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Lo studio del Nakago, Nihontō no Kanshō “All’ombra della Spada” – 13 e 14 Aprile 2019, Sesto Fiorentino (FI)

di Francesco De Feo

Articolo di Marco Pingitore, Enrico Ferrarese e Francesco Marinelli

Siamo di nuovo a raccontare dell’evento organizzato dalla I.N.T.K. in collaborazione della N.B.T.H.K. Italian Branch che si trova a ricorrere con cadenza semestrale a Sesto Fiorentino nella location di Casa del Guidi.

Lo scorso 13 e 14 di Aprile il nostro appuntamento con Francesco De Feo è proseguito con la sua presentazione spalmata sulle due giornate. Dopo il precedente incontro sul tema del sugata, la seconda tappa è stata lo studio del nakago, altro elemento fondamentale nel riconoscimento di una nihontō dopo averne appunto identificato, in prima istanza, la forma.

Ovviamente i due argomenti vengono discussi separatamente per ragioni didattiche, ma il riconoscimento di una spada giapponese deve avvenire per mezzo delle due analisi in contemporanea. Infatti nel caso di nakago ubu (non alterato) sarebbe possibile separare i criteri di forma e tipologia del codolo mentre invece se ci si trovasse ad analizzare una lama suriage (accorciata) si dovrebbe procedere in parallelo riguardo ai suddetti criteri perché la forma attuale (non più originale) derivante dall’accorciamento della lama effettuata nel passato potrebbe portare ad un errata datazione. Pertanto, in questo caso, anche il codolo parteciperebbe al riconoscimento del sugata.

Di seguito, una volta accertata la forma (originale o modificata) l’analisi del nakago prende il sopravvento nei suoi dettagli ad identificare (insieme alle caratteristiche della lama di cui si parlerà nelle future edizioni) la scuola ed a riconoscere, nel caso fosse presente, la mei (firma) più eventuali altre inscrizioni.

Durante la giornata del Sabato, FdF ha proceduto ad una ricca introduzione storico-culturale, sviluppo delle forme e dei modi, spiegazioni di caratteristici esempi visti dal vivo, si è addentrato nella descrizione sistematica delle caratteristiche di forma del nakago ubu o suriage, nella possibilità quindi che fosse originale o modificato, e quindi nelle tipologie di modifica. Ad esempio il tipo di modifica lieve, come il machiokuri (lieve spostamento in avanti della battuta dell’habaki), oppure un accorciamento significativo (suriage) o drastico (ō-suriage), che spesso comprometteva la firma così da perderla o da ricorrere a metodi per riportarla nel nuovo nakago modificato (orikaeshi mei oppure gaku mei). Tali modifiche erano dovute agli usi e costumi del tempo, infatti la spada è lo specchio della società che la utilizzava.

Si è parlato delle diverse forme relative a varie scuole, della patina (sabi), dei tipi di yasurime (finitura di lima), dei diversi tipi di firma ed infine dell’argomento sempre scottante delle alterazioni e falsificazioni.

Dopo aver assistito con partecipazione all’esposizione di FdF delle caratteristiche fondamentali di una lama connesse al nakago, ben presentate e riassunte nella dispensa a disposizione dei partecipanti arrivati da tutt’Italia, la Domenica è cominciato l’incontro in maniera più rilassata ed in una atmosfera più informale. Alle 9 e 30 circa di mattina ci si è di nuovo ritrovati ricaricati presso la sala di Casa del Guidi. Per un’oretta scarsa ci si è potuti dedicare all’interscambio ed alla condivisione libera tra appassionati, dove oltre alle lame esposte ci si è potuto confrontare anche su altri pezzi, non solo lame, portate dai vari soci. Poi, ci si è concentrati nuovamente sulla didattica dell’incontro catalizzando nuovamente l’attenzione al relatore. FdF dopo un breve riassunto di quanto esposto il giorno precedente, ha raccolto con piacere l’invito di guidarci nell’illustrazione delle lame presenti, che con perizia è passato da una tōken all’altra sottolineando non solo le varie caratteristiche e peculiarità, ma anche gli aneddoti legati ad ogni opera.

Per la gioia degli occhi ed il piacere dei nostri spiriti, abbiamo potuto studiare:

– Rarissima katana certificata jūyō tōken N.B.T.H.K., mumei suriage attribuita a Ichimonji Suketsuna (attivo intorno al 1321);

– Raro tachi firmato “Ryokai” (Tsukushi) della provincia di Buzen dalla forma caratteristica e con utsuri;

Piccolo tantō hirazukuri con uchizori, mei “Uda Kunimune” (prima metà del 1400) dalla fitta hada con utsuri che ricorda le opere classiche antiche;

– Antico tantō Yamato firmato “Nobunaga” (Asako Taema);

Wakizashi hirazukuri, mei “Tomotsugu” (attivo intorno al 1492) della scuola Uda con un bellissimo handachi koshirae;

Wakazishi, mei “Nobukuni” (Tsukushi), della provincia di Buzen, tardo XV sec.;

Wakizashi opera maestra di Yasuharu, una delle migliori lame Suezōshū, firmata “Sōshū ju Yasuharu saku” e datata “Ei(roku) gannen 12 gatsu hi” (1558) arricchita da tipici horimono ma unici nel loro genere, oltre che lo tsukurikomi hira e unokubitsukuri differente sui lati ed uno splendido koshirae con kodugu firmati Gotō, Yushusaku+ N.T.H.K. origami;

– Suezōshū katana ubu attribuita a Yasuharu del periodo Sengoku con un bellissimo hitatsura hamon, ito maki koshirae, Yu Yu Fujishiro origami e proveniente dalla collezione di Dr. Walter A. Compton;

– Katana ubu “Bushu Shitahara ju Yasushige”, tardo periodo Muromachi;

Katana ō-suriage mumei con hamon artistico di ispirazione Ōsaka Shintō;

Katana “Kashu ju Fujiwara Kiyohira – Edo ni Oite kore o tsukuru” shodai, scuola Kashu Kanewaka, caratteristiche di forgia e bōshi tipiche Kanewaka e hamon con influenze Edo / Sōshū Odawara, tardo periodo Kanbun;

Katana, mei finemente incisa “Yamato no Daijo Fujiwara Ujishige” shodai, scuola Harima-Ujishige, dal fine e denso ko itame, periodo Meireki/Kanbun;

Katana con probabile bannen mei, “Kashu ju Fujiwara Ietada” shodai, scuola Kashu Darani, hamon in stile Yamato den, periodo Meireki/Kanbun;

Wakizashi “Kiku ichi mon – Tango no Kami Fujiwara Kanemichi” shodai, scuola Kyōto-Mishina, dal tipico hamon sudareba, periodo Kanbun;

Wakizashi “Kiku ichi mon – Bizen no kuni ju Osafune Sukesada”;

Wakizashi shinogi zukuri, con hamon raffigurante il Mt. Fuji e la luna, esempio di zuryo mei (titolo, appellativo, data, mon): “Kiku mon – Nanki jū Hatakeyama Yamato no Suke Minamoto Masatsugu”, datato un giorno fortunato del febbraio 1826;

– Wakizashi “Suishinshi Hideyo tsukuru kore – Koka 4” – 1847 (studente e genero del grande Suishinshi Masahide);

Katana, tachi mei “Hizen (no) Kuni Yoshimune” dalla tipica hada Hizen den e suguha hamon;

Tantō “Hiroshi tsukuru kore – Showa 59 nen jōshi”, 5a generazione della linea Naotane, con saka choji midare e midare utsuri.

– Tantō kinzogan mei “Kunitoshi”, utsushi.

Abbiamo potuto osservare anche le differenze tra ko-tsuba, opere del periodo Edo e due rari esempi di tsuba realizzati da Naoaki (allievo del noto spadaio Jiro Taro Naokatsu).

Il tutto è seguito dal solito pranzo ricco di bontà toscane e prelibatezze locali, ormai un must di Casa del Guidi e infine nel pomeriggio ci si è salutati, arricchiti di una nuova speciale esperienza.

Al di là degli argomenti specifici ciò che ci ha colpito è stata la passione e la sensibilità con cui Francesco De Feo ha toccato ciascun singolo argomento. Ci ha anche sottolineato la differenza di percezione e di considerazione della spada nel corso del tempo e per ognuno di noi, ricordando che quando egli iniziò ad “incamminarsi lungo il suo sentiero” la nihontō era trattata come una sorta di reliquia e tutto il sapere che la riguarda veniva tramandato con quello speciale rispetto che la ha salvaguardata attraverso i secoli.

Francesco, oltre che un professionista dell’argomento inerente alle spade giapponesi e non solo (la sua cultura su manufatti artistici è molto più vasta di quanto già ci fa apprezzare ai nostri periodici incontri, occupandosi di curare mostre anche in altri settori culturali), è un amico con cui si gode del suo carattere guascone e gioviale. Eppure quando entra nel argomento si percepisce sempre una sorta di vena poetica nella spiegazione dei vari argomenti inerenti alla tōken che ci permette sempre di “percepire” come approcciarsi al mondo delle spade giapponesi.

Naturalmente, last but not least, preziosissimo l’aiuto di:

  • Francesco Marinelli nell’affiancare De Feo con le slides e nel realizzare la ricca dispensa a disposizione dei partecipanti;
  • Massimo Rossi nel collaborare con De Feo nel presentare le spade a disposizione e per l’organizzazione dell’evento.

Arrivederci al prossimo evento!

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