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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

rob

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    Roberto Rovere

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    bonsai, fotografia

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11443 lo hanno visualizzato
  1. Rispetto a sue altre lame, in questa sembra esservi una hada più emergente rispetto alla muji
  2. Il particolare del riquadro non sembra riferirsi alla zona evidenziata in rosso, vedo una concentrazione di nie sopra lo habuchi, non è separata e in parte vi sfuma ma se deve esserlo, allora non è yubashiri
  3. sarà mica un suriage di questo tipo
  4. rob

    il Giardino Giapponese

    nelle composizioni bonsai/shitakusa c'è la costante interazione tra le due componenti, un inchino, un protendersi dell'uno verso l'altra, quasi a volersi avvicinare
  5. su Netflix c'e la serie "Japanese style originator" per chi vuole farsi una infarinata di usi e costumi Japan
  6. rob

    (Hizen) Munetsugu

    però! una monografia come la tua non l'ho mai trovata, hai raccolto tutte le informazioni disponibili su questo kaji/monaco/bushi di solito poco evidenziato anche nei testi più completi, forse perchè considerato un forgiatore di nicchia, mal inquadrabile didatticamente, bel lavoro
  7. cosa darei per un pomeriggio con i miei obiettivi dentro il suo laboratorio, mentre lavorano!
  8. rob

    O-Kissaki Wakizashi

    cià anche cose belline, poi magari ti butta in mezzo la sola
  9. rob

    O-Kissaki Wakizashi

    cosi dalle foto sembra un ko itame con habuchi brillante in nioideki. Muji o konuka? 🤔
  10. Uso da molti anni paypal e solo paypal per acquisti online di varia natura, verificando feedback e rating del venditore. Ho contestato alcune volte un oggetto non conforme e la contestazione , si è sempre conclusa col rimborso totale da parte di paypal dell'importo pagato senza che dovessi rispedire l'oggetto. Due volte però sono stato "fregato", la prima nell'acquisto di un 80/200 nikkor FS full frame, una splendida ottica che purtroppo ha manifestato un guasto dell'autofocus dopo il periodo utile per la contestazione e li ci sta, sono cose che possono accadere e comunque lo mandai in assistenza ed ancora oggi funziona egregiamente(alcune foto pubblicate delle mie lame le ho scattate con quello). La seconda volta, nell'acquisto di un Bimby ultimo modello, un robot da cucina, a meno di un terzo del suo valore, oggetto nuovo a dire del venditore, un doppione ricevuto come regalo di matrimonio per il quale mi fu chiesto di pagare con una ricarica postepay che però non accettai e pagai con paypal con la modalità "acquisto beni e servizi" che comunque permette di avere le coperture totali. All'arrivo del pacco palesemente più piccolo del dovuto anche se il peso era congruo, chiesi al corriere di poterlo aprire in sua presenza: c'erano tre rottami di amplificatori da impianto audio per auto. Faccio le foto, mi faccio lasciare le generalità del corriere e senza telefonare al venditore, peraltro persona fino a quel momento cordialissima, lo denuncio per truffa. Telefono quindi a paypal che informato del fatto recepisce la mia contestazione e contatta il venditore. Morale della storia, il tizio mi riaccredita l'importo sul mio conto paypal e in seguito, i carabinieri lo identificano e scoprono che aveva dei precedenti e che la carta postepay era intestata ad una sua conoscente rumena e mi chiedono se ho intenzione di procedere, al che ho risposto che per me il tutto non valeva le spese che avrei dovuto affrontare, viaggio aereo, noleggio auto, perdita giornata lavorativa ecc. Non avrei comunque svezzato il tizio giacchè aveva altre innumerevoli denuncie simili. Avevo ottenuto indietro i miei euro e tanto mi bastava. In conclusione, paypal è un sistema sicuro e se hai un buon rating nelle tue transazioni, godi di una affidabilità che facilita le risoluzioni, per il resto un pò di accortezza non guasta
  11. rob

    Un the con Lonnie Kapp

    in questi giorni il mio lavoro non si è interrotto perchè come tecnico, fortemente collegato alla pandemia in corso, e non lo sarà perchè è una quotidiana attività di primo supporto. Resto comunque un potenziale paziente, però conosco bene il nemico e per mia fortuna ho adottato fin da giorni non sospetti adeguate contromisure, che gestisco in prima persona senza dipendere dalla fornitura di supporti di protezione individuale da parte delle istituzioni(le prime, uniche due mascherine me le hanno fornite dopo due mesi di pandemia). Facevo solo alcune considerazioni riguardo quello che la natura sta facendo: Quello che accade oggi è paragonabile a quanto accaduto alla fine del XV secolo alle popolazione del sud America contagiate dal virus del vaiolo e del morbillo portati da spagnoli e portoghesi che ne provocarono la quasi totale estinzione e dove non completò l’opera la malattia ci pensarono i nuovi arrivati. Anche li vi fu un perturbazione catastrofica che mise in contatto mondi separati da milioni di anni dopo la deriva dei continenti che allontanò le placche della Pangea e del Gondwana a formare i grandi blocchi continentali che conosciamo oggi. A nord ghiacci perenni e temperature non compatibili con la vita degli esseri superiori impedivano migrazioni attraverso le uniche zone di continuità e tutto andava secondo i ritmi lenti e sicuri della natura. La navigazione transatlantica ruppe quell’equilibrio e quasi annientò con le malattie la popolazione delle americhe centro meridionali. La situazione ai tempi nostri è infinitamente peggiore per svariati motivi. Siamo sette miliardi di individui, ci muoviamo da una parte all’altra del pianeta in poche ore, abbiamo semi distrutto l’ambiente selvaggio delle foreste primarie e inquinato buona parte della terra e dell’atmosfera con agenti chimici che ne alterano la capacità di proteggerci dai raggi cosmici e trattengono il calore del sole fino al limite di sopportazione della vita nel mare e la persistenza dei ghiacci ai poli. La prospettiva prossima ventura è lo scioglimento massivo dei ghiacci con diminuzione della salinità degli oceani con rallentamento fino all’inversione delle correnti centro atlantiche e probabile inizio di una nuova glaciazione. Il pianeta subisce gli insulti e la natura si rimette in moto in suo aiuto per ristabilire gli equilibri nel modo più efficace: liberandolo da quegli esseri perniciosi che lo stanno devastando
  12. rob

    Un the con Lonnie Kapp

    Nell'aprile 2017, quando il covid-19 era solo una ipotesi recondita, anche se non troppo nell'ambiente degli addetti ai lavori, durante un viaggio a Tokyo, ebbi il piacere di chiedere a Leon Kapp alcune informazioni sulla metallurgia e la forgiatura del tamahagane. Mi disse alcune cose che allora erano nuove per me e quando ci salutammo mi invitò a mandargli una mail alla quale avrebbe risposto nei dettagli e si disse anche disponibile a tenere una discussione aperta sul nostro forum. Poi altri eventi si interposero e il progetto non ebbe più seguito. Mi sono rimasti gli scambi di quel giorno, ritrovati in quella mail che, avendo avuto la sua disponibilità a diffondere, oggi vi allego Lonnie, secondo la tua esperienza a contatto con Yoshindo, che tipo di materia prima hanno oggi a disposizione i fabbri? Oggigiorno, quando un forgiatore reperisce il tama hagane, non ha quasi mai un acciaio puro al 100%. Gli acciai prodotti nelle tatara tradizionali sono diversi come qualità e contengono scorie. Per eliminare le impurità bisogna, dopo aver riscaldato l'acciaio, ripiegarlo circa 12 volte. Sappiamo che durante la forgiatura il metallo perde carbonio. Cosa accade di preciso? Il livello di carbonio originale nel tamahagane è di circa 1,5-2%. Il contenuto di carbonio scende circa 0.02% ad ogni piega. Di solito 12 pieghe daranno un contenuto di carbonio circa dello 0,6/0,7% . In che maniera il carbonio si distribuisce all’interno del tamahagane e cosa si può fare per migliorare, se necessario, questa distribuzione? Il carbonio originale è distribuito in modo non uniforme nel tama hagane. Con ripetute piegature, il fabbro modifica la struttura del metallo e se fa un buon lavoro osservando precise regole, alla fine otterrà un prodotto in cui il carbonio sarà distribuito molto più omogeneamente. Quindi, se ho ben capito, una delle tecniche per migliorare la struttura del tamahagane è proprio ribattere il metallo riscaldato? E’ proprio cosi. Piegare (o forgiare) l'acciaio aiuta a purificarlo. Ad ogni piega, elementi non ferrosi o altre scorie minerali vengono eliminati durante il martellamento. Dopo 12 pieghe, l'acciaio sarà molto più puro ma non è solo questo. Non è solo questo? Allora ci sono altri fattori che influiscono! Si, non è il solo processo di ribattitura e martellamento ad essere in gioco, un fattore non meno importante è il controllo della temperatura di fucinatura. Quello a cui il fabbro deve prestare massima attenzione è questo: l'acciaio non deve mai sciogliersi. Se l'acciaio si scioglie, la struttura del metallo degrada perdendo il suo aspetto a reticolo: come conseguenza ci saranno punti deboli nella spada. Questo non lo sapevo, quindi massima importanza alle temperature a cui si porta il metallo prima di ribatterlo. E’ cosi, il fabbro riscalda l'acciaio più in alto possibile prima della forgiatura perché alle alte temperature, più impurità vengono rimosse. Abbiamo detto che l’acciaio deve essere riscaldato per quanto possibile, ma non ad una temperatura abbastanza alta da fonderlo. Questo è però difficile e necessita di un controllo totale sulla lavorazione, non è cosa che possano fare tutti, richiede anni di esperienza sotto la guida di un mastro forgiatore esperto in questa lavorazione. Che tipo di Jihada produce questo tecnica di forgia? L'acciaio finale avrà un aspetto molto pulito e le linee della Jihada saranno quasi bianche e molto sottili. Se l'acciaio viene forgiato a temperature più basse, alcune impurità saranno lasciate nell'acciaio. Le linee della Jihada saranno più grandi o più ampie, e appariranno anche più colorate. Quindi il miglior acciaio sarà molto pulito e quasi bianco, con linee della Jihada molto fini come nella nashji-hada Dopo aver ottenuto un acciaio omogeneo e di buona qualità, il mastro forgiatore si appresterà a realizzare lo hamon. Ci sono delle particolari forme di hamon che migliorano le qualità strutturali di una spada? Se l'acciaio è ben forgiato, il passo successivo è quello di creare lo hamon. Lo hamon deve fornire resistenza e tra i vari tipi quello gunome con ashi o Choji garantisce un risultato ottimale. Tuttavia,anche un hamon suguha con ashi va bene. Yoshindo sostiene che un hamon semplice e senza troppi hataraki è resistente. Ma anche un hamon a base suguha o suguha-ko-Notare con ashi, va bene per fare una spada resistente. Quindi suguha o gunome con ashi o choji per la massima resistenza, Questo mi fa pensare che molti fabbri, anche famosi, hanno creato delle tipologie di hamon spettacolari ma alla fin fine, quel che conta è l’efficienza e sarebbe interessante verificare nei test di tameshigiri, quali fossero gli hamon delle spade più efficienti Il resto dei dettagli dell’ Hamon (larghezza, modelli, hataraki, ecc) sono solo effetti artistici. Grazie Lonnie per la tua disponibilità e speriamo di poter di nuovo, presto ritrovare una tua rubrica sul nostro bollettino If you would like an article for the INTK newsletter for Luca, I will be happy to write, Lonnie

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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