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Giuseppe Piva

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  1. Giuseppe Piva

    Consigli Iaito

    si tozando lo lascio stare da un annetto... forse sono solo le nuove linee che fanno pena, ma daltronde per gli altri ci mettono 4 mesi!
  2. Giuseppe Piva

    Consigli Iaito

    Da nessuna parte purtroppo. Devi ordinarlo in Giapppone o negli Stati Uniti. Puoi andare a Torino se proprio vuoi toccare con mano, ma a prezzi diversi che non ordinarlo fuori. Ti consiglio e-boggu.
  3. Pubblico qui la locandina della manifestazione. La mia conferenza sarà sabato alle 18,30. Vi aspetto. Giuseppe
  4. Giuseppe Piva

    Tsuba?

    Io dico che ha ragione Shiro: mi sembra uno scontornamento fatto male. Stiamo a vedere!
  5. Giuseppe Piva

    Ciao Ragazzi!!

    Ma non vuol dire anche "graffiare"?
  6. Giuseppe Piva

    Tsuba?

    La prima è quasi sicuramente autentica, anche se abbastanza convenzionale e di valore modesto. La seconda, come già detto, è solo un pezzo.
  7. No; spesso le bilanciature degli iaito sono peggiori di quelle delle spade vere e quindi più pericolose per l'epicondilite. Inoltre personalmente non ho mai fatto praticare kata in piedi se sono previsti in seiza, a meno che non ci siano patologie (una mia allieva adesso ha una caviglia steccata...)
  8. Nel testo della ZNKR si dice che sarebbe meglio iniziare con una spada vera. Io personalmente lo sconsiglio, più che altro per motivi di sicurezza, ma ognuno è libero di fare ciò che crede. Certe persone possono tranquillamente usare una katana vera anche dopo un paio d'anni di pratica, mentre altri dovrebbero aspettare di più, se tengono alle proprie dita...
  9. A proposito di funbari tenete conto che le tachi erano utilizzate a cavallo e quindi con una sola mano: è per questo che sono bilanciate indietro!
  10. La bilanciatura è certamente una questione di sensibilità personale, ma come regola generale una lama bilanciata verso la tsuba sembra più leggera di una bilanciata verso la punta. Tuttavia una bilanciatura troppo indietro rende inefficace il taglio, che viene sempre effettuato con il monouchi. E' quindi un "trade-off" tra sensazione di leggerezza ed efficacia del taglio: una lama pesante in punta taglia quasi da sola, ma non è agevole da utilizzare, mentre una con baricentro arretrato sembra leggera ma poi non taglia bene. Per questo ogni tipo di pratica può prevedere diverse esigenze di bilanciamento. La tsuba, essendo pesante, può aiutare a spostare verso le mani il baricentro, anche se il peso complessivo aumenta. Nello iai si tende a volere lame con baricentro arretrato: chi le impugna ha una sensazione piacevole. Tuttavia il taglio risulta poi fiacco.
  11. Ogni spada è bilanciata in modo differente. Inoltre la tsuba gioca un ruolo di una certa importanza nella bilanciatura.
  12. Giuseppe Piva

    Kata Iaido

    Non è vintage: si tratta del video ufficiale della ZNKR uscito l'anno scorso...
  13. Se fosse cinese dovrebbe essere nuova. Inoltre il kissaki sembra buono anche a me, cosa che sulle cinesate non funziona mai...
  14. Con l'ingresso del judo nelle olimpiadi é infatti cambiato tutto, sono d'accordo. Ma per il kendo???? Che razza di esperienze hai avuto??? Ci sará sanza dubbio qualcuno fissato per le gare (specie tra i giovani), ma ti assicuro che a livello di alti gradi le cose stanno ben diversamente!
  15. Shiro, dipende come estrai! Un nukitsuke corretto - anche lento - tiene sotto controllo e sotto pressione l'avversario! E' un pó come essere minacciati da una pistola puntata: il proiettile é fermo, ma tu sai che se ti muovi quello fa da 0 a 100 in un nanosecondo e ti ammazza...
  16. Io - a ogni allenamento che tengo - lo ripeto dalle cinquanta alle duecento volte: "dimenticatevi della velocitá!". La ricerca della velocitá, anche nel kendo, é deleteria in quanto ti fa sbagliare tutto il resto. La velocitá deve essere la conseguenza di un movimento corretto eseguito in maniera rilassata. Se andiamo a ricercarla, utilizzeremo i muscoli per accelerare la tecnica, il che é profondamente sbagliato perché in realtá il risultato é solo una tecnica goffa e rigida. In effetti la velocitá davvero non é importante: in un combattimento ció che conta é la scelta del tempo. Cosí come non conta la forza: la spada giapponese taglia in effetti da sola, e chi ha provato a fare tameshigiri lo sa. Ricordo due combattimenti che ho fatto molti anni fa con Nakakura sensei, che aveva oltre 80 anni e faceva fatica a muoversi. E' stato pazzesco come lui sapesse cosa io stavo per fare ancora prima che io decidessi di farlo: lui si muoveva veramente lento eppure mi anticipava continuamente!
  17. Bardix, leggendo la tua risposta sembra che nello iai ZNKR si utilizzino i piedi come nel kendo, a differenza dei koryu. Il che naturalmente sai che non é vero. Per superficialitá mi riferivo alla tua risposta iniziale Il Kendo sportivo moderno si basa più sulla "ricerca del punto", poi che la storia sia molto piú complessa ovviamente non ci piove... Shiro, il movimento dei piedi utilizzato nel kendo permette di utilizzare tutto il corpo per colpire: é una cosa complicata da spiegare senza essere al dojo, ma sostanzialmente l'errore che che si farebbe senza questo movimento é quello di piantarsi per terra al momento dell'impatto. Poiché nel kendo ovviamente non possiamo portare colpi profondi per i quali sarebbe necessario l'uso del corpo per essere efficaci - come diceva Bardix - si supplisce a questa mancanza con l'utilizzo di zanshin con suriashi (ovvero quei piccoli passettini veloci dopo aver colpito) che portano all'ulilizzo di tutto il corpo per effettuare la tecnica. Spero di essere stato chiaro. Purtroppo quest'anno a Sportilia non potró esserci, in complenso ieri sera ho preso tante di quelle mazzate da Hirakawa...
  18. Scusa, sai, ma hai fatto un'analisi per lo meno superficiale. Il kendo, come tutte le arti marziali moderne (che terminano quindi in -do) hanno utilizzato le tecniche di combattimento al servizio di un obiettivo differente, ovvero il miglioramento della persona. Attraverso l'applicazione delle tecniche (di spada in questo caso, ma lo stesso vale per tutte le altre arti marziali giapponesi nonché per quelle arti non marziali che si affrontano con lo stesso spirito) il praticante puó rafforzare il proprio carattere ed affrontare la vita in maniera differente. Questo é il fine dichiarato della pratica del kendo. Una volta si studiava kenjutsu solamente per combattere; l'unica "via" era il bushido in generale, ma oggi non é praticabile come allora, se non vuoi finire in un manicomio criminale. Il bushi praticava costantemente arti marziali (BU) e non marziali (BUN) per servire il proprio signore e rafforzare il proprio spirito. Ma sto divagando... Shiro, kendo e iaido non sono assolutamente la stessa cosa: derivano da due tecniche completamente differenti: il kendo - come ho detto - deriva dal kenjutsu, ovvero dalla normale "scherma" giapponese. Il combattimento inizia a spada sguainata. Le tecniche di iaijutsu invece sono state create allo scopo di non mettersi nemmeno nella posizione di doversi confrontare con l'avversario: si parte da taito - ovvero spada nel fodero - e con lo stesso movimento si estrae e si colpisce l'avversario. Manca quindi tutta la fase di studio "in guardia", che é il fondamento del kendo/kenjutsu. Il seittei iaido é stato creato per uniformare un criterio di giudizio tra praticanti di koryu eterogenei, ma si basa su kata e posizioni degli stili antichi. Ha il grandissimo vantaggio di poter essere insegnato in maniera uniforme da ogni maestro. Tutto qui.
  19. Giuseppe Piva

    Un Saluto

    Benvenuto!
  20. Parole sante. A meno che non ci si fidi al 100% di un venditore è tutto rischiosissimo. Per non parlare dei venditori che esclicitano di non accettare resi.
  21. ma anche a voi non funziona l'upload delle immagini?
  22. Ragazzi ho un articolo uscito su un giornale giapponese riguardo la giornata al Bargello, ma non riesco a postare l'immagine. C'è pure Lonnie nel suo tradizionale costume da togishi e un attento Ughen che tenta di carpirne i segreti...
  23. mmm... non saprei. Il boshi è simile, ma il carattere dello hamon è differente e hada diversissimo. Non sono convinto...

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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