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Budo

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  1. Budo

    Politura Tradizionale

    Ken, sei un mostro ..... di bravura. Appena riesco a trovare il tempo faccio un salto a Bologna per le mie. Veramente la mia per adesso....l'altra ancora non la vedo arrivare. Ho appena finito il trascolo e mi sto connetendo con una linea ...di fortuna. Ho un po di messaggi da leggere ma sena ADSL ci vorr? un be p?.
  2. Grazie Yama!! Purtroppo anche io non potr? essere a Torino il 2. E'l'unico giorno utili per il mio trasloco! Non so quando si potr? mai ripetere una occasione del genere!
  3. Budo

    Tabella Descrittiva Nihonto

    Grazie Fun, molto utile soprattuto per uno come me che non si ricorda mai tutti i nomi delle diverse parti di una nihonto. :21:
  4. Ken, che la spada sia "l'anima" del Giappone ne sono pienamente consapevole. Essa rappresenta il simbolo e lo spirito di questo paese. Proprio per questo sin dall'antico giappone essi hanno curato con tanta dedizione e disciplina lo sviluppo della spada fino a raggiungere livelli che nessun altro si ? mai sognato. La spada per loro non ha mai rappresentato solo un'arma ed ? uno dei tre tesori Sacri del Giappone. Proprio per questo le nihonto rappresentano dei veri e proprio oggetti d'arte intesa come espressione della loro anima. Nel documentario (che non ho potuto registrare) sui Samurai, un forgiatore di cui non ricordo il nome, ha detto che le commissioni per nuove spade gli arrivano per tre motivi: - richieste di collezionisti - per cerimonie ufficiali - come tradizione alcune famiglie fanno forgiare la spada per un nuovo nato che lo protegga (simbolicamente) nel cammino della vita Quest'ultimo punto ci da un'idea di cosa rappresenta ancora oggi la spada nella cultura nipponica. E' comprensibile che durante la WWII non era possibile produrre spade secondo il medoto tradizionale e quindi hanno utlizzato metodi pi? rapidi e adatti allo scopo. Sono d'accordo conte che sono spade ben bilanciate e adatte per iaido e battodo. E' pur vero che rispetto ad una lama forgiata a mano secondo i vecchi metodi una Gunto (pur rappesentando un alto valore simbolico) non ha avuto una genesi cos? complessa e affascinante della forgiatura che ? il sunto di secoli di evoluzione e sviluppo dell'arte di produrre spade. Non ho nessuna preclusione per le Gunto, anzi oggi che ne comincio a capire un p?, mi mangio le mani perch? circa 12 anni f? un armiere di Pavia (dove ho fatto l'universit?) mi voleva vendere una Gunto (completa di Koshirae) per 450 mila lire. Purtroppo da studente stavo sempre in bolletta e dovetti rifiutare. ... spero che si possa avere anche l'occasione di poterne discutere di persona, purtroppo non sono sicuro di poter venire a Torino, ma a volte mi capita di passare da Bologna per lavoro. Magari ti avverto perch? vorrei che preparassi le pietre per la mia spada...
  5. Sono circa a met? del libro in oggetto e mi sono venute un p? di perplessit? che magari qualcuno di voi esperti mi pu? risolvere. - L'autore dice che i wakizashi appaiono all'inizio dell'era Shinto. Perfetto, allora quelli che vendono come Koto cosa sono? Sono forse delle katane o Tachi danneggiate e poi accorciate nell'eopoca shinto? o altro? - Relativamente alle Gunto, l'autore sostiene che non hanno nessun valore (se non sono state forgiate a mano) e che il governo non le registra ma ritiene che se trovate vanno distrutte. Devo dire che quest'ultimo punto mi ha fatto riflettere, in effetti se sono state prodotte con un colata su uno stampo, non hanno nessuna delle particolarit? delle nihonto (una trama dell'acciaio, gli strati, l'hamon etc ..) e quindi niente di diverso da qualsiasi altra spada se non un valore storico della WWII per i collezionisti.
  6. Budo

    Wakizashi

    Yama, complimenti Credo che polita verrà un splendore. Facci vedere qulche foto del koshirae
  7. Budo

    Storia Del Tai Chi

    STORIA DEL T'AI CHI CH'UAN Il T'ai Chi Ch'?an fa parte della grande famiglia delle Arti Marziali Tradizionali Cinesi. Queste, nel loro insieme, possono chiamarsi in molti modi diversi, come per esempio: Kung Fu (letteralmente: esercizi eseguiti con abilit?), Wu I oppure Wu Shu (arte marziale), Kuo Shu (arte nazionale), Chung Kuo Ch'Oan (boxe cinese), Ch'Oan Shu (arte del pugno) e cos? via. Le Arti Marziali Cinesi sono state suddivise in due grandi famiglie denominate Wai Chia e Nei Chia. Wai Chia significa "Sistema Esterno" e comprende i cosiddetti "stili esterni". In essi infatti si evidenziano soprattutto le caratteristiche esteriori di forza, velocit?, ecc. Il pi? importante stile esterno ? lo Shaolin Classico della Cina del Nord. Tale stile prende il nome dall'omonimo tempio o monastero (Shaolin Szu o tempio della "giovane foresta") che fu costruito verso la fine del V secolo dopo Cristo sulle pendici del monte Sung nella provincia di Honan. All'inizio del VI secolo arriv? al tempio, proveniente forse dall'India, il famoso monaco Bodhidarma (Ta Mo in cinese), fondatore della setta Ch'an (Zen). Questi, oltre alle tecniche di meditazione, insegn? ai monaci una serie di esercizi fisici e di respirazione Poco alla volta, sia per necessit? di autodifesa sia come mezzo per il conseguimento dell'unit? corpo-spirito, i monaci iniziarono a studiare anche le arti marziali e si conquistarono presto fama di invincibilit?. Dalla Boxe del tempio Shaolin (Shaolin Ch'Oan) derivarono tutti gli altri stili di Kung Fu. Il "Sistema Interno" o Nei Chia comprende i cosiddetti "stili interni", chiamati cos? per l'importanza in essi attribuita alle caratteristiche interiori, come per esempio l'energia interna, l'energia spirituale e mentale, ecc. Il pi? noto stile interno ? senza dubbio il T'ai Chi Ch'?an. La suddivisione fra Wai Chia e Nei Chia, determinata soprattutto da alcuni motivi storici (i praticanti di stili interni volevano differenziarsi da quelli di Shaolin Ch'?an, che furono a lungo perseguitati dalle autorit? perch? contrari alla dinastia manci? dei Ch'ing), ? per? artificiosa e concettualmente errata. Anche negli stili esterni, infatti, l'impiego dell'energia interna e mentale ? considerato fondamentale. Inoltre i praticanti degli stili interni, nelle applicazioni marziali, non rifuggono certo dall'uso di tecniche in cui si evidenziano caratteristiche esplosive di energia e velocit?. Nascita e sviluppo del T'ai Chi Ch'?an Sin dall'epoca della dinastia T'ang (618-907 d.C.) alcuni grandi maestri di Shaolin Ch'?an avevano compreso l'importanza della flessibilit? e della morbidezza nella pratica delle arti marziali e avevano messo a punto degli stili che furono chiamati Jou Ch'?an (Boxe Morbida) e Mien Ch'?an (Pugno di Cotone). Abbiamo gi? visto che, secondo la tradizione popolare, il T'ai Chi Ch'?an fu creato da un monaco taoista, esperto di arti marziali, di nome Chang San Feng, che probabilmente visse nel XIII secolo dopo Cristo. Egli abitava e insegnava in un luogo caro ai taoisti: il monte Wu Tang nella provincia di Hopeh. All'inizio del secolo scorso il T'ai Chi Ch'?an era insegnato solo a pochissimi allievi dalla famiglia Ch'en che viveva nel villaggio C'hen Chia Kou nella provincia di Honan. Secondo alcuni, Ch'en Wan T'ing, capostipite dei Ch'en, trasmise il T'ai Chi ai suoi discendenti. Secondo altri l'arte fu insegnata alla famiglia Ch'en da un certo Chiang Fa, allievo di un famoso maestro di nome Wang Tsung YOeh, vissuto nel XVIII secolo e presunto autore di uno degli scritti classici di T'ai Chi Ch'?an. Un altro personaggio importantissimo ? Yang Lu Ch'an (1799-1872); costui, desideroso di imparare l'arte, a quel tempo veramente misteriosa, del T'ai Chi Ch'Oan, ma sicuro di non venir accettato come allievo dalla famiglia Ch'en, che non lo conosceva e che era gelosissima dei propri segreti, ricorse allo stratagemma di farsi assumere come domestico dal maestro Ch'en Ch'ang Hsing (1771-1853) e per parecchi anni spi? le sue lezioni alienandosi poi segretamente nelle ore notturne. Una notte fu scoperto, ma il maestro Ch'en, stupito per l'abilit? dimostrata dal giovane Yang, decise di accettarlo fra i propri allievi. In breve Yang Lu Ch'an divenne il migliore di tutti; fu anche sfidato da molti praticanti di altre arti marziali, ma nessuno ebbe mai la soddisfazione di batterlo. Per questo motivo fu soprannominato "Senza Rivali". Trasferitosi quindi a Pechino insieme ai suoi tre figli, il maestro Yang Lu Ch'an apr? una scuola e insegn? anche ai membri della famiglia imperiale. Suo nipote Yang Ch'eng Fu (1883-1936) ? stato senza dubbio il piu grande maestro del nostro secolo. Viaggiando instancabilmente egli diffuse e rese popolare la sua arte in tutta la Cina. ? importante sottolineare che Yang Ch'eng Fu insegnava in pubblico il T'ai Chi Ch'uan esclusivamente come forma salutare di esercizio fisico. Gli altri aspetti, come per esempio quelli marziali, venivano trasmessi solo a pochi allievi privilegiati. T'ai Chi Ch?an "di scuola" e "di strada" Abbiamo visto che il programma di insegnamento del T'ai Chi Ch'uan per il pubblico generico era assai ridotto rispetto a quello destinato agli allievi che facevano parte della "scuola" o meglio della "famiglia" del maestro. AI pubblico furono insegnate esclusivamente delle versioni ridotte della cosiddetta "forma lunga di Pechino", i pi? semplici esercizi di T'ui Shou (spingere con le mani) e una forma con la spada. In Cina, a Taiwan e a Hong Kong gruppi pi? o meno numerosi di persone praticano la mattina presto nei parchi o anche nelle strade e nelle piazze, cercando di imitare i movimenti di un istruttore, ilquale per? si limita a eseguire gli esercizi insieme agli allievi senza fare alcuna correzione o dare spiegazioni. Poco alla volta, quindi si sono sviluppati due tipi di T'ai Chi Ch'uan: 1. Un T'ai Chi che possiamo chiamare "di strada" (perch?, come abbiamo visto, viene insegnato nelle strade e nei parchi) e che ? destinato al grande pubblico. L'insegnamento non ? molto rigoroso ed ? limitato a pochi esercizi aventi un esclusivo scopo di ginnastica salutare. 2. Un T'ai Chi che possiamo definire "di scuola", il cui insegnamento fino a poco tempo fa era limitato a pochissimi allievi. Il programma del cosiddetto T'ai Chi "di scuola" ? vastissimo e comprende non solo gli aspetti ginnici e salutari, ma anche quelli marziali, filosofici ed esoterici. ? ovvio che l'insegnamento nel T'ai Chi Ch'?an "di scuola" ? molto rigoroso e per un corretto apprendimento delle tecniche ? necessaria una pratica di molti anni sotto la guida di un vero maestro. Il T'ai Chi Ch'?an "di strada" ha reso possibile una rapida diffusione di quest'arte prima in Cina e poi in altri paesi. Tuttavia la mancanza di rigore nell'insegnamento ha poco per volta provocato sostanziali modificazioni delle tecniche originarie e spesso agli allievi viene oggi trasmesso qualche cosa di completamente diverso rispetto all'insegnamento originale di Yang Ch'eng Fu e di altri famosi maestri. Il crescente interesse per tutti gli aspetti del T'ai Chi Ch'?an ha messo in evidenza un altro grave problema: l'estrema scarsit?, e non solo in occidente, di qualificati maestri che siano in grado di insegnare il T'ai Chi Ch'?an "di scuola" in maniera completa e rigorosa.
  8. Budo

    Il Tai Chi Chuan

    COS'? IL T'AI CHI CH'UAN? Introduzione Si racconta che pi? o meno nell'epoca in cui Marco Polo fece il suo famoso viaggio in Cina, un monaco taoista di nome Chang San Feng, esperto di arti marziali, ebbe modo un giorno di assistere al combattimento fra una gru e un piccolo serpente. Quest'ultimo si sottraeva ai secchi e rettilinei colpi di becco dell'uccello con movimenti sinuosi, lenti e continui, ma poi contrattaccava con fulminea rapidit?. Il monaco comprese allora che i movimenti circolari e continui sono spesso preferibili a quelli rettilinei e interrotti. Si rese anche conto che in un combattimento la morbidezza e la flessibilit? prevalgono sulla durezza e sulla forza, come secoli prima aveva gi? insegnato il famoso filosofo Lao Tzu: "Chi ? flessibile prevale su chi ? rigido, la morbidezza vince la durezza. Tutti in questo mondo in teoria lo sanno, ma nessuno sa come metterlo in pratica. " La leggenda narra che Chang San Feng applic? questi principi alle arti marziali, creando cos? il T'ai Chi Ch'?an, l'arte marziale morbida per eccellenza, tramite la quale si possono battere avversari molto pi? robusti, sfruttandone la forza e l'irruenza. Il T'ai Chi Ch'?an ? un'arte basata sulle leggi che regolano l'alternarsi e l'interazione di quelli che sono, secondo i filosofi cinesi, i due principi base dell'universo: Yin (il principio negativo, femminile) e Yang (il principio positivo, maschile). Come vedremo pi? avanti, anche il nome di T'ai Chi Ch'?an (letteralmente: Boxe della Suprema Polarit? o del Fatto Supremo) si riferisce a questa concezione filosofica. Per molti secoli il T'ai Chi C?h?an rimase segreto e insegnato esclusivamente, nell'ambito di alcune famiglie, a pochi allievi privilegiati; ma fra la fine dell'Ottocento e la prima parte del nostro secolo esso venne diffuso in tutta la Cina soprattutto come metodo di ginnastica per la salute. Il successo fu enorme e milioni di cinesi oggi praticano quotidianamente questa forma di esercizio fisico che viene considerato uno dei mezzi migliori per mantenersi in buona salute e diventare longevi. Tuttavia il T'ai Chi Ch'?an ? molto pi? di un'arte marziale e di un metodo di ginnastica morbida. Per la sua pratica ? necessario mettersi in un particolare stato fisico e mentale. Il corpo deve essere rilassato, la respirazione lenta e profonda, la mente "cosciente", ma vuota (priva di pensieri estranei, ansie, preoccupazioni). E la mente segue la respirazione, guida il fluire dell'energia vitale interiore (?h'i), ? conscia del continuo alternarsi di Yin e Yan. Infine ci si rende conto che l'energia stessa dell'universo vibra nel nostro corpo perfettamente rilassato e in lento movimento. Questo ? un vero e proprio stato meditativo. Per tale motivo il T'ai Chi Ch'?an ? stato anche definito una forma di meditazione dinamica e qualcuno lo ha chiamato "Yoga cinese". Il T'ai Chi Ch'?an va considerato come una scala costituita da tanti gradini per superare i quali sono necessari la guida di un vero Maestro e un costante, quotidiano allenamento. Ma ? anche necessario: 1. comprendere il T'ai Chi Ch'?an con il corpo; 2. comprendere il T'ai Chi Ch'?an con il cuore; 3. comprendere il T'ai Chi Ch'?an con la mente. Comprendere con il corpo significa allenarsi con assiduit?, sino a che il corpo abbia perfettamente assimilato tutte le tecniche. Ma vuol dire anche imparare a utilizzare i sensi e le sensazioni fisiche nella pratica. Comprendere con il cuore significa amare il T'ai Chi Ch'?an, significa praticarlo "emotivamente" . Comprendere il T'ai Chi Ch'uan con la mente vuoi dire capire il significato di ogni tecnica. Ma con questa espressione si intende anche il raggiungimento dell'unificazione di "interno" (mente) con "esterno" (azione, tecnica) e l'uso del pensiero per far fluire nel corpo l'energia vitale. Le tre componenti (fisica, emozionale e intellettuale) sono tutte ugualmente importanti e necessarie. Nella salita della scala vi sono tre tappe fondamentali: - Ching - Ch'i - Shen Ching ? il livello di abilit? esteriore e dal punto di vista energetico ? una forma poco "raffinata" di energia. Dopo alcuni anni di pratica le posizioni e le tecniche sono formalmente corrette, ma manca qualche cosa di fondamentale: la vera energia. Ch'i significa aria, respiro, ma anche energia vitale interna: ? il livello In cui il praticante sa controllare la respirazione ed ? in grado di coltivare, far circolare e utilizzare l'energia interna, unica fonte della vera efficacia. Shen ? il livello superiore di abilit?, quello della "divina maestria". Shen rappresenta anche l'energia spirituale e mentale, la forma pi? "raffinata" di energia. Per arrivare fino a Shen bisogna allenarsi per lunghi anni dopo aver superato le prime due tappe. Chi raggiunge la cima della scala, quando pratica diventa in un certo senso il T'ai Chi Ch'uan stesso: l'Uomo e l'Arte sono fusi insieme.
  9. Budo

    Storia Dello Shaolin Ch'uan

    Yama, grazie degli arrichimenti grafici. Il sito ha delle bellissime immagini. Sto lavorando ad un pezzo sulla storia del Tai Chi. Arte che ho praticato (anche se poco) in passato ma che mi affascina molto soprattutto per i suoi risvolti filosofici.
  10. Shaolin ch'?an Lo Shaolin ch'?an ? un?arte marziale ricca di tradizioni essendo storicamente anche la pi? antica. La storia dello Shaolin ch'?an non ? scindibile dalla storia cinese. Il tempio di Shaolin venne fondato nel 400 d.c. (non si conoscono i nomi dei fondatori poich? i documenti bruciarono durante la dinastia CH'ING). Shaolin sorge sul monte SUNGSHAN nell'attuale HONAN. Verso il 520 d.c., sotto il regno dell'imperatore WU TI della dinastia LIANG, compare Bodhidarma (chiamato TA MO in cinese) 28? patriarca della dottrina Buddista Ch'an e primo patriarca cinese. La leggenda vuole che Bodhidarma si ferm? al tempio Shaolin e vi introdusse le basi della sua religione. A lui si attribuisce lo stile SHIH PA LOHAN SHOU (18 mani dei discepoli di Budda). Il maggior sviluppo del tempio Shaolin si ebbe sotto la dinastia dei SUNG (960 d.c. - 1279 d.c.). In questo periodo i monaci Shaolin aiutano con le loro arti (sia marziali che religiose) gli imperatori cinesi dell'epoca a combattere i nemici dell'impero. Nel 1279 d.c. KUBILA Y KHAN (nipote di GENGIS KHAN) sconfigge l'ultimo imperatore SUNG che si uccide a Canton, nasce la dinastia YUAN (1279 d.c. 1368 d.c.), ? l'epoca dei viaggi di Marco Polo. Durante la dinastia YUAN vive uno dei pi? grandi maestri di Shaolin, CHANG SAN FENG, monaco taoista al quale molte leggende attribuiscono la nascita del Tai Chi Ch'?an. L'invasione mongola ? sconfitta nel 1368 e sale al trono CHU YUAN-CHANG che diviene imperatore col nome di HUNG WU, nasce cos? la dinastia Ming (1368 d.c. - 1644 d.c.). Questa dinastia porta un periodo di splendore in Cina ed i monaci Shaolin approfittano di questa tranquillit? politica per riordinare le tecniche dello ?Shaolin Ch'?an?. CHUEN YUAN, monaco shaolin, riordina lo Shaolin in 72 tecniche fondamentali ma insoddisfatto gira tutta la Cina in cerca di grandi maestri. Un giorno vede un vecchietto che si difende contro cinque persone senza fatica apparente e chiede a questo vecchio di insegnargli i suoi segreti nell'arte del combattimento. Il suo nome era LI CH'EN, ma questi spiega a CHUEN YUAN che esiste un'altra persona pi? abile di lui ed ? il suo maestro PAI YU FENG. Tutti e tre si ritrovano e insieme vanno al monastero di Shaolin, riordinano lo shaolin in 170 tecniche fondamentali e 5 stili principali: stile del drago, stile della tigre, stile della gru, stile del serpente, stile del leopardo. Dopo questo fulgido periodo salgono al potere in Cina i Manci? (Mandarini) grazie ad una rivolta scoppiata a Pechino nel 1644. Nasce con loro la dinastia CH'ING. In questo periodo il tempio Shaolin diventa il luogo di incontro e di rifugio dei perseguitati politici ribelli verso il nuovo regime degli invasori Manci?. In questo periodo il famoso monastero, dopo una storica battaglia fra i monaci ed i soldati 100 volte pi? numerosi, viene bruciato. I maestri di shaolin superstiti fuggono nel sud della Cina (Fukien) dove ricostruiscono un secondo Monastero Shaolin, ma i Ch'ing bruciano anche questo secondo tempio nel 1664. Da questa data tutto si disperde ma alcuni monaci riescono a sfuggire all'incendio e continuano anonimamente l'opera di diffusione in tutto il territorio cinese dando origine a varie scuole di Shaolin.
  11. Budo

    Mostra Solingen

    Ho trovato un articolo interessante su una mostra di Nihonto che si ? tenuta a Solingen nel 2002. nihonto.pdf
  12. Budo

    :) :) Ciao A Tutti

    Benvenuto sul forum Kaze!
  13. Yama, anche io l'ho registrato. A mio modestissimo parere non ? un granch?! A parte che la trasmissione dura 1 ora tempestata di pubblicit?, poi ci sono cose strane come il Kombact Ki di un esaltato americano che costringe i suoi allievi a farsi prendere a calci nei bassifondi e cose del genere. Io ho da poco preso una scheda video esterna per riversare materiale analogico su formato MPEG2 ma non riesco a farla funzionare con VCR (funziona benissimo con la telecamera Hi8).Se ci riesco posso farne qualche copia. Comunque, riamango in attesa che ritrasmettano quello sui Samurai, quello si che ? fatto bene.
  14. Finalmente un'altro di Roma!! Benvenuto miyamoto. Sono anche io di Roma e siamo coevi. Io sono un apprendista sulle Nihonto (ne possiedo solo una) ma hai trovato il forum giusto se hai voglia di imparare.
  15. Budo

    Salve A Tutti

    Anche se con un estremo ritardo, un "benvenuta" anche da parte mia.
  16. Grazie Ken. Bhe..qualcosa comincio ad imparare! Relativamente al hada nashiji, ti preciso che le mie sono solo ipotesi di un neofita. Comunque, sto cercando di raccogliere quante pi? foto possibili di diversi tipi di hada in modo da poter far un confronto sulla mia spada. Non avendo maneggiato mai Nihonto al momento ? l'unico modo che ho per fare dei confronti. A parte i preziosi suggerimenti tuoi e di un collezionista inglese, ? il metodo che sto utilizzando per valutare la mia spada e devo dire che mi sta servendo per imparare tante cose nuove non solo teoricamente ma poi tentando di applicarle nella valutazione. Mi sto facendo anche un archivio fotografico di Gendaito e Shinto per poter fare dei paragoni diretti. Sarebbe bellissimo poterla far visionare da Verrina o Rossi. L'evento di cui parli a Bologna ? quello del 14-15 maggio?
  17. Mi ricordo che Yama in un suo messaggio disse che per capire fino in fondo una spada giapponese bisogna fare una sorta di ?indagine?. Si, indagare, raccogliere elementi e poi formulare delle ipotesi etc..etc.. E? un po? quello che mi sta accadendo con la mia spada. Devo dire che questo tipo di attivit? ha delle affinit? con il tipo di lavoro che ho svolto per circa 10 anni, quindi cercher? di riassumere la situazione. Ma veniamo ai fatti. Alcuni indizi ci hanno portato a pensare che potesse essere una Shin-Gunto. In particolare la Stamp W sul Nagako. Devo dire che oggi ho avuto modo di osservare una W stamp e altre stamp che caratterizzano le Gunto e ci? che c?? sul Nagako della mia spada non ? di certo una di queste (primo fatto). Quali sono i caratteri distintivi di una Gunto? (Mi raccomando Ken correggimi ..io mi sto buttando ma ho ancora troppo bisogno di imparare) Allora 1.presenza di Ubu-ha la parte in prossimit? dell?hamachi che non ha filo ed ? un po? appiattita. 2. Un Hamon non molto prominente 3. la mancanza di uno yokote marcato 4. la mancanza di una trama ben definita hada Ora analizzando la mia spada, notiamo che non ha Ubu-ha (secondo fatto), ha un hamon molto attivo (terzo fatto), uno yokote marcato e una hada Konuka-Nashji. Quindi non possiamo dire ancora cos?? ma forse possiamo dire cosa non ?: una Shin-Gunto. A questo punto se escludiamo che possa essere una Gunto, rimangono aperte 2 possibilit?, o ? una Gendaito o una Shinshinto. E qui si apre una voragine enorme per me. Cosa pu? distinguere una Shinshinto da una Gendaito? Tenuto conto che le epoche di produzione sono confinanti (1781-1876 Shinshinto e 1877-1975 Gendai)? Aspetto i vostri commenti. Ken ho scritto delle boiate?
  18. Budo

    Katana Showa Mumei

    ichi, non posso dare la certezza assoluta...ma far? di tutto per esserci a Torino..non posso perdermi una occasione simile.
  19. Budo

    Katana Showa Mumei

    ichi, ti scrivo solo adesso perch? sono stato via un p? di giorni e sto leggendo tutti i messaggi che mi sono perso nell'ultima settimana. Complimenti per la tua "bimba" e anche per il lavoro che hai fatto.
  20. Ragazzi, spero proprio di poter partecipare anche io. Ho un caro amico a Torino che non vedo da alcuni anni e potrebbe essere una ottima occasione per tornare a Torino. In questi giorni sono a Londra per lavoro e sono presissimo ma appena ho un p? di tempo vi seguo sempre. Yama: non ho dimenticato l'impegno della traduzione. Sono un p? indietro ma recuperer?. Se riesco vado a vedere la mostra al British Museum. Ciao a tutti e a presto (tra una settima rientro finalmente in Italy)
  21. Budo

    Katana Showa

    Kento, il rombo non c'? ma la W ci somiglia abbastanza. Tieni conto che stiamo parlando di una lettera grande un paio di mm su una trama ossidata. Non ? facile fotografarla. Ecco la foto del boshi lo spigolo a me sembra marcato. Che ne dici? Io ci provo a mettere l'allegato, l'ho carica e.....poi non si vede
  22. Budo

    Katana Showa

    Yama, grazie ? tutto perfetto. Ho anche aggiornato la scheda con i suggerimenti di Kento. Relativamente alle foto ingrandite del nakago anche a voi sembra una M? PS ringrazio tutti, sto imparando molte cose nuove sulla valutazione delle spade giapponesi
  23. Budo

    Katana Showa

    Vi allego le foto in macro dell'incisione sul nakago per avere il vostro parere circa la mia interpretazione di lettera M. Per hamon sono riuscito a fotografare alcuni particolari a buon ingrandimento per poterlo meglio analizzare.
  24. Budo

    Katana Showa

    Ho provato a compilare la scheda tecnica. L'unico punto oscuro ? il tipo di Hamon. Per le foto Yama le ho fatte con una Nikon digitale in funzione macro (close-up) in modo da eliminare lo sfondo. Importante ? di evitare una luce diretta sulla spada perch? riflette parecchio e rovina la foto. Relativamente alla M o W visto che ? cos? importante vorrei postare qualche foto molto ravvicinata se Yama mi concede un p? di spazio sul forum (in termini di Byte) in modo tale che Kento e tutti gli altri possano vedere quello che io ho interpretato come M.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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