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draco72

Colore delle lame

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Buongiorno a tutti.

Continuando lo studio di queste meravigliose lame, mi sono imbattuto in un articolo in cui si parlava del colore della lama in relazione alla qualità dell'acciaio.

Adesso il problema sorge nel fatto che non ho termini di paragone, quindi Vi chiedevo se esisteva una pubblicazione o un sito con delle foto tali da poter apprezzare queste differenze cromatiche.

Un ringraziamento anticipato per l'aiuto.


Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.

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Come libro potresti guardare quello che abbiamo pubblicato noi, puoi ordinarlo dal portale del sito.

Le fotografie sono grandi e fatte molto bene. Inoltre ci sono lame provenienti da molte scuole diverse.

 

Sul discorso che il colore denoti o meno una certa qualità, credo che sia un concetto un pò limitativo, molte scuole forgiavano un metallo molto scuro (guarda ad esempio quella nella mia foto) altre con riflessi blu o chiari, insomma c'è molta varietà e un colore piuttosto che un altro non significano necessariamente un valore migliore della lama o della scuola di forgiatura che la ha prodotta.



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Proverò a verificare Simone, è il primi libro che ho preso. Effettivamente il colore delle lame è un problema anche per me. Per non parlare di altre caratteristiche (effetto bagnato, metallo dolce... ecc)

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Grazie per le risposte. Adesso cerco subito il libro di cui mi parlavate. Un saluto a tutti e ancora grazie.

Inviato dal mio SM-G900F utilizzando Tapatalk


Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.

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Le caratteristiche visuali che cita Enrico sono molto difficili da comprendere e secondo me sono effetti che si possono apprezzare dal vivo e praticamente mai dalle fotografie. Inoltre le parole sono abbastanza fuorvianti in questo caso perchè, un pò provengono da descrizioni che non possono fare a meno di essere metafore o similitudini, altre provengono da traduzioni dal giapponese.

Se è vero che una certa scuola forgiava bene o male a partire dalla stessa materia prima, per via della ovvia reperibilità dello stesso in tempi antichi, allora in effetti questo materiale può avere carattersitiche visive riconoscibili nel colore, ma apprezzare queste sfumature, anche con mezzi moderni è impossibile perchè tutte le lame sono sottoposte alla politura, che con nugui, hadori o anche semplicemente la qualità di certe pietre, può modificare molto il colore finale.

Persino certi tipi di hada, di ji nie e di utsuri possono generare effetti cromatici e illusioni di colore, quindi ragionare solo sulla componente cromatica è limitativo.

Alla fine stiamo parlando di una specie di "sensazione" che un occhio allenato può percepire come senso generale quando vede certi lavori. Ad esempio chi ha avuto la fortuna di vedere una Masamune dice che l'acciaio riflette la luce in modo prismatico e pare che l'hamon cambi e si muova a secondo del punto di luce.

Credo che siano punti di vista un pò troppo soggettivi per rientrare nei kantei, ma un occhio molto allenato come quello dei maestri giapponesi magari può vedere in questi dettagli un modo particolare di forgiare o riconoscere "la mano" di un maestro, così come gli esperti di quadri riconoscono "la pennellata" di un certo artista.



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