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mauri

Riflessioni e proponimenti per questo 2014

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Secondo me l’analisi è ancora diversa.

Quando questo forum ha preso a crescere tutti coloro che ne facevano parte hanno cercato di dare un aiuto fattivo a che questo avvenisse.

Pian piano ognuno si è ritagliato un suo percorso ed una sua strada, alcuni di questi percorsi per ovvi motivi si sono poi avvolti su se stessi e diremmo sono seccati per strada ma se avessimo dovuto crearci un immagine del forum avremmo potuto pensare ad una foresta con tutte le sue diversità e complessità, senza strade, percorsa da viottoli che si muovevano in modo spontaneo e non rettilineo cercando di adattarsi alle esigenze e alle ambientazioni del momento.

Io stesso quando sono entrato a far parte di questa nostra comunità ho potuto rendermi conto di quanto si poteva scoprire percorrendola liberamente, e già alcuni di questi viottoli erano ormai impraticabili (vedi il mercato dell’ edo).

Ormai però mi devo render conto che questa nostra foresta e divenuta un parco, un parco protetto dove non si esce più da percorsi segnati, dove ci si accontenta di quello che è stato e dove in molti casi chi entra non ha voglia di scoprire ma si guarda intorno raccogliendo solo ciò che gli serve.

Alcuni viottoli si sono tramutati in vere e proprie strade semplici da percorrere difficili da integrare e questa foresta si sta pian piano cristalizzando ed i suoi viottoli non più percorsi si riempiono di rovi e in questo , l’oblio sarà inevitabile.

Questo ciò che vedo ormai da qualche tempo.

Mauri, ma secondo te quando questo è avvenuto e perchè?

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...buona domanda mi piace!

Mauri, quando è avvenuto?


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Bella metafora, Mauri, mi piace e mi pare, per certi versi, illuminante.

 

Mi fa venire in mente, per l'appunto, il Giappone in cui le foreste sono così ben tenute da sembrare parchi, ed i parchi sono progettati da sembrare foreste...a volte certe manifestazioni sono solo apparenze, non trovi ? :arigatou:

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Secondo me l’analisi è ancora diversa.

Quando questo forum ha preso a crescere tutti coloro che ne facevano parte hanno cercato di dare un aiuto fattivo a che questo avvenisse.

Pian piano ognuno si è ritagliato un suo percorso ed una sua strada, alcuni di questi percorsi per ovvi motivi si sono poi avvolti su se stessi e diremmo sono seccati per strada ma se avessimo dovuto crearci un immagine del forum avremmo potuto pensare ad una foresta con tutte le sue diversità e complessità, senza strade, percorsa da viottoli che si muovevano in modo spontaneo e non rettilineo cercando di adattarsi alle esigenze e alle ambientazioni del momento.

Io stesso quando sono entrato a far parte di questa nostra comunità ho potuto rendermi conto di quanto si poteva scoprire percorrendola liberamente, e già alcuni di questi viottoli erano ormai impraticabili (vedi il mercato dell’ edo).

Ormai però mi devo render conto che questa nostra foresta e divenuta un parco, un parco protetto dove non si esce più da percorsi segnati, dove ci si accontenta di quello che è stato e dove in molti casi chi entra non ha voglia di scoprire ma si guarda intorno raccogliendo solo ciò che gli serve.

Alcuni viottoli si sono tramutati in vere e proprie strade semplici da percorrere difficili da integrare e questa foresta si sta pian piano cristalizzando ed i suoi viottoli non più percorsi si riempiono di rovi e in questo , l’oblio sarà inevitabile.

Questo ciò che vedo ormai da qualche tempo.

Con grande rammarico condivido questa visione Maurizio. :arigatou:

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Quando è avvenuto?

 

Forse quando siamo stati gratificati dai nostri successi.

Forse quando abbiamo visto che i viottoli intrapresi erano diventati strade.

Forse quando ci siamo sentiti avanti e abbiamo perso gli altri.

Forse quando abbiamo lasciato chiudere alcuni viottoli che entravano nelle nostre strade interrompendo la nostra corsa.

Forse.

Forse.

Forse.

Ognuno di quelli che ricordano questo percorso inseriscano pure un loro forse.

 

E poi forse perché non tutti abbiamo l'idea direttrice della funzione di questo forum e dei suoi scopi, ma quanto meno lo utilizziamo in parte per le nostre esigenze personali.... forse....


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Non sono così pessimista; il nostro forum ha regole piuttosto rigide se rapportato ad altri (presentazioni, no compravendite e spazi per "bottegari", come dice un noto romano..) e comunque ha registrato quasi 1200 accessi alle presentazioni ed in questo momento 15 persone sono in linea; Certo, NHB ora ha 30 persone in linea e in un giorno ha il record di 280 presenze, però non si pone limitazioni di sorta e si può veramente definire il forum "mondiale" sulla nihonto. Quello di Paul Martin, pur molto carino e sovranazionale, è assai più piccolo del nostro (ultimi post a metà dicembre). E' facilmente comprensibile che passato l'entusiasmo della prima ora ed affrontati approfonditamente gli argomenti più di interesse generale, i membri più anziani (in tutti i sensi) attraversino un momento di stanca o altro (forza Paolo, ti aspettiamo..). In questi spazi si infilano ovviamente tutte le tipologie di nuovi arrivati, da chi vuole intraprendere seriamente lo studio a quello che ha ereditato il tagliacarte o ha letto troppi manga...Sono comunque i nuovi arrivati che portano energie fresche, magari rivitalizzando vecchi post. Noi anzianotti dobbiam portare pazienza e rispiegare di nuovo le stesse cose, è la nostra esperienza il valore aggiunto di questo forum per i nuovi membri. Diversi forum han fatto una misera fine mentre noi pur in mezzo a diverse tempeste ed avversità bene o male siam giunti fin qui, e quasi ogni giorno fa capolino un nuovo membro. Come proponimenti potremmo, ovviamente oltre ad inventarci qualche nuovo post magari relativo alle lame contestualizzate negli eventi storici, riprendere qualche argomento di base, se non già trattato nei post "importanti", così oltre a chiarire le idee ai neofiti ce le rinfreschiamo anche noi..

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Forse hai ragione ma quanti sono i nuovi arrivati o anche i vecchi che hanno scritto un articolo o proposto un post interessante nell'ultimo anno, se si tolgono quelli per la schedatura di una propria lama... e l'anno prima, e tre anni fa? Se guardi bene stiamo regredendo ed i nuovi arrivi continuano a leggere i vecchi post, di nuovo o anche di tradotto c'è veramente poco, nessuno vuol condividere con altri anche solo un articolo tradotto da altre lingue.

Penso di essere stato uno degli ultimi a farlo.

A che scopo, se a questo non vi è seguito.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Forse perchè questa è la natura tipica di un forum.

Sinceramente sono anni che non credo più che esista una finalità comune in questo contesto. Tendo piuttosto a ritenere che ciascuno abbia un proprio motivo intimo (più o meno sensato) che lo spinge alla frequentazione. Cosicchè un ambiente collegiale (social .... se vogliamo definirlo con modernità) rivela la sua identità di associazione di tante differenti individualità, tanti diversi scopi intimi che percorrono gli stessi viottoli del parco in maniera abbastanza ciclica.
L'approfondimento cognitivo offerto dai nuovi contributi non è più obiettivo o fine dello strumento mediatico, ma sussiste ed è mantenuto vivo unicamente come catalizzatore, come giustificazione del "perchè frequento", offre dunque l'appagamento razionale , dà un senso all'agire ma soprattutto è la giustificazione che alimenta il mantenimento della propria intima e spesso non condivisa individualità. Insomma un paradosso.

Non credo vi sia cura a questo (anzi ne son certo), ma del resto perchè doverlo curare?! Mica è una malattia!

Concordo con Renato quando consiglia di contestualizzare la spada ad un momento storico, ad una condizione sociale. Questo potrebbe certamente essere utile e sarebbe come andare ad espandere i viottoli ormai tracciati verso nuove inesplorate terre ricreando quella giocosa pulsione per l'avventura , per l'esplorazione e la scoperta.

Del resto la spada è viva ancor oggi di certo non grazie alla sua intrinseca natura, ma grazie ad una contestualizzazione storica, filosofica e sociale che spesso sono gravemente trascurate, incomprese e sconosciute a gran parte degli appassionati includendo tra essi anche coloro dotati di maggiori competenze specifiche.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Il percorso proposto da Renato almeno per quanto mi riguarda è certamente in sintonia con l'approccio che anche io ho nell'affrontare il problema, devo dire pero che non sembra che questo modo di vedere sia preso molto in considerazione nello studio delle lame e del resto, l'unico che ho incontrato e che contestualizza tutto in questo modo è Francesco De Feo che con il suo tono discorsivo e a volte dissacrante riesce a rendere anche il solo kantei qualche cosa di molto diverso dalla sola disquisizione sui termini tecnici usati.

Resta il fatto pero che questa esigenza di integrazione è poco sentita da tutti, noi stessi abbiamo affrontato questo tema dal punto di vista storico solo rapportandolo alle realizzazioni legate al secondo conflitto mondiale e marginalmente alla restaurazione Meji.

Forse uno studio approfondito sulle vie di comunicazione e i porti potrebbe aprire nuove prospettive di dibattito.

 

Per capirci:http://www.musubi.it/index.php/menu-nihonto/tecnica/400-kinai-shichido

Modificato: da mauri

"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Il primo articolo sulle go kinai fu introdotto da me ormai dieci anni fa, è sicuramente cosa che andrebbe approfondita., ne convengo.

Personalmente suggerivo un'espansione maggiore e più orientata sui contesti storici e sociali. Per intenderci "L'ambiente della Nihonto".

Quanti frequentatori di questo forum o di quella associazione hanno approfondito correttamente la cultura Giappone a partire da testi di base quali "La Spada e il Crisantemo"?

Quanti osservando una nihonto sono in grado di trascenderne la sua mera natura fisica e veramente inquadrarla in un ambiente? Un ambiente in termini di storia , economia , società, religione. Quanti?


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Per quanto riguarda lo studio in tal senso della spada penso che ci siano livello Italiano parecchie pubblicazioni anche interessanti, in parte dovute ai personaggi che ruotavano intorno all' IsMEO di Napoli alcune di queste pubblicazioni sono state ristampate anche recentemente.

Si potrebbe provare a creare dei percorsi per vedere cosa se ne tira fuori.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Sarebbe certamente una buona base di partenza, ritengo però che una impostazione di questo genere dovrebbe essere rimodellata su una forma diversa dal forum, magari un blog, dotato di una necessaria timeline di riferimento e legata poi al forum per discussioni relative.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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L'inserimento di un manufatto in un contesto socio-politico e geografico è una metodologia tipica dell'ambito della storia dell'arte che ritengo quasi indispensabile, per una completa e corretta conoscenza di esso. In questo senso Defeo ha ragione quando ci 'sprona' a ragionare in questi termini.

Sulla scia del suo 'incoraggiamento' ho realizzato, per i nostri bollettini 2013, un paio di articoli (il primo sulla scuola ko Mihara ed il secondo sulla 'scuola' Gassan) tentando un approccio di questo tipo, mettendo assieme varie fonti.

Non so quanti li abbiano letti sul cartaceo ma, quanto prima, inserirò i file in pdf nell'apposita sezione. Mi piacerebbe avere un vostro feedback, più che sui contenuti, sulla struttura dell'articolo, incentrata su un' ampia contestualizzazione (nei limiti delle fonti che ho potuto scandagliare) piuttosto che ridotta ad un elenco di caratteristiche di forgiatura.

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Nel mio piccolo vorrei fare questa riflessione da condividere con voi; capisco i malumori e le insoddisfazioni espresse da alcuni, in parte condivisibili, perchè comunque la passione per un argomento, per un tema, un'arte, non si compra al negozio sotto casa, o ce l'hai o non ce l'hai, se la possiedi forse ne hai tanta o poca, forse crescerà con il tempo e forse nel tempo cambierà, qualcuno un domani si potrebbe appassionare invece che di lame giapponesi, che ne sò di pesci tropicali, va bene, ognuno ha il suo percorso soggettivo, va comunque riconosciuto il merito di chi tra i più appassionati, e in questo forum ve ne sono, si prodigano a rispondere a quelli meno preparati di loro, anche io leggo molto e scrivo poco, per varie ragioni, incluso una mia pigrizia personale, comunque do atto a chi scrive maggiormente con competenza, che nulla va perso, anzi rappresenta un utile contriibuto ad aumentare e diffondere una conoscenza che comunque è collegata, per chi già lo abbia capito e chi no, a principi etici e morali di grande rilevanza, presenti nel buddismo e nello zen, come il coraggio,l'onore e la compassione, la concentrazione; valori di cui ahimè oggi giorno cè,a mio avviso, grande carenza nella nostra società. Un'altro punto che ritengo importante credo che sia quello di prendere atto dei limiti oggettivi dello strumento del forum, io per esempio non ho i soldi al momento per acquistare una lama decente, vedrei con favore la possibilità di potersi incontrare, anche in pochi, magari nella stessa città, provincia o regione, a conoscersi personalmente e magari ad esaminare qualche lama, questo credo che sia uno stimolo importante per coltivare una passione.

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Mauri, grazie per il link, molto interessante!

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L'inserimento di un manufatto in un contesto socio-politico e geografico è una metodologia tipica dell'ambito della storia dell'arte che ritengo quasi indispensabile, per una completa e corretta conoscenza di esso. In questo senso Defeo ha ragione quando ci 'sprona' a ragionare in questi termini.

Sulla scia del suo 'incoraggiamento' ho realizzato, per i nostri bollettini 2013, un paio di articoli (il primo sulla scuola ko Mihara ed il secondo sulla 'scuola' Gassan) tentando un approccio di questo tipo, mettendo assieme varie fonti.

Non so quanti li abbiano letti sul cartaceo ma, quanto prima, inserirò i file in pdf nell'apposita sezione. Mi piacerebbe avere un vostro feedback, più che sui contenuti, sulla struttura dell'articolo, incentrata su un' ampia contestualizzazione (nei limiti delle fonti che ho potuto scandagliare) piuttosto che ridotta ad un elenco di caratteristiche di forgiatura.

Riflessioni sulla necessità di espandere lo studio della spada alla sua contestualizzazione erano già in duscussione anni prima ce Defeo si rendesse disponibile ad offrire il proprio contributo. Ben venga comunque la sua esortazione con la quale concordo appieno. Mi congratulo per l'esecuzione di un lavoro di redazione G.Luca che dev'essere decisamente impegnativo...penso sia una buona partenza, ribadisco tuttavia che è il modello del media che dovrebbe mutare in una forma più ampia ed accessibile. La cosa miglioresarebbe costruire una piattaforma integrabile di facile lettura dotata di mappe geografiche e timeline.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Nel mio piccolo vorrei fare questa riflessione da condividere con voi; capisco i malumori e le insoddisfazioni espresse da alcuni, in parte condivisibili, perchè comunque la passione per un argomento, per un tema, un'arte, non si compra al negozio sotto casa, o ce l'hai o non ce l'hai, se la possiedi forse ne hai tanta o poca, forse crescerà con il tempo e forse nel tempo cambierà, qualcuno un domani si potrebbe appassionare invece che di lame giapponesi, che ne sò di pesci tropicali, va bene, ognuno ha il suo percorso soggettivo, va comunque riconosciuto il merito di chi tra i più appassionati, e in questo forum ve ne sono, si prodigano a rispondere a quelli meno preparati di loro, anche io leggo molto e scrivo poco, per varie ragioni, incluso una mia pigrizia personale, comunque do atto a chi scrive maggiormente con competenza, che nulla va perso, anzi rappresenta un utile contriibuto ad aumentare e diffondere una conoscenza che comunque è collegata, per chi già lo abbia capito e chi no, a principi etici e morali di grande rilevanza, presenti nel buddismo e nello zen, come il coraggio,l'onore e la compassione, la concentrazione; valori di cui ahimè oggi giorno cè,a mio avviso, grande carenza nella nostra società. Un'altro punto che ritengo importante credo che sia quello di prendere atto dei limiti oggettivi dello strumento del forum, io per esempio non ho i soldi al momento per acquistare una lama decente, vedrei con favore la possibilità di potersi incontrare, anche in pochi, magari nella stessa città, provincia o regione, a conoscersi personalmente e magari ad esaminare qualche lama, questo credo che sia uno stimolo importante per coltivare una passione.

I tuoi sembrano un po' i discorsi che facevo io tanti tanti anni fa. Ad oggi non mi interesso più di condividere principi etici o morali, ognuno è fatto a modo suo, con la sua individualità come dicevo pochi interventi sopra. Ogni persona ha un suo peculiare "perchè" alla partecipazione e credimi -al di là di condividere esperienze di incontri e discussioni in rete - il motivi di ciascuno sono mooooolto diversi gli uni dagli altri. Gli scopi sono i più svariati e molto personali. Sicuramente c'è chi vede la cosa da un punto di vista etico, c'è anche chi lo vede da un punto di vista meramente tecnico, chi si fa viaggi mentali assurdi, chi è maniacalmente ossessionato dal possedere e collezionare, chi si vuol far bello, chi ci crede...c'è di tutto insomma. Non troverai un solo appassionato che abbia gli stessi motivi di un altro. Il problema è trovare (o meglio "che troviate") una metodica comune che dia pari soddisfazione a tutti.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Resta comunque il fatto dell'uso del forum per commerci arrangiati che anche se iniziati altrove trovano qui un loro sbocco naturale, è inutile far passare per studio l'ultimo acquisto fatto in rete, comperato a scatola chiusa, o ritrovato senza conoscerne niente.

A questo punto forse sarebbe il caso di fare un vero e proprio prezzario sulle richieste di schedatura dei vari prodotti che vengono proposti, naturalmente a beneficio dell'associazione, penso che con il ricavato in fondo all'anno ci si potrebbe realizzare più di un evento.

Perché , mi domando, il forum dovrebbe continuare a dare gratuitamente quando poi i singoli di questo fare ne hanno un loro tornaconto senza aver pagato dazio?


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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