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betadine

per chi cerca una katana

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Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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... eppure se mi trovassi da quelle parti, un salto nel negozio ce lo farei (anche solo per vederla... ed è ovvio che non è una questione di paragoni.


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Comunque per vedere una Bishu Osafune (Sukesada), con un midare utsuri di rara bellezza, non importa andare molto lontano, è esposta alla mostra a Scarperia :vecchiocinese:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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.. nel postare questa lama io non cercavo ne l'autore (sukesada) ne l'affare della vita.

 

trovo il prezzo appetitorso se fosse del Muromachi, anche se realizzata da uno scarso fabbro per di più falsario e come detto nel primo post: ... forse interessante.

 

 

Il mio approccio verso un qualsiasi manufatto, sta nel cercare di capire l'esecuzione.. e in casi analoghi, cercare di capire dove "sbagliava" .. era "voluta" la cosa perchè andava di fretta o aveva effettivamente scarse capacità... e dove non aveva compreso la tecnica, erano glia attrezzi, l'inesperienza o era un affaccendato commerciante di falsi .... o, nel caso, era la "famosa" produzione di massa nel periodo della guerra civile (e se così fosse .. sempre un pezzo di storia del Giappone sarebbe... un pò come le pentole e la paccottaglia d'alluminio prodotta alla meno e peggio tra le ns. due guerre...(chessò .. due cucchiani della BEA e un paio di piatti della John Bros del 1945 o un piccolo basamento di marmo rinvenuto nell'ampio restauro della casa di Cecilia Metella ...) nessun valore, ne per forma o fattezza, solo un frammento di storia.

..e questa lama (forse) mi ha trasmesso questo e l'ho sottoposta in off-topic all'attenzione di tutti... con l'occhio strizzato a quelli che vorrebbero un pezzo di ferro cinese.......... almeno questo è stato fatto fatto un pò più a est.

 

 

per contro apprezzo GLuca che oltre al proprio parere è andato oltre spiegando che nonostante le non buone condizioni e una discreta forma, trova questa lama spenta, con un hammon senza attività.. oltre a far presente che "un commerciante di lame" ne avrebbe sicuramente carpito la potenzialità .. se fosse un qualcosa di discreto.

 

.. oppure, il commerciante, ne ha già viste tante di lame anomime e senza "pregio" che oramai si punta al minimo solo sui cavalli da corsa sperando di trovarne uno di razza.. un purosangue, insomma.. chissà.....

Del resto pare che in GIappone dal 1200 in poi so fabbricavano katane come tortellini a Bologna.. le foto delle cataste di spade da distruggere dopo il conflitto mondiale era impressionante ... senza contare quante hanno varcato l'oceano ... la.me a go..go

 

 

tutto qua, nel rispetto vs. ambito di studio e anche di qualche piccolo fabbro che si dilettava o quantomeno ci provava.


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Non c'è ombra di dubbio che la spada giapponese, in quanto oggetto unico al mondo, possa indurre le più svariate (e sfrenate) suggestioni; soprattutto in chi per la prima volta si avvicina a questo mondo, ma anche negli studiosi e collezionisti più navigati e sperimentati. Io stesso mentirei se sostenessi di esserne esente e che lo scopo del mio studio sia quello di imparare a memoria il nome e lo stile di 10.000 forgiatori, unicamente per azzeccare il periodo storico e l'autore di ogni lama che vedo, inserendo ogni spada in un bel "cassettino" come se catalogassi, che so, un insetto o una pianta. Viceversa lo studio mi aiuta, riuscendo a collocare (spesso faticosamente) una lama nel giusto contesto, ad immaginare meglio la sua ipotetica storia, a "sognare" su di essa rimanendo allo stesso tempo nei termini di una probabile verosimiglianza, lasciando da parte la strada del "puro mito".

Giusto per fare un esempio, uno dei gruppi di forgiatori che più mi "stimolano" sono i cosiddetti Owari sansaku: tre grandi artigiani che lavorarono al servizio degli Oda e dei Tokugawa, a cavallo del Koto e dello Shinto. Il fatto che le loro lame fossero apprezzate da due dei più potenti clan guerrieri della storia del Giappone, in un periodo ricchissimo di avvenimenti (per fortuna abbastanza ampiamente documentati), mi induce a pensare (a torto o a ragione), osservando le loro opere, di trovarmi di fronte alla quintessenza della "spada da battaglia", in contrapposizione alla spada intesa come icona di potere o come arma da duello individuale e cavalleresco o come status simbol. Ammetto però che questa mia suggestione possa non essere condivisa o addirittura possa essere un abbaglio, dovuto alla mia preparazione tutt'altro che completa.

Resta il fatto che una lama che presenti poco "carattere", che sia oltretutto difficile da collocare cronologicamente in un contesto preciso, lascia spazio solo alla fantasia. Assolutamente lecito, naturalmente. La mia è solo una riflessione, non un giudizio, e fantasticare su ciò che ci appassiona è senza dubbio una delle attività più avvincenti che ci siano. :ciaociao:

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Considerando poi la nihonto come un'opera d'arte, con caratteristiche individuali magari riconducibili ad uno specifico autore (anche se appartenente ad una scuola o tradizione), alla stessa stregua di un quadro, è inevitabile allinearsi a quanto dice GianCB, perlomeno in un'ottica di crescita della conoscenza (e lo scopo principale del forum è questo): per capirci di più si devono esaminare lame di qualità e studiare; come dice DeFeo quando non ci azzecchiamo, non c'è scusa all'ignoranza, non siamo alla scuola dell'obbligo. Poi è ovvio che imbarchiamo tutti, rispettando conoscenze e limiti di ciascuno.

I commercianti giapponesi non son dei fessi e non ti faranno mai fare l'affare dell'anno; a 1000 euri comprare una lama lunga decente è impensabile, ce le propongono a noi occidentali poiché qualche sprovveduto che si fa incantare lo trovano sempre, lui poi ha scritto che la firma magari non è buona e si sistema la coscenza..

Se si è interessati alle nihonto antiche e non si vogliono spendere troppi soldi, si risparmia un pò frenando l'ansia di possesso e ci si compra un wakizashi dignitoso, lasciando perdere le lame lunghe.

Del resto, per quanto uno possa essere buzzurro, non ci si compra una crosta firmata male Modigliani, che non somiglia nemmeno a un Modigliani.....

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... certo che gli Owari sansaku dovevano essere proprio bravi .... forgiavano addirittura a cavallo!!!

 

 

grazie

 

 

 

 

(con rispetto dell'ambito del forum e dei piccoli e scapestrati fabbri)


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