In se è per se.
Non come prolungamento di qualcosa d'altro, tanto meno della pratica marziale.
Ho talora fatto notare che tutto ciò è anzi, per certi versi, in completa anteposizione con l'utilizzo (oggi anacronistico e impensabile per oggetti di estremo valore) della spada come arma da combattimento.
Un militare o un guerriero non apprezza ne colleziona oggetti che sono per lui legati al togliere la vita al proprio simile.
Sono strumenti del suo lavoro che tiene in perfetto ordine ed efficienza, così come un falegname la pialla ed un meccanico le chiavi inglesi. Utili e ..talvolta persino un po' pesanti.
Tanto basta.
Poiché la storia della spada giapponese è antica e certe "distorsioni" non arrivano fresche e periodiche su questo forum, perpetrate da giovani aspiranti samurai, Musashi in punto di morte ci lascia il Dokkodo.
Una breve serie di precetti o di spunti di riflessione, lasciati per i praticanti della Via della Spada giapponese..
Vi riporto due interessanti spunti di riflessione dal testo da cui l'ho tratte.
Suezue shiromono naru uruki dogu shoji sezu
(Non possedere oggetti antichi, destinati ad essere conservati per l'avvenire)
Hyogu wa kakubetsu yo no dogu tashinamazu
(Non cercare particolarmente ne di collezionare ne di praticare armi al di là di quanto è utile)
Chi sente in cuor suo di raccogliere oggi il testimone del nobile cavaliere giapponese, segua il consiglio dell'illustre predecessore. Eviterà di essere tagliato in due (metaforicamente) per proteggere il prezioso oggetto in suo possesso, che da posseduto ha finito per possederlo.