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Statue e Katane

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Ciao a tutti. Anni fa sono entrato in possesso di una stauetta molto carina, giapponese di inizio novecento, raffigurante un pescatore. Dopo alcune laboriose ricerche mi è stato spiegato che l'autore, che si firma come da foto, sarebbe uno degli artisti-fonditori della fonderia giapponese che agli inizi dello scorso secolo fabbricava le lame delle Katana; oltre a ciò porducevano anche bronzi e staue di un certo pregio ed ogni artista firmava la propria opera.

Mi piacerebbe approfondire la cosa, soprattutto se è vera questa relazione con la spade giapponesi.

Vi metto un paio di foto, qualcuno ne sa di più?

Grazie

Copia_di_DSCN0230small.jpg

 

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Copia_di_DSCN0229small.jpg

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Ciao Rev, i Kanji ( ideogrammi ) che sono scritti sulla rete del pescatore sono questi 宮尾, e di sicuro indicano il nome dell'artista: Miyao.

 

La ditta Miyao venne fondata a Yokohama circa nel 1881 dall' artista Miyao Eisuke e divenne famosa tramite la partecipazione alle esposizioni del tempo. Fu una delle tante ditte che si adoperarono per salvare l'arte tradizionale giapponese messa sempre più a rischio da un epoca Meiji che era pronta a tagliare qualsiasi legame con il passato in modo da favorire una modernizzazione senza limiti.

 

Tuttavia, non credo che tale ditta produsse mai delle Nihontō; per il semplice fatto che una lama giapponese non viene prodotta in fonderia, ma attraverso un complesso processo di forgiatura artigianale che vede lo spadaio ( tōshō ) come unico creatore della suddetta lama. Solamente durante gli anni '30 e '40 si produrranno, in Giappone, delle lame a metà tra la tradizione e un processo industriale: un'operazione che abbasserà notevolmente il livello delle Nihontō dell' epoca.

 

La ditta Miyao dovrebbe essere specializzata in statue di bronzo e vasi,forse ha prodotto qualche parte di koshirae ma non credo lame. Attendiamo comunque il parere di qualche esperto.

 

Spero di esserti stato d'aiuto :arigatou:

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grazie molte Sandro della esauriente risposta, in effetti credo che tu abbia ragione, ma il riferimento alle Nihonto mi era stato fatto da un"esperto" d'arte e credo valesse la pena di approfondirlo. Tra l'altro non sapevo nemmeno il cognome dell'artista ed adesso farò un pò di ricerche, anche perchè l'oggetto è molto più bello dal vero che in foto e per questo l'avevo acquistato. Anche perchè la statuetta mi risulta essere autentica. Spesso nell'arte, come in molte cose, comprese armi e spade, indipendentemente dalla firma , la bellezza di un oggetto parla da sola, ed è quella che ci soddisfa. Come dire che un bravo artista difficilmente fa un oggetto brutto o disarmonico, indipendentemente dal valore di mercato. Ed il brutto, firmato, quasi sempre è falso. Immagino sia lo stesso per le Nihonto.....

indagherò; grazie ancora.

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Di nulla Rev, è un piacere.Concordo con te sul fatto che la bellezza di un'opera d'arte vada al di là delle firma che essa porta incisa. Restando in tema Nihontō, ci sono tante stupende spade che non recano incisa nessuna Mei ( firma ). Questo non ne fa di certo opere di minore bellezza, importanza e, trattandosi comunque di armi, funzionalità. Qualsiasi altra cosa chiedi pure :arigatou:

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Fu una delle tante ditte che si adoperarono per salvare l'arte tradizionale giapponese messa sempre più a rischio da un epoca Meiji che era pronta a tagliare qualsiasi legame con il passato in modo da favorire una modernizzazione senza limiti.

 

Mi permetto un'osservazione personale che si potrebbe poi approfondire.

A me piacciono abbastanza queste opere in bronzo di epoca Meiji, in effetti se ne trovano in discreta quantità in giro e di diversa qualità. Questa del post è bella davvero. Soprattutto trovo interessante la spesso maniacale attenzione al particolare che permette all'osservatore di conoscere verosimilmente gli usi dell'epoca. Tuttavia a proposito della conservazione dell'arte nipponica debbo dire che buona parte delle sculture Meiji presentano una forte influenza estetica occidentale, a partire dalla stessa attenzione al particolare che si rileva anche -tra l'altro- in molti kodogu dell'epoca. Per esempio la definizione dei tratti somatici manifesta una contaminazione da parte dell'arte classica europea, in altri casi si rilevano influenze liberty... Insomma per farla breve mi pare che la produzione artistica Meiji non sia esattamente una prosecuzione lineare del puro stile nipponico. Potrei affermare che in realtà nel Meiji si sia concretizzata l'esigenza da parte degli artisti nipponici di competere con la realtà artigianale europea e quindi di confrontarsi con gli artisti europei sotto un punto di vista qualitativo allineandosi almeno in parte all'estetica occidentale dell'epoca. :arigatou:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Le opere meiji in metallo sono incredibili. L'arte giapponese ha raggiunto il massimo splendore in questi lavori proprio in quel periodo. Ci sono vasi che costano centinaia di migliaia di euro.

 

In quel periodo si sono concentrati i maggiori artisti chokinshi di tutta la storia giapponese, Natsuo, Shomin e decine di altri; sono state inventate nuove tecniche, una in particolare sul nunome zogan. Il nomi stessi dei materiali come noi li chiamiamo oggi sono nati nell'epoca meiji. Purtroppo quest'arte oggi e' morta, definitivamente. Nessuno al giorno d'oggi, ne in giappone ne fuori, eguaglia questi artisti nel campo; Qualcuno ci prova, ci sono tesori nazionali viventi si, ma non c'è ancora qualcuno che possa scrivere nuove pagine nei libri di storia. Forse Kashima Ikkoku. Nessuno la puo' continuare, ma qualcuno la puo' far rinascere, riscoprendo segreti e virtu dei personaggi che animavano quella scena.

 

La produzione meiji non è la prosecuzione dello stile nipponico, ma il modo in cui i giapponesi si sono evoluti artisticamente.

C'è, si, in alcuni pezzi, molta influenza, ma perfettamente adattata e riscritta in puro stile nipponico. Non si tratta mai di mere copie.

 

Se qualcuno lo trova (e mi aiuta ad acquistarlo...) c'è un libro splendido con molti lavori del periodo in questione, pieno di fotografie bellissime (come la serie di falchi.. roba da star male) che si intitola "kogei - a view of a century of modern Japanese crafts".

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Immaginavo che Jarou, da grande artigiano qual'è, apprezzasse simili opere. Ne ero convinto :arigatou:

 

A Kentozazen: le tue affermazioni sono giustissime Ken, l'arte Meiji non ha un legame culturale diretto con il passato, o perlomeno non è la sua diretta evoluzione. Ma se ci pensi anche le arti marziali, per non scomparire, hanno dovuto adattarsi a quel che il nuovo Giappone richiedeva. Almeno questa è la mia opinione :arigatou:

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anche io ho pensato alla conversione delle arti marziali da -jutsu a -do Meiji è un periodo di profonde rivoluzioni e innovazioni culturali.

 

 

mamma mia i falchi... :fuso::blink:



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grazie a tutti delle risposte e dei pareri. M sono un pò documentato ed in effetti ho trovato molto materiale a riguardo e statuette simili alle mia spuntano tra l'altro quotazioni veramente interessanti in asta, poichè a quanto pare la maggior parte non sono firmate, mentre la mia lo è chiaramente e non è un punzone applicato, sintomo di copia posteriore. Poi la parola va all'esperto. Ma ripeto è meglio dal vivo che in foto. L'avevo presa per puro gusto estetico ma senza saperne nulla.

Ho trovato un interessante articolo, qui il link, che magari conoscerete già , che ne parla più espressamente

 

http://www.aikikai.it/riviste/3202/htm/04Miyao.htm

 

a questo punto veramente dovrei abbinargli un oggetto con la lama........ :cool:

 

 

grazie ancora

Andrea

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bello l'ultimo link postato da Andrea e complimenti a Sandro per la pronta risposta...

in effetti il periodo Meiji, bistrattato da tanti ortodossi ma apprezzato da molti, è davvero un'era di passaggio e di evoluzione, la penso come ken e cioè che la cultura meiji voglia confrontarsi anche con il resto delle culture del mondo di allora usando dei parametri comuni.

Jarou hai ragione, le cercamiche di Satsuma del periodo Meiji sono a dir poco fenomenali!


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Basta sfogliare un paio di libri per rendersene conto, ci sono dei lavori fenomenali in tutti i campi, metallo, ceramica, urushi. Lo stesso Shibata Zeshin (il genio della laccatura!) ad esempio è vissuto a cavallo tra fine Edo e inizio Meiji. Qualche suo lavoro: http://www.japansociety.org/event_detail?eid=6ed0fa8d

 

Chi bistratta le opere dell'era Meiji, non è ortodosso, è ignorante :brooding:

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Chi bistratta le opere dell'era Meiji, non è ortodosso, è ignorante :brooding:

 

Concordo l'era Meiji non deve essere bistrattata ma esaminata accuratamente con l'occhio consapevole dei mutamenti sociali in corso.

Penso che l'atteggiamento preconcetto di molti sia dovuto ad un elemento che rende il Meiji tipico ed unico nel suo genere, l'avvicinamento al confronto con l'esterno , è innegabile che tale processo abbia avuto una certa influenza sulla produzione artistica. Questo fatto non deve assolutamente essere preso a pretesto per una svalutazione delle opere dell'epoca, si tratta invece di un periodo molto complesso e dinamico che ha dato vita ad un notevole fervore.

Va da sè che in un periodo di fervore si trovi di tutto, dalle opere scarse a quelle eccellenti, è il caso delle lame shinshinto per esempio, ci sono capolavori e ci sono opere scarse. Spesso l'incapacità di distiguere il buono dallo scarso è il maggior stimolo a trascurare un periodo ritenuto invero troppo complesso per le proprie capacità di analisi, e conseguentemente l'appassionato superficiale preferisce concentrarsi su periodi artistici più "semplici" da giudicare.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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