hanno dato la vita in un combattimento, ma di rado ci si sofferma a pensare a quanti piloti collaudatori si siano sacrificati per fornire alla nazione gli strumenti con cui combattere. Per far stare in volo questo aliante "supersonico" hanno perso la vita in tanti, non accade più molto spesso. Non mi interessa da che parte uno combattesse, spesso il soldato non è il responsabile degli orrori ma un mero esecutore (un servitore :whistle: ) , mi domando sovente che gente fosse quella che saliva su un aereo certa di non fare più ritorno, cosa pensavano, come e con che forza motivavano il loro agire. Ed in questo affrontare l'amaro destino ritrovo una visione dell'esistenza drammatica e struggente, mi domando se l'uomo contemporaneo sia ancora in grado di tale intima nobiltà.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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........................ ritrovo una visione dell'esistenza drammatica e struggente, mi domando se l'uomo contemporaneo sia ancora in grado di tale intima nobiltà.

 

 

Personalmente credo che l'uomo contemporaneo esista da almeno 7 - 8.000 anni e forse anche da tempi più remoti.

L'uomo di oggi, quelli vissuti nel medioevo, gli antichi greci o romani e prima di loro egizi e babilonesi e antichi cinesi, aldilà della tecnica e della tecnologia al momento disponibile, hanno sempre vissuto una esistenza "drammatica e struggente" e non vedo motivo (ad oggi) di cambiamento nel futuro.

Alcuni, definiti "cattivi", hanno sacrificato e sacrificano la loro esistenza alla prevaricazione sugli altri, all'accumulo di risorse, alla realizzazione di opere e sogni di gloria.

Altri, definiti "buoni", hanno sacrificato e sacrificano invece la loro vita al benessere degli altri (vero o presunto), al raggiungimento di ideali etici (e comunque sempre gratificanti) nei più diversi settori del sentire e dell'agire umano.

Tra questi due estremi esistono poi invinite varianti di comportamento di cui ognuno di noi si riveste quotidianamente.

E, mi ripeto, cambiano continuamente le situazioni e lo scenario esterno di riferimento ma l'uomo sarà sempre governato nei suoi comportamenti dalla ragione, per una piccola percentuale, e dalla natura-istinto-imprinting-ambiente-situazione momentanea-............ per una percentuale assai maggiore.

 

Purtroppo avremo ancora morti tra i collaudatori !

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L'uomo contemporaneo esiste dalla notte dei tempi,cioè dal momento in cui ha realizzato che era possibile e per certi versi utile ai suoi fini uccidere un suo simile :arigatou:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Beh quoto quanto avete affermato , ma mi scuso per la mia imprecisione etimologica, intendevo contemporaneo ovvero di questo tempo, i primi anni del 21° secolo.

Forse si potrebbe distinguere tra modernità e contemporaneità comunque non è questo il motivo della mia riflessione.

Io ho una senzazione un po' differente dalla tua Paolo. Ciò che differenzia un "collaudatore" (e con questo termine intendo chiunque sia il soggetto testante di qualunque cosa) degli anni passati da un collaudatore di "oggigiorno" (per contemporaneo intendevo questo) è il fatto che la tecnologia attuale ci permette di sperimentare nuovi strumenti con una assai maggior sicurezza, il decesso durante la sperimentazione è diventato un fatto accidentale mentre nei tempi passati costituiva una prospettiva assai più probabile. Nell'attuale società esistono anche altri tipi di "collaudo" o sistemi empirici in cui si studiano gli effetti di una tecnologia sugli esserei umani, alcuni possono essere anche ad alto rischio ma in molti casi il soggetto testante ne è inconsapevole , esce quindi dalla categoria di collaudatore per entrare in quella di mera cavia.

La mancanza di consapevolezza della percentuale di rischio, o la consapevolezza di una percentuale di rischio ridotta, lo rende meno interessante sotto il profilo della sua coscienza soggettiva.

Voglio dire in semplici parole che non avviene più che un pilota salga su un prototipo di aereo sapendo che ha il 50% di possibilità di lasciarci la pelle, molti prototipi vengono sperimentati con l'utilizzo di sistemi automatizzati. I piloti suicidi nella "guerra convenzionale" non esistono più in quanto esistono missili in grado di gestire il controllo degli strumenti in maniera autonoma o con controllo a distanza.

E' inutile dire che lo sviluppo delle nuove tecnologie tende ad ottenere in massimo "rendimento" (aimè rendimento in termini di morti umane) con la minima perdita.

Un simile balzo in avanti nelle tecniche di combattimento fu fatto con l'introduzioni delle armi da fuoco, un click a distanza e via. L'efficacia di certi modelli di combattimento li ha resi interesanti e tutti si sono adeguati, giapponesi compresi. Tuttavia la spada giapponese ha proseguito la sua vita ,se non come ideale strumento di combattimento come simbolo dell'ideale atteggiamento mentale, (vedasi per esempio "La spada che dà la vita"); la consapevolezza del rischio personale permette alla limitata mente umana di comprendere con massima chiarezza gli effetti e le responsabilità del proprio agire. Difficile che altrettanta consapevolezza sia posta quando spingendo un pulsante si decide della vita di tanti esseri lontani e sconosciuti.

Modificato: da Kentozazen

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premere un grilletto e vedere un uomo che cade a 20 m di distenza è relativamnet facile... trapassare un uomo con una lama beh... comporta molti piu "fattori"

 

 

è buffo cerchiamo modi sempre piu ingegnosi per ucciderci... perche? per fare tutto piu in fretta o per evitare di guardare...

 

piu l'intelletto e la cultura di un uomo aumete piu aumenta il peso delle sue azioni...

 

yagyu, musashi, e tanti altri grandi maestri hanno ripensato alle loro azioni solo in vecchiaia.. ma cio è normale

 

la spada puo uccidere un uomo ma questo gesto puo salvere altri ad altri 100...

pensare questo è in parte giusto... ma tante volte puo essere solo una giustificazione... un modo per dormire la notte...

 

tante volte uccidi per rimanere vivo...

ricordo sempre quando chiesi a mio bisnonno che aveva combattuto in guerra se aveva mai ucciso qualcuno.. lui disse di si... io chiese perche.. come hai fatto.. lui rispose che dioveva tornare a casa vivo perche li aveva sua moglie e i suoi figli...

mio bisnonno non era ne un guerriero ne un uomo colto.. era un semplice contadino che aveva fatto solo la 1 elementare... ma queste parole mi rimarrano sempre in mente...

 

io sono convinto che la vita vada onorata e rispettata in tutte le sue forme... se si piange i caduti di una battaglia si piange i caduti di entrambi gli schieramenti...

la morte di un soldato francese, un un soldato nazista, di un soldato giapponese di un qualsiasi civile o uomo che ha solo avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato va pianta allo stesso modo...

non puoi e non devi giudicare.. devi sono onorare, rispettare e ricordare...

 

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........................ ritrovo una visione dell'esistenza drammatica e struggente, mi domando se l'uomo contemporaneo sia ancora in grado di tale intima nobiltà.

 

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andrea hai ragione a chiederti questo... io credo che l'uomo sia cio che vuole essere... finche esisterà il ricordo di "grandi gesta" esisterà qualcuno che (non per imitazione... ma per ambizione, l'ambizione di essere migliore..) vorra "riproporle", e un grande gesto non è solo pilotare un aereo supersonico o gettarsi tra le fiamme per salvere qualcuno... ma è anche aiutare quando si puo...

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andrea hai ragione a chiederti questo... io credo che l'uomo sia cio che vuole essere... finche esisterà il ricordo di "grandi gesta" esisterà qualcuno che (non per imitazione... ma per ambizione, l'ambizione di essere migliore..) vorra "riproporle", e un grande gesto non è solo pilotare un aereo supersonico o gettarsi tra le fiamme per salvere qualcuno... ma è anche aiutare quando si puo...

 

Certamente , io però in questo articolo pensavo ai piloti di aerei.

Domani faccio un articolo su chi dona il sangue all'AVIS . :gocciolone: Dai scherzo ho capito e hai ragione.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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infatti... è questi argomenti mi prendono molto....

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durante la guerra vi furono molti scambi commerciali strategici tra giappone e germania ..specialmete i tedeschi ricevevano oppio chinino gomma e materiali rari come cobalto.a tale scopo erano usati sommergibili, che partendo da lorient in francia andavaho fino a manila o singapore allore sotto impero giapponese.e portavano progetti e manufatti tegeschi in base al trattato firmato nel 38 tra germania italia e giappone.vi fu anche una missione fatta con 3 junkers ju 90 tra la germania e la manciuria in cui i tedeschi portarono materiale a documenti e in cambio ricevettero materiale per fare leghe speciali..l'aereo costruito su licenza messerschmidt, era una copia del me 163..difetto del me 163..usava un propulsore ad acqua ossigenata o perossido d'idogeno..il primo modello era estremamente inaffidabile (come poi risultera' per i prototipi japan)volo nel 1941, e nell ottobre 41 fece il record di velocita'a 1004 km h eguagliata solo nel 47!ma era estremamente difficilea causa dell'alta velocita' di attaccocolpire i veivoli nemici e siccome l'autonomia era scarsa (12 min negli ultimi)l'atterrraggio avveniva in modo planato con conseguente vulnerabilita dell'aereo

maggiorei successi ebbero con le yokosuka mxy onka usata per attacchi suicidi..ormai era impossibile difendersi con la guerra secondo i canoni comuni..era l'estrema risorsa dettata dalla disperazione..ricordiamoci che la massima preoccupazione degli americani,non era la sconfitta totale dei giapponesi ma fare in modo che i russi non invadessero il giappone, 8 giugno arriva dai gipponesi l'offerta della resa incondizionata con il mantenimento in carica dell'imperatore.. dalla resa di berlino,8 marzo e'passato 1 mese..il 26 truman rifiuta la resa incondizionata subordinata all'imperatore..il 6 agosto lanciano l'atomica.8 agosto dichiarazione di guerra della russia..9 agosto nagasaki.15 agosto capitolazione di hirohito..allora in 7 giorni dal 8 al 15 agosto i russi occupanola manciuria ,parte della corea. e le curili nonostante le truppe giapponesi in loco, non avevano subito radicali perdite di organico..vista cosi' la cosa non aveva molto senso..se poi pensiamo che sono stati spinti alla guerra..be'alla fine la differenza tra europei e gli altri e' semplice..noi andiamo in guerra per soldi..gli altri per gloria onore o difesa..

ciao e scusate ot

 

ettoiffi

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