Vai al contenuto
Accedi per seguirlo  
shimitsu masatsune

Tsuba, consigli di Kokubo

Messaggi consigliati

"LE DIECI REGOLE FONDAMENTALI PER UN COLLEZIONISTA DI TSUBA"

 

la spada giapponese è un oggetto affascinante,enigmatico,anzi no è più di un oggetto o di un opera d'arte è qualcosa dotato di una vita autonoma svincolabile da qualsiasi etichetta o catalogazione...La sua complessità intrinseca,i diversi aspetti e sfaccettature,le vite di quanti hanno contribuito a renderla unica traspaiono da essa comunicando a chi ne abbia la sensibilità una sensazione strana ,di gioia mista a felicità...Quanti di noi sanno quanto è difficile apprezzare pienamente la nuda lama di una token sapranno sicuramente anche quanto sia altrettanto problematico stimare,studiare e comprendere la bellezza di tutti gli altri componenti che,pur essendo certo non meno importanti,hanno comunque un ruolo diverso.

Uno di questi,cui ora vorrei dedicare questo articolo,è lo tsuba,la guardia della spada,oggetto funzionale ed oggettivamente bello allo stesso tempo.

 

1) Gli tsuba migliori hanno un determinato stile (essi esprimono solo guardandoli classe,eleganza,senso estetico).Essi sembrano "vivi" hanno una composizione perfetta e la perizia dell'artista sembra sprigionarsi dal confine fsico dell'oggetto in se e giungerci direttamente al cuore.In verità opere che ci suggeriscono sensazioni simili sono molto rare.L'artigiano durante la realizzazione infonde la propria opera nel suo spirito, mette cuore,la propria esperienza, maestria...Si potrebbe persino giungere a dire che una parte dello spirito dell'autore sia rimasta nella sua opera.Naturalmente uno tsuba capace di comunicarci tutto questo non è certamente acquistabile solo con il denaro ma anche attraverso lo spirito...E' difficile spiegarlo a parole (molti di voi vranno certamente sentito il detto "E' la spada a trovarti,non sei tu a trovare la spada")

 

2) Esistono casi in cui ad alcuni pezzi non firmati (mumei) vengono aggiunti mei fittizzi (gimei).Ci sono anche molti lavori che sono interamente fasulli a prescindere dal mei.Questo genere di "falsi" hanno come bersaglio lavori di artigiani che vanno da una fattura elevata ad una medio-alta,i lavori di artigiani famosi infatti rendevano molto bene tanto bene da incentivare il mercato delle copie ( però anche artigiani mediocri venivano sovente contraffatti).Dopo la restaurazione Meiji e la conseguente promulgazione dell'Haitorei molti artigiani preposti allarealizzazione di tsuba ma anche quelli che prima di allora dedicarono la propria esistenza ai diversi lavori di artigianato correlati al mondo delle token (habakishi,tsukamakishi,sayashi e kinkoshi...) si trovarono improvvisamente disoccupati e molti di essi cambiarono totalmente mestiere ma altri perseverarono producendo falsi su commissione , ma questi falsi non hanno un proprio "haki" come gli autentici,i materiali spesso sono differenti e la patina del tempo è posticcia (alcuni altri però divennero figure molto importanti nel mondo della spada giapponese come "Natsuo",famoso Kinko-shi del periodo shinshinto il quale venne assunto come docente di oreficeria e di arti applicate alla Tokyo Art school,impartendo i metodi tradizionali alle nuove generazioni e costituendo un importante punto di riferimento per molti studiosi di tosogu).

 

3) Il rispetto ,la modestia e l'apprendimento diretto da altri conoscitori e collezionisti più anziani è una componente importante per l'acquisizione di una buona conoscenza di base,garantendosi in questo modo un apprendimento più veloce e qualitativamente superiore.Con l'esperienza diretta e quella direttamente appresa da mentori più esperti l'occhio acquisirà una buona capacità critica riuscendo a distinguere i falsi dagli originali.

 

4)Gli tsuba in ferro denominati tosho-tsuba realizzati,come dice il nome,da degli spadai ed i katchushi-tsuba cosi come quelli in yamagane realizzati da Kinko-shi dal periodo Muromachi hanno tutti il dignitoso aspetto di un oggetto antico e quindi piacevole,bello a vedersi anche se non propriamente esteticamente sofisticato.Questo perchè in quei tempi si badava essenzialmente più all'aspetto pratico dello tsuba in quanto strumento da difesa più che a quello meramente estetico.Il requisito fondamentale era quello di produrre guardamano per spade essenzialmente e primariamente funzional.La chiave di lettura per una corretta analisi di tsuba simili è da riscontrarsi in un attento esame della qualità del ji dello tsuba stesso.

 

5)I lavori delle provincie minori,quelle isolate in campagna,hanno anch'essi un carattere fiero e una qualità non meno ricercata di quelle cittadine esprimendo a volte una vibrante personalità,gli artigiani di queste zone poichè privi di influenze e lontani dalle rotte commerciali importanti maturarono uno stile autonomo.Spesso la presenza di mei o iscrizioni nella zona del seppadai può aiutare nella ricerca di informazioni sul luogo di origine dell'artigiano e la scuola.

 

6) Gli tsuba dalle grandi dimensioni sono adatti al Kantei.Quelli più piccoli sono adatti a scrutarne i particolari tra le mani e l'esame diretto.

 

7)Tutti gli tsuba realizzati da famosi artigiani hanno una buona composizione.Gli artigiani preposti alla realizzazione degli tsuba durante il primo periodo Edo in poi riuscirono ad evadere dal monocromatismo/bicromatismo imperante per approdare a soluzioni nuove e decorativistiche (policromatismo);un caso su tutti la scuola di Hirata Donjin.solitamente,la composizione delle figure e le decorazioni in tutte le opere dei maestri più accreditati sono di squisita fattura (una decorazione come un dipinto richiede un appropriata conoscenza di base capace di risolvere i difficoltosi problemi di bilanciamento e di distribuizione dei pesi delle figure all'interno di una composizine regolandone le asimmetrie e indirizzando l'intera opera sul soddisfacimento dell'osservatore).

 

8) Diversamente dalla nuda lama di una spada ,che viene scrupolosamente esaminata attraverso il solo sguardo,lo tsuba in ferro può essere analizzato macroscopicamente tra le proprie mani,appurandone il peso,le giuste qualità tattili pienamente e sforzandosi di percepire le sensazioni che esso ci trasmette.Questa operazione dovrebbe rivelarne il vero potenziale.Toccare uno tsuba con mano e valutarne il bilanciamento è molto importante specie se consideriamo che quando si realizza uno tsuba è molto difficile raggiungere un corretto bilanciamento tra il niku e il mimi.Una volta appurato che lo tsuba abbia un buon bilanciamento appogiandolo nel palmo di una mano possiamo dire che è certamente uno tsuba di buona qualità.(Il blanciamento dello spessore del centro dello tsuba nei confronti dello spessore del mimi,la forma generale dello tsuba stesso,tutto gioca un ruolo important durante un analisi).Cosa molto importante è il fatto che per valutare bene la qualità di uno tsuba bisogna principalmente avere l'opportunità di esaminarlo in modo diretto attraverso strumenti essenziali quali sono gli occhi e le mani.

 

9) I primi tsuba mostrano una forte individualità da gruppo a gruppo di produzione.Tale caratteristica andò affievolendosi col tempo nei lavori databili verso il medio/tardo periodo Edo.La forte personalità e la sempre presente individualità dell'artista sono sempre espresse nelle opere antecedenti ai suddetti periodi caratterizzando non poco il fascinodai primi tsuba.Tale peculiarità ci offre l'impressione che il metallo sia vivo (il ferro è i il materiale primario di quasi tutte le scuole primordiali di Tsuba).Considerazioni a parte vanno espresse per quelle scuole dall'incerto lignaggio lontane dalle rotte commerciali principali ma che ben esprimono anch'esse una forte componente individualistica.Questi sopra citati esempi sono da considerarsi molto buoni qualitativamente.

 

10) Il colore della patina è l'ultimo stadio di un esame diretto ma non il meno importante.Il tempo si sa ingiuria le cose e gli esseri viventi ma per uno tsuba una corretta patina del tempo depositata su di esso gioca un importante ruolo facendone accrescere il valore e la bellezza.E' molto importante esaminarne le condizioni.

 

Fonti: "Korekara no Tsuba shushu",Kenichi Kokubo 1972.

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Interessante articolo.

Purtroppo io continuo a basarmi sulla mia sensazione e anche (ma non molto) a cosa costa. Un bell'aiuto mi viena dato da un buon conoscitore (di cui non faccio il nome, ma che tutti conoscono).

Mi piacerebbe riuscire a capire da solo le varie scuole o il periodo o l'importanza di una tsuba (e perchè nò, menuki e fuchi kashira).

 

Veramente mi piacerebbe capire meglio anche le lame, ma, visto quello che sto imparando nonostante l'abbondanza di informazioni che gli amici e questo forum mi danno, me ne resto come spettatore a leggere tutti i vostri pensieri e conoscenze.

 

... è molto bello lo stesso :ok:

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
:arigatou::arigatou:

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Grazie dell'articolo Shimitsu, trovo che alcuni principi siano ben applicabili anche alle token, non è vero? Il discorso delle mei per esempio.

 

Vorrei specificare un pò il discorso del sentirle "vive".

 

Sia l'acciaio delle lame che quello delle tsuba è lavorato dagli artigiani secondo tecniche precise che lasciano nel metallo una superficie non uniforme , ma venata e segnata come delle fibre naturali.

Se nelle lame polite l'effetto dell'hada è più omogeneo, uniforme, la superficie di alcune tsuba (specialmente quelle meno elaborate) sembra la superficie interna di un tronco con i suoi anelli secolari o i vortici di un ruscello o ancora le gocce di pioggia in una pozzanghera.

 

Forse qui si intravede qualcosa:

 

DSC00059.JPG

DSC00101.JPG



Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Grazie dell'articolo Shimitsu, trovo che alcuni principi siano ben applicabili anche alle token, non è vero? Il discorso delle mei per esempio.

 

Si infatti .... Il rispetto e la dedizione cui dovremmo dedicargli però dovrebbe essere lo stesso.

Mokume.jpg

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Ecco, bravo Shiro! era proprio questo l'esempio che avevo in mente!

 

Il primo tsuba di quelli che ha gentilmente postato Shiro è un katchushi-tsuba di scuola Myochin e risale molto presumibilmente al primo/medio periodo Edo.Il jihada è di tipo mokume e le lamine sono chiaramente visibili ovunque...Quello che ho postato io ha un certificato N.T.H.K ed ha raggiunto un punteggio di 75...Shiro anche qui ti consiglierei di farti fare un bel Origami a Tokyo. :ok:

 

 

Tsuba_29a.jpg

myochin_NTHK_2.jpg

myochin_NTHK_4.jpg

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Non sapevo che gli tsuba avessero lo hada :ohmy: ma sono gli stessi delle spade?

:happytrema:

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Non sapevo che gli tsuba avessero lo hada :ohmy: ma sono gli stessi delle spade?

:happytrema:

 

Solo alcuni di essi però sono dotati di questa caratteristica...Nell'esempio di Shiro lo tsuba ha un hada (come quello postato da me..Anzi sono quasi identici) (mokume-hada) poichè è stato forgiato ,dalla famiglia Myochin importante dinastia di Katchushi attiva ancora oggi, per sopravvivere agli attacchi dei fendenti ma molti tsuba,come quelli della linea Goto,pur essendo altrettanto resistenti ne sono sprovvisti (come quelli in Yamagane o Shakudo) poichè diverse erano le linee guida stilistiche delle corrispettive scuole.Comunque sia il metodo di forgiatura dei diversi panetti presumo sia identico ma solo in parte poichè la spada richiedeva requisiti e materiali diversi... :arigatou::arigatou:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
:arigatou::arigatou::arigatou::arigatou:

L'uomo che sa, usa la spada, ma non uccide altri uomini.

Usa la spada e dà agli altri la vita.

Uccide solo quando è necessario.

Quando è necessario dà la vita.

Quando uccide lo fa con assoluta concentrazione, così come quando dà la vita.

Senza pensare al bene o al male, egli è capace di vedere il bene e il male; senza provare a descriminare, egli è capace di discriminare il bene.

Camminare sull'acqua è come camminare sulla terraferma, e camminare sulla terraferma è proprio come camminare sull'acqua.

Se è capace di far sua questa libertà, non sarà confuso da nessuno al mondo.

In tutto egli sarà al di sopra dei suoi simili.

 

Takuan Soho

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

grazie mille per le info!!!

utilissime per chi vuole comprare...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
Accedi per seguirlo  

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy