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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

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G.Luca Venier

La scuola Dotanuki: alcune riflessioni

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Dunque, per fare un piccolo riassunto implementando i miei appunti, le lame Dotanuki del Muromachi che ho avuto modo di esaminare sono state:

 

Masakuni, Tensho jidai (1573-92). Stile abbastanza chiaramente Bizen, più o meno simile alla lama postata da beta.

 

Sukekuni, Tensho jidai. Una lama suguha, dato il kasane impressionante mi ha fatto pensare ad un Kiyomitsu un pò più grezzo.

 

Yoshinobu, Genki jidai (1570-73). Simile alla Masakuni di cui sopra.

 

Un paio di lame firmate Dotanuki Kozuke no Suke che, in teoria, dovrebbero essere ascrivibili allo stesso Masakuni ma che io ho trovato abbastanza simili alle kazuuchi mono di Bizen. Probabilmente si tratta di un caso.

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Alcune note dal Fujishiro:

 

MASAKUNI DOTANUKI [TENSHÔ 1573 HIGO] SUEKOTÔ CHÛSAKU

He was called Oyama Kozuke no Suke, his original signature was Nobuyoshi. He received one character from Katô Kiyomasa, and changed to Masakuni. The majority of his works are only inscribed with Dotanuki Kozuke no Suke. The swords he made have a wide body, a thick kasane, ji is ko‑moku tachi, hamon is sugu ko-midare nioi shimari. (Wazamono)

Signatures: KYÛSHÛ HIGO DOTANUKI KOZUKE SAKU

KIKUCHI JÛ DOTANUKI KOZUKE NO Plate I: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI KOZUKE NO SUKE

He was a member of the Dotanuki Ha, besides zokumei such as Matahachi, Saemon, Hyobu, Masahyôei, and Toki which were more numerous than the swordsmith names, there are some which simply have the name of the Ha from which they came, such as "Kyûshû Higo Dotanuki", and the style and quality of workmanship are the same as that of Masakuni.

Plate II: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI MATAHACHI, Caption: MATAHACHI

Plate III: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI MINAMOTO SAEMON, Caption: SAEMON

Plate IV: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI JIBYÔE, Caption: JIBYÔE


KYÛSHÛ HIGO DOTANUKI FUJIWARA MASAKUNI

Plate I: KYÛSHÛ HIGO DOTANUKI FUJIWARA MASAKUNI

Previously, it was also said that Masakuni's original name was Kunikatsu, but this is doubted. Also, it is said that Kozuke no Suke signed Kunihiro, but I have not seen these works. According to the research of Mr. Fukunaga Suiken, the lineage of the Oyama Uji of the son and grandson of Masakuni is "Oyama Kozuke no Suke Nobuyoshi later changed to Masakuni", and from the works and such, Masakuni and Nobuyoshi were the same person, he was called Oyama Kozuke no Suke, and Kiyokuni is the same person as Kunikatsu and was called Oyama Samanosuke.

Plate II: KYÛSHÛ HIGO DOTANUKI KOZUKE NO SUKE

From the latter Kotô period until the beginning of the Shintô period, the changing of names was commonly done, and in the event (a smith) was taken into someone's service, the employer (frequently the lord of a castle) would grant the use of one kanji of his name. This was also something that was seriously considered by the swordsmith, and the incentive for changing the name came about in this way.

 

Plate I: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI KOZUKE NO SUKE

He was a member of the Dotanuki Ha, besides zokumei such as Matahachi, Saemon, Hyobu, Masahyôei, and Toki which were more numerous than the swordsmith names, there are some which simply have the name of the Ha from which they came, such as "Kyûshû Higo Dotanuki", and the style and quality of workmanship are the same as that of Masakuni.

Plate II: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI MATAHACHI, Caption: MATAHACHI

Plate III: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI MINAMOTO SAEMON, Caption: SAEMON

Plate IV: KYÛSHÛ HIGO DÔTAKUNI JIBYÔE, Caption: JIBYÔE

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Nei repertori viene menzionato anche un altro Masakuni in Higo, ma attivo nell'era Bunmei (quindi cento anni prima).

Non fa parte di questa scuola e dovrebbe essere questo, sempre menzionato dal Fujishiro:

 

KAGESUKE ISHINUKI [bUNMEI 1469 HIGO] SUEKOTÔ CHÛJÔSAKU

He is of the Higo Nobutoshi line. There is a "HISHÛ JÛ TAMANA ISHINUKI KOREYOSHI" (Ôei) and a "HIGO ISHINUKI MASAKUNI" (Kentoku) in this Ha, but the works of both of these are few. [TN: The "nuki" character used in these is different than that associated with this swordsmith.] Jitetsu has masame hada, hamon has sugu nado.

Signature: HISHÛ TAMANA JÛ ISHINUKI KAGESUKE SAKU

Plate II: BUNMEI ZODIAC NIGATSU HI

Plate III: HISHÛ TAMANA JÛ ISHINUKI KAGESUKE SAKU

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Alcune note su Dotanuki Munehiro, Shinshinto jidai, dal Lexicon di Sesko:

 

Dotanuki Munehiro.jpg

 

 

Come si vede a questo forgiatore preme sottolineare la propria discendenza e lo indica nelle mei.

 

A noi europei può sembrare più che altro un espediente commerciale (ormai siamo abituati così) e forse, se questo forgiatore vivesse ai giorni nostri, potrebbe essere anche vero.

Ma vivendo alla metà dell'800, in un periodo in cui il Giappone sperimentava il fortissimo contrasto tra progresso (in stile occidentale) e tradizione, credo che il suo fosse genuino orgoglio di appartenenza ad uno specifico (e storico) lignaggio.

Poi, il motivo per cui Munehiro non tenti di replicare lo stile degli avi (Enju) ma preferisca Bizen può ricondursi probabilmente ad una questione di gusti e committenza dell'epoca. Un pò come oggi piace il jigane finissimo, sullo stile Yamashiro dei grandi Maestri, e gli spadai si adeguano.

 

Interessante notare che il suo maestro, Naomune, oltre ad essere stato allievo di Suishinshi Masahide (che lo sia stato anche Munehiro non è del tutto chiaro, ossia le fonti non sono concordi), fu anche studioso di spade e pubblicò alcuni volumi sull'argomento, come "Kenko dan" (che si potrebbe tradurre con "La parola al forgiatore"), "Token zusetsu" ("Illustrazione di spade" o, forse meglio "La spada illustrata") e "Token gikai" (che non saprei come tradurre...). [ibidem]

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