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Enrico Ferrarese

Shogun
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Contenuti inseriti da Enrico Ferrarese

  1. Beta, sono cronache purtroppo, non mie personali opinioni. per cosa pensi sia nato il sistema "hozon".
  2. Però la falsificazione del certificato oggigiorno è piu difficile di un tempo, se sai come riconoscere un certificato autentico. Poi si può sempre chiedere conferma del progressivo.Il problema vero dei certificati è quando il certificato è genuino, ma la decisione dei giudici della shinsa non è onesta. Cmq il certificato va sempre visto null'altro per quel che è, un parere di parte.
  3. grazissime. soprattutto per la nota sulla prenotazione.
  4. assolutamente generali certo. il collezionista poco preparato però più che la firma cerca il certificato. Cosi come la lama firmata è in linea di massima sempre preferibile, per i motivi più diversi
  5. anche io mi sono fatto domande simili, ad esempio come mai una spettacolare omiya quasi regalata su nmb fosse ricca di nie (se qualcuno si chiedesse la lama non è più disponibile amche se non ci sono aggiornamenti in merito). Pertanto grazissime delle domande Cristiano e delle puntualizzazioni Gian
  6. se cerchi un contesto storico e sociale abbastanza completo ti suggerirei di considerare, così come hanno fatto con me, Japan a short cultural history di sansom. non l'ho ancora letto tutto, premetto, ma ti da un grande background
  7. ma guarda, ammetto che il sempre minor tempo che ho lo uso tra il girovagare gli shop vari e tra il cercar di approffondire pochi temi che sto seguendo. su nmb, sbagliando, non seguo purtroppo
  8. mi sembra impossibile che siamo stati solo noi a farglielo notare...comunque buono a sapersi... segno che gli altri cercano e sia applicano :/
  9. concordo il vedere la lama intera aiuterebbe molto a farsi un idea più precisa, per lo meno per cercare di collocarla temporalmente. Anche se l'unico che ho trovato al volo che si firmava con questi due precisi caratteri è stato il sukesada ko-bizen.
  10. una mei poco conosciuta è più facilmente falsificabile, perchè ci sono meno raffronti disponibili. Fosse autentica sarebbe incredibilmente ben definita per avere 800 anni circa
  11. dalla regia mi dicono che portiamo a casa un argento olimpico
  12. ahahah scusa stavo leggendo 2 post uno tuo e uno di getsu praticamente contemporaneamente, e mio figlio mi ha distratto beta ahahah
  13. grazie getsu per l'integrazione sulla scuola corna e katanakake... mmm ^^
  14. Aggiungerei solo che poi ci sono anche situazioni in cui non ci sono solo semplici varianti stilistiche, ma che il lavoro cambia talmente ed in maniera così improvvisa che lo studio non si ferma alla sola lama, ma anzi si sposta più sul kaji, la sua famiglia, le relazioni, ecc... A volte si mette in dubbio sia la stessa persona... e pure tra i maestri giapponesi c'è disaccordo. Giusto per legarmi, in maniera piu o meno velata a quanto giustamente ha scritto Getsu.
  15. Enrico Ferrarese

    Primo acquisto

    gli oneri doganali sono il meno, e nel caso di lame antiche sono pari a zero, + 11 euro e rotti di diritti postali. il problema è fidarsi di operatori, non solo in dogana, che trattano il pacco abitualmente per quello che è: un pacco. uno delle tante migliaia che gestiscono continuamente. e parimenti trattato.
  16. Enrico Ferrarese

    Presentazione

    ciao e benvenuto
  17. posta se puoi ulteriori dettagli, nagasa, hamon, mei ecc
  18. "Similitudini tra la scuola Enju e Dotanuki? Devo esser sincero? Avendo fatto studi e scritto l'articolo sulla prima mi sento di dire che non ho visto alcuna somiglianza." mi sto convincendo che non e sempre tutto oro colato... da quando poi sto approfondendo sulla produzione shinto di kaga mi sto rendendo conto, grazie revo dirlo a Zio DF, che bisogna essere sempre critici di base con quello che leggiamo e ci viene detto, e ragionare con la nostra testa. le kashu-to per esempio vengono a volte definite come kaga aoe, cioè come le discendeti di quella produzione, quando a bene vedere non ci sono affatto evidenze che supportino questa teoria...
  19. l'acciaio veniva ripiegato solo per un motivo: omogeneizzare carbonio ed eventuali impurità, mica per altro... Quanto dici sul sugata invece è corretto, la struttura curva è tale sostanzialmente per 3 motivi: facilitare la dispersione dell'impatto su tutta la lama, facilitare l'estrazione, favorire lo scorrerre della lama (che deve scivolare sul corpo oltre che impattarlo per tagliarlo efficacemente). Il discorso sul midare-suguha invece è diverso, perchè qui stiamo parlando della struttura di una linea di tempra, e non di un sugata. Il midare non è la struttura (di tempra) migliore nemmeno in teoria perchè con un midare (ampio al punto dal definirlo sostanzialmente diverso da un suguha) più ampia è la parte temprata, e piu grande è non solo il rischio di generare una frattura, ma che la frattura si verifichi nella parte più alta dell'hamon, quindi generando un hagire piu grande, o peggio spezzando la lama. Lo stesso notare, altro hamon diffusissimo (in realta quasi tutti sono riconducibili a questi due come base) soffre quanto più è ampio, e con forma ad arco, di questo problema. Bisogna poi considerare anche che le lame venivano create per essere usate con la consapevolezza che si usurassero e che venissero sistemate laddove possibile per altri utilizzi. non venivano forgiate per essere "polite" (e qui ci si apre pure un eventuale discorso sulla moderna politura artistica). capisci bene quindi che non si parla solo di resistenza in termini assoluti, ma di resistenza funzionale allo scopo. e visto che ci siamo aggiungo: a parità di tutti gli altri parametri chiaramente. una lama con un hoso-suguha non può resistere meglio contro una lama temprata in ko-midare se quest'ultima è piu spessa ed ha un niku pieno rispetto alla prima
  20. in un lato sorprendente lo ricordo bene. non ricordo altrettanto bene però se lo ha in entrambi i lati... concordo al 100% sul resto.
  21. anche quella di Gian ha un bel utsuri, ma ricordo male o lo ha su un solo lato??

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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