G.Luca Venier 0 · Inserita: 13 marzo 2018 Sulla prima foto, è un ken, ma con 52 cm di nagasa ? Si, la misura è quella. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
G.Luca Venier 0 · Inserita: 13 marzo 2018 Approfitto dell'intervento di rob per fare una piccola digressione sulle apparenze e definizioni della hada. Naturalmente è argomento già affrontato più volte e per esteso sul forum ma..si fa per chiacchierare e poi repetita iuvant... Hada muji o "muji style". Anche una lama realizzata da una singola barra di acciaio può mostrare un certo disegno della hada se polita con l'intenzione di tirarla fuori, quindi una lama che sia del tutto muji (ossia che non mostra alcun accenno di trama del metallo) dimostra fondamentalmente di non essere stata polita con competenza o di recente. O, quantomeno, non da un politore giapponese. L'aspetto di una hada muji style è più o meno questo: Ryushi Toshizane Da tenere sempre nella massima considerazione il fatto che è il politore a decidere quanto evidenziare la hada, in accordo con lo stile del forgiatore (e, talvolta, anche forzando un pò la mano nella direzione di ciò che ci si aspetta da un particolare artista o scuola...). Dunque la hada può essere resa molto meno visibile di quello che potrebbe essere, se lo stile del forgiatore "richiede" un aspetto muji. Konuka hada. Tradizionalmente pertinente ai migliori lavori di scuola Hizen, ecco un esempio da manuale: Hizen Tadahiro nidai Si noti come la konuka non sia solo un ko itame particolarmente compatto ma al suo interno vi siano tanti piccoli chikei che, come vermetti, creano delle fitte circonvoluzioni di metallo più scuro. Nashiji. Vi sono diversi appassionati che impiegano il termine nashiji hada per riferirsi anche a certe lame shinshinto o gendaito che mostrino un kitae particolarmente fine e compatto, con ji nie. Io probabilmente sarò un reazionario ma mi ostino a chiamare nashiji solo una particolare e strepitosa hada che, assai addietro nel Koto, alcuni forgiatori hanno realizzato in Yamashiro. Questo un esempio: Awataguchi Norikuni, kamakura jidai In questa immagine (cliccate sopra e si ingrandirà) si possono vedere i nie mirabilmente disposti su tutto il ji, quasi piazzati un per uno con le mani (da tanto sono regolari). Formano dei puntini scuri che, assieme alla composizione molto compatta del kitae, conferiscono l'aspetto della buccia di una pera (da cui il nome). Se si ha la ventura, almeno una volta, di esaminare da vicino una hada come questa, poi non la si confonde più con altre che magari ci somigliano. Fate i vostri confronti. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 13 marzo 2018 però Gian, non mi hai detto se sono fuori rotta o forse si, se non hai replicato Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
GianC.B. 0 · Inserita: 15 marzo 2018 Onestamente e personalmente, nakago e patina osceni. da cultore di questi "dettagli", questa lama manco la toccherei. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Ciao GianCB e bentornato sul forum! Si, la patina è evidentemente chimica. "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
G.Luca Venier 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Ben ritrovato Gian. Eh, si. La patina della prima lama è senza dubbio artificiale. Che sia stata prodotta chimicamente o mediante calore (da cui la caratteristica bucciatura) o entrambe poco importa. Ma, fin qui, nulla di troppo strano. Molte lame cui oggi viene alterato il nakago, ad esempio per eliminare una firma gimei, mostrano una patina artificiale. E magari diventano anche Juyo Token. Naturalmente chi è bravo in questa operazione rende il lavoro quasi indistinguibile da una patina autentica. Tuttavia, che dire della seconda lama ? Beh, intanto che la patina è proprio uguale. Poi, che mostra altre curiose analogie con la prima lama; ad esempio il colore e un vago aspetto del metallo, e strane attività che possono anche sembrare sunagashi o imozuru ma che personalmente dubito fortemente possano essere costituite da nie. Un esame veloce della prima lama può trarre in inganno ma il confronto delle due lame fa nascere il dubbio, che è praticamente certezza, espresso da Rob: cioè che siano lame fatte oggi da un forgiatore non giapponese (infatti è probabilmente cinese). Si può vedere dunque come un esame solo tramite foto di una singola lama possa indurre in errori di valutazione. E ciò dimostra che per esaminare correttamente lame tramite foto occorre praticamente un training a sè, ancora diverso rispetto agli esami dal vivo o su carta. Se volete fare i cacciatori in internet, tenetelo a mente. Di queste lame e di questo venditore se ne è parlato qui: http://www.militaria.co.za/nmb/topic/25062-sword-up-for-sale-on-ebay/?do=findComment&comment=253771 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Enrico Ferrarese 5 · Inserita: 16 marzo 2018 giusto per vedere se ho colto giusto visto che avevo avuto un campanello in tal senso: - lo stacco tra ossidazione del nakago e lama non ossidata è troppo marcato e non proprio naturale naturale - il nakago risulta corroso non omogeneamente, assieme alla patina, pure lei non omogenea. INTK Database Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
G.Luca Venier 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Beh, lo stacco tra parte patinata e parte polita è in genere sempre molto netto. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Enrico Ferrarese 5 · Inserita: 16 marzo 2018 però mi arrischio a dire che seppur cinese, sembra ben fatta, soprattutto se pensiamo alla quasi totalità dei prodotti cimesi di qualsiasi qualità INTK Database Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Enrico Ferrarese 5 · Inserita: 16 marzo 2018 Beh, lo stacco tra parte patinata e parte polita è in genere sempre molto netto.assolutamente, però nello stacco l'ossidazione è in alcuni punti sfumata... o almemo così vedo nelle mie lame INTK Database Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
G.Luca Venier 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Si, può darsi. Qui però il punto della questione non è la patina. Molte token mostrano patine artificiali, talvolta anche brutte. Ma sono token :-) Una patina strana, casomai, può essere un campanello di allarme. E come tale va sempre considerata Che la prima lama sia piuttosto ben fatta, rispetto alla media delle riproduzioni, non vi è alcun dubbio. Un forgiatore promettente, direi, anche se altre lame da lui messe in vendita hanno un aspetto molto meno convincente. La nota dolente è che queste lame vengono proposte come giapponesi. Viceversa non ci sarebbe nulla di male ad apprezzarle per quello che sono. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Walter Pozzecco 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Bhe,dalle foto, ero convinto, giapponesi ! Sono spiazzato! Credo anche che ci sarei cascato, purtroppo Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 16 marzo 2018 quindi, morale della favola: studiare, vedere e toccare con mano molte token, unico antidoto alle fregature Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Di queste lame e di questo venditore se ne è parlato qui: http://www.militaria.co.za/nmb/topic/25062-sword-up-for-sale-on-ebay/?do=findComment&comment=253771 comunque, dal link di Gian, andando a frugare sul sito di questo venditore si può notare qualcosa che dovrebbe indurre alla prudenza Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Walter Pozzecco 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Si Rob, hai ragione, studiare, vedere, toccare con mano, e soprattutto conoscere le persone giuste, non è proprio facile! Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
GianC.B. 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Grazie Francesco e GianLuca. anche io sono contento di ritrovarvi qui sul forum. Certamente, la patina può essere ritoccata per varie necessità anche su nihonto autentiche. Generalmente in quei casi però si cerca di lasciare almeno qualche pezzo di patina autentica per testimonianza, ove possibile, e non si cerca di far apparire il nakago più antico di quanto non sia arrivando ad estremi persino un po' comici come in questo caso. Detto questo, qui io noto però un nakago poco curato anche a livello di forma, e questo è davvero molto indicativo. Riguardo alla lama, la politura non aiuta, ma l'aspetto spento e triste dell'habuchi e quelle pseudoattività dall'aspetto un po' bislacco dovrebbero far riflettere molto. Indubbiamente siamo ad un livello esponenzialmente superiore rispetto al classico falsone, però la qualità dell'oggetto non è certo entusiasmante... Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Altura 0 · Inserita: 16 marzo 2018 anche io da inesperto notai che non era stato il tempo ad invecchiare quei Nakago, mi domando, ma se avessero lasciato i Nakago belli nuovi raspati di fresco, sepur mumei, non sarebbero potute passare per delle discrete o mediocri shinsakuto nippo? Antonio Vincenzo Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
G.Luca Venier 0 · Inserita: 16 marzo 2018 Se questo ken, in particolare, avesse avuto il nakago rifinito meglio e non patinato e se la politura fosse stata eseguita in modo meno ingenuo, credo che anche il più esperto e smaliziato avrebbe tranquillamente potuto prenderlo per giapponese, di medio/basso livello. Sempre parlando di esame fotografico. Poi, in mano, cambia tutto. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti