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te-do

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  1. te-do

    Hagakure nella vostra vita

    Il primo ad affermare che vi sono state diverse interpretazioni del'Hagakure è stato Nitobe , colui che lo ha fatto conoscere all'occidente. Per l'analisi" veritiera"" credo non richieda solo un'analisi storica ma anche un approcio pratico (per pratico intendo supportato da una pratica di una koryu che non abbia conservato solo il bagalio tecnico, ma anche lo spirito)
  2. te-do

    Hagakure nella vostra vita

    La pratica di cui parlo è totale . il Santo ha praticato da religioso, il paracadutista si misura con la "morte" non con l'altezza , questa è solo un dettaglio . In questo consiste la via del guerriero , la spada , la lancia , l'arco sono solo dettagli ,come la quota di lancio come la totalità della pratica religiosa. Il Santo lo è per gli altri , lui si ritiene un religioso. In questo risiede il totalitarismo della pratica , non tiene conto del riconoscimento degli altri. La ricerca spasmodica della morte citata da Mishima in tempi passati è stata criticata definendo "una morte inutile come una morte da cani" . Il totalitarismo o la democrazia non appartengono a questo modo di intendere l'Etica nel Bushido una società a caste non poteva immaginare nemmeno una forma democratica. Tutto questo non riduce la grandezza del Hagakure ai nostri occhi che anzi trova logica nella nostra cultura. La Rettitudine "GI" non si riferisce alla Legge è il fare del proprio senso di giustizia una definizione Confuciana , vista in chiave nazionalistica cambia di forma. Non ne faccio una questione politica , anche se è da questo tipo di lettura che questo testo è stato interpretato nel tempo Mishima ne è esempio.
  3. te-do

    Hagakure nella vostra vita

    Non necessariamente, non credo che queti concetti si riferissero ad una idea di Nazione come abbiamo oggi. Può essere adattato al nostro pensiero , questa cosa è generalmente vera per i grandi testi della storia. In tutti i filosofi di ogni tempo troviamo verità inconfutabili , nonostante il processo filosofico sia in evoluzione. Non credo nemmeno sarebbe stato possibile generare un testo simile in America ogni popolo ha sviluppato forme filosofichre culturali proprie , inutile menzionarle qui in un forum dedicato alla Katana. Il globalismo cultiurale è cosa recente per i popoli e neanche per tutti ancora , solo menti più aperte provano a confrontare questi spazi. Le radici culturali rimangono ancorate nelle esperienze dei popoli in profondità , le parole che le enunciano, non sono che evocazioni. (per Mauri: "Alla porta" risuna ad un paracadutista come un tuffo al cuore , non ha lo stesso valore semantico del termine) con questo esempio credo di essere stato esaustivo rispetto alla pratica.
  4. te-do

    Hagakure nella vostra vita

    Hagakure è un testo tradotto come sempre avviene la traduzione, snatura , trasforma , il significato originario. Bisogna sapere che questo testo ha già avuto interpretazioni diverse nel suo paese in epoche diverse, in visione "confuciana", "nazionalista" ecc. Quando Mishima lo cita, lo fà riferendosi alla versione "nazionalista" del testo . Per avere un'idea dei principi di cui si parla è fondamentale "praticare". Definire realmente Reigiki, Makoto, ecc. non è possibile , quando lo è non è il significato originario.
  5. katana del samurai panettiere!!
  6. te-do

    Allenamento iaido

    In questa giornata nevosa è fondamentale continuare l'allenamento dello iaido. Credo che valga la pena di approfondire, visto che nevica, l'aspetto della coscienza . Per primo esercizio ascolterò la neve , per secondo "è una giornata nevosa". ecc. ecc.
  7. Credo che vi sia il bisogno di chiarire qual'è il nesso tra zen budo e buddismo , altrimenti rischiamo di non comprenderci . Lo zen è una pratica che nel buddismo ( koan - za-zen) aiuta a scoprire la propria "Buddita". Questa è la visione religiosa della cosa forse questo aspetto non è stato preponderante nella scelta dei bushi nell'abbracciare queste pratiche. Vi sono altri aspetti più pratici , si ricordino i bonzi che si davano (e si danno) fuoco per protesta dimostrando a chi ne avesse il dubbio , il controllo che la mente esercita sul corpo. Detto questo bisogna distinguere le due pratiche : mentre la prima pone la propria natura come espressione del "Budda" , accettando l'equilibrio naturale delle cose , la seconda pone il senso di "giustizia" al vertice . Quel senso di giustizia che alternativamente è stato rappresentato dalle le regole Taoiste , i Kami dello Shinto ecc. Spesso questi "valori" imposti dal potere dominante , allo scopo di esercitare un controllo sui poteri militari. Quando parlo di "Bushido" intendo quei : dettami , sensazioni , principi , che un Samurai esplicitava ad un novizio e che non voleva fossero conservati nella scrittura perchè questa non le riducesse a regole , leggi ( lagakuren ). Detto questo risulterà evidente che il "guerriero" per sua natura non possa essere moderato , la dove l'arte inizia dalle estremità , spada freccia lancia ecc. non vi sia che un carattere estremo . Questo spiegherebbe le scelte a mio parere di Yamaoka Tessu , che non cercava un equilibrio spirituale , piuttosto un ausilio alla sua fermezza. Le regole della "Cavalleria" non sono mai state scritte ma presenti nell'animo di alcuni uomini , i 47 ronin, più vicino a noi "Fon rikt" il barone rosso per intenderci dipinto di rosso per essere riconoscibile. Dico che la semantica aiuta la comunicazione , ma non è la comunicazione come la legge non è giustizia. In questo la storia del Giappone è fatta da uomini e non da regole vi sono tratti comuni nella condotta di uomini vissuti e viventi in tempi diversi e popoli diversi , sviluppare quei tratti dovrebbe essere compito delle arti marziali . Rimane comunque evidente che gli uomini incarnano vizi e virtù da cui non sfugge neanche Yamaoka Tessu , Dannunzio , Duran de La Penne. La storia è costellata di cattivi esempi quei pochi subblimi li definiamo ( eroismo cavalleria budo ).
  8. La questione è : quale ragione può avere, in una visione "moderna" , la pratica delle arti marziali ? Rimanendo fermo sui valori di coerenza tra pensiero ed azione. Yamaoka Tesshù è rimasto coerente con sè stesso sempre anche la sua morte ne è un esempio e non una contraddizione la sua biografia cita molti esempi di intransigenza verso il pensiero utilitaristico. Nel Bushido la morte non rappresenta il limite a cui tutti i "valori" si piegano ma piuttosto il contrario. Da sempre per un Samurai la morte non è una sconfitta ma il compimento stesso del proprio ruolo se questa avveniva in battaglia. Si ricordi il motto : "chi per la patria muore , vissuto è assai" decisamente anacronistico rispetto al nostro tempo, anche se questo è un motto tutto occidentale. Ritengo che praticare arti marziali "TRADIZIONALI" renda nel praticante inscindibile il valore morale dall'azione , il fatto è che questi valori stridono con la realtà attuale.
  9. Lo zen si sviluppa soprattutto nel periodo Muromachi (1333-1603) . Molte arti marziali sono antecedenti a questo periodo , quindi originatesi in epoche in cui lo shinto o il buddismo o il confucianesimo erano dominanti. Sarebbe utopistico immaginare che le arti abbiano attraversato i diversi periodi storici senza esserne influenzate.
  10. Permettetemi di ridurre il termine "illuminazione" a mettere in luce . Presuntuosamente riduco il tutto a : vedere la verità oggettiva , priva di ogni limite soggettivo. Sicuramente aspetti come il controllo delle emozioni , sono stati gli aspetti più perseguiti dai Samurai , di conseguenza anche quelli più strettamente religiosi. (lo zen non è solo una pratica religiosa ) Chi pratica una koryu , si vanta spesso di esercitare delle tecniche "storiche" concrete , quanto è aderente una pratica che tiene in conto solo la tecnica e non il contesto filosofico-religioso nel contesto delle arti marziali? Tutto è lecito in democrazia , ma non nel "Budo" che richiede almeno uno stile di vita coerente tra pensiero ed azione.
  11. L'immagine dei sottobicchieri è suggestiva ma presenta una lacuna. Posso capite il fine prossimo della spada : tagliare diritto, o dell'arco , centrare il bersaglio , del pennello , comunicare ecc. Se solo questo fosse allora, quale è il fine dello zen? Nessuno credo possa affermare che praticando (zen o con altre modalità di carattere spirituale) si diventa "tuttologi" delle arti da combattimento , qui si tratta di stabilire quale sia lo scopo ultimo delle arti marziali. Anche perchè dal punto di vista dell'efficacia credo che spada , arco , naginata ecc. si possano considerare superate.
  12. Ho trovato strano che si dicesse: Kyudo e Zen...ochio che non vanno molto d'accordo . Chi pratica sa che la forma e la sostanza sono la stessa cosa , non possiamo praticare per la mente e non possiamo praticare senza la mente . Nella nostra cultura è "logico" distinguere le intenzioni dalle azioni , lo stato dalla religione, il rito dall'esperienza ( forse l'illuminismo aiuta ) Capisco che questo possa aver spinto ad una interpretazione del kyudo di parte ed incompleta (arco zen) come la distinzione tra jutsu e do . Per il Giappone delle koryu non è così , questo rende incomprensibile la traduzione di parole come Rei-shiki ecc. Si tenga presente che in Giappone solo recentemente si è coniata una parola per definire la Filosofia , quindi un sapere figlio del pensiero "puro". Se non teniamo in considerazione questi elementi rischiamo di passare dall'"arco zen" all'idea dell'"arte invincibile" cosa alla quale purtroppo siamo molto vicini .
  13. Non concordo con Attila , non entro in merito al Kyudo che conosco molto superficialmente . Ma affermare che: lo Zen non ha influenzato le arti marziali è errato . Non sono comprensibili le arti marziali se esaminate solo ed esclusivamente da un punto di vista tecnico. Lo sapevano e lo sanno da sempre , coloro che dovendo addestrare dei combattenti agiscono più sulle motivazioni , vero motore delle azioni. Che dire allora di "Takuan SoHo " maestro Zen che tratta l'argomento nel suo testo "LA SAGGEZZA IMMUTABILE"? Non si dica che è una deriva recente, giustificabile con la necessita di far sopravvivere alcune arti. Non si confonda il Buddismo con le arti marziali ma non si ignorino gli aspetti "filosofico-religiosi" che le hanno profondamente influenzate tanto da rendere indistinguibile talune pratiche dei due aspetti , ( hara-kiri ne è un esempio ). La mia esperienza mi ha insegnato che : l'analisi di taluni aspetti di una civiltà , non può essere compresa se non alla luce di tutti i fattori che la distinguono.
  14. ho praticato per diversi anni karatè "Shito Ryu scuola di Mabuni Kenei" , conosco personalmente il Maestro di Uechi Ryu di Milano , ti assicuro che è una persona seria e ben preparata. La mia perplessità sta nel fatto che: affermi di praticare scherma medioevale , iaido , sei interessato all' Aikido e sei stato praticante di Karatè . Che scopo ultimo pensi debba avere il tuo percorso marziale? Forse ti conviene dedicarti ad uno scopo unico , risparmiando tempo e impegno .
  15. te-do

    presentazione

    Benvenuto , io sono di Sacile
  16. interessante grazie per averlo postato.
  17. te-do

    cortometraggio

    Infradito di gomma tenute anche durante una ipotetica meditazione , presa della Katana senza controllo , mancanza di distanza , tutto impostato per far durare il combattimento . Non mi piace.
  18. te-do

    こんにちは

    Dilettantesco è contrario di Professionale , si può essere un monaco dilettantesco o professionale? Credo che per lo iaido sia la stessa cosa: l'anima del professionale sono il denaro "per vivere" è molto più "professionale" per amore.
  19. te-do

    こんにちは

    piacere di conoscerti Cosa intendi per: praticante dilettantesco Iaido? Meglio postare la discussione su "arti del guerriero" a presto.
  20. mi sono arrivati oggi. Complimenti per il lavoro svolto
  21. Essere un "uomo di spada" si rifà all'archetipo della spada che con la bilancia rappresenta la giustizia , da sola il potere o la legge ( lo stato , il potere esecutivo). Più comunemente l'uomo di spada è uomo giusto retto, con la cavalleria assume un valore più alto fino a vincolarsi agli ordini religiosi. In Giappone il Samurai da "saberu" servire o essere al servizio , Bu più comunemente "guerriero" si scrive rappresentando una lancia che controlla le rivolte o persone. Questi sono solo archetipi , oggi il ruolo istituzionale non esiste più e il significato può variare di molto da persona a persona. Io personalmente credo che "uomini di spada" si nasca, o per lo meno con il seme che bisogna coltivare per realizzarsi o per essere pienamente sè stessi. ( ciò che sei è frutto del libero arbitrio, o della tua natura?risolvere il dilemma per avere la risposta)
  22. fatto bonifico per 2 libri, mandata e-mail con dati per la spedizione , rimango in trepida attesa
  23. La pratica è quello che fai , uomo di spada significa essere giudicato per le azioni. MU GA- MU SHIN significa nessun ego nessun spirito , quindi azione pura. Non so cosa sia haidong gumbo perdona la mia ignoranza
  24. Forse è proprio questo il punto, "prendere atto" rinunciando all assoluto e al "è così".... non c'è terreno mutevole come la via, vista da ogni allievo con una frequenza mentale diversa... bisogna solo osservare e capire quale è la propria, io non riesco ad esser così assolutista. LA PRATICA E' L'ASSOLUTO
  25. Sicuramente è Spirituale ma sicuramente questa non è Etica ne tantomeno Via, o almeno non lo è per quello che si considerata Oggi 'DO'. E indubbio il percorso evolutivo del Budo specialmente dopo la restaurazione Meiji , del quale si può discutere , e più facilmente comprendere, anche se piegato a ragioni diverse , moderne che si adatta ad una società più globalizata. L'etica del guerriero "Bushido" non si piega alla ragione, tantomeno alla politica. -La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri. Suzume no Kumo, 1331. Forse si intende che il guerriero deve agire con il "cuore" che svela quel dharma insito nell'uomo e di guardarsi dalle parole e pensieri che sono ingannevoli. Oyomei filosofo neoconfuciano sostiene che vi è un'etica insita nell'uomo che si esprime con l'azione istantanea ; non vincolata al pensiero. La condivisione o meno è scelta individuale , si potrebbe anche discutere di cosa si intende oggi per Do, in occidente si agisce sotto il cappello etico dello stato, sorretto da valori religiosi. Questa situazione rende difficile la comprensione di altre realtà ma delle quali bisogna prendere atto.

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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