ATTILA
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tiro con l'arco da più di 40 anni, di cui gli ultimi 20 passati a praticare KYUDO
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Le Arti Marziali nella mentalità Orientale e Occidentale?
ATTILA ha risposto a idk alla discussione in Le arti del guerriero
idk, prova a contattare qualcuno alla IBU, International Budo University, a katsuura, chiba, prefettura di chiba. Forse li ti possono aiutare. Comunque troverai delle belle sorprese su come sono concepite le arti marziali oggi. Sia qui che in Giappone........ormai non è praticamente rimasto più nulla dell'idea antica di arte marziale. Troverai riferimenti a scuole, nomi, fondatori, tradizioni, ma sono solo tentativi di legare le attività moderne alle attività del passato. In realtà l'unico collegamento è la scuola di appartenenza o la discendenza dei mestri, ma le tecniche e i modi di allenamento insegnati oggi sono stati largamente rivisti e modificati per le esigenze dello stile di vita moderno. In sisntesi, possiamo dire che tutte le scuole di arti marziali che provengono dal Giappone, hanno mantenuto il nome, ma tutto il resto è stato cambiato. -
Perdonate l'intrusione, non so se è la sezione giusta, comunque chiedo qui. Ho una lamaccia che sto mettendo a posto per poi usare su una delle armature per il tiro da guerra che usiamo nel mio gruppo di kyudo. Durante il recente trasloco ho perso l'habaki di questa lama. é una katana normalissima. C'è qualche anima gentile che ha un vecchio habaki che non gli serve o addirittura che ha intenzione di buttare perché danneggiato o brutto, che può farmene dono? Posso pensare io ad adattarlo e rimetterlo a posto. grazie in anticipo
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delucidazione sui gradi del kenjiuzu
ATTILA ha risposto a bluesoul alla discussione in Le arti del guerriero
esatto -
delucidazione sui gradi del kenjiuzu
ATTILA ha risposto a bluesoul alla discussione in Le arti del guerriero
Tranquillo, non esistono più scuole giapponesi veramente tradizionali che si rifanno agli isegnamenti antichi. Già in epoca Meiji erano state largamente trasformate e influenzate dalla nascente moda dell'occidente. Dopo la seconda guerra mondiale poi, è stato cancellato il passato ed è stato fatto risorgere tutto con una forte influenza del pensiero occidentale. Sono rimasti agganci al passato, nomi degli stili, alberi genealogici ecc...ma è solo per creare un'idea di continuità del passato. In realtà, per volontà degli alleati, hanno dovuto rifondare tutto in chiave come dici tu......"riformate all'occidentale"... Io pratico una scuola di kyudo che viene definita...antia...(kobudo). Ma se vai a vedere esattamente come stanno le cose, di antico ha ormai ben poco. L'unica cosa che non ha potuto subire un evoluzione è la tecnica di tiro, e questo per due ragioni: la prima è perché non è più migliorabile. Con le attrezzature di tiro che si usano, la tecnica di questa scuola è quella che rende meglio. La seconda ragione è che è una tecnica totalmente inutile ai fini del combattimento. Era ottima fino all'introduzione delle armi da fuoco, ma poi è diventata totalmente inutile. E' stata mantenuta in auge per più di 400 anni solo perché era patrimonio dell casa dello Shogun e perché rappresentava materia di studio per i giovani samurai, ma ai fini del combattimento era totalmente obsoleta. Poi con l'avvento dell'era moderna, visto che come tecnica non serviva a niente, hanno solo cambiato il modo di praticarla, ma non si sono preoccupati di cercare di migliorarla. Hanno solo spostato l'attenzione sull'educazione etica, morale e mentale del tiratore. L'introduzione poi del concetto sportivo, ha fatto il resto. Quindi mettiti il cuore in pace perchè non esistono più scuole veramente antiche, soprattutto quelle che insegnano combattimento "attivo" (cioè contro un avversario). Gia prima, ma soprattutto dopo la seconda guerra mondiale sono state spostate tutte verso lo sport. E i gradi servono solo a incentivare lo studio per una gratificazione personale che però è una cosa un po diversa da quello che era l'abilità passata di chi doveva usare certe tecniche per ragioni molto serie. Ma questo è normale. Ogni epoca ha esigenze diverse. Quella moderna, ha consentito la sopravvivenza di queste discipline grazie soprattutto al fatto che hanno si mantenuto un alto livello competitivo, ma il loro obiettivo è stato spostato verso un ideale più "tranquillo" che consenta più una crescita culturale dell'individuo invece di sviluppare uno spirito bellicoso. -
bello e interessante
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delucidazione sui gradi del kenjiuzu
ATTILA ha risposto a bluesoul alla discussione in Le arti del guerriero
Studiando la storia dell'arceria giapponese so che è nel 1921 (taisho) che la Dai-Nippon Butokyukai introduce i gradi, Dan e Kyu per incentivare la pratica delle arti tradizionali che erano state riviste come attività non più legate al mondo dei samurai ma come base di educazione marziale per tutto il popolo cercando così di espandere i valori dei bushi a tutte le classi sociali. Questo per sostenere il crescente nazionalismo dell'epoca. Dopo la seconda guerra mondiale, il kendo è stata se non l'ultima, una delle ultime attività di origine marziale ad essere ripristinata. Gli alleati hanno praticamente dato il permesso alla rifondazione del kendo alla fine degli anni 40, primi anni 50 solo a patto che questa fosse trasformata in una attività sportiva. I dojo di kendo erano stati la fucine del nazionalismo passato e gli alleati, per questioni di sicurezza, hanno esercitato un forte controllo sulla rinascita di questa arte. Vedete un po quante centinaia di migliaia di lame sono state mandate a fondere pur di tagliare i ponti con il passato. Infatti mi pare che la nuova fedrazione giapponese data come fondazione il 1952. I vari gradi, kyu, dan e i successivi gradi superiori, sono stati ripresi dal passato, ma non ho idea se in epoca recente hanno subito qualche evoluzione a seconda della varie federazini nazionali. -
Breve storia del Budo, o Bushido
ATTILA ha risposto a ATTILA alla discussione in Le arti del guerriero
Prego. è solo un riassunto perché si potrebbe scrivere molto di più, ma poi rischia di essere noioso. -
In realtà è un brevissimo riassunto delle informazioni storiche di base che mi sono trovato davanti facendo ricerche per gli articoli che scrivo su una rivista specializzata di tiro con l’arco relativi al Kyudo. E che forse qualcuno conosce già. Penso possano interessare a qualcuno. Le fonti a cui ho attinto le informazioni sono parecchie, ma la principale da cui le ho ricavate è la IBU (International Budo University di Kazuura, Prefettura di Chiba....ho un infiltrato li come professore...:o)......) e poi da altri studi di professori da altre università.....sempre infiltrati.....:o) Ho fatto riferimento alle arti marziali più pratichate perché erano quelle con le informazioni più disponibili e storicamente certe. Riassumendo. Il conceto di Budo, o di Bushido che abbiamo noi è abbastanza diverso da quello originale. Oggi noi per Budo intendiamo tutta una serie di attività legate alle arti marziali, molte dell quali non hanno nemmeno origine giapponese, ma nei tempi antichi, cioè prima del periodo EDO, Budo o Bushido indicava la “via della vita del guerriero”. Non so se si coglie la sottigliezza. Si comincia a parlare di Bushi intorno al 10mo secolo, quando sorgono i primi soldati professionisti. Le attività che identificano il bushi fino all sorgere del periodo Edo sono l’equitazione e il tiro con l’arco. La spada comincia a diventare importante nel periodo Heian, quando i forgiatori creano la forma che la spada ha ancora oggi. Di questo periodo però si hanno pochissime informazioni su scuole di scherma. Si sa che cominciarono a sorgere, ma non si hanno documenti storici certi. Le scuole di scherma iniziano far parte del Budo a metà del 15simo secolo ma è solo alla fine del secolo che vengono chiaramente definite. Il prototipo delle scuole che arriveranno fino ai tempi moderni nasce nel periodo Sengoku. Con l’avvento del periodo Edo e la conseguente pace, sorgono moltissime scuole di ogni arte marziale. I motivi principali sono due. il primo è che molti Bushi si trovano disoccupati e per vivere aprono delle scuole, il secondo è, specie per la scherma, che, siccome il simbolo della classe dominante sono le due spade, si aprono centinaia di scuole che insegnano ad usarle. Nei 250 anni del periodo Edo si registrano 745 scuole di spada (120 praticano lo stesso stile ma con un nome differente), 148 di Sojutsu, la lancia (26 stesso stile ma nome differente), 51 di Kyujutsu (10 stesso stile ma nome differente), 71 di Heijaku, strategia militare (17 stesso stile ma nome differente), 65 di equitazione (6 stesso stile ma nome differente), 192 di Hojutsu, armi da fuoco (19 stesso stile ma nome differente). Nel 1632 Yagyu Munenori introduce il concetto della “Spada che da la vita” accostando la dottrina Zen al Kenjutsu. Molti inizialmente lo osteggiano ma visto che era il maestro di spada dello Shogun, alla fine si adeguano e anche altre arti marziali ne vengono influenzate. Nel periodo Genroku, i duelli fra alievi delle varie scuole vengono proibiti e l’introduzione dello Zen nelle scuole di scherma riduce l’addestramento ai soli kata. L’arceria del tempio, Dosha divenne sempre più popolare e l’addestramento militare venne accantonato. Nel 18simo seccolo l’attrezzatura per poter praticare Gekken (incontri sportivi di kenjutsu) venne inventato per consentire di nuovo il contatto durante l’allenamento. L’etica confuciana entra nel Budo alla fine del 18simo secolo. Nel 1856 venne creata l’accademia militare e il Gekken venne adottato come metodo di allenamento. Il nuovo secolo si stava avvicinando e nell’epoca Meiji molte scuole di arti marziali cessarono di esistere perché considerate obsolete o rappresentavano il vecchio mondo. Molti samurai per vivere furono costretti ad esibirsi in spettacoli di abilità per un pubblico pagante. Nel 1882 Kano Jigoro, eliminando le tecniche pericolose, elaborò il proprio stile di Jujutsu spostando la pratica più verso l’aspetto sportivo e ampliando così la possibilità di avere allievi. Il nuovo metodo di Kano, usato per traslare alcuni aspetti dell’antico jujutsu nell’epoca moderna ebbe un grande successo e influenzo molte altre scuole. Dopo le guerre vittoriose dei primi del novecento e il sorgere del nazionalismo, il Budo ebbe una rinascita. Il libro “Bushido” di Nitobe Inazo, divenne un best seller prima all’estero e poi in Giappone. Nel 1895 venne creata la Dai Nippon Butokukai (la società giapponese per la salvaguardia delle virtù marziali). Nel 1902 vennero creati i titoli di Hanshi (anziano esperto) e Kyoshi (insegnante avanzato). Nel 1904 vennero creati i kata di Kendo e Judo Nel 1909 Kano divenne membro del comitato olimpico giapponese ed ebbe grande influenza nel promuovere Kendo, Judo e Karate-do, che in quel periodo aveva cominciato a diffondersi su tutto il territorio nazionale dall’isola di Okinawa. Le arti del budo entrarono a far parte della vita sportiva del Giappone nel 1890 e nei decenni successivi, Kendo, Kyudo, Judo, Sumo, Naginata, divennero sempre più attività agonistiche praticate soprattutto nelle scuole, incoraggiate e inserite come programmi di studio o di educazione fisica dal ministero della pubblica istruzione. In questi anni, la crescente occidentalizzazione sioprattutto come pensiero, influenzò tantissimo il cambiamento nel modo di vedere il Budo. Nel 1929 il termine Jutsu venne abolito e sostituito con DO. Ne 1926 il termine fino a quel momento usato per gli incontri di spada, Gekken, venne abolito e sostituito con Kendo. Nel 1942 venne ufficialmente registrao l’Aikido dalla Butokukai. Con la sconfitta del Giappone nella 2a guerra mondiale e la conseguente occupazione da parte degli americani, la parola Budo e tutto quello a lei collegato venne proibita. Tutte le scuole di arti marziali vennero o sospese, o abolite. Quelle considerate più innocue perchè contenevano già concetti sportivi, o contenevano concetti solo educativi come il kyudo, la naginata, il judo il sumo e altre vennero solo sospese, quelle come le scuole di scherma, che vennero considerate la fucina del pensiaro nazionalista, vennero chiuse e abolite. Milioni di spade vennero requisite e fuse. Sumo, Karate e judo, già nel 1946 poterono riprendere le loro attività. Il kyudo ricominciò nel 1947 mentre il kendo rinacque come attività sportiva solo nel 1952. Iaido e Jodo entrarono nella federazione del Kendo nel 1956 e i loro Kata vennero codificati nel 1966 e nel 1968. Nel 1964 gli sport del Budo ebbero una enorme popolarità alle olimpiadi di Tokyo. Nel 1977 nacque l’Associazione Giapponese del Budo che raccolse sotto di se le 9 arti marziali considerate tradizione del budo giapponese (Kendo, Judo, Karate-do, Kyudo, Sumo, Naginata, Aikido, Shorinji kempo, Jukendo). ...e la storia continua. Scusate se ci troverete qualche errore di battitura o di trascrizione dei nomi.
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stavolta gi americani hanno superato se stessi. Un'americanata di un'americanata non l'avo mai vista. Gia ci erano andati vicini con l'ultimo samurai, ma con questo hanno fatto centro.
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Una buona occasione per la lavorazione del cuoio
ATTILA ha risposto a ATTILA alla discussione in Eventi e Manifestazioni
Simone, scrivi direttamente a Rossella, ti darà tutte le informazioni -
Una buona occasione per la lavorazione del cuoio
ATTILA ha inserito una discussione in Eventi e Manifestazioni
So che forse non è proprio adatto questo forum, viso gli argomenti che tratta, ma forse può essere utile a qualcuno. Una mia collega di associazione di primo soccorso 118, mi ha contattato per sapere se ho qualche amico interessato a un programma di apprendimento. Lavora in una di quelle TV satellitari o via web....me l'ha anche detto quale TV è, ma vista la mia età me lo sono già dimenticato. Comunque, stanno cercando giovani interessati ai mestieri artigianali in via di estinzione e per questa volta cercano persone interessate alla lavorazione del cuoio. mi sembra un grossa occasione. Questo è quello che mi ha mandato: Stiamo lavorando a un'accademia online in cui alcuni maestri (eccellenze nel loro settore) insegneranno a giovani appassionati alcuni mestieri della tradizione artigianale italiana: in particolare stiamo cercando con urgenza aspiranti studenti nel settore del cuoio. I giovani selezionati per partecipare a questa accademia seguiranno le lezioni online tramite dispositivi forniti da Samsung, il cui scopo è realizzare un progetto che metta in contatto i giovani (18-35 anni) con mestieri ad alto rischio di "estinzione". L'impegno richiesto ai giovani studenti è di collegarsi da casa propria per le 4-5 lezioni previste (lezioni da un'ora circa ciascuna) ed eventualmente (per gli apprendisti convincenti) essere ripresi da noi per due-tre giornate in cui seguiamo il loro quotidiano e i progressi nella lavorazione del cuoio. Lezioni e riprese si concluderanno al massimo entro fine marzo. Chi è interessato scriva il prima possibile a: rossella.monarca@gmail.com Non so esattamente come si svolgerà la faccenda, ma Rossella è una persona estremanete seria, quindi sicuramente è un'occasione. Chi è interessato la contatti direttamente ciao -
RECENSIONI - "La Storia dei 47 Ronin"
ATTILA ha risposto a eraschobju2 alla discussione in Libri e pubblicazioni
L'ho letto anch'io........bellissimo e appassionante -
Per intenderci, nel dipinto, tra gli arceri di destra che stanno attaccando, vedete alcuni che indossano il kabuto e altri l'eboshi, mentre negli arceri che difendono, non si vedono kabuto.
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Ma belle.......ma molto belle. Il tiro indossando il kabuto è possibile, ma bisogna modificare l'appoggio della freccia al volto. Va spostato quasi sotto il mento o poco sotto. Dipende dal tipo di Kabuto che si indossa. Le tecniche di tiro con il Kabuto però sono antecedenti al 1600 e ogni clan aveva le proprie. Dopo il 1550, quando la maggiore scuola di tiro militare cominciò a diffondersi per tutto il Giappone, molti arceri abbandonarono il kabuto perché la nuova tecnica, che migliorava la precisione e la rapidità di tiro, si sviluppava al meglio se non si indossava il kabuto. Infatti in molti dipinti del tardo periodo momoyama e periodo edo, molto arceri indossano l'eboshi. Sotto l'eboshi poi portavano calotte protettive ecc.
Chi è I.N.T.K.
La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.
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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."
(proverbio popolare giapponese)