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Musashi

Scuola Hizen

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LA SCUOLA HIZEN

 

 

INTRODUZIONE

 

Prima di approfondire le caratteristiche della Scuola Hizen sarebbe opportuno discutere su alcuni importanti eventi dell'era Keicho che portarono alla distinzione e di quelle che oggi classifichiamo come lame Koto (spade antiche) e lame Shinto (spade nuove).

 

L'era Keicho parte dal 1596 e le spade forgiate prima di questo periodo vengono definite Koto mentre quelle forgiate successivamente vengono chiamate Shinto. E' di rilevante importanza che l'era Keicho venga considerata come un periodo di transizione, e la distinzione non va fatta solo sulla base della considerazione che le lame prima di questo periodo siano considerate o no "antiche". La distinzione non è infatti basata solo sui mutamenti di stile e aspetto delle spade ma anche su alcuni fondamentali e sostanziali cambiamenti sociali e storici che intervennero in quel periodo.

 

Durante il periodo Koto i centri di produzione delle lame erano solitamente collocati in luoghi controllati dal potere dei clan e delle istituzioni religiose. Questi soggetti soprintendevano alla produzione della sabbia ferrosa utilizzata come materia prima nel processio di forgiatura delle lame. Con l'avvento dell'era Azuchi/Momoyama e di Oda Nobunaga e Toyotomi Hideyoshi, e primariamente con lungo periodo di pace portato durante il periodo Edo dal Bakufu Tokugawa, gli equilibri di potere nella nazione cambiarono radicalmente. I grandi templi e santuari furono spogliati del diritto di mantenere propri eserciti.

Furono piuttosto i Daimyo ad essere investiti dall'autorità del governo centrale del potere di reggere determinati territori, alla stregua di un signore feudale, organizzati in comunità contigue ad un castello. Nacquero così i Jo-ka Machi o "Città castello". Per la prima volta nella storia queste città castello divennero – assieme ai grossi centri di Edo, Kyoto e Osaka – i centri di produzione delle lame.

 

Il secondo maggior fattore di mutamento delle condizioni sta nella materia prima utilizzata nella produzione delle lame, poiché divenne sostanzialmente diversa da quello impiegata durante il perido Koto. Il periodo di relativa pace nel paese e il miglioramento delle vie di comunicazione permisero il trasporto delle materie prime dal loro luogo di origine alle città castello e ad altri centri di produzione. Per la prima volta nella storia ai maggiori centri di produzione di lame non fu più necessario essere autosufficienti sotto il profilo dell'approvvigionamento di sabbia ferrosa, proprio perché adesso ne era possibile l'importazione. Ciò pertanto portò a un radicale cambiamento della qualità e della natura dell'acciaio prodotto dal minerale grezzo. I cosiddetti "colori locali" visibili nell'acciaio delle lame Koto scomparvero dunque con l'avvento del periodo delle "spade nuove". Oltre a ciò vi è da aggiungere il fatto che proprio da questo periodo cominciò anche il commercio con l'Occidente. Questo portò infatti all'importazione e all'uso di acciaio straniero, conosciuto come Naman-tetsu e proveniente da Olanda e Portogallo.

 

Un terzo fattore di mutamento risiede proprio negli stessi metodi di forgiatura. Durante l'età del paese in guerra (Sengoku Jidai), che durò circa centotrenta anni, la domanda di lame fu notevole e per sopperire a tale richiesta spesso la qualità venne sacrificata per una maggiore quantità di produzione. Le tradizionali tecniche di forgiatura vennero ignorate e quasi completamente perdute.

Il periodo di relativa pace del periodo Shinto permise a queste arti, ormai quasi smarrite, di rivedere la luce e vennero sviluppati nuovi metodi di forgiatura come la Hon-sanmai-kitae (forgiatura in tre parti).

 

Il quarto fattore determinante la distinzione tra Koto e Shinto è la trasformazione delle strategie di battaglia e lo sviluppo della scherma (kenjutsu). Cambiò anche lo stile di portare le spade. Le lame fortemente curvate del periodo Koto venivano indossate dai samurai a cavallo sospese dal fianco, con il filo rivolto verso il basso. Questo fece si che le nuove spade Shinto, meno curvate, vennero indossate facendole passare sotto la cintura con il filo verso l'alto. Le battaglie e la vera natura della scherma cambiarono. Le azioni di fanteria divennero comuni dal momento che un gran numero di samurai appiedati poterono sfoderare più agilmente le propria spada e tenerla con entrambe le mani. Questo portò a minori curvature, nakago più lunghi e il bilanciamento venne spostato più verso la punta della spada.

 

Questi cambiamenti sono visibili in numerosi esemplari di lunghe tachi risalenti al Nanbokucho che furono accorciate e portate dai Samurai a piedi. Difatti quel che noi conosciamo come linea Keicho-Shinto può essere vista come direttamente proveniente dalla forma delle vecchie tachi accorciate. Queste appaiono tendenzialmente larghe, con una differenza minima tra machi e boshi. Andando più avanti nel periodo Shinto le influenze della cultura Momoyama andò a scemare e le lame cominciarono a mostrale le proprie peculiari caratteristiche.

 

STORIA

 

La provincia di Hizen dopo il periodo Kamakura fu pressappoco sotto il controllo del tempio Todaiji. Durante il periodo Sengoku, i clan Ryuzoji e Saga tentarono di espandere la propria area d'influenza ma furono sconfitti da Toyotomi Hideyoshi che divise la provincia e la affidò alle famiglie Nabeshima, Matsuura, Omura e Goto. Di queste, la famiglia Nabeshima fu la più grande e potente e sotto i successivi regni dei Tokugawa, fu in grado di mantenere stabili le ingenti proprietà terriere stimate intorno ai 350.000 koku di produzione annuale di riso.

 

La provincial di Hizen è stata geograficamente fra le aree più significanti della lunga storia del Giappone. E' situata nell'isola di Kyushu, tra gli importanti porti commerciali di Hakata (Fukuoka) e Fukae (Nagasaki). Aveva il controllo di un'importante arteria stradale che collegava i due porti e che terminava presso la costruzione del castello di Saga, che divenne la sede del clan Nabeshima dal periodo Keicho fino alla Restaurazione Meiji.

 

La scuola Hizen (comunemente conosciuta come scuola Tadayoshi) fu una fiorente industria che costituì una preziosa fonte di valuta per il clan Nabeshima. Ciò fu il risultato degli investimenti e degli sforzi fatti dal Daimyo di Hizen per porre la priorità sulla promozione e lo sviluppo della fabbricazione di spade e ceramiche (Imari-yaki, Nabeshima-yaki, Arita-yaki). Il Daimyo Nabeshima riconobbe che era necessaria una solida base economica per recuperare gli ingenti fondi che furono costretti a versare per il fallito tentativo di invasione della Korea da parte di Toyotomi Hideyoshi e nella quale ebbero un ruolo da protagonisti. Sotto la protezione della famiglia Nabeshima, la linea di spadai Tadayoshi riuscì a votare se stessa alla produzione delle spade.

 

Vi è uno straordinario numero di lame Hizen che sono arrivate ai nostri giorni. Tra queste una cospicua parte è costituita dalle opere della seconda generazione, Omi Daijo.

Durante il periodo Edo il valore della seconda generazione fu estremamente alto e largo fu il loro impiego. Furono adoperate infatti in ogni area del paese e ciò indica che l'intera scuola (si dice circa sessanta spadai in tutto) contribuì ad assistere la seconda generazione a fronteggiare le richieste. Questo episodio viene citato per rimarcare che si trattò di una vera e propria industria manifatturiera di spade.

 

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA SCUOLA HIZEN

 

SUGATA: Il sori è torii-zori o chu-zori. Il kissaki varia da ko-kissaki, chu-kissaki ad o-kissaki anche se il chu-kissaki è quello di gran lunga il più comune. I tanto sono relativamente pochi, se ne possono ritrovare in hira-zukuri e kiriba-zukuri. Quanto alle katana e alle wakizashi, lo iori-mune è quello più consueto anche se fra i tanto può trovarsi qualche mitsu-mune.

 

JITETSU: Il jitetsu è estremamente fine e compatto. Consta di un denso ko-mokume hada, denominato konuka-hada. Occasionalmente può ritrovarsi anche il ko-itame hada. Punti scuri, chiamati sumigane, che appaiono qui e lì rassomigliano a quelli visti nei lavori di Enju e Aoe e tale particolare costituisce una delle caratteristiche delle lame Hizen.

 

HAMON: Suguha, suguha hotsure, o-notare e choji-midare sono i più comuni. Talvolta troviamo gunome-midare e o-midare. Il chu-suguha, consistente in nie di tradizione Yamashiro è da classificare come una specialità Hizen. In ogni caso vi sono ko-nie nello habuchi senza raggruppamenti e la linea di nioi è ampia.

Quando lo hamon è choji-midare, il kashira del choji è tondeggiante e vi è un lungo ashi; quando è suguha talvolta non si ritrovano assolutamente ashi anche se di consueto possono trovarsi ashi inseriti qui e lì. Un'altra interessante peculiarità che è possibile osservare in alcune lame degli artisti Hizen è l'esistenza di quello che si definisce abu-no-me (occhio di vespa) presente nel gunome. Vi sono formazioni di nie (yo) presenti all'interno di struttura a doppio gunome. Talvolta in alcune generazioni di spadai Hizen troviamo dei tobiyaki a forma di sole (circolare) di nie da una parte di lama, mentre nell'altra parte della lama sono a forma di luna (crescente). Questi potrebbero essere dei particolari importanti in sede di kantei.

 

BOSHI: I più comuni sono quelli che tornano in ko-maru ma a volte ve ne sono anche in midarekomi. Il termine frequente "Hizen boshi" si riferisce ad un boshi con un'ampiezza uniforme dallo yokote alla punta che termina con un consueto ko-maru.

 

HORIMONO: Ve ne sono di diversi tipi ma shin no ryu, kurikata, sanko tsuka ken e bonji sono i più comuni. In generale sono eseguiti con estrema abilità ma in particolare quelli del primo periodo sono tutti stupendamente eseguiti secondo il modello dello stile Umetada. Ciò può essere dovuto al fatto che Shodai Tadayoshi studiò presso Umetada Myoju per circa tre anni a partire dal 1596.

 

NAKAGO: Quanto al mune, quello più frequente è il kaku-mune ma si trovano anche ko-maru mune. Il saki è kurijiri, kengata o katayamagata. Le yasurime sono solitamente yoko o sujikai senza nessun kesho.

 

MEI: Raramente si trovano niji-mei (firma con due caratteri) ma generalmente vi è una naga-mei. Abitualmente in wakizashi e tanto la mei è incisa nel sashi omote così come nelle altre scuole. Le katana invece sono firmate nel sashi-ura, in altre parole è la cosiddetta tachi-mei.

 

VARIE: Le lame Hizen hanno la reputazione di avere la linea più elegante dei lavori Shinto, opinione che probabilmente deriva dal fatto che hanno una curvatura perfettamente bilanciata. La lunghezza più frequente è 2 shaku e 2-3 sun (66,7-69,7 cm). Le opere Hizen hanno un magnifico jihada ma poiché il kawagane (acciaio esterno) è sottile vi sono frequenti casi in cui lo shintetsu viene fuori. Senza tener conto di questo aspetto, le lame Hizen, attraverso la loro storia, sono state largamente ricercate sia dai Samurai che dai collezionisti contemporanei.

 

 

 

Yukihiro

yukihiro_psp.jpg

 

 

Tadakuni

Tadakuni_full_size.jpg

 

 

 

Minamoto Muntetsugu

minamoto_munetsugu.jpg

 

 

 

Fujiwara Tadahiro

fujiwara_tadahiro.jpg

 

 

 

Omi Daijo Tadayoshi

Hizen_Kuni_J___mi_Daij__Fujiwara_no_Tadayoshi.jpg

Modificato: da Musashi

<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Davvero un ottimo articolo. Grazie Piè! :ok:


skilledlogo.jpg"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

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Eccellente Piero, grazie mille :arigatou:

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Ho pensato di integrare questo magnifico articolo con alcune informazioni:

-albero genealogico degli spadai della linea principale

 

1) Musashi daijio Tadayoshi 1572-1632 (in seguito modificherà il nome in Tadahiro)

Kawachi daijio Masahiro 1607-1665 (figlio della sorella di Tadayoshi 1° e del fabbro Yoshinobu)

Tosa no kami Tadayoshi ?-1634 (figlio adottivo di Tadayoshi 1°, era già un adulto quando venne adottato e quindi temporalmente rientra nella prima generazione.)

 

2) Omi daijio Tadahiro 1614-1693(sarà l'unico a mantenere il nome Tadahiro non cambiandolo quando divenne caposcuola)

 

3) Mutsu no kami Tadayoshi 1636-1686

 

4) Omi daijio Tadayoshi 1667-1747

 

5) Omi no kami Tadayoshi 1696-1775

 

6) Omi no kami Tadayoshi 1736-1815

 

7) Omi no Kami Tadayoshi 1770-1816

 

8) Tadayoshi(nessun titolo) 1801-1859

 

9) Tadayoshi(nessun titolo) 1832-1880

 

Con Hyakutaro Tadayoshi(9) si estingue la linea dei capiscuola della scuola Hizen Tadayoshi. L'ultimo Tadayoshi smise di forgiare nel 1871 in seguito agli editti che proibivano il porto delle spade.

 

G.

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con un po' di calma mi piacerebbe inserire una minischeda su ogni forgiatore, con le possibili mei(i Tadayoshi cambiavano continuamente firma) e potendo, anche qualche foto di loro opere.

G.

ps. sempre con calma e il vostro aiuto mi piacerebbe continuare anche un'opera di censimento e studio dei rami secondari(i discendenti di Masahiro) e degli altri fabbri, quelli non appartenenti alla linea dei capiscuola.

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Tadayoshi 1871 venderei subito l'auto per acquistarla!!!!! Grazie GianC.B.

 

 

mah, interessante dal punto di vista storico... ma l'ultima generazione Tadayoshi non è famosa per lavori particolarmente validi.

le più rinomate sono le prime tre, dalla quarta all'ottava è una lenta discesa(tenendo presente che, comunque una Tadayoshi 5° è comunque una gran lama o che un'ottava generazione è comunque superiore a gran parte delle lame shishinto...) , perdendo gradatamente le caratteristiche della scuola Tadayoshi con un appiattimento sulla tradizione Yamashiro interpretata dalla scuola di Hizen, perdendo al contempo però anche la qualità intesa come presenza e ricchezza di attività ecc.

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mah, interessante dal punto di vista storico... ma l'ultima generazione Tadayoshi non è famosa per lavori particolarmente validi.

le più rinomate sono le prime tre, dalla quarta all'ottava è una lenta discesa(tenendo presente che, comunque una Tadayoshi 5° è comunque una gran lama o che un'ottava generazione è comunque superiore a gran parte delle lame shishinto...) , perdendo gradatamente le caratteristiche della scuola Tadayoshi con un appiattimento sulla tradizione Yamashiro interpretata dalla scuola di Hizen, perdendo al contempo però anche la qualità intesa come presenza e ricchezza di attività ecc.

 

Io non valuto più le lame in base alle tecniche di realizzazione degli hammon, o dei sottili e raffinati indizi che lo spadaio lascio sulla lama come firma(difficili per altro da apprezzare se non si conosce la scintilla che ha causato quel sentimento).

Tutto quello che termina si porta con se l'inizio e la storia, nonostante le apparenti decadute tecniche, apparenti.

Infatti più pratico e più mi distacco dall analisi e giudizio, amando ancora di più queste lame ma trovando le discussioni su di loro, ora, un impedimento nel cogliere cosa sono. :arigatou:

Lasciando il sicuramente nobile Kantei, ad un altro punto di vista.


Il pensiero sul non pensiero...

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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