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Alberto Desideri

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  1. Alberto Desideri

    Auguri Taito!

    Tanti auguri, Taito!
  2. Alberto Desideri

    Ciao

    Benvenuto!
  3. Alberto Desideri

    salve a tutti

    Beh... siamo tutti nella stessa barca (a onor del vero c'è chi è più a poppa, chi a prua, ma comunque c'è da remare tanto! )... ...benvenuto!
  4. Ehehehe, già ti ci vedo a fare i kata di spada nel tuo giardino giapponese al chiaro di luna (musica di shakuachi in sottofondo...) Veramente complimenti per il "pollice verde"!
  5. Ah, come sarebbe bello poter disporre di giardino giapponese sotto casa, e contemplarne stabilità e mutamenti al variare delle stagioni... Ricordo anch'io le belle immagini di un giardino in autunno, e le suggestive riflessioni, nel post di un nostro socio... (vedrai che si farà vivo!) Per quanto mi riguarda, se ti può essere di ispirazione, puoi dare un occhio alle seguenti foto... http://www.flickr.com/photos/35683004@N00/...57594442477692/ Un giorno mi piacerebbe poter accudire un simile giardino, con una bella lanterna di pietra! In bocca al lupo per la "ristrutturazione" che ti accingi a compiere!
  6. Alberto Desideri

    articolo ilgiornale

    Espressione inqualificabile che denota un'ignoranza crassa davvero desolante da parte del "giornalista"... sono allibito!
  7. Complimenti, è una bellissima lama! Ti pregherei di provare a ri-scattare alcune foto: l'ideale sarebbe con uno sfondo neutro uniforme (un telo, magari acquistato in un semplice negozio di tessuti, scuro sarebbe più elegante), senza che il flash spari direttamente sulla lama - puoi portare la lama sul terrazzo, in una giornata luminosa ma preferibilmente di cielo velato... altrimenti, in interni, potresti provare con un cavalletto... se puoi, trova la giusta inclinazione nel fotografare il kissaki, così da evidenziare il boshi... insomma, il prestigio dell'oggetto merita davvero foto il più possibile di qualità! Davvero complimenti...!
  8. Alberto Desideri

    Fusione?

    Grande Albe! E' un passo importante! Auguri!
  9. Alberto Desideri

    Fusione?

    Concordo. Non ci trovo quel "gusto per il poco" di certi capolavori dell'arte giapponese... Comunque si tratta di un'opinione personale, purtroppo non suffragata da una particolare competenza in materia... siamo ancora agli inizi!
  10. Non mi permetterei mai: - di darti dell'arronzone (anche perché non so cosa vuol dire!... Scherzo, me lo posso immaginare!... non mi permetterei... ) - di darti dei MIEI consigli (in quanto ignorante sicuramente più di te per quanto riguarda la pratica di costruzione di una lama). ...Comunque mi sembra che Kento ti stia dando dei consigli, che spero ti risultino utili. O meglio, il consiglio che ti ripeto, è quello di procurarti e leggerti il testo che ti ho segnalato, nel quale sicuramente troverai nero su bianco tante cose (no, non ricevo una percentuale dall'editore! ). Credo che, seppur il tuo approccio sia eminentemente pratico, non ti pentirai di essertelo procurato! Buon proseguimento e buon lavoro!
  11. Caro Riccardo, se accettiamo questa premessa (che è da un punto di vista linguistico contraddittoria, giacché nihon-to = spada tradizionale giapponese: deve essere costruita secondo i precetti della tradizione giapponese), ma dicevo, se accettiamo questa premessa, allora possiamo accettare tutto. Ma noi non vogliamo accettare tutto, perché non ce lo ordina il dottore... vivaddio si vive bene anche senza nihonto, ma se dev'essere nihonto, che sia nihonto come i Kami comandano! La tsuka non di magnolia... perché non di abete, ma perché non di un'altra essenza? Perché non l'olio d'oliva anziché la vaselina? Etc. etc. Il fatto che ci si "scandalizzi" della discussione è perché da sempre i moderatori di questo forum (Kento in primis) ci hanno insegnato a non accontentarsi del "pressappoco uguale a" (ricordo per esempio un discussione sullo tsukamaki... cfr. http://www.intk-token.it/forum/index.php?s...ost&p=45927 ). Meglio niente di una cosa che "pressappoco è uguale a", perché poi col tempo si rischia di perdere questa "finezza" nel distinguo e chiamare la cosa da te creata (e non voglio certo entrare nel merito della qualità intrinseca di quello che fai, ci mancherebbe! ) "katana": ma "katana" o "nihonto" non sarà mai, se parti dalla premessa del "pressappoco". Un esempio per spiegare meglio la mia opinione. Vicino a dove abito è il villaggio di Scarperia, famoso per la produzione di lame e coltelli in particolare. Le tecniche di forgiatura affondano le radici in una venerabile tradizione, e i risultati sono, nel loro genere di altissima qualità: esiste anche un museo locale dedicato ai ferri taglienti che espone esempi qualitativamente eccelsi e di grande valore storico. Ma anche se il più valente coltellinaio di Scarperia si cimentasse nella realizzazione di una nihonto, fallirebbe, poiché arriverebbe a forgiare sì una lama dalla forma simile ad una katana, ma senza quelle innumerevoli caratteristiche estetiche e meccaniche che fanno parte della tradizione giapponese. Quello che può fare il coltellinaio di Scarperia, è di informarsi il quanto più approfonditamente possibile della tradizione giapponese stessa, e anche dopo un approfondito studio, non è detto che sarebbe in grado di forgiare una vera nihonto. Naturalmente, probabilmente risulterebbe parimenti vano il tentativo da parte di un fabbro giapponese di cimentarsi nella realizzazione del coltello tradizionale da caccia toscano, a meno che egli non sia disposto a studiare preliminarmente i metodi di fabbricazione della tradizione di Scarperia... Allora... Nessun limite alla libertà delle persone... se vuoi forgiare una lama che abbia vagamente la forma di una katana, che sia formata da acciaio ripetutamente ripiegato, etc. etc., liberissimo; ma a che ti servono poi le precisazioni su che olio usare, su quali legni utilizzare, le pietre per la politura, se poi quello che fai non è comunque una nihonto? Sarà un'altra cosa, una cosa bellissima, tua, che porterà dentro di sé il fuoco della tua creatività: ma non sarà una nihonto. Visto che hai una preparazione universitaria, e che presumibilmente leggi l'inglese, le risposte alla maggior parte dei tuoi quesiti le puoi trovare nel seguente volume: L. Kapp, Y. Yoshihara, The craft of Japanese Sword, (giusto per riferimento, ti posto il link di Amazon: http://www.amazon.com/Craft-Japanese-Sword.../dp/087011798X) Facciamo a Kento domande pertinenti alla nihonto, data la sua notevole competenza in materia, e non facciamogli perdere tempo con i soliti off-topic sulle carte abrasive eccetera... sarebbe come rivolgersi ad un eminente cardiologo per un mal di testa: il cardiologo è sempre un medico, ma se ti rivolgi a lui, chiedigli di cuore. Kento fa i "bypass" alle lame, ossia risuscita lame in punto di morte... ma ha a casa almeno quaranta pietre per la politura e sono degli anni che si fa il mazzo a studiare le lame giapponesi! Teniamo a mente che non si può parlare di nihonto senza il rispetto della tradizione... Certo, questo costa fatica: ma è così, o niente. Allora: se vuoi fare una nihonto, ti devo fare veramente il mazzo a studiare. Se non sei disposto a farlo, benissimo, nessuno chiamerà la polizia. Semplicemente non farai una nihonto. Ti prego di non scambiare questo atteggiamento per snobismo, o settarismo... è serietà, è chiamare le cose col loro nome. Un nihonto è tale perché possiede una serie di caratteristiche che son tutte necessarie per potersi chiamare tale (secondo tati, tra queste caratteristiche deve esserci anche la condizione di essere fatta in Giappone!) (Lorenzoooo, aiutoooo! mi sto incartando! ) Adesso la pianto: ti consiglio veramente quel libro, spero che tu non fraintenda il tono di questo mio intervento che vuole essere amichevole e anzi mosso da una punta di ammirazione per chi possiede una capacità manuale di cui il sottoscritto è sprovvisto... visto che hai tale capacità manuale e "artigianale", usala bene! Con rispetto,
  12. Alberto Desideri

    Tanti auguri DESIALBE

    He he he... sono ancora sul pezzo! Grazie, administrator maximus
  13. Alberto Desideri

    Wakizashi Shinto

    Saremmo molto lieti e curiosi di visionare il pezzo!
  14. Alberto Desideri

    Tanti auguri DESIALBE

    Grazie mille, ragazzi, è per me veramente un onore e un piacere frequentare questo forum!
  15. Alberto Desideri

    Ciao

    Benvenuto!
  16. Ieri sera ho assistito al concerto di Kodò. Magnifico! Difficile descrivere a parole le sensazioni che si provano... si tratta di uno spettacolo di musica e danza, nel quale gli artisti riescono a evocare la purezza primigenia del Ritmo non solo come sostanza della Musica, ma come legge della Natura e della Vita. Grande abilità tecniche, musicali, addirittura atletiche... atmosfere sacrali che si alternano a pause divertenti e ironiche, intermezzi festosi alternati a momenti di meditazione... certe cose mi hanno fatto pensare addirittura alle ridde sfrenate dei cortei Bacchici dell'antichità, nei quali i l'uomo si lascia completamente trasportare dall'ancestrale potenza del ritmo in preda al furor "entusiastico" (di chi, cioè, è "ripieno del dio")... Vi ricordate il film di Takeshi Kitano "Zatoichi", laddove, ogni tanto, partendo da suoni ritmati come il picchettare della zappa sulla terra si origina una danza? Oppure, nella forgia di una spada, i martelli che colpiscono con cadenza regolare, musicale (musica per propiziare i Kami?)? Ebbene, evidentemente fa parte della cultura giapponese saper cercare (e saper trovare) la musica nella Natura, e farci riscoprire attraverso il ritmo il legame che ci rende tutt'uno con il mondo e gli altri esseri... Insomma, al di là di ogni delirante commento, invito caldamente tutti coloro che fossero interessati alla cultura giapponese e/o alla musica in generale (e i particolare i batteristi! ) a trovare il modo di asssistere a una data del tour mondiale di Kodò. Il seguente link dovrebbe dare informazioni su prossime, imminenti date italiane: ma non le prendete come oro colato, informatevi presso i teatri!!! (tra gli altri, Reggio Emilia, Milano e Roma). http://www.kodo.or.jp/oet/oet2009d_en.html#20090519 Sono sicuro che apprezzerete lo spettacolo! Allego scansione del programmino di sala.
  17. Alberto Desideri

    Wakizashi Shinto

    Complimenti, bellissima lama! Hada in evidenza, cos'è itame con masame sullo shinogi-ji?
  18. Oh... che o-kissaki! (e che bell'hada!)
  19. Vorrei unirmi al coro di complimenti per il libro sulle "Lame Giapponesi - Tecniche di Kantei", ringraziando l'Autore per aver condiviso la miriade di informazioni che ha raccolto nei suoi appunti attraverso gli anni. Infatti il volume, seppur agile nel formato (il che è comunque un pregio, giacché può essere consultato comodamente anche non disponendo di una scrivania), è un libro di sostanza, e contiene molti elementi inediti e originali. Innanzitutto bisogna dare atto all'Autore del rigore scientifico dell'approccio: nella parte principale del libro, dedicata allo studio del Sugata, egli fornisce dati numerici e statistiche frutto di analisi sul campo, e quindi le sue conclusioni sono indotte da elementi oggettivi. In ausilio al lettore, i dati sono interpretati sinteticamente (dopo l'analisi, la sintesi!) sia nel testo sia per mezzo di efficaci grafici. Tra i dati presi in esame, in aggiunta a quelli "tradizionali" (sori, mihaba, kasane, etc.), egli considera, laddove possibile, il "peso" (e sarebbe in effetti interessante cominciare a considerare quest' elemento, che anch'io nella mia acerba esperienza ho avuto modo di constatatare essere molto variabile!) e introduce un parametro di cui non avevo mai sentito parlare, ma che mi sembra molto significativo, ossia il "grado di profondità della curvatura", ossia il rapporto % sori/nagasa (e costruisce grafici relativi!). Ma nel libro non c'è solo "Sugata": si parla di Hamon ("Alcune considerazioni sull'hamon"), di Hada (e si discute, nei dettagli, sulle differenze tra mokume, itame, etc.) di Gokaden, etc... L'Autore ci convince perché, come è accaduto a noi di fronte ad altri testi, si pone degli interrogativi su delle cose "che non tornano" e prova, con successo, a chiarire questi punti oscuri... voglio dire che non si pone dall'altro di una cattedra, ma costruisce il suo sapere attraverso la raccolta dei dati e un'indagine curiosa. Ultimo (ma non ultimo) tema da apprezzare è la chiarificazione dei termini e le espressioni inglesi usate nel Kantei, cui è dedicato un capitoletto intero: consentimi, Paolo, un esempio: (p. 25) "Kasane "relativamente spesso" - "little thick" o "relatively thick" Kasane - Nelle lame lunghe, tale valore oscilla tra 0,65 e 0,74 cm circa". ... Alzi la mano chi era riuscito a reperire altrove una puntualizzazione come questa! Pur essendo ancora un neofita della materia, mi sentirei di affermare che il libro di Paolo è senz'altro un arricchimento per i più esperti, ma fornisce anche una valido ausilio a chi inizia (naturalmente affiancato da un buon glossario, che Paolo giustamente omette in quanto reperibile in tutti gli altri testi nonché sul forum!). Da un punto di vista editoriale, oltre al formato di cui ho accennato, ho apprezzato la grafica limpida e la legatura cucita (scusate, quest'ultima è per me una fissazione!) Ad meliora!

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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