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Kentozazen

Esaminiamo un utsushi?

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Cosa ne dite di fare un gioco diverso?

Mi piacerebbe che Paolo , data la sua competenza e vastità di dati di cui dispone, partecipasse. ;)

Quanto questo utsushi si avvicina ad un'opera di Kiyomaro?

In cosa si discosta?

 

10406-2.jpg

 


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Così a prima vista mi sembra che il kissachi di kiyomaro si più allungato.

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Bene, bene, tirato per i capelli, facciamo la solita "figuretta" :checcevofa:

 

La lama è ripresa da questo sito: http://www.aoi-art.com/sword/katana/10406.html

 

Cose che sembrano NON tornare:

 

- Sori eccessivo (una finezza, ma nei miei archivi sembra che Kiyomaro non superasse i 7 bu = 2,12 cm)

- Fukura sicuramente troppo arrotondata

- Bōshi che presenta un ritorno "accartocciato-sbriciolato"

- apparente mancanza di Ashi

- Bōbi in Marudome (nei miei archivi risultano rari Bōbi ma in Kakitōshi) ed Hisakiagari tipico del periodo Meiji e successivi

- lama pesante con Mihaba forse eccessiva

 

Cose che sembrano tornare:

 

- Hamon in Gunome midare con Sunagashi (ma forse non così abbondanti) ed alcuni Kinsuji

- Sunagashi nel Boshi

- Hada in Itame con Jinie e Chikei

- Nagasa appropriata (sopra i 72 cm)

 

:ciaociao:

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Pur non conoscendo bene Kiyomaro, dalle poche immagini che ho recuperato, mi sembra che il suo hada fosse più compatto.

 

Grazie Ken per k'idea. G.


Gisberto (ex nick Koala)

 

Persevera nell'addestramento come se fossi una spada che deve essere forgiata con il più puro dei metalli. (Takuan Soho)

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Sarebbe molto bello poter postare qualche immagine comparativa, chi ne ha si faccia avanti.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Prima comparativa:

kiyomaro compare.jpg

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Una cosa che noto spesso negli utsushi è la tendenza e ridurre il fumbari rispetto agli originari.

Come dici tu Paolo anche io ritrovo una differenza in sori...e non solo, secondo me la lama utsushi tende maggiormente a torizori.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Una cosa che noto spesso negli utsushi è la tendenza e ridurre il fumbari rispetto agli originari.

Come dici tu Paolo anche io ritrovo una differenza in sori...e non solo, secondo me la lama utsushi tende maggiormente a torizori.

Seconda comparativa:

kiyomaro-compare2.jpg


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Parlando di Hisaki (la parte terminale dello sguscio - verso il Kissaki) è interessante confrontare quello della lama proposta da Ken (realizzata nel 2007 in provincia di Hizen - scuola Horii - stile di riferimento: Bizen e Sōshū) con quello di una lama realizzata da spadaio diverso, nel 2005, in provincia di Musashi - scuola Kasama - stile di riferimento: Bizen.

 

 

Kissakiagaru 2007.jpg Kissakiagaru-2005.jpg

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stiamo dicendo quindi che la differenza principale tra uno utsuri e l'opera di kiyomaro sta nelle geometrie? Mi sembra un pochino limitativo, e, a parte sori, anche in parte di responsabilita' del togishi.

Ho paura che le foto a nostra disposizione non ci permettano di comparare il tessuto e i nie dove e' piu' difficile mentire..

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Beh no di certo! Le differenze sono sicuramente tante.

Rimane il fatto che il primo elemento di esame è il sugata.

Per quanto concerne la qualità dell'acciaio direi che si tratta assolutamente della cosa più imepegnativa da emulare, quindi hada e hataraki diventano comunque spesso una insormontabile difficoltà nell' utsushi.

Diciamo così, io ritengo che ci possano essere utsushi interessanti da un punto di vista esecutivo, si può per alcuni certamente parlare di opera d'arte e accetterei anche che per alcuni aspetti essi presentino delle differeze rispetto all'originario modello...diciamo delle licenze interpretative.

Però sono incline a ritenere che un buon utsushi debba rispettare i canoni del sugata originario altrimenti il richiamo all'oggetto emulato diventa talmente sballato da non avere più senso la definizione stessa di "Kiyomaro utsushi" ad esempio.

Secondo me il contributo di un utsushi ben eseguito potrebbe essere interessante in virtù del fatto che come ben sappiamo le lame antiche presentano spesso una alterazione del sugata dovuta alle numerose politure/modifiche avvenute nel corso dei secoli.

Avere dunque a disposizione un utsushi "ricostruito" secondo i parametri geometrici che la conoscenza identifica come originari è un ottimo strumento di studio, riflessione e comprensione.

 

Il fukura ad esempio citato da Paolo...frequentemente nelle lame antiche il fukura presenta un curva ben poco bombata; questo può essere dovuto ad uno stile ma è anche vero che più fai togi più esso tende a raddrizzare , soprattutto se si vuole (come prassi imporrebbe) evitare l'accorciamento del kissaki.

Non credo che in questo caso le differenze geometriche siano da attribuire al togi, penso piuttosto che l'opera nata da una sinergia tra tosho e togishi presenti in generale un difetto "progettuale" in partenza e che tale disattenzione -o negligenza se preferisci- si sia poi trasferita a tutte le fasi successive.

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Tanto per precisare il discorso : Fukura

 

Le lame di Kiyomaro sono state sottoposte ad un numero di togi estremamente limitato (data l'età relativamente recente ed al loro probabile non utilizzo in battaglia) quindi il Fukura che vediamo oggi nelle sue lame è molto simile (se non uguale) al Fukura originario.

La lama di Kazuyoshi è stata sottoposta ad un unico togi.

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Giustissimo, il mio esempio sul fukura non calza nel caso di Kiyomaro. :arigatou:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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...una lama realizzata da spadaio diverso, nel 2005, in provincia di Musashi - scuola Kasama - stile di riferimento: Bizen.

 

La provincia non è Musashi ma Saitama...forse volevi dire in provincia di CL, da Musashi :hehe:

Mi pare di conoscerla questa lama. :gocciolone:


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Ottimo spunto di riflessioni questo topic.

Quanto a Kiyomaro, dobbiamo anche dire che egli stesso si rifaceva spesso a lame del nambokucho (tuttavia in questi casi l'esame del sugata secondo me è falsato perchè degli enormi spadoni del nambokucho ci sono pervenuti quasi totalmente dei suriage od o-suriage).

Riguardo al fukura, Kiyomaro e lame recenti a parte, c'è da dire che anche molte tachi e lame antiche avevano il fukura kareru (dritto): a parte le lame con o-kissaki, che necessariamente hanno un fukura poco curvato, non dobbiamo dimenticare le lame con ikubi kissaki (a collo di cinghiale) e quelle in kamasu kissaki (volgarmente, a muso di barracuda).

Quindi dobbiamo presumere che i kissaki in fukura kareru non siano solo un prodotto/conseguenza dei vari togi.

Quanto agli utsushi in generale, penso che siano un grande input, stimolo per i (grandi) forgiatori: ci si mette in gioco e, soprattutto, ci si spinge alla ricerca dell'ignoto, della tecnica antica, si prova a raggiungere il medesimo risultato ma con mezzi (forse, è proprio questo il bello della sfida, la sostenza della ricerca) diversi.

Sempre sul tema, Kiyomaro e altri a parte, penso sia fruttuosissimo le sfide e le opere realizzate da Ono Yoshimitsu, nella ricerca (riuscita?) delle bizen koto.

Ecco qui allegato un bel libretto sul tema:

Ono Yoshimitsu - Pursuing Koto.pdf

 

Sempre riguardo il tema richiamato da ken, dobbiamo notare che - rassegnamoci - le utsushi non potranno mai raggiungere quella colorazione bluastra, quei particolari riflessi che hanno gli acciai koto. Qualcuno oggi riesce, con discreto successo, a riprodurre invece il colore scuro/nerastro delle tachi koto (mi ricordo Shigetsuna sensei riferì che questo risultato si ottiene - come lui anche altri in Giappone - utilizzando e miscelando il tamagahane, oroshigane e percentuali variabili di zukutetsu (in poche parole ferro vecchio, proveniente da rottami di vecchie lame o vero e proprio ferro vecchio).

Quanto al tessuto delle lame antiche, anche questo non è facile riprodurlo perchè la grana e i microspazi dell'acciaio si formano nei secoli. Ma a questo punto mi chiedo se siano solo il frutto delle tecniche di forgia (e spesso, anche a detta dell'autorevole Kapp, lo è) oppure anche il prodotto dei diversi togi nei secoli...

Riguardo invece all'osservazione del funbari, beh penso che al giorno d'oggi non sia così semplice (in termini di economia di tempo e materia prima) riprodurre una lama con un certo funbari stando però attenti poi al sori (misura e posizione).

Quanto invece agli hataraki, sappiamo bene (e Yoshihara ce lo ha confermato) che molte volte sono voluti e conosciuti in anticipo dal forgiatore ma penso anche che riprodurre certe attività nelle medesime posizioni e dimensioni su un'utsushi sia abbastanza difficile se non proprio un'impresa.

 

Gli spunti di riflessione sono notevoli.

Modificato: da Musashi

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La provincia non è Musashi ma Saitama...forse volevi dire in provincia di CL, da Musashi :hehe:

Mi pare di conoscerla questa lama. :gocciolone:

 

Mi fa piacere che tu la abbia riconosciuta anche da un piccolo particolare :gocciolone:

Per quanto riguarda Saitama, oggi è la prefettura moderna che "ricopre" parte della antica provincia di Musashi

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Pensavo ti riferissi alle province tradizionali proprio perchè hai utilizzato appunto il termine provincia e non prefettura.

Si, la provincia di Musashi corrisponde grosso modo alle odierne prefetture di Saitama e Tokyo.


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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