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Renato Martinetti

Tadayoshi - Attribuzioni

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In seguito all'interessantissimo topic di YamaArashi su Tadayoshi, volevo scrivere qualcosa anch'io sull'argomento, per evidenziare la via crucis che a volte devono percorrere i poveri appassionati come me (e voi).

 

Tempo fa, nella mia perenne caccia al tesoro giapponese, scovai presso un antiquario una Katana firmata Tadayoshi I (ohibò!), proveniente dalla solita famiglia di nobilastri e venduta ad un prezzo interessante (ovviamente se buona). La lama presentava tutte le caratteristiche della scuola Hizen ed in particolare del fondatore. Le cose che stonavano erano una certa pesantezza della stessa in mano (ma non è che avessi maneggiato tutte ste Tadayoshi) e il koshirae, che pur avendo elementi di buona qualità era un po' troppo vistoso ed accrocchiato. Sono però andato in crisi con la firma: so benissimo che Hizen ha prodotto tonnellate di spade sino all'800 (il daimyò di Nabeshima le vendeva) e sono stati prodotti altrettanti falsi, però provate a confrontare la mei della lama (prima immagine, scusate la scarsa qualità – le righe diagonali sul nakago non sono yasurime ma la stampa) con altre buone che posto a fianco:

 

tada.JPGNih1.JPGNih2.JPG[a

tachment=9794:JSS.JPG]Compt.JPGIn

2° e 3° mei da Fujishiro

 

4° mei da quarto volume bollettino JSSUS

 

5° mei da II catalogo vendita Compton

 

inoltre vedete la mei della lama Soshu utsushi nell'articolo di YamaArashi.

 

 

 

Se pensate di scorgere impercettibili differenze, confrontate la 2° e 3° mei da Fujishiro e rilevate le differenze tra le due, pensando che sono dello stesso fabbro e non così distanti nel tempo.

 

Alla fine l'ho fatta vedere anche al povero Hosokawa, quando ancora era in salute, che dopo averla studiata 15 (!) minuti, mi ha detto che per lui non era buona……

 

Ora capite perché a volte si pone tanta fiducia, magari sbagliando, in origami e certificati vari che ci propinano i venditori.

JSS.JPG

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...

Alla fine l'ho fatta vedere anche al povero Hosokawa, quando ancora era in salute, che dopo averla studiata 15 (!) minuti, mi ha detto che per lui non era buona……

 

Ora capite perché a volte si pone tanta fiducia, magari sbagliando, in origami e certificati vari che ci propinano i venditori.

 

Per non buona Hosokawa intendeva che la mei fosse falsa? Ma questa lama era accompagnata da un origami!?


skilledlogo.jpg"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

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Ma alla fine, la hai acquistata ?

 

La lama non aveva nessun origami, e alla fine non l'ho comprata. Con la cifra richiesta, comunque si poteva comprare una lama più che decente, con relativo origami (così Kento si arrabbia icon6.gif)

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Sarebbe stato interessante vedere la lama intera, giusto per vedere se comunque era valida da un punto di vista strutturale ed estetico, magari la MEI non era originale però poteva comunque trattarsi di una bella lama :ohmy:

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mah... a giudicare solo la calligrafia in effetti qualche differenza si può scorgere ma potrebbe essere anche trascurabile, anzi direi che sono minori rispetto a quelle delle due foto del fujishiro...

Forse la cosa più corretta sarebbe proprio valutare la lama nelle sue caratteristiche, come dice Gaijin.

 

Non hai neanche una foto, cesare?



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Beh Cesare in questo caso incontri tutta la mia comprensione.

Il caso da te citato fa riferimento ad un tosho di notevole prestigio, in questo caso le possibilità di falso (gimei) aumentano notevolmente. E' ovvio infatti che il numero di gimei tende ad essere maggiore nei casi di lame dal tosho "ben quotati". Perchè falsificare una firma se non per ottenere il massimo vendendola?

Senza dubbio un origami su lame di questo genere ,che di conseguenza hanno un certo prezzo in virtù non solo delle qualità intrinseche della lama ma anche del prestigio della mei, è una plusvalenza notevole, e rassicurante che nemmeno io trascurerei.

Non a caso NBTHK in origine si dedicava unicamente all'emissione di origami per tosho di alto rating. Poi l'aumento di richiesta procurato da un sacco di elementi tra cui una certa ignoranza del collezionista danaroso "ma occasionale" ha mutato la tendenza creando un business di una certa rilevanza.

Altro discorso a mio parere è quando si pretende una certificazione su lame il cui tosho ha un rating medio o scarso,io ritengo che in questi casi la qualità della lama, la perizia esecutiva, le condizioni geometriche, insomma tutte le qulità intrinseche della lama debbano decisamente avere il sopravvento sulla presenza o meno di un origami.

Un origami per una lama di qualità media (con firma) serve solo a mio parere a confortare un acquirente sull'autenticità e sull'epoca. Se l'esigenza è quindi solo quest'ultima descritta beh qui tra noi (a parte i nuovi arrivati ed a parte casi particolari) chi è che non sa distinguere un vero da un falso o un koto da uno shinshinto?

Per curiosità come ti pareva qualitativamente la lama? Cioè secondo te era comunuque una Hizen, e che livello qualitativo presentava?

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Con buona pace di Fujishiro, credo che il secondo Mei proposto dallo stesso, appartenga ad una lama Gimei.

 

Tadayoshi__I____2.JPG

 

In effetti Tadayoshi (I) (salvo grossolani errori ed omissioni da parte mia) incideva sempre i primi due Kanji (quelli di "HI" "ZEN" ) a cavallo del Mekugi-ana.

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In effetti Tadayoshi (I) (salvo grossolani errori ed omissioni da parte mia) incideva sempre i primi due Kanji (quelli di "HI" "ZEN" ) a cavallo del Mekugi-ana.

io non so se questa cosa sia vera, ma se lo è , sei un grande! :ok:


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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Wops!!!!!

Chissà se ad uno shinsa se ne sarebbero accorti! :ok:

Ironia a parte calligraficamente le differenze tra i due di Fujishiro sono minime.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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" ....... In effetti Tadayoshi (I) (salvo grossolani errori ed omissioni da parte mia) incideva sempre i primi due Kanji (quelli di "HI" "ZEN" ) a cavallo del Mekugi-ana........"

 

 

 

Mi accorgo di essere stato un pò troppo perentorio ed azzardato nella mia affermazione. :nausea:

Se me lo permettete, sostituirei quindi l'avverbio "sempre" con "generalmente" :whistle: .

 

In ogni caso era sicuramente un pignolo perfezionista.

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Purtroppo non ho foto della lama, che tutto sommato sembrava avere le caratteristiche di un primo Hizen , a parte quella pesantezza in mano che ho notato. Purtroppo Hizen ha prodotto un sacco di spade, e sicuramente qualche successivo Tadayoshi (o altro fabbro Hizen tardivo) magari ha fatto qualche pacco (peraltro anche su lame di discreta qualità). Se ne vedono tante in giro: alcuni anni fa ho visto di rimbalzo un daisho(!) di Tadahiro, nella mia regione, con una buona firma ed una bella montatura...

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