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Alberto Desideri

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  1. Bellissimo articolo! Per la cronaca: la spada in questione è la stessa riprodotta a pag. 155 del libro "The Art of Japanese Sword Polishing" di Takaiwa, Yoshihara, Kapp (Kodansha, 2006). Il politore che si cimenta in cotanto compito è Fujishiro Okisato.
  2. Consentitemi di segnalare anche l'edizione in mio possesso (ma non ho termini di paragone con le edizioni di Luni e Mediterranee). Miyamoto Musashi, Il libro dei cinque anelli, (tradotto da Victor Harris, The book of Five Rings - 1974), Casa Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma 2004. Come sapete, Ubaldini è una casa editrice di cose orientali molto seria. Il "prodotto editoriale" in questione è semplice, tascabile, ben fatto, dalla grafica sobria, rilegatura cucita. A me piace molto!
  3. Carissimi, giusto una segnalazione per chi dovesse recarsi a Parigi. Non solo Moulin Rouge e Gioconda: al bellissimo museo di arte asiatica Guimet (tra le altre cose, superba collezione di scultura Khmer) v'è una preziosa sezione giapponese con una teca dove è possibile ammirare alcune lame (non molte, ma di qualità - illuminazione non ottimale, e scusate la foto allegata penosa!). Tra i pezzi, anche questa katana molto bella: signée par inscription Bizen Osafune Katsumitsu datée par inscription d’août 1501 Legs Laurent Milhau (un politore francese che ha dato - donato? - la suddetta spada al museo parigino nel 2001) In un'altra vetrina, delle tsuba molto interessanti. Il museo si trova non lontano dalla torre Eiffel... Saluti!
  4. Alberto Desideri

    auguri Adriano!

    Buon compleanno, Adriano!
  5. Un altro motto che mi ha sempre affascinato è quello inciso sulla spada di Giovanni dalle Bande Nere, effigiato in una statua di marmo del loggiato degli Uffizi a Firenze: "Non mi snudare senza ragione / Non mi impugnare senza valore"...
  6. Alberto Desideri

    cenni storici

    Ti consiglerei di procurarti il catalogo (edito da Mazzotta, curatore Giuseppe Piva) della recente mostra "Samurai" tenutasi al Palazzo Reale di Milano. Oltre a fotografie di qualità di pezzi bellissimi, trovi delle tavole di nomenclatura che difficilmente saprei reperire altrove (specialmente in un testo di lingua italiana). Il conoscere nei dettagli le diverse parti che compongono l'armatura di un Samurai ti eviterà errori, anacronismi e approssimazioni.
  7. Bel negozio! Grazie della segnalazione.
  8. Complimenti! Un bel contrasto dell'hamon!
  9. Tra neogotico e neobarocco... ma l'hada è formidabile! Grazie per il fondamentale contributo!
  10. Lodevole iniziativa... siamo tutti con le orecchie dritte! (sì lo so, ogni tanto sembro latitante, ma vi tengo d'occhio comunque! ) Dico un'ovvietà, ma mi sembrerebbe un testo imprescindibile anche il Kanzan Sato, "The Japanese Sword. A comprehensive guide", che fornisce un'esaustiva panoramica storica e prende in esame lame famose presentandole, con efficace intento didattico, come "esemplari" di una certa scuola e di un certo periodo... Inoltre (ed è cosa relativamente rara) prende in esame anche la storia del koshirae. Last but not least (già che siamo a inglesizzare!), l'autore è uno dei padri della moderna riscoperta e connoisseurship della spada d'arte giapponese.
  11. Alberto Desideri

    Auguri C3CCO!

    Auguri! (in ritardo... )
  12. Anche a me è arrivato il volume, e, nonostante l'abbia appena sfogliato, concordo con Gisberto nel riscontrare vari miglioramenti rispetto al già ottimo "Les Sabres Shinto": più oshigata, e alcune foto con dettagli di jigane, etc. Interessante anche lo sviluppo delle scuole seguendo le grandi vie di comunicazione del Giappone dell'epoca, con cartine chiarificatrici. Putroppo non sono molto attivo nel Kantei, ma certamente credo che per le lame Koto questo volume sia un ottimo complemento del Nagayama per chi affronti appunto un Kantei. Complimenti all'autore!
  13. Beh, devo spezzare una lancia in favore dei tassisti... giapponesi! (su quelli italiani - no comment! - w la giacca in renna!) Alla stazione di Nara, qualche anno fa, salimmo su un taxi... l'autista (che non parlava inglese) lesse, sul fax che gli mostrai, il nome del ryokan da noi prenotato (nome scritto in caratteri kanji). Prese fischi per fiaschi, e ci portò in un altro albergo, dal nome simile ma ubicato in tutt'altra parte rispetto al nostro "Kankaso". Resosi conto dell'errore, si scusò umilmente (io ritenni, digiuno com'ero di ABC socio-culturale giapponese, anche TROPPO umilmente!), fermò il tassametro e si diresse verso la giusta destinazione. Ci fece pagare il tratto dalla stazione al primo alloggio, gesto che noi apprezzammo, ma non tanto per i soldi quanto per il fatto di aver riconosciuto di aver sbagliato e per aver tentato di correggersi. Pensateci, si sbaglia tutti, e spesso, ma quanti hanno l'umiltà di dire "scusa ho sbagliato"? Putroppo quello che fa inc... è il dolo, la mancanza di onestà. Forse ho un po' idealizzato le genti del Sol Levante, certamente non ho sufficiente esperienza personale a livello di contatti "diretti", ma direi che in media i giapponesi tendono ad avere molto rispetto per gli altri: a volte forse solo su un piano formale, ma sovente "la forma è sostanza". Il nostro tendenziale egocentrimo ed individualismo (che hanno pure dei lati positivi) invece ci allontanano da una sana idea di "convivenza sociale" (dal buon funzionamento della quale scaturisce anche una "convenienza" per l'individuo), che secondo me dovremmo cercare di imparare un po' di più dai Giapponesi. In altre parole, trovo che il concetto di "rispetto" e di "educazione" sia più radicato in loro che in noi. Un saluto,
  14. I tassisti... vil razza dannata!
  15. Beh, questa è una vera e propria "finezza" da "interior designer" o, se preferite, da "sommelier di koshirae". Mi compiaccio!
  16. Alberto Desideri

    Salve!

    Beh, non ti preoccupare, anch'io non sono rimasto insensibile al carisma di Hattori Hanzo , poi ho avuto una botta di (ma questa è un'altra storia) ... l'importante è avere voglia di imparare: pratica un po' di inglese (che ti fa bene anche per la scuola ) con un bel volume tipo "The craft of Japanese sword"... oppure se proprio l'inglese non ti va giù, anche il libro del Magotti per iniziare va bene.
  17. Non proprio in linea col concetto di "non attaccamento"... ma, suvvia, siamo umani!
  18. Un assaggio di quello che sarà il MiTo a Settembre (e certamente il fido Yama avrà cura di rinfrescarci la memoria all'avvicinarsi degli eventi)... ...guardate un po', c'è da leccarsi i baffi! INTRODUZIONE http://www.mitotorinomilanosettembremusica...i-giappone.html TAMBURI TAIKO http://www.mitosettembremusica.it/it/progr...anz-teatro.html GAGAKU (MUSICA TRADIZIONALE DI CORTE) http://www.mitosettembremusica.it/it/progr...ontra-mito.html TEATRO NO http://www.mitosettembremusica.it/it/progr...-dell’arte.html TOSHIO HOSOKAWA http://www.mitotorinomilanosettembremusica...o-hosokawa.html INVISIBLE JAPAN http://www.mitosettembremusica.it/it/progr...e-japan-it.html MANGA IMPACT http://www.mitosettembremusica.it/it/progr...-impact-it.html Beati coloro che abitano in tali amene, nordiche contrade!
  19. Mi unisco al brindisi! Auguroni!
  20. Ahhhrgh!! il copriletto!!!! ... Complimenti al proprietario e al togishi! Kento, sono note le tue abilità di politore, ma non sapevo che tu fossi capace di esprimerti a così alti livelli artigianali come costruttore di koshirae! Ri-complimenti!

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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