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Musashi

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Contenuti inseriti da Musashi

  1. Siamo off topic, oramai rispondo in questa sede, poi vediamo se si evolve o meno la discussione e decidiamo di spostarla o separarla. Veniamo al tema esoterismo giapponese e nihonto. Parto dall'affermazione di Mauri "approfondire l'esoterismo via forum è forse la negazione stessa di questa forma di conoscenza" e "se non raggiungi risultati soddisfacenti per quello che è la tua conoscenza affidati sicuramente ad un buon Maestro". Penso siano parole sensate e, in seguito al chiarimento, ancora più esplicite: trattare di esoterismo, la cui definizione è già in se sfuggente, non è semplice a maggior ragione su un forum e ancor di più con un'accennata leggerezza, diciamo "di sponda" su questo topic. Non condivido, invece, le parole di Lorenzo quando dice che la parola esoterismo in questo caso non è indicata. Io piuttosto direi che non si tratta solo di esoterismo ma anche di commistione tra religioni, superstizioni e ritualità in genere. Rispondendo per le righe al quesito posto da kiyosada: si, c'era un criterio per interpretare il rapporto tra lunghezza della lama, del nakago e la "buona sorte". Sul libro "La spada giapponese" di Roatti e Verrina troviamo questo passo: "Numerose, in Giappone, furono le superstizioni concernenti la lama delle spade. Alcune si riferivano a particolari eventi che potevano accadere al manufatto, altre ai segni presenti sulla lama, altre ancora alla lunghezza di quest'ultima, le cui variazioni potevano avere significato fausto o infausto. I segni lasciati dal processo di forgiatura sulla superficie della lama venivano interpretati secondo le leggi della divinazione: difetti o gruppi di Nie agli occhi dell'aruspice diventavano animali, costellazioni, corpi celesti eccetera, dai quali venivano ricavati i più diversi presagi: slealtà da parte dei servi, rischio di cecità per il padrone della spada o per i suoi congiunti, morte, tragedie domestiche, cattiva salute, incendi, morte per assassinio, perdita di cause giudiziali, suicidio; ma anche buona salute, fortuna, lunga vita, successo sociale eccetera. La superstizione più interessante riguarda la lunghezza della spada. Il tagliente, misurato dalla base (Ha machi) all'estremità della punta, veniva idealmente suddiviso in 10 settori, corrispondenti ai 10 trigrammi Hakkei, e cioè: Zai (salute), Bio (malattia), Ri (separazione), Gi (lealtà), Kan (buona posizione), Go (peccati), Gai (ingiurie), Kitsu (fortuna), Zai (salute), Bio (malattia). La lunghezza totale della spada (lama + codolo) veniva poi divisa per la lunghezza del codolo, e il quoziente moltiplicato per due. Il numero risultante veniva quindi raffrontato con la scala dei trigrammi: se cadeva in un intervallo infausto, si procedeva all'accorciamento del codolo o della lama finché non si raggiungeva un valore favorevole. In base ai suddetti criteri, la lunghezza ideale di una lama - pari a quattro volte il codolo - era sconsigliabile." Penso che la domanda di kiyosada abbia trovato una, seppur timida, soddisfazione. Tornando al discorso esoterismo e spiritualità - in senso lato - giapponese. Intanto vorrei invitare tutti gli interessati a leggere questo articolo: http://www.scribd.co...apanese-Warrior La spiritualità giapponese è eclettica, una specie di geometria variabile spirituale. Come giustamente ha fatto notare yama, durante il processo di realizzazione di una lama la maggior parte delle cerimonie fanno riferimento allo shintoismo, per cui dovremmo interpretare e pensare a questa ritualità alla luce del panteismo/animismo dello shinto (ma anche dello Shugendo). Ciò non toglie però che la cultura esoterica giapponese non si rifaccia ad altre espressioni della spiritualità. L'articolo che ho linkato infatti fa anche riferimento al buddismo esoterico. Si parla infatti di mikkyo (letteralmente: insegnamenti segreti) appunto per indicare alcune pratiche segrete di correnti esoteriche buddiste. Si tratta di una dottrina a carattere iniziatico importata dalla Cina dal monaco Kukai (aka Kobo Daishi, per la scuola Shingon. Esiste anche la scuola esoterica Tendai) ma sempre di genetica indiana. Centralità assume la divinità Dainichi, dività "solare" che può trovare affinità - per chi mastica di dottrine iniziatiche - con le nostre figure solari occidentali e orientali (dottrine orfiche e dionisiache, Osiride, Gesù, Mitra, Ram, Krishna, ecc...). Sono utilizzati anche mezzi di trasmissione e pratica della dottrina (sfiduciando la forma verbale) in forma grafica (mandala, possiamo pensare agli horimono di bonji, suken, vajra o Fudo sulle lame), diagrammatica ma soprattutto tramite gestualità manuali (mudra) e imposizioni vocali (mantra). Insomma, avendo messo tanta carne al fuoco sta adesso agli interessati cercare di documentarsi su quanto sopra detto. L'argomento è vasto ma interessante. Buona ricerca.'.
  2. Musashi

    hi matsuri 2010

    Bellissima la prima foto e...complimenti per il dojo!
  3. Forse intende dire che qualche scuola da meno importanza. Per quel che ne so, l'anno scorso parlai con un insegnante dell'Aikikai e mi disse che il loro programma prevede per 1/3 l'aikiken. Poi non so...
  4. Musashi

    Konbanwa

    Welcome!
  5. Musashi

    Saluto

    Benvenuto!
  6. Per rispondere all'osservazione di kiyosada possiamo replicare decisamente in senso affermativo. Infatti in molti testi autorevoli si possono notare i commenti e le riflessioni di molti studiosi e tosho moderni che parlano della spada giapponese moderna e lo fanno descrivendone anche l'evoluzione del sugata: difatti, anche per le richieste dei vari committenti, le spade contemporanee sono per la maggior parte contrassegnate da un nagasa piuttosto pronunciato (oltre i 70 cm), lungo chu-kissaki o spesso o-kissaki, mihaba ampio (oltre 32-33 mm), sori pronunciato (circa 2 cm), hamon rigoglioso o vivaci (choji-gunome-midare), tessuto fine ma distinto. Tutto questo insieme di cose costituisce un vero e proprio "trend", anche commerciale. Non vedo alcun vizio di forma: le shinsakuto sono a pieno titolo nihonto, senza alcun dubbio, senza alcuna discussione, senza nessuna incertezza. Non c'è nessuna contraddizione: se hai una disponibilità di denaro tale da non pensare al budget, puoi sicuramente commissionare appositamente una nihonto per la pratica, non c'è alcuno scandalo: magari ti farai fare una lama snella, senza tanti fronzoli, con una politura non affinatissima proprio perchè sarebbe inutile. Insomma, una shinken (nell'accezione di "spada vera") per uso. Certo, sarebbe una contraddizione commissionare una lama a Yoshihara, Gassan, O. Yoshimitsu, con tutte le indicazioni stilistiche, farla polire da Takaiwa e poi usarla per affettare stuoie. Ma non avevo detto questo, bisogna stare in tema e non alzare il gomito con le parole.
  7. Una pratica senza un maestro non è una pratica, è un gioco, è altro, non è la via.
  8. Grazie, l'avevo preparato per la mia ragazza (questo magari non lo facciamo sapere alla commissione) in occasione di questo concorso http://www.flett.unict.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1016&Itemid=145 E sorpredentemente è stato tra i vincitori! Un membro della commissione infatti parlava del fatto che l'arte e la cultura giapponese sono sempre visti in giappone con un aura un pò "tamarra", solo ninja e samurai. L'anno seguente infatti è partito il ciclo di proiezione Kurosawa...
  9. Musashi

    presentazione

    Bisognerebbe al limite aprire il saya per pulirlo ma penso che il rivestimento si rimperebbe irrimediabilmente, forse fose si potrebbe fare un ritocchino. Che ne dici Lorè? Quanto alla spada, la montatura in same sembra carina davvero. La lama in se invece non mi sembra messa malissimo, peraltro h aun sugata carino, è in shobu zukuri, anzi mi sembra naginata naoshi. E' in pessimo stato di conservazione ma non mi pare ci siano difetti irrimediabili, mi sembra - a prima vista - recuperabilissima. Così per darti un'idea, questa è una lama prima del restauro --> http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=3841 e questa è la stessa lama dopo il restauro --> http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=4986 Per adesso la cosa importante è non pulire la lama con prodotti, carte, ecc...non lasciarla in luoghi umidi ma tenerla all'asciutto. In secondo luogo, prova a smontarla tutta. Dovresti togliere l'impugnatura (rimuovendo l'apposito perno, ecco dei video che ti mostreranno come - - ).In seguito prova a fotografare la parte che stava sotto l'impugnatura e la lama nuda per intero, vediamo un pò cosa possiamo scoprire.
  10. Musashi

    Saluti

    benvenuto!
  11. è comunque alterato in qualche fase persa nei secoli reputando anche che siano sovraprezzo all inizio di un percorso, una shinsakuto è forse scelta avventata... Ma perdonami per la franchezza Le osservazioni di Paolo e Lorenzo sono condivisibili e corrette. La frase, diretta e concisa, di Lorenzo potrebbe sembrare sbrigativa e superficiale. Non lo è, azni. Per prima cosa il sito di Jidai si offre come intermediario tra il cliente e il tosho o semplicemente vende lame già forgiate? E la politura? Domande che, anche in presenza di risposte da Jidai, lascerebbero comunque qualche perplessità. L'acquisto di una shinsakuto richiede attenzione ma anche denaro. Lo studio? Penso che lo studio dell'arte, della storia e delle tradizioni di una nihonto sia la base di tutto: se non conosci non sai, se non sai non sai quel che compri. Se non sai quel che compri allora teniamo via la parola collezionismo, studio e chiamiamo le cose col loro nome: raccolta, incetto. Il collezionismo è e deve essere cosciente, il collezionista - prima di tutto - è conoscitore. Non può e non vuole essere in balia delle informazioni altrui, subordinato e chino a quello che potrebbe dire un tizio con una lama in mano, anche se di autorevole opinione. Passando ad altro, mi sento di dissentire da quanto detto da yatoshiAmenetsu, qualcuno potrà pensare che possa essere di parte essendo possessore (e, ritengo, fortunato) di una shinsakuto. Orbene, il nostro amico genovese dice che le tecniche con cui si fanno shinsakuto sono alterate rispetto a quelle antiche? Anzitutto la storia, le tecniche e le tradizioni delle nihonto non sono una massa omogenea, unica, indivisibile e indistinta. L'osservazione sulle alterazioni non è proprio corretta, perchè io - allo stesso modo - potrei replicare che anche la Bizen del 1630 non è forgiata secondo le tecniche delle prime nihonto, le famigerate koto. Perchè, appunto, dal koto allo shinto non c'è solo uno stacco storico ma di tecniche. Addirittura gli annali - se qualcuno ha volontà e umiltà di leggere i testi sulle nihonto - ci raccontano proprio di un'inondazione che colpì Bizen, fece piazza pulita dei vecchi tosho, tradizioni, ecc... Quindi, dovremmo dire che le shinto sono "alterate" rispetto alle koto? Per concludere, su questo punto, non è corretto parlare di alterazione rispetto al passato. Si deve parlare di evoluzione, evoluzione di tecniche e di stili, nuova tradizione. In secondo luogo, sempre yatoshi, parla di sovrapprezzo. Mi sento anche in questo caso di smentirlo: qualcuno ha idea di quanto costi il tamahagane? quante ore di lavoro occorrano per realizzare una lama? quanto tempo e denaro occorre per una politura? Già solo sommando questi indici avremo già una bella sommetta. Quindi non parliamo di sovrapprezzo così, ciecamente. Occorre sempre e solo valutare la qualità di una lama, non la firma nè il prezzo, nè l'epoca: perchè una lama scarsa rimane tale anche se firmata da un gran nome, è scarsa anche se firmata da un Grande, rimane un pezzo di ferro anche se ha 500 anni. Le nihonto non si valutano solo per un indice o un altro, ma per la commistione di diversi fattori: qualità dell'acciaio, attività sulla lama, tempra, stato di conservazione, stile, rarità, epoca. E' un connubio. Oggi ci sono tosho, così come in passato (nello shinshinto, ad esempio, ma anche durante gli anni del conflitto) che ancora tengono viva una tradizione secolare, in più passano la loro vita a studiare la storia, le tecniche, alla ricerca dei segreti perduti del passato, del mistero dell'acciaio. Ci sono tosho che ci fanno riscoprire i vecchi tesori studiandoli senza sosta provando a riprodurli (ad esempio Ono Yoshimitsu). Altri che si cimentano in opere di tutto rispetto, qualitativamente eccezionali (pensiamo a Kanekuni e al suo toran-ba). Poi, si parla di "inizio di un percorso". Intanto sarebbe bene avvisare chiunque affinchè non si sentisse mai "arrivato", anche se possiede tanti libri, anche se questi libri li ha letti, anche se possiede decine di lame. In secondo luogo, perchè dovrebbe essere avventata una scelta del genere? Se il nostro amico se lo può permettere lo invito a maggior ragione a prendere una shinsakuto, anche per praticare (se se la sente e se la lama lo dovesse meritare): farà esperienza, comincerà lo studio de visu delle lame, apprenderà come prendersene cura e non danneggerà oggetti d'importanza storica. Pertanto, perdonami la franchezza yatoshi, non condivido le tue opinioni, le ritengo generaliste e poco fondate. Spero che accetterai le mie parole come devono esser prese, con giudizio e buona fede.
  12. Yama, avevi ragione: era un problema di conversione. Mi ha chiamato in questi giorni un'agenzia pubblicitaria di Roma interessata (alcuni della Keitai, conoscete?) e mi hanno fatto notare l'inconveniente. Adesso l'ho ripubblicato in una definizione un pò più alta.
  13. La larghezza ci sta, a me sembra abbastanza ampia rapportata al nagasa. Quanto al mekugi ana l'avevo notato anch'io questo discostamento tra foto e scheda ma ho pensato o ad un errore di trascrizione o, al limite, ad un riferimento al mekugi ana in origine (cosa che mi pare non stia nè in cielo nè in terra). Sto ancora aspettando che mi mandi il link, ti faccio sapere.
  14. Eccone le misure e la descrizione (forse era una lama votiva, a Sandro l'ardua sentenza per la traduzione): Blade length:65cm Sori:0.8cm Width at the hamachi:3.45cm Kasane:6.5mm Wide at the Kissaki:2.85cm Saki kasane:5.5mm Mekugi:1 Jidai:Meiji era(A.D.1877) Country:Oumi Shape :shinogi-zukuri Katana Hamon : Suguha and Notare Jitetsu :itame 特徴:堀井胤吉は近江国に生まれ、はじめ月山貞吉に作刀を習い、その後江戸に出て大慶直胤の門人となる、貞吉と直胤から作刀を学んだ事から刀工銘を胤吉ときる、明治28年には宮内省御用刀匠となる。刀身研磨済 E' una lama che mi è stata segnalata, se mi danno il link ve lo posto. In effetti sono gusti, però non dirmi che una bella lama in shobu zukuri (anche questa) non ti farebbe gola! Oppure questa katakiriha o queste (Ecchu no Kami Masatoshi - Suzuki Munehide). Poi penso che dietro ad ogni tsukurikomi ci sia anche un perchè storico o di tradizione, come le kogarasumaru (1) (2). Insomma, questione di gusti (in ogni caso) ma poi credo ci sia sempre un perchè dietro ad ogni stranezza, oltre all'eclettismo stilistico.
  15. Musashi

    Tiger Tsuba

    Oddio, mille dollari non sono, per certe tsuba, tanti. Per questo pezzo forse invece si, non incontra il mio gusto personale ma se l'esperto Lorenzo ti suggerisce questo penso che ascolterei i consigli...
  16. Gaurdate che strano tsukurikomi in questa lama di Horii Taneyoshi (scuola Gassan, meiji) Da una parte shinogi zukuri, dall'altra hira. Ho cercato tra i miei testi ma non ho trovato questa particolare configurazione, che ne dite?
  17. Musashi

    Tsuka Ito in pelle

    Ma pariamo di pelle, pelle scamosciata o pelle laccata?
  18. Dovresti chiedere al tuo sensei, nessuno meglio di lui saprà consigliarti.
  19. Per il piacere dei nostri occhi, inserita un'altra fukuoka!
  20. Musashi

    restauro koshirae.

    Ciao polpo, scusa la ruvidezza delle mie parole ma doverosamente devo farti presente che questo forum non è il mercatino di Porta portese, né un sito di annunci. E' il forum di INTK, associazione che si occupa dello studio e delle preservazione della spada giapponese. Peraltro sarebbe stato indice di cortesia, come è buona educazione quando si entra in casa d'altri, presentarti nell'apposita sezione.
  21. Musashi

    Mi presento...

    Corretto o non corretto, visto che Lorenzo conferma la neutralità dei sostantivi, io la chiamo la (spada) katana.
  22. Musashi

    Mi presento...

    Benvenuto conterraneo! Per quel che so i nomi giapponesi sono tutti neutri.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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