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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

mirco1981

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  1. Di sicuro è molto più che 4 scimmie urlatrici vestite di nero che saltano da un tetto all'altro... o di un gruppo di creduloni che si fanno prendere per il naso dopo aver visto un film con acrobati vestiti tipo power ranger... sicuramente esistono grandissimi "personaggi" che vendono il ninjutsu (e la figura storica del ninja) come merce su di uno scaffale... ma questo avviene anche per tutte le altre arti marziali (e non solo)... Secondo me il ninjutsu, o meglio la figura storica del ninja potrebbe essere usata per meglio comprendere alcuni aspetti di una delle culture più affascinanti (a mio avviso) della storia...
  2. hai perfettamente ragione... ma credo in una "strana" forma di rispetto, per cui prima di rispondere cerco di studiare un pò, tanto per non dire delle stupidate (come probabilmente sarà già successo in questo forum...) e evitare a voi di rispondere a domande banali... molte sono le curiosità di cui mi piacerebbe discutere, ma come succede l'80 percento delle volte le risposte già ci sono sul forum, premo cerca e le trovo... la mia cultura cresce grazie a voi, e di contro non vi rompo per farvi le stesse domande a cui avete già risposto... ...di contro (visto la sezione) magari posso portare un piccolissimo contributo nella cultura altrui, rispondendo su di un argomento di cui conosco qualcosina... questa non vuole essere un osservazione pungente (non mi permetterei mai) solo una risposta corretta ad un dubbio altrettanto corretto
  3. benvenuto nella discussione...
  4. ...scusami, ma non capisco il tuo post... non credi che i ninja siano esistiti come figura storica (intesa come una realtà sociale, culturale e marziale, definita organizzata e strutturata)?
  5. Di dò perfettamente ragione sull'autorevolezza di Turnbull... diciamo che il libro sia apre con una simpatica nota, ovvero sul perchè si prenda in esame quel periodo storico, e non un altro... ebbene l'autore espone chiaramente che la sua scelta (da storico quale lui dimostra di essere) è dettata dal fatto che si trovano RIFERIMENTI SCRITTI solo su quel periodo, quindi potendo ricercare con regole storiografiche precise solo nel periodo di massima influenza, la sua analisi spazia dalle attrezzature elle strategie... ma và molto cauto sulle origini (delle quali da storico, non può affermare nulla con certezza mancando prova scritta)... resta comunque un analisi molto interessante e completa, che mostra il "come" più che il "perchè"... sfatando molti miti e rendendo il ninja nulla più che una figura storica che ha giocato un ruolo nella cultura giapponese (non dico il più importante, ma nemmeno così marginale...)... se siamo fortunati tra un pò partirà pure il progetto per la traduzione di questo libro in italiano... (siamo in attesa di risposta per la cessione dei diritti)
  6. hai perfettamente ragione!... le pergamene non sono di per se indice di attendibilità storica... ma per chi fosse curioso di sapere qualcosa di più sulle ricerche che sino ad ora sono state fatte, vi consiglio un bellissimo libro (in inglese) di un grandissimo studioso: "Ninja AD 1460-1650", scritto da S. Turnbull, Osprey publishing Interessante perchè Turnbull NON È un praticante di ninjutsu, quindi si potrebbe pensare che essendo uno storico non di parte, possa avere qull'obbiettività che a me probabilmente manca (in quanto praticante)... :-)
  7. il koppo jutsu è una branca del dakentai jutsu (metodo dei colpi) utilizzato nelle scuole di ninjutsu... precisamente si tratta di colpi portati verso le strutture ossee, con l'obbiettivo di frantumarle... Una scuola su tutte (per quanto riguarda le scuole studiate nelle maggiori associazioni di ninjutsu) è la koto ryu... tale ryu ha sviluppato molto l'uso del koppo jutsu, creando molte tecniche che prevedevano la frantumazione delle ossa/articolazioni dell'avversario...
  8. Ho conosciuto direttamente il maestro Franz Zampieri... dal punto di vista tecnico è a mio avviso molto valido... il loro sistema didattico deriva dal sistema Gebunkan (nel quale il maestro si è inizialmente formato)... diciamo che sono bravi, motivati e meritano quantomeno una visita di persona per vedere e capire se possano fare al caso tuo...
  9. mirco1981

    Kyushojutsu

    ...ne sei sicuro?... forse hai ragione, se prendiamo per buona la seguente situazione: "non esiste una pratica denominata kyushojutsu come koryu, ne in giappone e ne in cina... esistono tuttavia in tutte le arti marziali e in tutte le scuole (dove più dove meno) l'utilizzo di queste tecniche... tutti ipraticanti di arti marziali li studiano all'interno dei loro programmi, certo voi li praticate in maniera più selettiva, ma per quanto mi riguarda studiando ninjutsu li pratico (ripeto) magari non tutti quelli che tu conosci, ma sicurameente non solo applicati ai colpi, nella gyokko ryu si studiano kyusho applicati alle proiezioni e ai blocchi, oltre ad atemi direzionati a questi (i quali come giustamente affermi devono essere percossi in modalità ed angolazioni proprie di ogni punto, o di ogni risultato voluto...) ...per quel che riguarda i "cortocircuiti energetici" che possono essere praticati, non c'è limite alle potenzialità, ma si sà che non sono molte le persone in grado di eseguirli con un margine di successo del 100% (ripetibile con qualsiasi avversario)... ma non tutti sono "sensibili" a questi...
  10. mirco1981

    Kyushojutsu

    ...in effetti in tutte le arti marziali esite una "mappa dei punti da colpire"... anche il pugile sà bene che un pugno sferrato nel punto giusto ti manda al tappeto, mentre colpire lo stesso bersaglio con una angolazione diversa non avrà la stessa efficacia... da qui è lecito pensare che tutti i combattenti (dall'antichità in poi...) abbiano dedicato più o meno tempo alla ricerca, codifica e trasmissione dei punti da colpire... Per esempio nel ninjutsu esiste una scuola (Gyokko ryu) che sì è specializzata su tecniche di percossa ai centri nervosi (niente a che fare con kenshiro & co...)... Un paio di curiosità: se vi capita di osservare alcune tavole riguardanti la posizione dei kyusho vitali nelle varie scuole giapponesi (sia jujutsu, che ninjutsu) e non (karate...) si può notare che solo alcune zone del corpo sono coperte da questi punti; la spiegazione e chè queste tecniche prevedevano un loro utilizzo sul campo di battaglia, quindi si doveva immaginare che l'avversario indossasse un'armatura... ecco che alcuni punti chiave non sarebbero stati raggiungibili... (questo principio si ritrova in alcune scuole di kenjutsu, le quali tramndano tecniche di percossa utilizzando la tsuka del katana... tali colpi erano diretti prevalentemente ai kyusho delle mani, o più raramente della gola...). Leggendo alcuni testi che parlavano delle arti marziali indiane, un passo citava l'efficacia dello studio dei punti di pressione umani, divisi secondo gli effetti che essi procuravano; tale arte era talmente utilizzata che non solo l'uomo venne "mappato" ma anche gli elefanti (largamente utilizzati, anche a scopo bellico, nella cultura indiana) sono stati studiati secondo tali canoni... infatti ancora oggi i portatori utilizzano la stimolazione di alcuni particolari punti (utilizzando non più le dita, ma un particolare attrezzo simile ad un piccolo arpione) per dirigere l'animale... addirittura c'era scritto che alcuni di questi punti avrebbero provocato la morte dell'animale se stimolati... (magari esagerano, ma questo dimostra che il loro utilizzo fù molto sviluppato non solo dalle arti giapponesi...)
  11. se volete esistono dei film che "cercavano" di avvicinarsi alla figura del ninja storico, tali film sono stati realizzati con la supervisione tecnica dell'ultimo mestro ricunosciuto (dalle varie associazioni di ninjutsu) come soke di alcune tradizioni ninjutsu; quest'uomo si chiamava Takamatsu sensei (potete trovare un mare di informazioni su di lui in rete...), e i film da lui supervisionati sono intitolati "Shinobi no mono"... però non li hanno mai tradotti in italiano (anche l'ultima rimasterizzazione li ha trasposti al massimo in inglese!!!)
  12. ...scusatemi, ma non ho mai parlato di una guerra tra le famiglie della "Koga (kaga mi è nuovo...)" e quelle dell'iga ryu... ecco perchè non capivo il tuo post... La storia che lega Hattori Hanzo a ieyasu tokugawa è la scorta da parte del primo attraverso la zona di iga, sfuggendo ai nemici del futuro shogun... in seguito Hanzo prese servizio presso lo shogun, tutto oggi esistono le traccie lasciate da quest'ultimo (per esempio lo Hanzo mon... che non è solo la fermata della metro omonima...) Capisco che molti di voi non siano convinti (o peggio...) sulla rintracciabilità storica della figura del ninja, ma questo non escude il fatto che volendo ogniuno di voi potrebbe effettuare delle ricerche (con google, non serve una laurea in lingue orientali...), se poi non credete a questo, potrei consigliarvi (e se potete avete tutta la mia invidia) esiste un meseo ad iga che raccoglie molte informazioni sul ninjutsu... ...secondo me cmq, il ninjutsu causa in alcune persone una strana forma di repulsione, quindi un naturale atteggiamento di derisione!... forse alcuni di voi si sentono più vicini alla figura del samurai, e questo vi porta ad valutare negativamente la figura del ninja?... se così fosse spero per voi che vi sentiate vicini solo alla figura "simbolica" del samurai, perchè il samurai storico è stato capace di indicibili barbarie, molti lo identificavano come il frutto malato e perverso di una società militarista... certamente questi giudizi sono stati dati senza guardare l'aspetto dettato dal bushido... quindi cs'è la realtà storica? spietato assasino, che ucciedeva donne e bambini solo per vedere se la sua lama o la sua tecnica erano adeguate, o valente guerriero dedito alla via della spada come perfezionamento non solo del corpo ma anche dello spirito?... Storicità e gusto personale, sono due cose diverse... la lente della storia potrebbe creare o ditruggere molti romanticismi, ma se siè disposti a correre il rischio, secondo me si potrebbe arrivare a comprendere molto meglio la società di oggi... non vi pare?
  13. ...scusami, ma continuo a non capire il nesso... cosa centra questo film con la discussione in atto?
  14. ...mi dispiace non l'ho visto, ma mi incuriosisce il tuo intervento... perchè non lo articoli un pò di più?
  15. ...hai cercato "tensho iga no ran"?... sinceramente non capisco quali tipo di prove stai cercando... se ti serve un documento originale del 1500 tipo "intervista con il ninja", credo che non possiamo darti nessun aiuto ... se invece vuoi parlare con uno studioso laureato in lingue orientali, e storico per passione, allora posso cercare di metterti in contatto con un amico (il cui nick è shiken, sul più grande forum di arti marziali in Italia... non faccio specificatamente il nome per non incorrere nelle ire (giuste) del mod.) che sarebbe felice di farti conoscere le prove storiche sull'origine e sucessivo sviluppo del "ninja storico"...

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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