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Karrina

Consigli per la tesi

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Salve a tutti ^__^

 

Come da titolo sono una studentessa in tesi e, data la complessità della materia, avrei un poco bisogno d'aiuto per delle informazioni sulla spada.

 

Ma lasciatemi prima spiegare di che cosa parla la mia tesi.

 

Il titolo (non ufficiale) è "Storia e Tecnica del Mokume gane"

 

Il mokume gane è una tecnica che si realizza partendo da un blocco di strati metallici di diverso metallo o lega per ottenere un contrasto cromatico fra i vari strati. Ad esempio il rame che è rosa, l'ottone che è giallo e l'argento che è grigio. Poi da questo blocco simile a un mattoncino si toglie materia con bulino o con altri metodi per creare questi motivi più o meno regolari.

Il risultato più semplice è identico alle lacche guri, infatti il nome che il creatore diede a questa tecnica fu guri bori.

Il creatore, si dice perché non se ne sono trovati esempi precedenti, dovrebbe essere Denbei Shoami, della scuola Shoami nel periodo Edo. Gli Shoami realizzavano tsuba per le spade.

 

Per quasi duecentocinquanta anni qesta tecnica è stata utilizzata SOLO per la decorazione delle spade, ma con l'editto Haitorei e il divieto di portare armi a coloro che non facevano parte della polizia o dell'esercito arrestarono bruscamente la produzione di lame e di conseguenza tutto l'artigianato per i loro accessori.

 

Questa tecnica venne allora utilizzata per realizzare committenze occidentali quali vasi, strumenti, suppellettili, monili ecc.

Esattamente come accadde per le lacche e le porcellane che vennero prodotte per i collezionisti europei e americani.

 

Tuttavia la tecnica metallurgica per realizzare il blocco di partenza era sconosciuta in Occidente, in fisica si chiama "diffusione di stato solido" oggigiorno è il processo che ci permette di avere le pentole di acciaio ramate e le leghe bifasiche, ma il processo era sconosciuto fino agli anni '80.

 

Per questo motivo la realizzazione in oggetti in Mokume gane con metalli non ferrosi è rimasta circoscritta a pochi artigiani giapponesi. I pochi artigiani occidentali che cercavano di replicarla avevano un'informazione sbagliata, tramandata dal manuale di uno studioso inglese che diceva che per saldare i vari piani di metalli si usava una lega da saldatura, ma in questo modo il blocco di partenza era molto difficile da lavorare e manipolare per cui i motivi decorativi erano limitati.

 

Attualmente su questa tecnica ci sono due libri nella lingua inglese che sono "autorità": "Mokume gane, a comprehensive study" di Steve Midgett (che però è introvabile!) e "Mokume Gane" di Ian Ferguson (dal costo più contenuto e di più facile reperibilità) - Ovviamente sono entrambi in inglese.

E a parte questi il NULLA! O.o

 

Tralasciando i poveri stress di una ragazza in tesi che sta ancora aspettando le arrivi il primo libro dall'America...

la mia professoressa che mi fa da relatrice vorrebbe un introduzione del genere:

 

1.a - Contesto Storico

1.b - Costruzione delle spade giapponesi

1.c - La Lacca

1.d - Il Collezionismo

 

 

Vorrei ora portare la vostra attenzione sul punto 1.b! Che è il motivo per cui ho aperto il post (per le anime pie che volessero darmi consigli sugli altri punti in lista ^__^" contattatemi via mp! perfavore, evitiamo di mettere troppa carne al fuoco in un solo post...)

 

Su questo argomento ho fatto almeno una dozzina di false partenze, ovvero scrivo circa una facciata e mezza poi mi blocco -.-"""

 

Ho visto il video italiano sulla spada del samurai e ho letto vari post, visto moltissimi schemi. Ho persino ordinato "Nipponto" il libro in italiano (l'unico x principianti in italia) ma non mi è ancora arrivato.

Quindi sommariamente credo di aver capito come funziona il processo tecnico. Ma siccome non voglio scrivere cavolate (anche se la mia tesi NON è sulle nionto

 

Ma la mia professoressa vuole anche che io sottolinei la parte un po' "cerimoniale" del processo di creazione, io sui libri che ho letto e sulle immagini che ho visto ho trovato il vestito cerimoniale, il cappello di lacca nera, la purificazione della persona e della stanza e una corda di riso posta all'ingresso per tenere lontani gli spiriti maligni. Ne "introsuzione alla spada giapponese" di questo forum ho trovato questa parte:

 

" l'armaiolo compie il suo lavoro indossando l'abito bianco simile a quello dei monaci shintoisti. Accompagnato dai suoi assistenti, equipaggiati con martelli dalla lunga impugnatura, recita canti mentre martella sull'incudine con un ritmo particolare e la barra d'acciaio riluce emettendo lapilli luminosi. [...] L'intero rituale si svolge di fronte di un altare scintoista e ad altri paramenti rituali che adornano la forgia, e prevede stadi di conoscenza sia rituale che tecnica noti soltanto al forgiatore."

 

kentozazen purtroppo non si ricorda se queste informazioni le aveva trovate su un libro. Per caso qualcuno è esperto nel cerimoniale dentro ai passaggi di forgiatura di una lama?

 

Sono inoltre interessata, sempre agli aspetti esoterici/religiosi, degli horimono.

 

E se ci sono altri passaggi della costruzione o della rifinitura della lama o di suoi accessori in cui si usava compiere un cerimoniale o che aveva valenza rituale, me li sapete descrivere? Sareste così gentili anche da citarmi le fonti se vele ricordate, così vado a rileggere per controllare di aver capito bene. ^__^

 

Per ora mi fermo qui perché credo sia meglio vagliare un punto solo per volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

PS. A causa dei problemi di copyright, inesistenti su forum pubblici, spero mi capirete se non posto la mia tesi nella sua interezza, ma mi limiterò a fare domande.

 

Grazie mille a tutti coloro che risponderanno.

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Sui "cerimoniali" non sono in grado di fornirti delucidazioni ulteriori mentre per quanto riguarda la "costruzione" e "politura" della spada (compresi gli Horimono) e dei suoi due accessori principali: Habaki e Saya, ti consiglio un buon libro (purtroppo in inglese): "The Craft of the Japanese Sword" di H. Kapp e Y. Yoshihara.

E' facilmente reperibile su Amazon, non è molto caro, il suo ISBN è:0-87011-798-X.

 

Contesto storico: su questo argomento trovi alcuni libri in italiano; uno per tutti: "I segreti dei samurai" - autori : O. Ratti e A. Westbrook - Edizioni Mediterranee - ISBN : 88-272-0166-1

 

Laccatura: Il tema è vasto e vario e dipende un poco da cosa tu o la tua relatrice intendete sviluppare.

In ogni caso, a partire da Cesare, Lorenzo ed altri, qui troverai molti che hanno affrontato tale tema anche in modo sperimentale sulla propria pelle.

 

Collezionismo: non so bene come intendi approcciare il tema.

Per quanto mi riguarda, partirei dalla "etichetta" (come si esamina ed apprezza una lama tua o di un terzo) sulla quale esistono diverse fonti bibliografiche, passerei poi al tema della "conservazione e cura" nel tempo delle lame per dare infine un rapido sguardo al mondo delle Aste.

 

P.S. 1 - Una tesi simile alla tua è stata affrontata da Sandro - Contattalo, è estremamente disponibile.

Modificato: da Paolo

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con l'inglese me la cavo, diciamo che capisco all'80% un discorso e con il dizionario arrivo a una comprensione del 99% se non si tratta di un libro particolarmente complicato (es filosofia. quella non la capisco neppure in italiano -.-")

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se non ricordo male puoi trovare qualcosa sui rituali precedenti alla forgia anche nel libro di Kunihira Kawachi "the japanese swords for experts" .

 

Occhio però che paragonare una tecnica decorativa come il mokume gane alla forgia di una lama non è cosa diretta, possiamo considerare qualche collegamento ma direi di pensare a due argomenti distinti.



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[...]la mia professoressa che mi fa da relatrice vorrebbe un introduzione del genere:

 

1.a - Contesto Storico

1.b - Costruzione delle spade giapponesi

1.c - La Lacca

1.d - Il Collezionismo

 

[...]

 

^_^ so benissimo che la costituzione di una spada e la tecnica del mokume gane sono due cose ben distinte.

 

Grazie per il titolo del libro.

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Ma lasciatemi prima spiegare di che cosa parla la mia tesi.

Il titolo (non ufficiale) è "Storia e Tecnica del Mokume gane"

 

Eccomi. Scusa ma fino ad ora non ho avuto tempo di risponderti come si deve.

 

Comincio con un ringraziamento per te che vuoi sviluppare e studiare un argomento cosi' di nicchia ma cosi' affascinante. Ho letto tantissimi argomenti riguardo al mokume gane e discussioni sul suo uso da parte di conosciuti e rinomati artisti (anche nyuusen).

 

L'argomento è talmente di nicchia come dicevo che è difficile trovare un testo o un sito dove venga trattato come si deve da cima a fondo; in questo caso l'inglese ti aiuta, posso passarti diversi link e sono sicuro che la lettura di tale materiale e la sua traduzione ti darà una tesi ottima o anche un libro se ti andasse di scriverne uno.

 

Mi rendo conto che tu chiedessi a noi di sviluppare la parte relativa alla spada, mentre io che sono un rompiballe voglio sviluppare le altre cose che hai scritto.

 

Cominciamo dal nome, vedo che nel tuo messaggio non lo scrivi.

 

Mokume gane. In ideogrammi, sperando che il tuo browser internet li supporti, si scrive:

 

木目金 ovvero, approssimativamente metallo dall'aspetto del legno.

 

zotei3.jpg

 

Il nome in se non identificherebbe semplicemente questo insieme di leghe, ma si può usare anche per lo stesso effetto ottenuto sull'acciaio; eccoti una tsuba in "legno":

 

20080523-DSC_3847.jpg

 

E' tuttavia comunemente accettato che quando si parla di mokume gane ci si riferisca a strati di colori diversi.

 

Il mokume gane è una tecnica che si realizza partendo da un blocco di strati metallici di diverso metallo o lega per ottenere un contrasto cromatico fra i vari strati.

 

Qui vorrei correggerti. Sono piccole imprecisioni ma sarebbe meglio spiegare correttamente.

Il mokume gane non è una tecnica ma è un materiale; il guribori è una tecnica (tra le varie). Il materiale è un insieme di leghe saldate tra di loro per diffusione e senza l'aggiunta di saldanti, tramite pressione in un ambiente riducente.

 

La preparazione del blocco avviene creando un pacchetto di lastrine di ugual spessore (anche diverso, ma in quel caso si avrà un colore dominante che sarà quello delle lastre di maggior spessore) appoggiate le une sulle altre, lisce, pulite, disossidate, dimensionalmente identiche e ben complanari.

 

Le leghe usate devono si contrastare nel colore, ma anche essere compatibili tra di loro per avere una patina regolare sul pezzo finito; quindi i vari shibuichi/shakudo e altre leghe a forte base di rame possono essere usate a patto che non contengano materiali che influiscano negativamente sulla patina, ad esempio contenendo piombo.

 

Ad esempio il rame che è rosa, l'ottone che è giallo e l'argento che è grigio.

 

Se devi descrivere la tecnica originale attieniti anche ai colori che ottieni con le patine tradizionali.

Il rame diventa color terracotta / mattone, non rosa. L'ottone diventa color cuoio, l'argento puro rimane color argento tendente al color nebbia quando legato con basse percentuali di rame. Tale lega si chiama generalmente shibuichi, ma questo nome è molto generico, ce ne sono altri in base al colore e alle percentuali.

 

Poi da questo blocco simile a un mattoncino si toglie materia con bulino o con altri metodi per creare questi motivi più o meno regolari.

Il risultato più semplice è identico alle lacche guri, infatti il nome che il creatore diede a questa tecnica fu guri bori.

 

Le due tecniche hanno lo stesso nome, perché sono ottenute nello stesso modo; ovvero con una asportazione controllata degli strati superiori per mostrare quelli inferiori.

 

Il creatore, si dice perché non se ne sono trovati esempi precedenti, dovrebbe essere Denbei Shoami, della scuola Shoami nel periodo Edo. Gli Shoami realizzavano tsuba per le spade.

 

Per quasi duecentocinquanta anni questa tecnica è stata utilizzata SOLO per la decorazione delle spade, ma con l'editto Haitorei e il divieto di portare armi a coloro che non facevano parte della polizia o dell'esercito arrestarono bruscamente la produzione di lame e di conseguenza tutto l'artigianato per i loro accessori.

 

Questa tecnica venne allora utilizzata per realizzare committenze occidentali quali vasi, strumenti, suppellettili, monili ecc.

Esattamente come accadde per le lacche e le porcellane che vennero prodotte per i collezionisti europei e americani.

 

Uhm, umble mumble.

E ancora uhm.

 

Contesto storico.. Parliamo di tousogu. Ok; in effetti quello era uno dei pochi campi di applicazione pre-Haitōrei di arte in metallo. Ma non l'unico; non vedo perché si dovesse mettere una limitazione all'uso specifico di tale materiale/tecnica.

Ci sono anche inro/netsuke, ochoko, kiseru.. (1)

 

51sWeuOozOL.jpg

 

Riguardo al contesto storico, quanto si trova qua e la con il nome Shoami è un continuo copia incolla di un articolo dei coniugi Pijanowski. Riusciamo a tirare fuori di più, magari partendo dal giapponese?

 

Per questo motivo la realizzazione in oggetti in Mokume gane con metalli non ferrosi è rimasta circoscritta a pochi artigiani giapponesi. I pochi artigiani occidentali che cercavano di replicarla avevano un'informazione sbagliata, tramandata dal manuale di uno studioso inglese che diceva che per saldare i vari piani di metalli si usava una lega da saldatura, ma in questo modo il blocco di partenza era molto difficile da lavorare e manipolare per cui i motivi decorativi erano limitati.

 

Confermo. Tale immensa cavolata è scritta su quasi tutti i testi di oreficeria che ho a parte lo splendido librone di Oppi Untracht.

 

Attualmente su questa tecnica ci sono due libri nella lingua inglese che sono "autorità": "Mokume gane, a comprehensive study" di Steve Midgett (che però è introvabile!) e "Mokume Gane" di Ian Ferguson (dal costo più contenuto e di più facile reperibilità) - Ovviamente sono entrambi in inglese.

E a parte questi il NULLA! O.o

 

Un libro importante che tratta anche questo argomento, più la patina:

Jewelery: Concepts and technology

 

Un forum dove ci sono i maggiori esperti del mondo occidentale sulle leghe giapponesi e sulla loro lavorazione / colorazione.

 

(1) Se ti interessa la copertina che ho pubblicato è del "textbook of mokume gane" una bella pubblicazione uscita l'anno scorso.

 

http://www.mokumegane.org/

 

http://www.amazon.co.jp/gp/switch-language/product/4877901108/ref=dp_change_lang?ie=UTF8&language=en_JP

Modificato: da Lorenzo

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Sì sono andata a leggermi i vari post ^^

 

ma come dicevo nel mio primo messaggio: "la mia professoressa vuole anche che io sottolinei la parte un po' "cerimoniale" del processo di creazione..."

 

L'unico post che faccia riferimento a questo è il post "introduzione alla spada giapponese" però quando ho contattato l'utente che ha scritto questo post non si ricordava da quale libro e se avesse tratto da un libro quelle informazioni.

 

A me servirebbe una base bibliografica, non posso scrivere di un cerimoniale per "sentito dire" per questo mi hanno suggerito di aprire un nuovo post.

Confidando nel sapere quasi illimitato di alcuni utenti del forum ^__^

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grazie, video molto interessanti. ^_^

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Ma non sarebbe meglio soffermarsi su alcune parti della spada giapponese, tipo le Tsuba, piuttosto che sulla costruzione della lama che solitamente prevede altre tecniche?

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In effetti la tua professoressa non è esattamente una campionessa di coerenza...

 

Comunque sia Karrina, te lo dico molto chiaramente: l'aspetto rituale nella forgiatura è stato parecchio trascurato, è ormai una antica tradizione che viene molto poco seguita rispetto ad altre pratiche come ad esempio l'ikebana o la cha no you o anche le arti marziali.

I forgiatori guardano al risultato e adottano i costumi tradizionali solo in dimostrazioni speciali o cose del genere.

Tra l'altro i rituali sono poco standardizzati, non è che ci sia una specifica cerimonia, sono più che altro gesti propiziatori legati in generale allo shinto, come la purificazione con l'acqua fredda e i vestiti tradizionali.



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Grazie Yama mi sarebbe proprio utile ^___^

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Mi sbagliavo, sul libro di kawachi non c'è niente sui rituali :tristissimo:

 

farò un giro tra gli altri libri della mia libreria e se trovo qualcosa ti faccio sapere qui



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Qualche cosa sul cerimoniale c'è su: The Yasukuni Swords Rare Wapons of Japan 1933-1945 di Tom Kishida ed. Kodansha altro su Modern Japanese Swords end Swordsmiths Leon and Hiroko Kapp Yoshindo Yoshihara ed. Kodansha non sò se queste cerimonie, visto il periodo siano ad uso propagandistico o altro è un fatto che anche solo a livello di vestiario ci fosse un cerimoniale di fondo.

Per il Sacro in generale: The Samurai end the Sacred di Stephen Turnbull ed. Osprey


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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