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G.Luca Venier

Socio INTK
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Contenuti inseriti da G.Luca Venier

  1. Alle 7:40 di stamattina ancora eravamo nel regno della fede. Adesso che siamo un poco più empirici possiamo preparavi un bel resoconto !
  2. Oggi visita riservata ai membri NBTHK. Siamo arrivati, a tastare il polso a questa collezione.
  3. Se questo ken, in particolare, avesse avuto il nakago rifinito meglio e non patinato e se la politura fosse stata eseguita in modo meno ingenuo, credo che anche il più esperto e smaliziato avrebbe tranquillamente potuto prenderlo per giapponese, di medio/basso livello. Sempre parlando di esame fotografico. Poi, in mano, cambia tutto.
  4. Si, può darsi. Qui però il punto della questione non è la patina. Molte token mostrano patine artificiali, talvolta anche brutte. Ma sono token :-) Una patina strana, casomai, può essere un campanello di allarme. E come tale va sempre considerata Che la prima lama sia piuttosto ben fatta, rispetto alla media delle riproduzioni, non vi è alcun dubbio. Un forgiatore promettente, direi, anche se altre lame da lui messe in vendita hanno un aspetto molto meno convincente. La nota dolente è che queste lame vengono proposte come giapponesi. Viceversa non ci sarebbe nulla di male ad apprezzarle per quello che sono.
  5. Beh, lo stacco tra parte patinata e parte polita è in genere sempre molto netto.
  6. Ben ritrovato Gian. Eh, si. La patina della prima lama è senza dubbio artificiale. Che sia stata prodotta chimicamente o mediante calore (da cui la caratteristica bucciatura) o entrambe poco importa. Ma, fin qui, nulla di troppo strano. Molte lame cui oggi viene alterato il nakago, ad esempio per eliminare una firma gimei, mostrano una patina artificiale. E magari diventano anche Juyo Token. Naturalmente chi è bravo in questa operazione rende il lavoro quasi indistinguibile da una patina autentica. Tuttavia, che dire della seconda lama ? Beh, intanto che la patina è proprio uguale. Poi, che mostra altre curiose analogie con la prima lama; ad esempio il colore e un vago aspetto del metallo, e strane attività che possono anche sembrare sunagashi o imozuru ma che personalmente dubito fortemente possano essere costituite da nie. Un esame veloce della prima lama può trarre in inganno ma il confronto delle due lame fa nascere il dubbio, che è praticamente certezza, espresso da Rob: cioè che siano lame fatte oggi da un forgiatore non giapponese (infatti è probabilmente cinese). Si può vedere dunque come un esame solo tramite foto di una singola lama possa indurre in errori di valutazione. E ciò dimostra che per esaminare correttamente lame tramite foto occorre praticamente un training a sè, ancora diverso rispetto agli esami dal vivo o su carta. Se volete fare i cacciatori in internet, tenetelo a mente. Di queste lame e di questo venditore se ne è parlato qui: http://www.militaria.co.za/nmb/topic/25062-sword-up-for-sale-on-ebay/?do=findComment&comment=253771
  7. G.Luca Venier

    La teoria del tutto

    Grazie Altura, per questo memento
  8. Puoi chiedere pure a me. Se l'argomento non è cosa utile a tutti scrivimi in PM.
  9. Approfitto dell'intervento di rob per fare una piccola digressione sulle apparenze e definizioni della hada. Naturalmente è argomento già affrontato più volte e per esteso sul forum ma..si fa per chiacchierare e poi repetita iuvant... Hada muji o "muji style". Anche una lama realizzata da una singola barra di acciaio può mostrare un certo disegno della hada se polita con l'intenzione di tirarla fuori, quindi una lama che sia del tutto muji (ossia che non mostra alcun accenno di trama del metallo) dimostra fondamentalmente di non essere stata polita con competenza o di recente. O, quantomeno, non da un politore giapponese. L'aspetto di una hada muji style è più o meno questo: Ryushi Toshizane Da tenere sempre nella massima considerazione il fatto che è il politore a decidere quanto evidenziare la hada, in accordo con lo stile del forgiatore (e, talvolta, anche forzando un pò la mano nella direzione di ciò che ci si aspetta da un particolare artista o scuola...). Dunque la hada può essere resa molto meno visibile di quello che potrebbe essere, se lo stile del forgiatore "richiede" un aspetto muji. Konuka hada. Tradizionalmente pertinente ai migliori lavori di scuola Hizen, ecco un esempio da manuale: Hizen Tadahiro nidai Si noti come la konuka non sia solo un ko itame particolarmente compatto ma al suo interno vi siano tanti piccoli chikei che, come vermetti, creano delle fitte circonvoluzioni di metallo più scuro. Nashiji. Vi sono diversi appassionati che impiegano il termine nashiji hada per riferirsi anche a certe lame shinshinto o gendaito che mostrino un kitae particolarmente fine e compatto, con ji nie. Io probabilmente sarò un reazionario ma mi ostino a chiamare nashiji solo una particolare e strepitosa hada che, assai addietro nel Koto, alcuni forgiatori hanno realizzato in Yamashiro. Questo un esempio: Awataguchi Norikuni, kamakura jidai In questa immagine (cliccate sopra e si ingrandirà) si possono vedere i nie mirabilmente disposti su tutto il ji, quasi piazzati un per uno con le mani (da tanto sono regolari). Formano dei puntini scuri che, assieme alla composizione molto compatta del kitae, conferiscono l'aspetto della buccia di una pera (da cui il nome). Se si ha la ventura, almeno una volta, di esaminare da vicino una hada come questa, poi non la si confonde più con altre che magari ci somigliano. Fate i vostri confronti.
  10. Con tutto il rispetto, Pierluigi, trovo sorprendente che tu possa anche solo pensare di lamentarti per qualcosa. Hai avuto spazio e massima considerazione da parte di tutti, su ogni tema che hai proposto. Nello specifico, riguardo alla tua spada, ti sono stati dati tutti gli input che può permettere un contesto fotografico non ideale. Firma, scuola e riferimenti relativi. Ora non resterebbe che esaminarla dal vivo ed anche per questo ti è stata offerta massima disponibilità. A prescindere dall'attenzione che hai ricevuto, il forum è di per sè fonte ricchissima di informazioni (su libri, lame e quant'altro) che nel corso di anni, con fatica e passione, sono state messe insieme per la conoscenza di tutti. Sono lì a disposizione e basta solo la buona volontà di servirsene. Ad esempio utilizzando il tasto "cerca". Ringrazi Massimo per i consigli ma poi non hai seguito quello fondamentale che ti ha dato: aspettare, prima di mettere le mani su ciò che non conosci. E, volentieri, chiudiamola qui.
  11. Perdonami, pier, se posso apparire fastidiosamente puntiglioso. Credo che tu debba resettare il sistema e capire bene quello che facciamo. Qui si ride e si scherza...finchè si è seri. La INTK non vuole convincere nessuno. Quando affrontiamo il tema della preservazione non esprimiamo delle opinioni, da prendere più o meno in considerazione a seconda delle inclinazioni personali e dell'umore del momento. Rispettiamo e proponiamo alcune linee guida che non ci siamo inventati noi, ma che vengono da coloro i quali, da secoli, si occupano dell'argomento. Che noi tentiamo, con molta umiltà e nei nostri limiti, di seguire nel modo più fedele possibile. Massimo Rossi è persona disponibile e, essendo molto alla mano, non fa cadere "dall'alto" ciò che dice. Ma, non dobbiamo dimenticare, è uno dei pochi al mondo al di fuori del Giappone che sia certificato ufficialmente come togishi. Massimo viene periodicamente interpellato come consulente per il restauro e la conservazione di lame che stanno nei maggiori musei italiani (ed europei) e nelle più importanti collezioni private. Forse non tutti si rendono bene conto dell'incredibile fortuna che abbiamo nell'avere in Europa una persona del genere. Quindi, nel campo del restauro e preservazione quello che Massimo suggerisce in modo amichevole, secondo il suo carattere, non è semplicemente un punto di vista ma ha un certo peso. Da tenere sempre nella massima considerazione. E, nello specifico, dovrebbe essere seguito come un oracolo e senza discussioni da parte di chiunque, come te, desideri intraprendere un apprendistato da politore. Ciononostante hai pensato di fare comunque di testa tua e pure ti sei lamentato quando qualcuno ha avuto da ridire, asserendo che qui "si fa polemica e non si studia". Ne deduco che ancora non hai ben chiaro con chi hai a che fare ed il contesto in cui ti stai muovendo. Riflettici un pò su
  12. Ora che avete fatto un pò l'occhio a quella, guardate quest'altra. Fate le vostre considerazioni
  13. Caro pier, credo che qui si sia creato un equivoco. Dunque sarò brutale, ma anche istituzionale. Come già detto, questo non è un forum di sperimentazioni metallurgiche. La INTK si occupa, a livello non solo nazionale, di studio e preservazione della Token. Dunque, come INTK, noi non approviamo che si operi un qualsivoglia intervento conservativo o di restauro su una Token senza avere le minima idea di ciò che si ha tra le mani. Se non hai intenzione di seguire un percorso tradizionale di apprendistato ti preghiamo di non sottoporre qui i tuoi tentativi di politura, che possono invogliare anche altri a fare esperimenti improvvisati. E, su questo tema, la finisco qui. Sul piano dello studio posso dire che, se la tua idea per approfondire l'argomento è acquistare lame a poco prezzo, polirle da te, fare dei confronti da neofita solo sui libri o in rete (e poi magari inserirle nuovamente sul mercato), sei sulla strada sbagliata. I libri sono grandi contenitori di informazioni che è indispensabile imparare e digerire ma... i libri non spiegano le spade. Casomai è il contrario. Le lame belle ti chiariscono i libri. Per prima cosa ti occorre un buon maestro che, dal vivo, ti mostri lame di buona qualità e ti insegni a "vedere quel che c'è da vedere". Tutti noi abbiamo iniziato così. Poi dovrai trovare il modo di esaminare da vicino quante più lame straordinarie possibili. Con dispendio di tempo, denaro e fatica. Come molti di noi si industriano di fare. Per quanto riguarda la tua spada, dare un giudizio definitivo solo con l'esame di fotografie di bassa qualità sarebbe scriteriato. Inoltre certi elementi fondamentali possono essere verificati con una certa sicurezza solo dal vivo. Nel frattempo puoi certamente divertirti a cercare qualcosa da confrontare sul web
  14. Un pò di misure: Nagasa 52 Motohaba 3,2 Sakihaba 2,5 Motokasane 7 Sakikasane 5 Nakago 14
  15. No, fermi tutti. Non confondiamoci in partenza. Non è uno yari, manca il kerakubi. È un ken.
  16. Si, venduta abbastanza di recente.
  17. Il giorno 14 aprile 2018, presso la Casa del Guidi di Sesto Fiorentino (FI), si terranno le elezioni per nominare il Presidente ed i membri del Consiglio Direttivo della INTK. Come da statuto, ogni Socio INTK che sia regolarmente iscritto ed in regola con il pagamento della quota 2018 ha diritto di presentare la propria candidatura. Chiunque sia interessato è pregato di inviare la propria candidatura via email allindirizzo venier@intk-token.it indicando la carica per cui si intende presentare (Consigliere o Presidente) ed aggiungendo due righe di presentazione personale. Il termine per presentare le candidature è fissato per il giorno 31 marzo 2018 Il programma della giornata prevede: Inizio lavori ore 10,00 - Kansho, esame di spade. Pausa pranzo ore 12,45 Pomeriggio ore 14,00 - Elezioni INTK Posteremo in seguito i temi del Kansho. Come sempre ricordo che questo è un evento riservato ai Soci, che siano in regola col pagamento della quota annuale. Sarà comunque possibile regolare la propria posizione o iscriversi ex novo direttamente in loco, prima dell'inizio dei lavori. Casa del Guidi, Viale 1° Maggio Sesto Fiorentino (FI) Un saluto a tutti
  18. Non siate timidi, non è un kantei. Il masame nella zona temprata è normale nelle lame con questo tsukurikomi, come anche negli yari. Comunque la hada è interessante e vi sono diverse attività nell'habuchi. Che ne dite ?
  19. Commentate liberamente (chi già conosce la lama, ovviamente, si astenga...per non guastare il gioco )
  20. Scusami Walter, questo tuo intervento mi era proprio sfuggito e rispondo solo adesso. Imperdonabile ritardo. No, non ho la ventura di avere in casa quella stampa. La inserisco anche qui: Kiyochika Kobayashi: ukiyo-e raffigurante Hosokawa Yusai Kobayashi è stato un artista piuttosto interessante che ha lavorato nel periodo in cui l'arte della xilografia tradizionale stava per essere "travolta" dalle nuove tecniche di riproduzione delle immagini. Ha uno stile piuttosto moderno ed un senso prospettico, assieme ad un particolare contrasto tra luci ed ombre, affine alla pittura occidentale, che ricorda Yoshitoshi. Qui la similitudine con la serie dei "100 aspetti della luna" è irresistibile. Ma, al contrario di lui, introduce temi ispirati alla modernizzazione, ad esempio raffigurando elementi architettonici non tradizionali, oppure treni e ferrovie.
  21. Non preoccuparti. Ieri vi è stata la rotazione materiale delle lame. Oggi saranno visibili in mostra.
  22. Grazie Manuel per la comunicazione. In verità in quell'epoca i samurai, come classe, non esistevano ancora...ma si tratta di un'ingenuità comprensibile
  23. Desidero spendere due parole circa l’opportunità, per tutti noi appassionati di Token, di associarsi alla NBTHK. Per la quasi totalità degli occidentali la NBTHK è nota soprattutto per il lavoro di emissione di quei certificati che tanto contribuiscono a “tranquillizzare” le transazioni di compra-vendita. Sull’affidabilità delle attribuzioni, come pure sulla reale composizione delle attuali commissioni di esame e su certi incresciosi avvenimenti accaduti in passato riguardo all’attività di certificazione, si sono spesi fiumi di parole. E spesso a ragione. Tuttavia in questa sede, tra tutte le attività della NBTHK, la certificazione è quella che ci interessa di meno. Occorre ricordarsi, innanzitutto, che senza la NBTHK non esisterebbe neanche la INTK e questo forum: per il semplice motivo che probabilmente non ci sarebbero spade da studiare. Per quanto riguarda la parte accademica, il Bollettino mensile pubblicato dalla NBTHK rappresenta forse l’unica fonte aggiornata di notizie e schede tecniche. Ogni mese vi sono delle anime pie (Leon e Hiroko Kapp e, da quest’anno, anche io e Francesco De Feo ci stiamo impegnando per dare una mano) che si occupano di tradurne la parte più importante in inglese, rendendo fruibile questo importante materiale anche a coloro che non conoscono il giapponese. In realtà la sola raccolta dei 12 numeri emessi ogni anno vale la spesa associativa. La NBTHK inoltre si impegna grandemente per la salvaguardia della tradizione di forgiatura e la realizzazione di fornimenti per la spada, offrendo un contributo importantissimo per la sopravvivenza di molti artigiani contemporanei. Dunque associarsi non significa solo garantirsi l’accesso a materiale didattico aggiornato e spesso inedito ma rappresenta anche un piccolo contributo personale alla preservazione stessa della Tōken. Fateci un pensiero. Approfitto per inserire qui la menzione (tratta dal numero di febbraio 2018 del Bollettino) delle donazioni che abbiamo fatto, sia come Branch italiana sia come INTK, a favore del Tōken Hakubutsukan ( 刀剣博物館 - Museo della Spada).

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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