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G.Luca Venier

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Contenuti inseriti da G.Luca Venier

  1. Una lama cui manca il boshi è di sicuro fortemente compromessa, il cui valore collezionistico è scarso o praticamente nullo, a meno che non si parli di una lama estremamente antica e con un valore storico intrinseco. Più che gli angoli netti (che vengono fuori con una corretta politura) dovresti intanto controllare che nella 'punta' vi sia la linea di tempra. E che questa linea di tempra non sia solo 'cosmetica'.
  2. G.Luca Venier

    Un regalo di Natale

    Secondo me il kaji è Tarokashi Sukamoto, lo shodai. Paolo, sei d'accordo ?
  3. G.Luca Venier

    Un regalo di Natale

    Beh, la lama è del 1133, c'è anche scritto... Io codo per una quota d'acquisto
  4. Giusto, mi sono espresso male, è sempre una Gendaito. Ma, se non ho inteso erroneamente, il termine shinken ('vera spada') comincia a venir usato al momento in cui in Giappone si ricomincia a produrre lame col sistema tradizionale, qualche anno dopo la fine della II Guerra Mondiale. Questo anche per prendere le distanze dalle lame in uso ai militari che sono, a tutt'oggi, considerate armi da guerra (quindi illegali). Per questo il '53 dovrebbe essere un termine 'post quem'. MI sbaglio ?
  5. Ciao marko25791, prima di fare richieste ti inviterei a presentarti nella sezione apposita. Grazie !
  6. G.Luca Venier

    Salve

    Ciao Sukashi, benvenuto
  7. G.Luca Venier

    hi matsuri 2013

    Grazie per l'invito ! Peccato per la distanza....tra l'altro sarò a Pordenone dai parenti, ma quattro giorni dopo
  8. G.Luca Venier

    Ciao a tutti!

    Ciao Paolo, benvenuto !
  9. Esattamente. Si tratta di una crepa longitudinale, causata da laminazioni non correttamente fuse tra loro durante la forgiatura. In pratica è un 'difetto di produzione'. La parte che si vede nell'ingrandimento è particolarmente evidente ma noterai nelle altre foto che la linea 'critica' è più lunga, anche se non del tutto aperta. Di solito queste aperture si trovano nel ji oppure nello shinogiji ed in quei casi non si tratta di un difetto molto grave. Qui però siamo all'interno della zona temprata, quindi ogni forte sollecitazione (impatto) potrebbe facilmente ampliare questa fessura. Per fortuna il difetto sembrerebbe apparire da un lato solo, quindi la lama non si dovrebbe considerare 'rotta'. Una nota: questa nihonto non è una gendaito ma una shinsakuto, ovvero una lama prodotta dopo il 1953. Nello specifico credo che la tua sia stata realizzata non prima del 1981 (anno in cui Naohiro 5° riceve la 'licenza' di forgiatore). Ma questo dato prendilo con le pinze, ammesso che la mei sia genuina !
  10. Dalle foto la lama sembra piuttosto bella e sicuramente tra le mani darà una grande impressione di potenza (è uno spadone !). Purtroppo ha un difetto: un'apertura piuttosto rilevante del 'tessuto' dell'acciaio, proprio nella zona temprata. Peccato. E' però sicuro che, senza tale difetto, non avresti strappato un buon prezzo.... Al di là di questo, mi sembra tu abbia fatto un bell'acquisto. Qualora non ci avessi pensato, oltre che alla shirasaya avrai bisogno anche di un habaki. Mi raccomando, non farci 'prove di taglio' ! La zona 'difettosa' è abbastanza ampia e con delle sollecitazioni forti potresti fare dei danni.
  11. Ciao, complimenti per l'acquisto. Avevo anche io seguito l'asta per questa lama (ma non ho partecipato) poichè mi affascinano sempre i sugata imponenti del Nambokucho, anche se realizzati ai giorni nostri. Ho raccolto qualche notizia su Naohiro, sempre che si tratti proprio di 'questo' Naohiro. Keiun Naohiro nato nel 1957, è l’esponente di quinta generazione della famiglia di forgiatori che si firma 'Naohiro'. Naohiro shodai (prima generazione) sarebbe stato un allievo di Taikei Naotane e probabilmente è il forgiatore citato da Hawley NAO-30 e nel Nihon to Meikan NMK-659, ed anche in 'Modern Japanese Swordsmiths' di J. Slough. Il nome Naohiro (probabilmente riferito allo shodai) è anche citato tra i membri del 'gruppo Tsuchino' di Saitama nel 'Tokyo Kindai Tosho Index (1867-1945). Ha cominciato l’apprendistato nel 1975 ed è il fratello minore di Naohiro 4a gen. che attualmente non forgia più. Il suo laboratorio è a Kodama, prefettura di Saitama. Il suo lavoro è principalmente una 'riedizione' dello stile Kamakura-Nambokucho (infatti...) ed il suo hamon generalmente choji o ko midare.
  12. Accidenti, dimensioni ragguardevoli ed 'interessanti' ! La curiosità si impenna.... P.s. per caso la mei è Naohiro ?
  13. G.Luca Venier

    Salve a tutti

    Beh...la foto mi ha davvero fuorviato !! Bellissima città, un pò ti invidio....
  14. Ciao, perchè nel frattempo non ci fai una scheda con foto della tua nihonto ?? Si, lo so, curiosità uccise il gatto.......
  15. G.Luca Venier

    Salve a tutti

    Benvenuto ! Qualcosa mi dice che è Barcellona P.G. e non quella in Catalogna....
  16. G.Luca Venier

    Ciao a tutti

    Ciao Dario, benvenuto !
  17. G.Luca Venier

    ciao a tutti

    Benvenuto Cosimo !
  18. G.Luca Venier

    New entry

    Ciao Fabrizio e benvenuto
  19. Beh, in queste foto il 'colorito' appare sano ! Bella linea di tempra, una lama interessante.
  20. Ma il metallo è così 'nerastro' anche dal vero ? Quel colore, unito all'effetto 'al negativo' tra hada e hamon, si trova a volte nelle lame finite nel fuoco....
  21. Potrebbe anche essere 'avorio di mare', ricavato dai denti o dall'osso mandibolare del capodoglio. Alla fine dell'800 e nei primi decenni del '900 era un materiale molto usato anche in occidente per oggetti ornamentali noti col nome di skrimshander (se non sbaglio lo spelling...), intagliati generalmente dai marinai durante le interminabili battute di caccia alla balena e rivenduti poi a terra. Rispetto all'osso mantiene un bel colore bianco anche col tempo. Il materie grezzo veniva venduto in forma di blocchi, come il legno. Non mi stupirebbe che il materiale di questi koshirae venisse da baleniere chej incrociavano nelle ricche zone di caccia del mare del Giappone. Del resto anche il cosiddetto Oranda tetsu pare che in molti casi fosse ricavato dai pani di ferro usati per zavorra dalle navi che se ne liberavano al momento di ripartire cariche di merci.
  22. G.Luca Venier

    molto piacere...

    Ciao Marco e benvenuto
  23. G.Luca Venier

    Presentazioni

    Buongiorno Pixel e benvenuto. Vedo che sei di Arezzo, chi è il tuo maestro? Perdona la curiosità....:-)

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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