mauri 49 · Inserito: 25 novembre 2014 Generalmente quando si parla di Nagayama pensiamo tutti a quel libro ormai tradotto anche in Italiano da tutti considerato la Bibbia o quanto meno il maggior punto di riferimento per i Kanteisco, colui che l'ha scritto, nella stragrande maggioranza dei casi, rimane una figura quasi mitica, ma no è umano ed ha anche delle idee sue che a volte possono essere anche contrastanti con quello che è il comune pensiero sulle lame Giapponesi, magari date un occhiata a cosa dice poi se ne riparla: http://ohmura-study.net/994.html Forse dovremmo rivedere certi miti, visto che colui che ha scritto la Bibbia pensa certe cose. "accorciati la firma". Ernst Jünger Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
dig1982 0 · Inserita: 25 novembre 2014 Molto interessante questo articolo. Insomma propende per le lame più antiche...mi piace quando dice che la prima cosa a cui dovrebbe pensare un forgiatore è la costruzione di un'arma non di un'opera d'arte, quello viene dopo.. Diego T. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
GianC.B. 0 · Inserita: 26 novembre 2014 Mauri, non so se ho interpretato correttamente il tuo pensiero, ma cosa trovi di scandaloso in certe affermazioni? Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
mauri 49 · Inserita: 26 novembre 2014 Per quanto mi riguarda nelle affermazioni sue io non trovo nessuno scandalo, vengono da una persona che può certamente mettere in dubbio l’esistenza o diremmo la prevalenza storica del Dio Tamahagane nella costruzione delle lame in Giappone, intanto inserendolo storicamente in un periodo molto posteriore alle lame da noi prese in considerazione, poi avendone provata la politura a tutti i livelli. Il soffermarsi poi più sull’aspetto arma che pezzo d’arte sposta la visuale sicuramente più nel campo dell’improbabile utilizzo ma ne prende in considerazione tutti gli aspetti strutturali forse a discapito di quelli legati all’improponibile sapore del metallo, nelle sue varie elucubrazioni degne continuazioni di quelle che uno stesso assaggiatore di vini ci propina per venderci un prodotto. Il suo è certamente più un approccio da Storico che da ricercatore di lame che possano mantenere o aumentare il proprio valore monetario nel tempo. Vede più la lama in mano all’utilizzatore che non allo speculatore che ne vanta le qualità a beneficio di un fiorente mercato, non si spiega altrimenti il suo procedere nel ragionamento preso in considerazione, vi immaginate se queste sue parole fossero prese a campione per le regole di questo mercato, le lame di più di un periodo verrebbero vendute allo stesso prezzo dei coltelli da sushi. "accorciati la firma". Ernst Jünger Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
dig1982 0 · Inserita: 26 novembre 2014 Beh non è sbagliato come approccio quello più storico che speculativo, poi mette in primo piano l'utilizzo ma non la esclude comunque come pezzo d'arte, dice che dovrebbe essere costruita prima come arma e poi come oggetto d'arte. Ed è sicuramente una cosa giusta, visto che è nata come arma. Un'arma con valenze artistiche per la sua bellezza eleganza e tutto il resto. Diego T. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
dig1982 0 · Inserita: 26 novembre 2014 E altra verità (poi ditemi se sbaglio) è il fatto che da quando l'acciaio è prodotto in massa le spade si assomigliano di più rispetto a prima dove c'era una ricerca e produzione propria e quindi diversità pure nel metallo in sé. Diego T. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
GianC.B. 0 · Inserita: 26 novembre 2014 Mauri, sono perfettamente d'accordo con quello che dici riguardo al tamahagane. non è il primo ad affermare che le lame koto fossero spesso realizzate con ferro di varie origini. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Mc 74 0 · Inserita: 27 novembre 2014 Grazie per questo articolo, Mauri! Personalmente sono rimasto molto colpito dell'affermazione: la durezza del filo di una lama koto è quasi la stessa durezza del cuore di una lama shinto, pur mantenendo doti di robustezza. Non riesco però ad immaginare l'esito di uno scontro diretto tra due lame così strutturalmente diverse? Marco Marco C. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
mauri 49 · Inserita: 27 novembre 2014 In uno scontro quello che succede ad una lama l'abbiamo visto in più di un' articolo vedi: http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=5900 Le lame Koto in qualche modo ora, non sono più quelle di quando sono state costruite, la stessa loro lunghezza è stata modificata. in una lama come queste dove l'utilizzo d'uso è negli ultimi centimetri vicino alla propria punta, anche la differenza di una ventina di centimetri nella sua lunghezza diminuisce notevolmente la forza di un impatto. E' la velocità e la precisione che fanno la differenza, non certo la durezza e questo è ampiamente dimostrato nelle armi da fuoco dove i moschetti a polvere nera con palle in piombo passavano corazze che le stesse lame non riuscivano a scalfire. "accorciati la firma". Ernst Jünger Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
GianC.B. 0 · Inserita: 27 novembre 2014 concordo, nuovamente, con Mauri. le lame koto non erano come le vediamo oggi. alcuni storici mettono in dubbio anche che le lame Kamakura avessero un fumbari molto pronunciato. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
betadine 0 · Inserita: 27 novembre 2014 funbari (o "fumbari" significa qualcosa chenonso ??) Sii immobile come una montagna ...ma non trattare le cose importanti troppo seriamente. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
dig1982 0 · Inserita: 27 novembre 2014 Funbari è quando la lama diventa notevolmente più larga vicino alla base. Diego T. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
betadine 0 · Inserita: 27 novembre 2014 sul funbari avevo già letto ... chiedevo se fuMbari era qualcosaltro. Sii immobile come una montagna ...ma non trattare le cose importanti troppo seriamente. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
dig1982 0 · Inserita: 27 novembre 2014 Non credo Diego T. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 28 novembre 2014 La ''m'' singola in giapponese non esiste, è uno storpiamento occidentale ;) "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
G.Luca Venier 0 · Inserita: 28 novembre 2014 " Il Funbari è la differenza di larghezza che la lama presenta tra la misurazione al Moto-haba e la misurazione presa a circa 6 - 8 centimetri sopra il Moto-haba stesso." Citazione da Paolo Placidi. Giusto per ulteriore chiarezza :-) Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
dig1982 0 · Inserita: 28 novembre 2014 " Il Funbari è la differenza di larghezza che la lama presenta tra la misurazione al Moto-haba e la misurazione presa a circa 6 - 8 centimetri sopra il Moto-haba stesso." Citazione da Paolo Placidi. Giusto per ulteriore chiarezza :-) Per essere molto pignoli...eheh Diego T. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
GianC.B. 0 · Inserita: 28 novembre 2014 a "funbari" vengono attribuiti, in genere, due possibili significati: 1) la "svasatura" verso i machi presente nelle lame ubu ed in salute(ma su questo ci sarebbe da discutere), quindi qualsiasi lama suriage, a meno che non sia stata lavorata in maniera particolare, per definizione non presenta funbari. 2) la differenza di misura tra motohaba e sakihaba. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti