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mauri

Più bravi, meno bravi,i migliori non sò.

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Mauri credo che non sia un fatto voluto, cioè il non approfondire cioè che stà al di fuori delle nihonto è solo dovuto al fatto che non è argomento principale del forum e quindi nessuno ne tratta, certo se qualcuno fosse a conoscenza dell'influenza o attinenza di determinate lame cinesi, mongole o altro ancora sull'origine delle nihonto credo sarebbe argomento di discussione.

 

Cioè approfondire perchè e come il metodo Tatara arrivò in Giappone intorno al VI secolo dalla Corea (secondo una teoria) sarebbe seguire ciò che sostieni no?

 

E' questo che intendi?

 

Intendevo appunto questo, il sapere non è specializzazione in un campo, specializzazione è sapere a tutto campo.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Ci sono persone che sanno poco di un nunero vastissimo di cose, altre che sanno moltissimo su un numero limitato di cose. Ci sono persone che cercano la propria misura tra queste due estreme alternative.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Non amo le polemiche (specialmente non de visu) e quindi la pianto lì.

 

Ribadisco solamante che Mauri, nel primo messaggio, tendeva ad un certo tipo di riflessione e gli ultimi interventi di Ken e Yama non mi sembra siano stati in linea con lo spirito del Topic.

 

In ogni caso, permettete ? :tioffrounabirra:

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In tal caso confesso di non aver compreso lo "spirito del topic".

Porgo le mie scuse se ho maleinterpretato le parole altrui.

Faccio notare con rispetto che lo stesso titolo del topic sottintende un quesito abbastanza chiaro, se poi il quesito è abbinato al concetto di "presa di posizione" o di ventilato integralismo mi sono sentito di poter esprimere il mio pensiero. Inoltre Lorenzo ha chiaramente legato le motivazioni di Mauri con un suo recente intervento in altro topic, contribuendo ad alimentare la sensazione che si volesse instaurare un confronto, vedasi ancora titolo del topic.

La mia prima affermazione, in linea con altri è stata chiara , il confronto non ha ragion d'essere se si parla di bellezza e quindi di gusto.

La conoscenza di diverse culture invece è utile sempre per aumentare la propria capacità di discernimento (mi perdonerete se dico che questa è un'ovvietà).

Se non ho compreso il senso delle parole altrui me ne scuso nuovamente, e mi accodo alla schiera di coloro che affermarono di non capire il senso del topic.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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sicuramente le manifestazioni artistiche di alto livello si sono manifestate e si manifestano ovunque, nelle diverse culture, dalle primitive, rimaste all'età della pietra, ma capaci di raffinatissimi intagli su legno e osso, come presso i paupa-nuova guinea, amazzonia, ecc, alle più tecnologiche culture metallurgiche. è pure vero che l'acciaio ad alto carbonio non era prerogativa esclusiva di persiani, cinesi e giap. già le lame celtiche, avevano struttura composta, ed è stato rilevato che i fili avevano un tenore di C superiore a 1,2-1,5%, tecnica poi aquisita dai germani e dai vichinghi e dagli europei nell'alto medioevo, che producevano spade di elevata efficacia nonchè di pregio artistico.

per non parlare poi delle lame persiane in acciaio wootz, che hanno alimentato dai tempi delle crociate fino all'assedio di vienna un supestizioso terrore, presso gli europei, per le loro non solo presunte terribili qualità di taglio.

però, quando si parla di nihonto, si fa riferimento a una tradizione che ha mantenuto la continuità per un millennio nel corso del quale si sono affinate tecniche metallurgiche, fatte di mano, di occhio e di orecchio, di rarissima sofisticazione, nonchè un rigore oltre che tecnico pure di stile, altrettanto sofisticato e raffinato. per far questo, oltre alla dedizione totale degli artigiani, occorre anche tempo, generazioni, secoli. non nego che tali tradizioni ci fossero anche in altre regioni del mondo, ma sono mancati l'insieme dei presupposti che ci sono stati in giappone.

nell'europa bassomedievale, per es., la diffusione prima della balestra e poi delle armi da fuoco, che hanno reso necessari i corsetti di acciaio integrali, hanno reso la spada di ruolo funzionale marginale, sustituita da mazze, martelli d'arme, becchi... e si perse la tecnologia delle raffinate spade composte altomedievali, divenendo lame monolitiche di medio acciaio poco temperate e poco affilate.

pure in oriente si è persa la tradizione della fabbricazione di spade.

il giappone, invece, col suo medioevo durato fino a oltre la metà dell'ottocento, nonchè l'influsso culturale che ripone un sacro rispetto per le tradizioni, è riuscito, pur tra molte difficoltà, a portare, a mantenere la continuità di quest'antica e raffinatissima arte spadaia fino ai giorni nostri

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il giappone, invece, col suo medioevo durato fino a oltre la metà dell'ottocento, nonchè l'influsso culturale che ripone un sacro rispetto per le tradizioni, è riuscito, pur tra molte difficoltà, a portare, a mantenere la continuità di quest'antica e raffinatissima arte spadaia fino ai giorni nostri

 

 

Quello che Tu hai detto è vero, anche noi in un periodo lontano (il nostro medioevo) abbiamo creduto nella sacralità della spada, anche noi abbiamo costruito templi attorno a questo simbolo, ed alcune leggende si sono fuse e sono diventate Storia; la nostra Cavalleria almeno in senso etico ormai portroppo se non si è estinta, certamente non gode di buona salute.

S._Galgano.jpg

Spada_04.jpg

 

Spada di S. Galgano Rotonda di Montesiepi vicino a Siena


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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