Vai al contenuto

betadine

Membri
  • Numero di messaggi

    2883
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Contenuti inseriti da betadine

  1. .. Restando nel periodo Heian questa dovrebbe essere una delle quattro spade esistenti realizzate da questo forgiatore, Kuninaga, la famosa Tsurumaru tachi. La foto, come il resto della storia potrete leggervela qua.. https://japaneseswordlegends.wordpress.com/2015/10/01/the-tsurumaru-kuninaga/ Perso durante la epica guerra di Kouan contro i mongoli, nel 1281, famosa perché l’invasione mongola fu respinta dai valorosi combattenti giapponesi nella baia di Hakata, massicciamente fortificata per l’occasione da mura spesse e alte, aiutati a respingere la massiccia presenza di navi e soldati da un loro valido alleato.. Kaze che con un bel tifone spense, per la seconda volta e a distanza di pochi anni, le mire espansionistiche di Kublai Kan, nipote del famoso Gengis. Tempo dopo fu dopo ritrovata da Hōjō Tokisada. Durante il periodo Momoyama, passò nelle mani di Oda Nobunaga che lo concesse a Mimaki Kambei. A quel punto, la storia della spada era sconosciuta e qualche tempo dopo, il nipote di Kambei, Sokai, fece esaminare da Honami Koutoku, che sentenziò che si trattava della Tsurumaru. Immediatamente si sparse la voce che una leggendaria spada era stata trovata. Controverse notizie seguono i vari passaggi di custodia, e pare che nel 1703 arrivò (o ritornò) nella mani del clan Date.. (sapete nulla riguardo ? incluse alcune modifiche apportate.. che, a leggere alcune notizie riportate da Sesko, sembrano aver interessato i fornimenti e forse un "mon"..) La Tsusumaru nel 1876 (o nel '77) vien presentata presentata all'imperatore Meiji.
  2. Per completezza di informazioni.. riporto (e riporterò) spesso citazioni riferite al ”The Kyoho Speciality Book” e, quindi, volevo condividere un paio di informazioni con chi ne sa meno di me.. (che è tutto dire.)) La parola "specialty" (traduzione sommaria di meibutsu) è stata usata da prima del Muromachi, ma il termine "Meibutsu" -(Meibutsu-chō 名物著 sarebbe "opera famosa")- riferito alle lame, si dice che sia stato usato durante l’epoca Kyoho (1716-1736) del periodo Edo, quando Yoshimune Tokugawa, l'ottavo shogun, prese sotto la sua ala protettiva, la famiglia Hon'ami. L’origine o le fonti son per me sempre incerte, ma pare che sia un qualche legame tra questo testo e un precedente elenco realizzato da Mitsutada III. ** Kyōhō Meibutsuchō.. è una raccolta delle spade di proprietà della famiglia dello Shogun e delle opere che la famiglia Hon'ami ha registrato per generazioni durante la lucidatura e la manutenzione, ricevendo l’ordine da Yoshimune. **(..sul contenuto e sulle specifiche consiglio di leggere il post successivo, dove Francesco ci spega per bene di cosa si tratta ) Naturalmente, non tutte le famose spade di quel tempo sono conservate, e si narra anche che diversi Daimyo si rifiutarono di visonare o denunciare le lame in loro possesso, per non adirare lo Shogun o qualche solerte funzionario. Tra storia e leggenda la strada è lunga.. partendo dalla sua sua origine, con Kusanagi, passando per la mitologia, come le spade Totsuka no Tsurugi e Futsunomitama, troviamo tra queste troviamo lame della famiglia dell'imperatore, come i Notsurugi e i Tsubokiri no Gyoken, e le spade associate ai signori della guerra Genpei. Dal periodo Heian, la spada per il samurai è letteralmente un cimelio ed è stata tramandata di generazione in generazione come l'orgoglio o segno distintivo del samurai. Durante il periodo Muromachi, le spade presentate dallo shogun e dai “suoi servitori” generalmente venivano valutate in base alla firma incisa. Ma dopo che la famiglia Hon'ami iniziò a farsi conoscere nella società per le loro capacità di valutazione della spada.. rammentando che la famiglia Hon'ami Kyudai Mitsunori serviva personaggi come Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu, e esaminò quelle famose spade con perizia e meticolosa intuizione, cambiando radicalmente l'approccio alla valutazione, intesa nel senso di attribuzioni ad una determinate epoca o scuola. Ancora oggi, le lame con indicazioni in color d'oro di sensei Kotoku sono chiamate "Kotoku Gokume" e le "Kotoku Inlays" e sono molto apprezzate. Tra le famose lame kotoku ci sono «Inabae» e «Masamune Nakatsugu» e «Heshikiri Hasebe». Tra l'altro, si dice che a Hon’ami Kotoku fu permesso di emettere origami, ma oggi origami realizzati da Kotoku non esistono.. Il più antico origami esistente è stato redatto e rilasciato dall’adolescente Hon’ami Komuro; mentre si trovano ancora ben conservati e custoditi gli origami pubblicati dagli adolescenti Mitsutada.. una discendenza di estimatori e conoscitori della spada in attività fino alla tredicesima generazione, ed ancora oggi molto apprezzati. Quello che è certo è che molte delle famose spade elencate nel Kyōhō Meibutsuchō sono andate perse. questo viene descritto come "il sommario di una esposizione" mentre quello che segue viene descritto come una pagina del Kyoho Specialty Book (so che non ci sono lame, ma mi auguro che qualcuno lo trovi di un qualche interesse.) Ringrazio Francesco..
  3. ciao Davide, se può aiutarti nella classificazione dell'epoca, mi è ricapitato sotto il naso un post che parla di un certo tipo di koshirae denominato "toppei", che pare molto simile a quelli da te postati. Qua trovi il link.. http://www.intk-token.it/forum/index.php?/topic/1317-koshirae-dalla-fine-edo-a-meiji/&tab=comments#comment-12677 また会えて
  4. Grazie Enrico e grazie a tutti per la pazienza e attenzione che avete con me. (..almeno le lame hanno ora una migliore collocazione)
  5. Grazie dell'informazione (.. ma cosa guardi ??)
  6. infatti, poche certezze, nessuna conferma. solo con l'intento di (forse) fornire qualche curioso appiglio che possa meglio essere utilizzato da chi ne sa di più, riporto altre cose appuntate.. Le uniche notizie tramandate riportano che questa lama arrivò a Takauji, Ashikaga Shogun, passando al 13° Shogun Yoshiteru e da questi a Yoshiaki che ne fece dono all’Atago Shrine. Qui ne vidi di ogni colore, riscaldandosi nell’incendio del 1645, anche se protetta da fodero e scatola. Si narra che ci vollero tre giorni per tirarla fuori e rarissimamente qualcuno la vide, ma dopo varie vicissitudini tornò a casa.. nel santuario di Atago, sulla cima dell’omonima montagna nella parte north-west di Ukyo-ku, prefettura di Kyōto. Qualcosa in più viene descritto del suo koshirae.. (pare molto in voga tra le dinastie dal nord al sud verso la fine del periodo Kamakura) di cuoio spiegazzato, coprendo anche la tsuba. Sasamaru, venne chiamata.. per via del bambù inciso, anche detto "Sasa-zukuri".. (zukuri da quanto mi risulta significa "stile") Ciò viene descritto nel libro "The reason for saying that the sword is a sword made by Genji Shigeyo Sasa-zukuri in Atago." qua un piccolo estratto.. This is the only sword that is a typical leather-wrapped sword and has different special names for the case and the sword inside. The details of Sasamaru are written in the specialty book as follows. "Small, important feather red kane bamboo hair carving, 6 small face feathers, shakudo chopped, 5 pieces of tsuba leather kneaded, rim red copper Nanako bamboo hair carving, 2 draws on Menuki Maru, demon circle with glass pattern both blue lacquer leather In front of the sewn sewn onimaru, the tsuba bag is also Ariyuki, the winding thread karacha, the obitori color dark sardine, the sewn lacquer, and the cotton sword. Hair carving. However, the pattern is attached to the split leather shark and the lacquer, and the one with the foot blame stone is unknown under the leather. The pattern is Tsukaseiya, the leather tip leather crest is Muyuki, and the bamboo sword guard is Ariyuki. In the box." ero partito da qua.. http://www.kyoto-jinjacho.or.jp/shrine/01/020/ Qua altri frammenti (l’unico appunto che ho è.. Go-Tobain Blacksmith.. 出典(source): 後鳥羽院番鍛冶考 (passando per.. https://meito-no-yurai.com/shogun-hoken-futatsumeinorimune/ .) This sword is made in Kamakura and has a length of 2 shaku 6 inch 8 minutes, but it should be 2 shaku 6 inch 4 and a half, and it has a high waist, a small sword, and a sword with a tread. Is not below the early Kamakura period. Forging is a big plate, and the sword is straight-edged with small turbulence and small cloves, and the legs and leaves frequently enter, and the odor mouth sinks to the whole and becomes small boiling, and it takes gold streaks. There are things that are quite unusual, such as, the front and back sides have a slightly wide burning width in the middle, and it becomes a thriving clove disorder, and the hat hangs down and the tip is a small circle. The stem grows with a slight warp, one eye nail hole, above the eye nail hole, the two characters of Kiku-ichimonji can be read in the center, and a stroke that seems to be the character of "country" can be seen on it. It is not clear because it has decayed, but it probably had a long name with Bizen Kiku-ichimonji. There is no doubt that it was made by the one-letter school in the early Kamakura period. The author of Kiku-ichimonji, was a swordsmith from the Genryaku era, who is considered to be the de facto ancestor of the Fukuoka Ichimonji school, and is a well-known swordsmith as one of the Goban blacksmiths of Go-Tobain (New Year's blacksmith). There are few inscriptions of Kiku-ichimonji, and the sword Kiku-ichimonji (national treasure) owned by Hie Shrine and the sword Kiku-ichimonji of the Imperial Treasure are known. All of them are the most dignified in one character, slender and have a high waist warp, the sword figure with small cloves is graceful, the forging is a plate grain, the skin is stuffy, the ground is boiling, and the sword of the clove is wonderful. Niyaki, the inscription of Kiku-ichimonji of Hie Shrine is Hosojiku, and the Imperial Treasure is a little Taijuku. In addition, it is more sophisticated and most elegant than what is said to be Kobizen. The blade length is 2 shaku, 6 inch and 4 and a half (about 79.5 cm), and the warp is 9 and a half (about 2.85 cm), which is a long and deeply warped sword like the Kamakura period. The inscription "XX Kiku-ichimonji" is confirmed on the stem (Nakago) as it was when the sword was made, and there is a high possibility that the part of the country name whose distinction is unknown will be Bizen, but the actual situation is uncertain. In 1909, it was designated as a national treasure (corresponding to an "important cultural property" under the Law for the Protection of Cultural Properties) based on the Ancient Temples and Shrines Preservation Law, and its designated name is "Leather sword (Sasamaru) Norimune".
  7. .. è come se stessimo perdendo qualcosa. qualcosa che non sono capelli, ma sono veri e propri arti. arti di un grande labirinto che è stato il novecento. anche solo la carta era sensazionale, come la visione, oltre le parole e le immagini. districando ciò che contorto non è.. al pari di un altro parmigianino che cinquecanto anni prima del terzo millennio sublimò la visione con manierismo inconfutabile. (questo post sta tramutandosi nella pagina dei necrologi.. ma il timore di restare senza voci ed ascoltare solo un grillo e altri guitti è grande.( animata sulla pira continua ad muoversi una luce.. attendendo l'arrivo del prossimo tedoforo. (lo ammetto.. è criptico.)
  8. Grazie Gian per la spiegazione e per le integrazioni. Tu, o qualcun altro, ne sapete qualcosa in più sulla csd. "iscrizione" (firma) corta vs. estesa ? Riporto un pezzetto di testo ricavato da qua.. https://ja.wikipedia.org/wiki/二つ銘則宗 Although it is said to be a masterpiece of Kiku-ichimonji, the origin of the issue is not clear, and Toshihiko Suekane, a senior researcher at the Kyoto National Museum [2] , misreads it because he has a long inscription [Note 1] that is rare in Kiku-ichimonji's work. It touches on the theory that it is misunderstood as a collaborative inscription caused by it [3] . Suekane cites the weakening of the blade near the blade ward (Hamachi) as a style that seems to be an old one character, and also cites the point that the random reflection extends to the swords (Shinogisuji) as a feature of this work [3] . There is an inscription "○○ Kiku-ichimonji", but the inside of ○ is unreadable [3] . In the " Kyoho Specialty Book ", it is written as "Bizen Kiku-ichimonji" [3] . ( a latere, da quel che mi risulta sulle note di wiki sono riportate le misure errate della lama, che dovrebbe essere appena più corta 79.5 vs 80.1, almeno secondo quanto riportato sul registro di Atago, mentre alcuni "nomi e supposizioni" riportati sempre nelle note di wiki, riferiti ai medesimi testi citati qua, trovano riscontri anche su altri siti giapponesi.. pur non volendo dire nulla, in quanto potrebbe essere fonti comuni. Queste scarse e sconfusionate notizie, partono da una paginetta in giapponese riguardante le "kiku-ichimonji" delle quali cercai di occuparmi tempo addietro.. ma sinceramente non so quanto "la mia traslitterazione" sia stata corretta e quali strade abbia poi preso.) Sono gradite integrazioni, aggiustamenti o annotazioni, che potrebbero aiutare a incrociare qualche dato e forse ampliare la ricerca. Grazie note ^ In contrast to the inscriptions (two-letter inscriptions) that cut only the swordsmith's name, such as "Kiku-ichimonji" and "Nagamitsu," (¿che sia un "lapsus" citare Nagamitsu, anziché Norimune?) those that include the swordsmith's place of residence and age are called "chosen inscriptions." ^ The sword terms in the description are supplemented below. "There is a tread" means that the original width of the blade is wide and the width of the part near the tip is narrowed. "Tightening the scent" means that the width of the boundary line of the ground blade (which constitutes the sword) is narrow and clear. A "hat" is a sword on the tip. Source ^ a b NHK Plannet Kinki 2018 , p. 212. ^ Kyoto National Museum 2018 , p. 17. ^ a b c d e Kyoto National Museum 2018 , p. 212.
  9. (ve l'ho sempre detto che son atipico.. era normale che fossi un socio del ca,ops... socio e membro.. io non faccio distinzioni di razza o appartenenza.)) E goditi la tua secondogenita. 🧡🧡 Per restare in tema (di godimento) qualora non la aveste mai vista, questa è il Futatsu-mei, è un tachi forgiato nello stile Ichimonji** da Norimune della provincia di Bizen. Il nome significa "due iscrizioni", ma la ragione di ciò -a me- è sconosciuta. (** vedere successiva nota di GianCB) Tachi tsukurikomi Shinogi-zukuri Nagasa 79.5cm Sori 2.8cm Norimune Scuola Ko-Ichimonji (ko)Kamakura 1184-1336 si dice che sia custodito in Atago Shrine (santuario di Atago) 愛 宕 神社, Kyoto
  10. (è tutto uguale, ma lascialo così... ho compreso e accettato le diverse visioni..davvero non ci pensare. .. invece se posso, mi farebbe piacere se sblocchi le "storie di lame" (visto che l'altra questione è chiusa.. Così almeno qualche "scheda copiata" delle grandi lame torna al suo giusto posto. (considerato che sto anche tagliando molte storie non verificate) grazie, comunqeu
  11. L'altra lama, si dice posseduta da Takauji (Ashikaga), è un misterioso tachi realizzato da Norimune, della Ichimonji school di Bizen.. Futatsumei, il suo nome. Si narra che venga chiamata Kotake-giri o Tagliatore di bambù. Voi ne sapete nulla della storia delle csd. "due iscrizioni" o avete altre notizie su questa lama ??
  12. Grazie della spiegazione... infatti io accettato ho e adeguato mi sono. Grazie anche a Francesco della spiegazione sul nakago. Tornando ai nostri demoni.. qua si narra di una storia che comincia quando Hōjō Tokiyori (1227-1263) reggente del Clan Minamoto, invitò eccellenti fabbri a Kamakura per farli lavorare ufficialmente per il bakufu.. uno di loro era Kunitsuna, della scuola Awataguchi di Kyōto. Poi un bel giorno (mica tanto) Tokiyori venne colpito da una misteriosa "malattia" - un piccolo demone appariva ogni notte nella sua camera da letto. Una notte poi accadde che lui sognò un vecchio che gli disse: "io sono la tua spada di Kunitsuna. Qualcuno mi ha toccato con le mani sporche e ora non posso essere tirato fuori dal mio fodero perché sono così arrugginito. Quando vorrai sbarazzarti di questo demone, dovresti liberarmi rapidamente dalla ruggine." La mattina seguente Tokiyori pulì la lama e la ripose nella sua rastrelliera, ma come per magia cadde, scivolò fuori dal suo fodero e … qualcosa venne tagliato. da quel giorno in poi Tokiyori non fu più tormentato dal piccolo demone e così diede alla lama il nome di onimaru. Su questa lama o meglio sull’utilizzo di questa firma c’è una storia ingarbugliata che ha al centro della questione, appunto, una firma modificata, che da Yasutsuna volse a Kunitsuna... ma questo e tutta la storia delle lame rinominate la potrete leggere qua.. https://japaneseswordlegends.wordpress.com/2015/09/30/onimaru-hizamaru-higekiri-and-the-big-sword-renaming/
  13. ¿ ma un nakago arcuato, ovvero con sori significativo, lascia intedere che anche quella parte è stata riscaldata e poi raffreddata in acqua o è semplicemente un lavoro postumo ?
  14. Una delle lame sopra menzionate è Onimaru Kunitsuna, che già nel nome racchiude qualcosa di leggendario.. un Oni (o demone, folletto.) La lama, realizzata nell'era Kamakura, ha una curva significativa e si restringe gradualmente verso il kissaki, con un sori che continua anche nel nakago. La tsuka e parte della saya sono avvolte da corde di cuoio e lo stile è anche chiamato Onimaru koshirae. (lunghezza lama 85,2 cm - sori 3,3 cm)
  15. Mentre ritengo importante Il Gosei, che ha una alta finalità, dare tutta questa importanza a chi cerca solo una katana mi sembra eccessivo. Ma il mondo è bello perchè vario o variopinto ed il mio era solo commento propositivo, ma allo stesso tempo è giusto accettare le diverse vedute.
  16. Allego una sorta di inventario dei "beni residuali" degli Ashikaga, riportante anche le attuali collocazioni. Ashinkaga_dpt.pdf
  17. Torniamo all'Ōtenta. ..di fatto Gō, la figlia di Maeda Toshiie, guarì e si dice che da allora l'Ōtenta-Mitsuyo fu strettamente sorvegliato dalla famiglia Maeda. L'Ōtenta-Mitsuyo, insieme alle Tenka-Goken, l'Onimaru-Kunitsuna e la misteriosa Futatsumei-Norimune, erano le tre spade del tesoro di Ashikaga Takauji. Le tre spade furono tramandate a Toyotomi Hideyoshi e lo affiancarono nel corso dell'unificazione del Giappone.
  18. .. ma infatti. (Rispondevo solo ad una domanda, ero già andato avanti.. è l'oggetto ad avere il suo fascino, mistero incluso, a prescindere da come o quando sia stato fatto. p.s. se posso.. mettete l'ultimo importante avviso in un colore più morbido e il tutto in modo più discreto; c'è troppo impatto ed è veramente molto lontano da quel ternime giapponese che usiamo chiamare "wabi", o semplicità.
  19. Le mie perplessità non sono sulla tecnica del orakaeshi, ma sono sulle dimensioni in generale della lama.. la parte ripegata sarà circa 11cm (se non maggiore) al quale dovremmo aggiungiuere la parte del foro e il restante nakago. Ciò mi farebbe immaginare un nakago quasi sproporzionato ripetto alla nagasa.. oppure era lamo davvero molto più lunga. Poi c'è quel «hi» del nakago che ha quella "pancia" quasi perfetta, che non mi da l'impressione di essere deformato sotto da martellate, ne di avere preso uqella forma a seguito di qualche risagonatura dello stesso hi, che sopra appare molto più lineare (come se quella parte di nakago appartenesse a "qualcosa" nato con un sori maggiore). Ma son solo illazioni. m>Qualcuno sa per caso le misure della Tsunetsugu di Bizen ?
  20. Grazie. (qualcosina avevo letto, ma.. è sempre meglio aspettare qualche conferma da qualcuno che ne sa di più,) Quello che mi lascia perplesso, in riferimeto all'orikaeshi, forse fatto su questa lama, è legato alla lunghezza del nakago .. e forse alla lunghezza di tutta la lama)shi, andiamo avanti. Aspettavo un tuo intervento.. perché sulla quarta lama, GianCB ha scritto un bell'articolo. Ōtenta-Mitsuyo (lunghezza lama 66,1 cm, curvatura 2,7 cm) Si diceva che questo tachi possedesse poteri magici e fu durante la vita di Hideyoshi che nacque una leggenda. Maeda Toshiien, uno dei generali più autorevoli di Oda Nobunaga, sarebbe stato sottoposto a una prova di coraggio per liberare un corridoio da un fantasma. Hideyoshi avendo sentito parlare di questa prova e affidò la spada a Toshiien.. (si narra che i due venivano appellati come Saru "scimmia" e Inu "cane", da Oda, basandosi sulla convinzione che cane e scimmia non si sopportano a vicenda.. perché Hideyoshi era davvero molto accomodante e divertente, mentre Toshiien era rigido e severo). orbene, con questa spada, Toshiien entrò nella sala senza esitazione e .. non successe niente … forse grazie al presunto potere della spada il demone è scappato. Poi si narra che quando la quarta figlia di Toshiien si ammalò di una febbre inspiegabile, Hideyoshi affidò l'Ōtenta-Mitsuyo a Toshiien per aiutarlo a respingere le forze del male.. anche se si vociferava che fosse un pretesto del generale per recuperare la spada. Qua un estratto dell'aticolo di GIanC.B. .. Una delle "Tenka Go Ken"(= le cinque grandi spade"), così definite dagli shogun Ashikaga nel periodo Muromachi, è la cosidetta "O-Tenta Mitsuyo"(anche "Odenta-Mitsuyo"), un tachi molto famoso non solamente per la sua bellezza "enigmatica" ma anche per le dimensioni spesso ritenute inconsuete per una lama Heian(in realtà questo non è del tutto vero). La O-Tenta Mitsuyo è stata considerata una meibutsu (letteralmente: "spada con un nome", spada famosa, di pregio) fin dal periodo Muromachi, quando era di proprietà della famiglia shogunale. Il quattordicesimo Shogun Ashikaga, Yoshiaki(1537-97) ne fece quindi dono a Hideyoshi(1536-98) che, a sua volta, la donò a Maeda Toshiie(1538-99). Di conseguenza la "Odenta" divenne una dei "grandi tesori" della famiglia Maeda, conservata (e si dice guardata a vista) assieme ad un piccolo tachi firmato "Munechika" e ad una naginata prodotta dalla scuola Shizu. Interessante notare che queste tre lame venivano indossate solo una volta l'anno, ed esclusivamente dal capo della famiglia Maeda. Alla Odenta si attribuirono, fino dai tempi antichi, poteri "soprannaturali": leggenda vuole che lo spirito di questa lama sia così potente che gli uccelli non si posavano sul tetto sopra la stanza in cui la lama era conservata. Anche se normalmente viene mostrata "nuda" nelle fotografie pubblicate, in realtà la "O-Tenta" possiede un suo koshirae, nello stile detto "onimaru"(tachi koshirae con la saya rivestita in pelle e la tsuka rivestita in seta chiara) che, secondo il "Kyoho Meibutsucho"(l'elenco di "oggetti famosi" compilato nel 1719 dalla famiglia Hon'ami per ordine dell'ottavo Shogun Tokugawa, Yoshimune) fu realizzato al tempo del daimyo Maeda Toshitsune(1593-1658), con l'interessamento di Hon'ami Koho(1601-82). Parlando della lama si tratta di un tachi shinogi zukuri con koshizori, relativamente corto prodotto nel tardo periodo Heian(periodo Sho-Ho) da un forgiatore residente a Miike (provincia di Chikugo, Kyushu) chiamato Mitsuyo(occasionalmente anche Tenta Mitsuyo, da quì il nome, a cui fu anteposto "O", cioè "grande" in segno di ammirazione per quest'opera), che le genealogie antiche dicono figlio di Masayo, attivo in Miike stessa attorno al periodo Ko-Hei. Occasionalmente si trova scritto che questo forgiatore, dopo essersi ritirato prese il nome di Genshin, anche se la validità di questa affermazione viene oggi messa in discussione. il nome "Mitsuyo" o "Tenta Mitsuyo" venne ripreso ed utilizzato da molte generazioni della scuola di Miike fino al periodo Muromachi (l'ultimo Mitsuyo della scuola Sue-Miike viene registrato nel periodo Mei-O, 1492). .. ( http://www.intk-token.it/forum/index.php?/topic/8707-miike-mitsuyo-la-o-tenta-e-la-scuola-miike-di-chikugo-nel-tardo-periodo-heian/&tab=comments#comment-99063 presa da qua (La versione di MArkus Sesko)
  21. Grazie ancor. .. sempre dal mondo delle illazioni e della fantasia, però a guardar bene la parte di nakago riportante la firma ha la costola dello hi ben panciuta e quindi lascerebbe supporre che tutta quella parte apparteneva alla lama (o a una lama), anche se nella parte bassa (tua riga gialla) ci sono "segni del tempo" più marcati. Ma tutto ciò conferma le poche certezze sulla lama stessa, che han portato valenti studiosi e rivedere le iniziali posizioni, senza prenderne alcuna in altro senso e restando nel dubbio. Tutto ciò non toglie, a prescindere dalla firma o di come ci sia arrivata lì, la visione d'insieme di una gran bella lama. A mio modo di vedere, ma questo s'è ben capito, è l'oggetto ad avere il suo fascino, mistero incluso, a prescindere da come o quando sia stato fatto. In fondo in fondo questo è il Giappone, il paese delle nebbie che spesso si diradano.. ma tornano successivamente molto più fitte.
  22. Ma secondo te, la lama era più lunga (nakago compreso) o +/- tutta la parte di nakago tra le linee rosse è difatto stato "riattacata" ripiegata ??
  23. Correggetemi se sbaglio.. ma per orikaeschi si intende quando la parte della "mei" viene ripegata o anche quando viene "inclusa" (che mi pare si indichi, invece, come gaku mei ) ? ... e nel caso cosa avrebbero ripiegato ?? A guardar bene il nakago.. sembra che dall'altra parte non sia stato fatto alcun intervento, come se avesserro applicato "mezza placchetta sul mezzo nakago in senso longitudinale", oltre che è sparita anche quella sorta di pancia su lo "hi".
  24. La curiosità sarà anche un difetto e l'ozio un vizio, ma i due elementi combinati insieme, sono un utile strumento di sopravvivenza.. per guardare le opere d'arte. La curiosità che accomuna gli uomini ai gatti e alle scimmie. L'ozio che li imparenta ai ghiri e alle lucertole al sole. Ma la curiosità è primo motore della ricerca scientifica e l'ozio condizione necessaria alla prima elaborazione del pensiero filosofico. Stare fermi e scrutare implica i due comportamenti, richiede al contempo sangue caldo e freddo, capacità di veglia isolata notturna e piacere cenobitico da esseni abbronzati. La grande filosofia germanica indaga costantemente il pensiero che gira all'interno della propria testa e raggiunge così gradi elevatissimi di arrovellamento nella Critica della ragion pura (1781). L'antica filosofia greca scruta il mondo esterno e così facendo elabora la sua kritike.. elaborata sul kriterion. Però la critica nasce dal distinguere, dal giudicare dopo aver distinto. E dal verbo krino nasce anche il crinale, la linea alta del monte che ha due lati discendenti diversi, inesorabilmente condannai ad allontanarsi l'uno dall'altro. I criteri sono gli strumenti del sapere che consentono la distinzione, quindi il giudizio e infine il pensiero critico. Facilissimo. La metodologia della critica è quindi la medesima di quella del pettegolezzo... stesso percorso.. criterio-giudizio-pensiero. Stessa necessità di non lasciare correre la questione solo nella propria testa, ma di guardare fuori dalla finestra, con curiosità e ozio ovviamente. (tratto da L'arte di guardare l'arte, PhilippeDaverio) Un saluto ad un asburgico a Milano.. anche se era stato forgiato in Alsazia, regalando visioni contemporanee sul passato e sul futuro.
  25. betadine

    Umetada nach Osaka

    Segnalo per chi dovesse prossimamente andare in Giappone che dal 14 di ott al 14 di dic c'è una bella mostra su Umetada. by e-museum - National Treasures & Important Cultural Proprerties of National Musem, Japan Al Museo di Storia di Osaka, da sab 31ott a lun 14dic del secondo anno di Reiwa, si terrà una mostra speciale “Umetada <Momoyama Toukenkai no Otoko”> nella sala espositiva speciale al 6° piano. Umetada: Master Sword Artisans in the Momoyama Period The Umetada School of sword artisans, who gained acclaim in the Momoyama period, produced an astonishing variety of sword-related items, ranging from swords and sword fittings to sword engravings, altered sword tangs, and sword drawings . This exhibition will explore the realities of the mysterious Umetada School artisans by showcasing swords created by the master artisans. Qua maggiori informazioni.. http://www.mus-his.city.osaka.jp/news/2020/umetada.html e anche qua.. http://www.mus-his.city.osaka.jp/eng/exhibitions/special.html (scusate per l'OT... ma neanche una "notizia" riesco a copia-incollare..))

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy