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Simone Di Franco

[cinema] Sanjuro

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TSUBAKI SANJURO

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1962 - Regia Akira Kurosawa Sceneggiatura Ryuzo Kikushima, Hideo Oguni e Akira Kurosawa (dal romanzo Peaceful Days di Shugoro Yamamoto) Fotografia Fukuzo Koizumi Scenografia Yoshiro Muraki Musiche Masaru Sato Interpretato da: Toshiro Mifune, Tatsuya Nakadai, Takashi Shimura

 

 

TRAMA

 

In un tempio abbandonato nove giovani samurai si radunano per discutere come denunciare i misfatti di Kurofuji, un amministratore da loro scoperto corrotto.

Izaka (il leader di questo gruppo) racconta che il ciambellano Mutsuta, suo zio, si è rifiutato di accogliere la loro richiesta di intervento utilizzando strane motivazioni.

Izaka prosegue il racconto informando gli altri samurai di essere invece riuscito a convincere il sovrintendente, il quale li vuole incontrare tutti proprio in quel tempio quella stessa notte.

I loro discorsi sono interrotti da un rozzo ronin che li mette in guardia proprio dal sovraintendente Kikui.

Lo sgangherato ma astuto Yojimbo sarà un ottimo maestro per i nove giovani e ingenui samurai, in una avventura per il recupero del ciambellano.

 

 

COMMENTO

 

Tsubaki Sanjuro è il seguito diretto di Yojimbo ('La sfida del Samurai' in italia), ed è un film fortemente voluto dai produttori dopo il grande successo di Yojimbo il protagonista è lo stesso Sanjuro del primo film, ma qui ha una decina d'anni in più. E' un personaggio più maturo e saggio rispetto a quello delineato nel primo film rimanendo pur sempre doppiogiochista e molto scaltro.

Kurosawa, preoccupato per il fascino del vendicatore che il protagonista esercita sui giovanissimi, decide di far evolvere il personaggio sul lato dell'astuzia e della furbizia invece che incentrare il film sulla sua (innegabile) abilità con la spada.

Diversi sono i temi trattati nel film.

E' un film sulla violenza. "La violenza è una cattiva abitudine"; è proprio Lady Mutsuta ad aprire gli occhi al protagonista su questo concetto.

Colpito dalle sue parole, da questo momento in poi il protagonista userà la violenza come ultima spiaggia e "educherà" i propri "allievi" proprio su questo concetto, perchè questo è un altro punto interessante di questo film: la figura del maestro, dell'insegnante.

Lady Mutsuta risulta essere l'insegnante di Sanjuro che a sua volta fa da maestro per i nove giovani samurai.

Di queste tre figure, Lady Mutsuta è l'insegnante più chiara, più diretta. Esprime esattamente il pensiero da comunicare e lo fa nel linguaggio che "lo studente" riesce a recepire (il concetto della spada sguainata è esemplare).

Sanjuro è un insegnante più ostico.

Esprime il suo concetto esattamente come lo vede lui e non si cura di chi voglia capirlo: è lo studente che deve imparare a recepire il messaggio sottinteso. In una discussione del film emergerà infatti che "Lui è fatto così...dice una cosa ma in realtà ne pensa un'altra."

Il ciambellano è un insegnante che non riesce a comunicare, e proprio per questo provoca il danno maggiore.

In un passaggio del film compirà infatti una severa autocritica al riguardo.

Un ulteriore tema è quello dell'apparenza.

I giovani samurai vengono inconsciamente allontanati dal brutto aspetto del ciambellano e attratti dalle belle maniere, dalla "nobiltà" dell'ispettore.

Questo è il primo insegnamento di vita che ricevono da Sanjuro, tramite le parole esatte del ciambellano: "L'apparenza inganna".

L'apparenza stessa di sanjuro è fuorviante! Chi potrebbe sospettare che dietro un ronin trasandato e mendicante si celi invece un abile stratega e un letale esperto di spada?

 

Sanjuro si discosta molto dai classici jidai-geki (anche conosciuti come chanbara), film in costume tipicamente incentrati sui samurai. E' un film più incentrato sui protagonisti e la loro crescita caratteriale piuttosto che sui combattimenti tra samurai.

Il regista sembra voler mettere a confronto l'irruenza e l'inesperienza giovanile con l'esperienza e la prudenza derivante dall'età.

I combattimenti sono pochi e tutti incentrati sulla figura interpretata da un grandissimo Toshiro Mifune, vero padrone della scena sia nell'utilizzo della spada che nelle parti dialogate.

 

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E' un film geometricamente impressionante, basta vedere la moltitudine di inquadrature dove moltissime persone occupano tutto lo spazio fisico messo in mostra dall'inquadratura e senza apparentemente mai intralciarsi l'un l'altra.

 

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La posizione del protagonista rispetto i nove nelle inquadrature sembra suggerire i concetti di interno ed esterno tipicamente giapponesi... l'appartennenza o meno ad un gruppo, tema molto sentito dai giapponesi.

Sanjuro è per la maggior parte del film collocato esternamente a qualunque gruppo, quasi a descrivere la sua condizione di ronin, al di fuori di qualunque casta e obbligo. Ma allo stesso tempo sembra rappresentare anche il suo essere libero, proprio per via di essere al di fuori di qualunque obbligo...

 

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Ci sono anche molti momenti comici e leggeri, come ad esempio la scena dove Mifune cerca di dormire, continuamente interrotto dalle comunicazioni degli spostamenti dei cospiratori o quella sulla scelta del messaggio da mandare per fare irruzione e liberare il cancelliere.

 

 

APPUNTI SPARSI

 

Tipicamente i ronin portano alla vita la sola katana, la spada lunga, mentre i samurai erano gli unici ad avere il diritto a portare la seconda spada (corta, il wakizashi).

Sanjuro è un incognita totale. Ha la furbizia e la malizia tipica di chi ha dovuto farsi strada dal niente nella vita e ha la dignità e il portamento del più grande dei samurai......e non ha nemmeno un nome!

Nel primo film, Yojimbo, dirà di chiamarsi Sanjuro (trent'anni) Kuwabatake (albero di Gelso) mentre in questo cambia in Tsubaki (Camelia) ed aggiunge "più sui quaranta". Un bushi (guerriero) errante che ama i fiori! Ma anche un'enfasi sul fatto che è un ronin... non ha più un identità!

 

- Il ciambellano (Karo) è una figura seconda solo al signore (Daimyo) del clan di un feudo (Han).

Durante il periodo Tokugawa lo Shogun imponeva a rotazione ai vari Daimyo di passare un anno in Edo (l'odierna Tokyo) in modo da poterli tenere sotto controllo. durante questo periodo era il ciambellano a mandare avanti il clan.

 

- Il sovraintendente era un rappresentante dello shogunato che veniva posto in un clan, come amministratore regionale. Era colui che controllava l'andamento dei lavori pubblici e riscuoteva le tasse da portare ad Edo

 

- Ryo erano le monete d'oro in uso nel periodo pre-Meiji. Valevano circa 50 monme (monete d'argento) o 4000 mon (monete di rame) dette anche 4 Kan.

Stando ad un documentario pubblicato dalla NHK (Nippon Ho-so- Kyo-kai, Tv giapponese) nei tardi anni 90, un ryo era l'equivalente di circa 350.000 yen (circa 2000€ ???) . Ci si poteva comprare l'equivalente di 180 litri(!) di riso... circa la fornitura di un anno di riso.

Traduzione: un mucchio di soldi! Immaginatevi quando Sanjuro chiede 50 ryo per le sue informazioni.

Itto Ogami chiedeva 500 Ryo (!) per ogni assassinio. Probabilmente il valore effettivo era diverso a seconda del periodo.

Si dice che Tokugawa Ieyasu al tempo della sua morte avesse ammassato 6 milioni di ryo...

 

TRIVIA

- Le camelie del film non sono vere. Sono in realtà costruiti da petali di una pianta di nome Sakaki, che viene meglio in fotografia.

 

- La moglie di Mutsuta ha i denti colorati di nero. Questa era un'usanza delle nobildonne di Edo.

 

-

Lo spruzzo di sangue della scena finale è realizzata tramite dello sciroppo(!) sotto pressione. Leggende vogliono che i tecnici degli effetti speciali abbiano un pò esagerato per timore degli scatti d'ira dell'"imperatore"

 

 

FONTI:

 

- Akira Kurosawa

di Aldo Tassone

Il castoro Cinema

-Stray Dogs & Lone Wolves

di Patrick Gallowa

- Imdb

 

 

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Vi riporto la recensione di sanjuro fatta dall' amico asianpat che ha tradotto tutti i sottotitoli, io gli ho dato una mano.



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Vi riporto la recensione di sanjuro fatta dall' amico asianpat che ha tradotto tutti i sottotitoli, io gli ho dato una mano.

 

Dove posso trovare i sottotitoli ??? Li vorrei pazientemente sostituire a quelli inglesi, se non c'è altro modo di fare.

 

Shirojiro

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E' un film che devo vedere !

Grazie Yama :arigatou:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Io lo conoscevo da un po', ma non riesco a trovarlo da nessuna parte!! :cry:

Finora di Akira Kurosawa ho visto solo "Il trono del sangue" e "Kagemusha"... Vorrei tanto vedere anche questo!

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in effetti non è mai stato doppiato in italiano, peccato.

Comunque si trova in dvd in lingua originale.



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bello bello bello! primo film di kurosawa che ho visto..ok secondo, il primo era i 7 samurai ma non conta perchè mi sono addormentato a metà :gocciolone: (poi rivisto con calma, meraviglia pure quello)..sicuramente il primo film a farmi innamorare del giappone medievale fino a quel momento conosciuto solo con qualche videogioco (tipo onimuha 2 :vecchiocinese: )..e poi Mifune! la scoperta di un grande attore! il mio preferito assieme a jean reno :gocciolone:

ma a parte questo..un filmone! "di questo passo sarà un vecchio di 70 anni" e usa la katana a mo di bastone! ma troppo figo! oppure quando divide il gruppo subito dopo aver gettato la pietra neo lago, si volta verso il tizio e gli fa "che ca@@o guardi" li ero a terra dalle risate! penso che qui kurosawa abbia dato a ragion veduta molto spazio all'iniziativa di Mifune! è il suo stile!

oppure quando esce la spia dall'armadio...troppo comico! poi bella anche la figura di muroto! sguardo satanico! poi il bastian contrario del gruppo! bei personaggi insomma, seppur molto semplici e non particolarmente caricati....tra l'alktro riguardando uno screenshot del film, quello dove mifune è seduto nel carrellino, se guardate l'espressione dei 9 samurai in fondo, sono tute diverse..

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