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1061anubis

Mi è Arrivata La Mitsuhiro...

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Lo tsuba nella mia mistuhiro è montato come nelle foto 2 e 3. Come è ben visibile il nakago ana è più largo. :ohmy:

Tuttavia, è come dice Paolo. Se inverto lo tsuba e provo a infilarlo sul nakago, come nelle foto 1e 4, la parte sottile del nakago coincide con la fessura creata sula base della parte più larga del nakago ana. Una mia ipotesi logica, scevra da qualsiasi competenza tecnica, potrebbe essere che uno tsuba con un nakago ana di dimensioni adatte a un nakago molto più spesso (ma una katana, se era una katana, può avere un nakago così spesso?), sia stato "adattato" ad una lama successiva con nakago normale per essere montato invertito(??) A questo scopo qualcuno potrebbe aver avuto la bella idea di creare la fessura sulla base del nakago ana. :wacko: Però questa lama ipotetica non può essere la mia mitsuhiro, perché montando così lo tsuba, come si vede nelle due foto, questo non prosegue per più di due cm. Mi viene da pensare che ancora successivamente qualcuno avrebbe poi dotato la mitsuhiro di questo tsuba al posto di quello tradizionale, tipico del periodo fra le due guerre.

E' una ipotesi credibile?

Non ho trovato altri segni di firma guardando da ambo i lati. Magari sono stati cancellati da solventi? Chissa di che materiale è fatto questo tsuba... Che strano! :wacko:

 

Infine mi è arrivato il kit di pulizia. Quindi, pulirò la lama con l'alcool senza componente acquosa e poi umetterò con l'olio. Va bene una pulizia mensile? Inoltre, l'uchiko non lo devo usare mai oppure ogni tanto è opportuno un passaggio anche con questo...

 

Sulla politura della lama vedrò più avanti. C'è qualcuno in Italia iche... (ho letto sul forum che i costi partono dai 10 euro per cm).

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Infine mi è arrivato il kit di pulizia. Quindi, pulirò la lama con l'alcool senza componente acquosa e poi umetterò con l'olio. Va bene una pulizia mensile? Inoltre, l'uchiko non lo devo usare mai oppure ogni tanto è opportuno un passaggio anche con questo...

 

Pulirla ogni mese va più che bene ma nei mesi freddi e più umidi dell'anno accertatati delle condizioni della Katana ogni settimana.

L'alool (puro al 99,5% ) eliminerà ogni ossidazione latente,per l'applicazione dell'olio bada a non esagerare ne basta infatti un leggerissimo strato superficiale.

L'uchiko in questo caso può solo giovare alla tua lama in quanto negli anni (forse una decina e più con quotidiane applicazioni) potrà forse polirla rendendo visibili (anche se un togi da manuale lo farebbe meglio) i vari dettagli della lama(hamon,hada e hataraki se presenti)


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Come dice shimitsu, se usi Uchiko regolarmente potresti anche migliorare la situazione eliminando un pò di quei graffi più sottili e i punti di ruggine più superficiale.

Ovviamente tutto in vista di una politura degna di questo nome.

Se la tsuba non avesse quei riporti dorati ti direi quasi che è falsa, ma così mi lascia davvero in dubbio.

L'unica è guardarla bene dal vivo.

Se parteciperai ad uno dei nostri incontri portala.



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La tsuba forse è originale, solo che il nakagoana è stato sventrato con un lavoro degno di Jack lo squartatore. Poi è stata pittata di rosso per renderla più macabra... :laugh:

 

L'uchikoe secondo me a quei graffi non gli fa nulla: ci vuole togi.


______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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La Tsuba sicuramente (ci scommetterei un pistone del "motore") non è quella originale ma, come ti dicevo, nel tempo la lama è stata sicuramente più e più volte smontata e riassemblata accoppiandola di volta in volta a fornimenti diversi (Tsuba ed altri accessori) per motivi commerciali, perchè un accessorio originale era stato perso o venduto, perchè .................

 

Credo di aver decifrato il nome che è inciso sulla Tsuba. Ci sono due Kanji ed un Kao (è il terzo carattere in basso).

I due Kanji (partendo dall'alto) indicano rispettivamente YOSHI ed HIRO ossia "Yoshihiro"

Il Kao (è il sigillo/monogramma che molti incisori o forgiatori incidono dopo il prorio nome) è, come forma generale, collegato al Kanji HIRO - quindi, chi lo ha inciso, non ha inciso una serie di segni a caso ma è un Kao compatibile con il nome Yoshihiro.

 

Ho poi cercato nella mia documentazione qualche riferimento a questo Yoshihiro (scritto con i due Kanji di cui sopra) ma purtroppo non ho trovato nulla .

Esistono altri Yoshihiro ma che si firmavano con Kanji diversi e quindi (direi quasi al 100%) erano persone diverse dal nostro.

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Ipotizzo:

 

probabilmente qualcuno ha pulito la tsuba con un detergente aggressivo come i lucida argento etc, in questo modo l'oro ha resistito e si è mantenuto vivo ma il metallo della tsuba, probabilmente una lega a base ferrosa si è intaccata sviluppando quel colore rossastro.

 

E'possibile?



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Di Yoshihiro che firmano così ne ho sei, di cui due hanno il kao diverso e gli altri quattro hanno il kao sconosciuto...


______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Di Yoshihiro che firmano così ne ho sei, di cui due hanno il kao diverso e gli altri quattro hanno il kao sconosciuto...

 

 

Puoi postare la immagine dei primi due ? (quelli con il Kao diverso ma conosciuto)

 

Grazie

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Ho seguito il consiglio di Yama e c'ho dato dentro con l'Uchiko. La carta di riso dopo alcuni passaggi era piuttosto sporca, di un colore grigio scuro . Dopo la pulitura, alternata a passaggi con una pezza, da una parte mi è sembrato che si intravedesse una maggior... rugosità della lama, se così si può dire, ma al tempo stesso si vedevano meglio dei puntolini neri che forse sono di ruggine. E' possibile? E nel caso li tolgo... ancora con l'uchiko e poi ancora con l'uchiko? (Concludendo infine con alcool e olio).

La POLITURA davvero mi tenta.

Se c'è qualche incontro non troppo lontano mi piacerebbe prima o poi assistervi e portare qualche cosa.

Il dibattito su questo povero tsuba così maltrattato mi intriga. A vederlo in mano vi assicuro che è carino; chissa come appariva in origine. Di questo Yoshihiro di cui Giuseppe Piva ha alcuni tsuba con la stessa firma si sa qualcosa? Di che periodo era e in che contesto storico artistico si inserisce...

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Voilà. In realtà sono 4 in tutto...

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______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Voilà. In realtà sono 4 in tutto...

 

 

Grazie, ed ora se non sono troppo indiscreto, quali sono gli estremi del libro ?

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Ho seguito il consiglio di Yama e c'ho dato dentro con l'Uchiko. La carta di riso dopo alcuni passaggi era piuttosto sporca, di un colore grigio scuro . Dopo la pulitura, alternata a passaggi con una pezza, da una parte mi è sembrato che si intravedesse una maggior... rugosità della lama, se così si può dire, ma al tempo stesso si vedevano meglio dei puntolini neri che forse sono di ruggine. E' possibile? E nel caso li tolgo... ancora con l'uchiko e poi ancora con l'uchiko? (Concludendo infine con alcool e olio).

La POLITURA davvero mi tenta.

 

Avresti dovuto passare l'alcool prima dell'uchiko (è molto più efficace di quest'ultima,in più non può graffiare ne rovinare il togi sempre nei casi in cui questo fosse di particolar pregio...) ,per rimuovere più in profondità sia la sporcizia accumulata sia l'olio essicatosi ed eventuali principi di ossidazione (sia l'uchiko che il "musui ethanol",così viene chiamato in Giappone, non possono nulla contro gli hike-kizu).

E' ovvio che ,per non deteriorare ulteriormente la politura della lama ,dovresti usare un panno morbido in flanella bianca o cotone (senza coloranti o additivi chimici e profumi vari...sarò tradizionalista ma io uso seta :gocciolone: ) esclusivamente dedicati alla rimozione dell'olio e impurità varie.

I puntini neri che vedi lungo la superficie vengono chiamati Kuchikomi e andrebbero via solo dopo una politura (anticamente però l'interno della zona ossidata veniva ripulito e l'ossidazione fermata con l'applicazione di shu-urushi,lacca tradizionale dal colore rosso,in ogni caso entrambe le operazioni vanno effettuate da un esperto).

Riguardo il discorso politura hai due opzioni : la prima è quella di far spedire la lama in Giappone e farla polire lì,con i tempi e le lungaggini burocratiche che questo comporterebbe...La seconda è quella di affidarti a togishi italiani.


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Bhè, posso dire che in italia siamo abbastanza fortunati con i togishi.

Sono molte le persone che anche da altri paesi europei, si affidano ai nostri maestri.

Personalmente ho visto lavori di rinomati togishi parigini e di qualche americano e di sicuro non li preferirei mai a nessuno dei nostri.



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Grazie. Ho intenzione di fare ancora un altro passaggio con panno (ottima l'idea della seta), alcool e poi olio. Sarò un barbaro, ma volevo vedere cosa succede quando si mette l'uchiko.

 

Un esempio di togishi relativamente vicino al Nord Est? Da qualche discussione mi è sembrato di capire che mediamente si va sul migliaio di Euro abbondante... Consigliereste qualcuno?

 

Dai Kao che ho visto (ammesso che abbia capito) nella pagina che elenca gli tsuba firmati Tosihiro, ho come l'impressione che il kao del mio tsuba assomigli a quello del penultimo in elenco. Ma forse è una vaga somiglianza (Per comodità rimetto la foto della firma).

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per la politura il prezzo và in base alla lunghezza della lama,qui Kentozazen è più che qualificato per eseguirla,se sei interessato mandagli un pm :ok:

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Grazie del suggerimento. Non immaginavo. Ci penso e prendo contatti per vedere se possibile. Nel caso valuterò rispetto al quando.

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