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Zangetsu

Mi Stavo Chiedendo

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Era sabato pomeriggio,quando guardavo easy driver in diretta dal Giappone.E ho notato di come il Giappone sia cambiato nel corso dei secoli e,mi chiedevo una cosa.La cosa che mi chiedevo è questa :"Ma seocndo voi i valori degli antichi samurai,degli avi e di tutte le altre usanze giapponesi,sono ancora presenti nella cultura e vita giapponese,oppure sono andate scemando con il modernismo e lo sviluppo industriale ?!

Anche se la risposta a mio parere sembra scontata,vorrei sapere la vostra su questa cosa

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Comincia a considerare che anche durante lo shogunato i valori dei samurai ce li avevano solo i samurai, mica tutti!!! Aggiungici che per mantenere questi valori i samurai erano sottoposti ad una vita rigorosa e basata sulla pratica delle arti marziali. Poi chiediti se tu mantieni gli stessi valori che fecero grandi i nostri soldati, anche solo i mille di Garibaldi, tanto per dire...

A me la risposta viene chiara: perchè dovrebbero averli? Solo perchè sono giapponesi?


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Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Beh Giuseppe ha ragione, tuttavia considerare il Giappone come una terra che -viziata dal modernismo- ha completamente abbandonato le antiche tradizioni non direi proprio. Lo spirito samuraico esiste ancora negli ambiti in cui esso viene tuttora coltivato. Le caratteristiche sociali di un popolo invece -per come la vedo io- non sono poi così semplici da sradicare. Anche qui in Italia sopravvivono comportamenti sociali e mentalità che risalgono a tempi assai remoti. Per come la vedo io il carattere nipponico, particolarissimo, sopravvive ancora anzi è vivo e vegeto. Esso lo si ritrova in chiave moderna in molti atteggiamenti quotidiani e nella chiave classica nelle arti, nei culti e nei gusti talvolta. Non amo molto l'idea che ormai tutto sia perduto, la capacità di ritrovare nel Giappone contemporaneo i segni delle sue antiche tradizioni dipende dalla sensibilità di ciascuno. Certo se vai in Giappone e passi tutto il tempo a Shibuya o nel centro di Osaka non ci si deve lamentare poi se del "tradizionale" non si è visto nulla.

Se in Italia riconosciamo una certa "Italianità" perchè negare che il Giappone possegga la propria "Giapponesità"?!

Io lo trovo un paese estremamente suggestivo , anzi penso che sia forse il massimo esempio mondiale di armoniosa convivenza tra modernità e tradizione. Certo con i suoi paradossi, ma chi non li ha?


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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completamente d'accordo con Ken, anzi dirò che il Giappone è una delle poche nazioni che riesce ad "inserire" nelle arti dei nostri tempi (come la musica, l'architettura, il design) dei chiari richiami alla "Giapponesità" (copyright by Ken :hehe: ), come pulizia, essenzialità e "minimalità"...un esempio su tutti: Sakamoto! (vedere mia recensione del tour 2005 su off topic)

 

Vi offro un nuovo spunto di rilettura: ken dice: "Certo con i suoi paradossi, ma chi non li ha?". E se fossero proprio questi paradossi a rendere l'arte giapponese così affascinante? Io ne sono convinto... pensateci!

Modificato: da NecroManu

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è esatttamente quello che intendevo. Riflettere sullo spirito dei samurai guardando il Giappone di easy driver (che ammetto non so cosa sia) penso sia come riflettere sull'arte italiana dopo il Rinascimento guardando l'isola dei famosi...

Ciò detto, alcuni valori molto forti in Giappone, quali l'attaccamento alla patria e la fedeltà alla struttura per la quale si lavora, sono diretti discendenti di quei valori militari della classe dei samurai.


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Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Infatti sicuramente del Giappone si può dire che esso si è modernizzato ma non occidentalizzato, come sostiene anche il grande Fosco Maraini in "Ore Giapponesi" che sto leggendo ultimamente e che consiglio.

Infatti troviamo un paese volto a modernizzare e rincorrere le tecnologie più sfrenante, a migliorare in tali termini tutti gli aspetti della vita quotidiana, ma allo stesso tempo chiunque è andato in Giappone la prima cosa che ha notato e l'alienità di questo popolo.

Sembrano completamente diversi da noi in tutto e per tutto, nel modo di affrontare ogni cosa, dal lavoro, ai rapporti sociali, alla morte,ecc., e se si va affondo in questa ricerca si nota come il loro modo di vivere è un evoluzione ma non uno stravolgimento di quello che era un tempo.

 

Sinceramente non mi aspetto di vedere per strada bonzi e gaeshe a ogni angolo, oppure che il tipico Giapponese sia senza macchai e senza paura e che viva nei precetti del Bushido, come del resto non vedo italiani che vivono seguendo i principi della Cavalleria.

Questa che noi amiamo e storia, storia passata di un popolo e di una cultura samuraica che non esiste più ma che possiamo ritrovare in alcuni aspetti della cultura nipponica ma che non dobbiamo fare l'errore di osannare e innalzare a vette di contemplazione eccessive poichè anche loro non erano esenti da difetti e negatività.

 

Questo è un buon motivo per studiare tutti gli aspetti di ciò che amiamo e non solo quello che ci interessa e che spesso è frutto dell'immaginario collettivo trasmessoci da tv,film e cartoni.

In questo modo veramente avremo una conoscenza imparziale e corretta e non diventeremo dei "fissati" con i para occhi come spesso se ne vedono in giro legati a i più diversi temi.

 

 

Fun


Le parole possono ferire, il silenzio può guarire. Sapere quando è opportuno parlare e quando invece tacere è compito dei saggi.

La conoscenza può ostacolare, l'ignoranza liberare. Sapere quando è opportuno conoscere e quando ignorare è compito dei profeti.

La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.

(Suzume no Kumo)

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Circa dieci anni fa, mentre trascorrevo qualche giorno sotto l'accogliente tetto dell'eminente giurista belga, il rimpianto M. de Laveleye, la nostra conversazione si spostò, durante una delle nostre passeggiate, all' argomento della religione. «Intende dire che non avete istruzione religiosa nelle vostre scuole?", chiese il professore. Quando risposi di no, sorpreso, egli si arrestò bruscamente e, con una voce che non dimenticherò facilmente, ripeté: «Niente religione! E come impartite l'educazione morale?". La domanda mi stordì, a quel tempo. Non potevo dare una risposta pronta, perché i precetti morali che avevo appreso durante la mia infanzia non venivano impartiti nelle scuole; e fu solo quando iniziai ad analizzare i differenti elementi che formavano le mie nozioni morali che scoprii di averle assorbite come l'aria che respiravo grazie al Bushido.

 

Inazo Nitobe

 

Credo la risposta che cerchi la trovi in questo libro:

Bushidò (l'anima del giappone) di cui ho riportato una parte della prefazione.


Budo

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Se c'è qualcosa che manca ai samurai, questa è la paura.

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Che bella discussione, davvero interessante.

 

Riflettendo anche sulla citazione di Budo, si riesce a capire come la morale giapponese sia scevra da insegnamenti basati sulla religione ma nasca dalle antiche tradizioni di stampo militare.

Il bushido, nascendo in tempo di pace, più che altro come esaltazione delle epiche gesta dei samurai, ha le caratteristiche di una dottrina morale.

Esso plasma la cultura e la mentalità di un intero popolo e se penso che ancora oggi la religione non è particolarmente diffusa in Giappone, forse vuol dire che il bushido e i samurai non sono ancora stati completamente dimenticati.



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... forse vuol dire che il bushido e i samurai non sono ancora stati completamente dimenticati.

 

Esattamente Yama. Io credo che sia questo il punto.


Budo

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Se c'è qualcosa che manca ai samurai, questa è la paura.

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