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Enrico Ferrarese

Shogun
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  1. se posso permettermi, meglio Nipponto che The craf of. Il ibro di Yoshindo/Kapp è il primo che abbia mai avuto ed è stato come entrare di colpo in un mondo alieno all'inizio, non lo scorderò mai. bellissimo. Ma il secondo è più esaustivo per una panoramica generale...a mio avviso. In ogni caso Nipponto ha dei disegni spettacolari. Peccato per il formato che è forse troppo grande (per via delle immagini ad ottima risoluzione). Il libro di Magotti spiega molto bene sia l'anatomia di una token che, cosa mi ha particolarmente affascinato, nelle prime pagine, l'arco temporale con i vari avvenimenti importanti del mondo occidentale, affiancati con le ere ed i periodi giapponesi. in The Craft invece mi è piaciuta molto la descrizione della fucina di Yoshindo, la parte più metallurgica, dove descrive l'arricchimento di carbonio del tamahagane (oroshingane) e la parte che spiegava la creazione dell'habachi e della shirasaya. in realtà prenderli entrambi non sarebbe brutta cosa... poi passerei sicuramente al nagayama, il mai più senza che credo avranno tutti qui dentro. e come leggerai in giro se riesci a trovarlo prendi anche il fact and fundamentals, che in realtà non dice granchè di aggiuntivo, ma ha delle parti tipo domanda&risposta molto immediate.
  2. A ragion veduta, sono andato a controllare, effettivamente mi devo scusare, a 6€ non era un ripasso, ma un classico superiore (quello a al centro. l'etichetta si era rovinata per via di una perdita durante un travaso). a sinistra invece l'ultima supersite di una cassa presa a 7,5€ durante la cosidetta "4 passi con gusto" (hai sentito parlare della camminata per cantine promossa dalla pro loco del posto immagino). a destra una delle bottiglie prese l'estate scorsa, pagata 8€ l'estate scorsa. E visto che ci siamo ti racconto anche come l'ho presa... durante una domenica io e mia moglie a spasso col cane, a piedi tra le vigne abbiamo suonato... ti dirò che oltre a non averle pagate granchè (8€ non sono molti) chi ce le ha vendute è stato il vecchio proprietario (l'Avvocato, un signore anziano, ma che si faceva le scale con passo più deciso del mio...) che tra l'altro ci ha mostrato anche la cantina... c'ha fatto un conto tondo, ma non ti dico una novità che se vai per vigne e visiti cantini e le bottiglie le prendi direttamente lì costano meno... (il loro sito non lo ho mai visitato non conosco il loro listino) io ho bevuto sia un quintarelli che un sambin (marcus) e a mio avviso è meglio il secondo... poi per carità. il vino va bevuto di bottigia in bottiglia :)
  3. Ottimo vino Renato, io avevo citato il ripasso, giusto perchè lo trovo un ottimo vino rapporto/qualità prezzo per me abbastanza comodo da prendere in cantine che reputo buone. Di vini ottimi e poco apprezzati ne è piena l'italia, soprattutto per certe cantini minori, come Altura potrà sicuramente confermare... soprattutto alcune etichette praticamente sconosciute... (chi conosce i vini marcus? secondo me meglio di molti amaroni blasonati...). Restando invece al resto del post di betadine, che altro aggiungere? :) qualsiasi altro mio intervento sarebbe superfluo credo... Sono convinto anche io che la diversità di pensiero sia motivo di crescita, soprattutto in un forum che è un porto di mare: pieno di gente di età diverse, che ci arriva per strade, con tempi e modi diversi. A volte pure con finalità diverse. Per questo penso sia importante avere anche molta pazienza con i nuovi arrivati (e mi ci metto tra questi), e voglia di trasmettere loro anche i percorsi eseguiti in anni di presenza qui dentro...
  4. In realtà no... io alcuni anni fa presi una cassa di vintage 2004 presa a 7,5€ bottiglia e l'estste scorsa una 2006 con delle etichette rovinate durante un travaso a 6€..... mi sembrano distanti dai tuoi quasi 20...
  5. si hai ragione! ora da pippa sanjyo saku ora sono solo pippa jyo saku. EHEH. xD
  6. giusto è quello che ha impressionato anche me... non tanto il disegno in sè, ma i lfatto che sia riuscito a farlo su un kogatana!
  7. ahahahahaha xD si è capito sì che ero in difficoltà? xD hai ragione Renato, appoggiare una lama su dello scottex... sono pessimo xD ma al momento non ho altro dove metterla. la cosa migliore sarebbe cosa? prendere un panno al metro? (seriamente) che tipo di tessuto mi consiglieresti?
  8. Le ho provate veramente tutte... luci calde, luci fredde, in controluce, con più luci, torce a led, fuori in giardino. questo il meno peggio che sono riuscito a fare... Il problema di fondo è pur smanettando nelle impostazioni, non riesco a far mettere a fuoco la fotocamere del cellulare... questo quello che riesco ad evidenziare almeno un pò: diversi nie-hotsure, qualche ara-nie e nie-kuzure, quello che a me sembra un njiuba, ed uno yo. il boshi fatico a definirlo bene, come avevo già scritto, perchè lo habuchi non è ben delineato fino alla fine, quando sfuma verso la punta e iniziano a comparire dei piccoli nie, neache fosse hakikake... il kaeri arriva quasi fino allo yokote come profondità del ritorno.
  9. È quello in fb vero? Bella però apprezzo più che altro la capacità di fare in così poco materiale simili particolari che non tanto l'aspetto complessivo... Invece ti ringrazio davvero molto per il contorno storico e le info sull'autore! Ma sai che io non sono, probabilmente da ignorante, un grande amante dei tanto, figurati i kogatana! Mi piacerebbe vederlo accompagnato con un altra lama però :D
  10. mi sono scoppiati gli occhi ma alla fine penso di aver tradotto il torokusho... ho evidenziato in viola 2 kanji ed la traduzione dell'ente che lo rilasciò... se qualcuno di voi può, vi sarei grato me le controllaste
  11. Enrico Ferrarese

    Ciao da Vito

    Cuao e benvenuto!
  12. beh, ovviamente lavoro e famiglia permettendo ^^ Comunque davvero, secondo me sono fondamentali i ritrovi che si fanno, non solo i corsi, ma anche i kantei. Non solo per avere accesso a lame che altrimenti levati... ma anche per apprendere nozioni e dettagli di contorno e non, davvero interessanti. Nel mio caso non è stato semplice all'inizio dare particolare attenzione a questa lama, sia perchè il venditore non è blasonato come Aoi, sia perchè l'unico ingrandimento della lama che fa è davvero pessimo. Il riconoscere il torokusho come una daimyo registration (lo si vede anche in basso a sinistra sull'hozon) mi ha dato un pò più di sicurezza e mi ha fatto fare ulteriori ricerche sul forgiatore e sulle sue eventualmente riscontrabili caratteristiche. Quindi se ho avuto anche la fortuna di capitare nel sito giusto al momento giusto è anche merito di intk.
  13. caspita, sembro quasi studiato... in realtà il merito va ai ritrovi e ai corsi che facciamo con l'intk... valgono settimane e settimane di studio. questa cosa infatti difficilmente la troverai scritta su internet :) Perciò ISCRIVETEVI! VENITE AI RITROVI! SI IMPARA UN SACCO!
  14. Daimyo registration è il nome che viene dato alle registrazioni delle lame presso le autorità giapponesi avvenute nel 1951 (26° anno showa) e con cui si iniziarano a emettere i primi torukusho. Se noti infatti dalla scansione che ho allegato, la registrazione della lama appare già di per sè "antica" quasi essenziale, e ben diversa da quelle odierne. Fin qui nulla di particolare se non fosse che nel 1951 le registrazioni delle token avvenivano solo su invito della autorità. Le autorità ovviamente invitarono, per far familiarizzare a tutto il giappone la nuova regolamentazione che prendeva piede, solamente le famiglie nobili e più importanti, daimyo appunto, da cui il nome. In parole povere si presume e si ipotizza pertanto che mediamente le lame che vennero registrate in quel primissimo anno di test siano lame importanti o di forgiatori di riconosciuto pregio (come in questo caso) E' più facile infatti che un pezzo pregiato ce l'abbia una famiglia benestante che uno a caso, o per lo meno la logica è questa.
  15. Attenzione, la mia voleva essere la descrizione di un esperienza basata su alcune mie convinzioni, non vuole essere un vademecum generale!
  16. Il venditore non ha descritto nulla ma ha fatto delle foto che evidenziavano i kizu in maniera quasi esagerata. In ogni caso ho visto kizu anche dove non c'erano e ho sempre chiesto chiarimenti per i quali il seller mi ha sempre risposto più che esaurientemente. In soldoni formula "vista e piaciuta". Di questa lama mi ha attirato la sugata kan'ei-kanbun e la nagasa relativamente corta (sui 70cm e più per me son troppo lunghe per i kiei gusti). Hamon semplice ma elegante, nakago ubu in condizioni strepitose (è uguale alle oshigata nei libri per questo forgiatore). E, cosa che mi ha sempre affascinato, certificata wazamono; con tanto di daimyo registration, che nella mia immaginazione aggiunge fascino. In più aveva sia shirasaya (ho sempre preferito il nudo legno) ma anche koshirae. Ed il koshirae (che per me è sempre stato superfluo) mi piaceva pure... semplice semplice, nero. Ha un paio di kizu minori, ma tutta roba su cui si può soprassedere e soprattutto sono in punti poco visibili, in parte coperti dallo habachi. La lama è fondamentalmente sana. Tra l'altro una token sottoposta a shinsa praticamente l'altro ieri... che strano per una daimyo :) Forse una lama dalla quale i precedenti proprietari sono stati obbligati a separarsi per necessità sopraggiunte? Come mi diceva Gianluca, forse un tesoro di famiglia gelosamente custodito finchè han potuto? Chissà
  17. Enrico Ferrarese

    Salve a tutti!

    Ciao Thomas, benvenuto! Non potevi trovare posto più serio e più preparato per inziare a studiare, a diversi livelli le nihonto! ti consiglierei di partire da qui: http://www.intk-token.it/la-lama-giapponese/ per poi proseguire qui: http://www.intk-token.it/kantei-series-di-markus-sesko/
  18. Per fare un buona foto purtroppo i pixel sono solo la base di partenza... meccanica, ottica, ecc... per non parlare del fotografo
  19. Next we ci riprovo magari in una stanza buia che dovrebbe aiutare
  20. Beh con il waki mi venivano un po meglio effettivamente, almeno per evidenziare l'utsuri. Cmq mi pare di capire che devo fare tentativi, tentativie ancora tanti tentativi. Ma quanfo vedo le foto che fa Massimo... mi scoraggio abbestia
  21. la mia pippaggine è saijyo saku, senza ombra di dubbio.
  22. samsung galaxy s6 plus, ma anche se avessi una reflex eos 600D sarei una pippa uguale.
  23. tutte le misure le ho prese direttamente dal seller, purtroppo non aveva una misura per il peso. credo sia intorno al kg... la prossima volta che la sfodero la metterò nuda sopra la bilancia da cucina che pesa anche i grammi. lo hamon con le foto così spezzate non è facile da vedere, in questo aoi è un artista in confronto... le mie vengono sfuocate per il 90% della lama quando cerco di catturare il particolari provo ad allegare queste, ma non si apprezza comunque. la terza della lama, lato ura visualizza un piccolo yo, tra i riflessi delle due luci, il massimo che riesco a evidenziare :(
  24. Ah boh ma nessuno vuole un tsukinowa che porta una sfiga assurda!!
  25. Grazie marco, ma in realtà vorrei sudiare a fondo questa scuola, molto minore, e non solo il forgiatore, ma ho già capito che devo andare ormai solo su libri in giapponese. Aspetto il prossimo kantei di cui ormai voglio essere ospite fisso per farmi consigliare da sensei Massimo! P.s.: Hai visto male, il kissaki non ha kizu di sorta. L'unico altro kizu è un minuscolo ware quasi impercettibile a metà nagasa lato omote vicino allo habuchi ma è veramemte quasi impercettibile. Lo ho già scritto da un altra parte queste foto non rendono... aoi riesce a evidenziare molto meglio hamon e jihada. Però il seller qui è stato bravo in una cosa: di sicuro non fa scappare i eri kizu, cosa findamentale se guardi una lama da una foto!

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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