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ivorso

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Che riguarda ivorso

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  • Compleanno 21/09/1964

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    ivrea

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    http://
  1. ivorso

    Boycott Olympic

    Chiedo scusa a YamaArasci, non voglio riaccendere polemiche politiche ma semplicemente rispondere a Kento (sono rimasto assente per un po' di tempo). Non credo di violare le regole del forum parlando di sport, ma se cosi' fosse me ne scuso in anticipo e non me la prendero' se verra cancellato il mio messaggio. Sinceramente non lo si puo' impedire, ma ho la personale opinione che quando uno sport non e' piu' un gioco e divertimento ma una semplice equazione economica per me perde il suo valore di intrattenimento e divertimento. Poi ci sono ancora molte persone che amano vedere e partecipare alle partite di calcio, ma molti vogliono semplicemente vedere la propria squadra vincere ... questo e' in contrasto con la mia visione di sport. Su questo ti posso anche dare ragione, ma il cio cerca soprattutto un locazione in grado di recepire e organizzare questo tipo di eventi, grazie alla sua natura, al cio ci sono piu' adesioni che alle nazioni unite, lasciamo allo sport la capacita' di divertire e lasciamo ai politici il loro mestiere, gli atleti dono chiamati a mettere in gioco loro stessi non a fare politica o gli ambasciatori, esistono altre persone per quel genere di lavoro. Che il luogo non sia dei piu' adatti per ragioni di principio e' anche possibile ... comunque non e' compito del cio definire qual qualsi voglia politica di ammissione, ammentte nella propria organizzazione anche paesti arabi che vietano alle donne di fare sport, per quanto triste non dovrebbe interferire, l'importante che le olimpiadi si svolgano tra atleti che vogliono giocare e partecipare con spirito di fratellanza e amicizia. Capisco il tuo pensiero, e anch'io ho aprezzato questo confronto, dove devo ammettere che molte delle tue idee sono molto simili alle mie, con questo probabilmente nessuno a mai ragine, ogn'uno ha la sua idea e si ha sempre ragione a rispettare le idee altrui.
  2. ivorso

    Boycott Olympic

    ... forse non mi sono spiegato, quello che mi racconti e sicuramente qualcosa di aberrante, non conosco le motivazioni del governo cinese, comprendevo pero' le motivazioni del governo italiano quando richiedeva di perquisire chi accedeva allo stadio ... e' mia opinione che le olimpiadi debbano avere un significato superiore, lasciare che vengano drogate da ideologie politiche o campanilistiche ne minimizza la portata, per lo stesso motivo ora il calcio che era uno sport praticato da tutti in tutte le occazioni sta' cedendo il passo proprio perche' si e' permesso a chi fa calcio di influenzare ed essere influenzato da motivazioni politico economiche estraniandolo dal mero sport che era, gli si e' toloto il piacere di divertire. Che noi due si abbia opinioni differenti e' ovvio e nel post precedente ho dichiarato che comprendo le tue motivazioni, ma le mie idee sono semplicemente differeni, puoi darmi le notizie piu aberranti del comportamento del governo cinese, ma non assocero' mai queste notizie alle olimpiadi, ma solo e semplicemente al governo cinese, il quale e' macchiato di numerose colpe ma queste macchie non devono sporcare le olimpiadi perche' non ne sono responsabili. Secondo me le olimpiadi stanno alla cina come le arti marziali stanno alla difesa personale, pesonalmente non confondo le olimpiadi con la cina come non confondo le arti marziali con la difesa personale.
  3. ivorso

    Boycott Olympic

    Comprendo perfettamante tutte le ragioni di un boicottaggio verso la cina, come comprendo le ragioni del boicottaggio verso una qualsiasi nazione di questo globo ... chi e' senza peccato scagli la prima pietra ... Per me le olimpiadi sono qualcosa di transnazionale, nella loro stessa esistenza come decuberten le ha rinnovate, che diano lustro e profitto ai paesi che la ospitano e' vero, ma ridurre le olimpiadi e mero gioco politico/economico, serve solo a togliere importanza alle olimpiadi che devono essere momento di pace e fratellanza. Personalmente non intendo appoggiare alcun boicottaggio delle Olimpiadi, sono pero' ben disposto ad appoggiare un boicottaggio sui prodotti cinesi costruiti da persone sotto pagate in situazioni di vita e lavoro oltraggiose per l'uomo e la donna; come mi e' capitoto di fare per molte multinazionali di vari prodotti alimentari e di vestiario per gli stessi motivi. Il boicottaggio alle olimpiadi dara' un effetto contrario al voluto, non viene attaccato il paese che le ospita ma le olimpiadi stesse, scusate la mia memoria fallace ma gli italiani partecipanti alle olimpiadi di mosca (boicottate dall'italia e da tutto l'occidente per non ricordo neanche il motivo) hanno rticevuto una medaglia d'onore dal grande presidente pertini o qualcosa del genere. Le olimpiadi sono olimpiadi indipendentemente dal luogo in cui si svolgono, boicottarle per colpire il paese che le ospita da un po' troppo importanza al paese che le ospita togliendo la giusta importanza alle olimpiadi.
  4. Ciao ToktoEyes, voglio raccontarti cosa e' sucesso a me quando riuscii per un anno a frequentare un dojo di kendo. C'erano due maestri, una ragazza quarto dan di kendo e un tipo quinto dan di iaido, quest'ultimo dopo aver dato il quinto dan di iaido ha incominciato a fare kendo, prima gl'interessava poco ma decise che le due cose (iaido e kendo) piu' che affini erano complementari dicendo: "Lo iaido e' un duello finto con una spada vera, il kendo e' un duello vero con una spada finta." * Io scerzando lo prendevo in giro dicendogli che rischiava d'imparare a fare duelli finti con spade finte ...... anche se non saprei dire quanto sia giusto comprendere anche quello ... In definitiva sono daccordo con Rodolfo, quando puoi fai quello che piu' ti piace, per aggiungere cose c'e' sempre tempo, il signore di qui sopra ha aspettato il quinto dan per aggiungere cose nuove ... ma nulla vieta di pensarci anche prima se la logistica ci assiste. * Rileggendo mi rendo conto che molto spesso gli iaito sono spade anche piu' finte di un bokken, considerando il luogo in cui stiamo scrivendo, lui aveva un nihonto moderno e commissionato su misura (e' piu' alto di 1 e 80) la sua katana era improponibile per molti con le braccia piu' corte e con meno allenamento, se non ricordo male era 78 cm contro i piu' normali 72 o 74 che in genere si usaano per questa attivita'.
  5. ivorso

    Presentazione

    benvenuto ...
  6. ivorso

    Buon Giorno

    benvenuto ...
  7. ivorso

    Ciao A Tutti Da Nami!!

    benvenuto ...
  8. ivorso

    Ciao A Tutti!

    benvenuto ...
  9. ivorso

    Buongiorno A Tutti

    benvenuto ...
  10. Non ho avuto tempo di cercare prima, sapevo di una colezzione di lacche giapponesi ad ivrea ma non sapevo quanto fossero disponibili al pubblico, c'e tanto di catalogo [qui], nella stessa pagina c'e' anche il numeto e indirizzo del'uffico della cultura di ivrea per maggiori informazioni ... probabilmente le aperture sono mirate ... una cittadina di 30 mila abitanti non e' proprio un ottimo bacino per musei cosi' specifici ... anche se abbiamo avuto i campionati mondiali di canoa ... .
  11. Grazie ikkiu' ... ... non ho mai studiato fisica strutturale, anche se per esperienza facevo come il boscaiono da te citato ... ... quindi la risposta alla domenda e' si' un bokken puo', se e' buono il bokken, buono chi lo usa e una relativa schiappa chi usa la katana, resistere al taglio di una nihontoken ... Su questo non si discute la distanza e' una delle cose piu' importanti da imparare e comprendere e anche tra le piu' difficili ... Sembra che la maggior parte delle volte i maestri spieghino che e' necessario tagliare con la punta della katana, "usate l'ultima spanna della lama" frase anche le pareti del dojo conoscono ... poi un giorno il maestro hosokawa spiegava quando si era sicuri per tagliare: "Se posso toccare lui con la mano allora lo posso tagliare." ... ... sono rimasto interdetto per parecchio tempo, poi ho pensato che in situazioni reali se si puo' perche' non usare tutta la lama, altrimenti le katane le avrebbero affilate solo in punta e rendere piu' resistente la parte iniziale della lama che funge da semplice supporto/difesa per laffilatissima punta, una katana invece ha il filo che comincia subito dopo la tsuba se le fanno cosi' un motivo deve pur esserci ... ... comunque la distanza e' relativa, ma sembra sempre di sbagliarla, sei sempre troppo vicino oppure troppo lontano ... e' veramente una dei segreti delle arti marziali.
  12. A supporto di tutto cio' detto da numerosi marzialisti, riporto un breve discorso di un maestro che stava facendo una lezione dedicata al jo (bastone duro quanto vuoi ma bastone per difendersi dall'attacco di uomini armati). Stava spiegando che durante la "parata" era meglio togliersi in ogni caso dalla linea di taglio, se il jo invece di fermare la lama veniva tagliato (a fetta di salame) lo stasso era gia' in posizione per un tsuki con la punta appena fatta dalla lama del contendente. Altro anettodo e' un documentario sui grandi felini, un ghepardo aveva trovato in una pozza (foresta pluviale) un carpone di dieci o quindici chili, la voce fuori campo faceva notare la prudenza che il felino aveva nei confronti del proverbiale tonno nel barile, un carnivoro come un gueriero ha necessita' auto difensive al di sopra di ogni aspettativa, quindi se un kenshin di trovava obligato ad uno scontro cercava di difendere la propria lama al pari della sua vita quindi difficilmente ne rischiava l'integrita' in parate piu' o meno pericolose, piuttosto un braccio che la lama ... e questa sembra che fosse una tecnica segreta di non so quale ryu del medioevo, parare il fendente con il braccio sinistro per poter attaccare.
  13. ivorso

    Mi Presento!!!

    benvenuto ...
  14. Interessante, si evince una certa relativita' al metodo d'insegnamento, insomma e' l'alievo che sceglie il maestro e quest'ultimo deve adattare il suo insegnamento a cio' che ha ... come ha scritto jarou: "il maestro e' al servizio dell'arte". quindi in qualche maniera il suo compito e' trasmetterla nel miglior modo possibile. Continuo e pensare che e' meglio un maestro che mantenga il suo attegiamento con la fortuna di avere pochi ma seri e determinati alievi, poi qualcuno puo' rendersi conto di non essere cosi' interessato, ma la caparbieta' e la curiosita' di un alievo e' il sale della didattica, senza quello si rischia di trasmettere solo la parte meccaninca dell'arte senza che questa venga assunta e digerita dall'alievo che deve fare sua quell'arte. Per fare un esempio ad una gara di shodo (calligrafia), una ragazza vide premiato con il primo premio una sua creazione che a sua insaputa era stata messa in concorso, lei rifiuto' il premio e ando' a girare la calligrafia contro il muro dicendo che quella era un'opera del suo maestro. Piu' tardi spiego alla moglie del maestro (anche lei maestra) che stava ancora imparando e stava imitando il suo maestro, ci voleva ancora tempo prima di poter fare qualcosa di suo. Un'altro esempio pratico e un maestro di aikido ricercati da tutti che nel proprio dojo ha meno di mezza dozzina di alievi, e' realmente un buon maestro ma agli stage puo' dare veramente poco e nel proprio dojo gli alievi hanno si' attegiamenti simili ma una tecnica loro non quella del maestro. E' difficile la trasmissione dell'arte, ma deve essere fatta per dare valore aggiunto all'arte non la semplice ripetizione.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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