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G.Luca Venier

Socio INTK
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Contenuti inseriti da G.Luca Venier

  1. Personalmente ho studiato solo la parte di mio interesse, al momento, ossia quella riferita ai forgiatori in Sagami. Prima di Kunimitsu (Shintogo) sono indicati Sukezane (Bizen), Sadakuni e Kunihiro (questi ultimi due potrebbero essere entrambi del gruppo Yamanouchi). Poi vi è Kunimitsu (Shintogo) e la sua linea di discendenza : Taro Kunishige (Hasebe, figlio), Kunihiro (figlio), Tosaburo Yukimitsu e Masamune Per quanto riguarda Sagami non vi sono sostanziali differenze con la genealogia riportata nel Kanchi'in Bon Mei Zukushi. Ne abbiamo parlato con Hinohara Dai a gennaio. Da notare che il Ryuzoji Bon, del 1351, è il più antico repertorio trovato "in originale". Il Kanchi'in Bon è infatti del 1423. Tuttavia le genealogie riportate in quest'ultimo risalgono al periodo Showa, ossia al 1312-1317. Dunque, errori di trascrizione a parte (che sono sempre possibili), il Kanchi'in Bon rimane comunque la testimonianza più antica in nostro possesso.
  2. Nel mese di marzo decade l'annualità associativa presso la NBTHK. Chiunque abbia interesse ad associarsi per la prima volta o debba rinnovare la propria adesione può valutare di farlo attraverso la NBTHK Italian Branch, usufruendo in questo caso di una riduzione della quota annuale (16.000 yen, anzichè 20.200 per un nuovo membro o 19.200 per un rinnovo). Chi è interessato, che sia Socio INTK o meno, può contattarmi entro il 15 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com
  3. Sarà un piacere conoscerti.
  4. Mi fa piacere tu dica questo. Ma, ricorda, seguire una tradizione significa per prima cosa trovare un insegnante. Ma non per telefono ! Se il tuo insegnante sarà chi immagino, penso che ci vedremo spesso nel suo togiba :-)
  5. Caro Pier, noi ci preoccupiamo. Purtroppo questo ambiente, nel mondo, è pieno di persone che ritengono di essere ciò che non sono. Persone che affrontano la pratica della politura della Token, che non solo è una tecnica tradizionale ma non ha equivalenti al mondo al di fuori del Giappone, inventandosi scorciatoie di tutti i tipi, mancando di rispetto non solo agli oggetti su cui mettono le mani ma anche a tutti coloro i quali, con grande umiltà e dispendio di tempo, denaro ed energie, compiono il giusto percorso per qualificarsi a pieno titolo. Non è molto che una lama di enorme importanza è stata quasi rovinata da una politura poco accorta. E, quel che è peggio, neanche eseguita da un politore amatoriale. Qui qualche accenno a questo increscioso fatto: http://www.militaria.co.za/nmb/topic/13632-tampa-2014-report/page-1 Tutto questo non lo dico per scoraggiarti o per svalutare il tuo impegno e la tua passione. Mi auguro tu voglia percorrere questa strada in modo serio e rispettoso della secolare tradizione che gli sta alle spalle. P.s. quello che noti sulla tua lama si chiama machiokuri ed è una pratica abbastanza normale su lame che abbiano una certa età.
  6. Buongiorno Pier, bene che la lama ti sia arrivata. Bizen Mitsuhiro del periodo Nambokucho è un forgiatore del gruppo Kozori ed è classificato jo saku. Partendo da questo presupposto, e considerato che in Giappone le spade Bizen godono di grande reputazione, puoi star sicuro che questa lama è stata osservata con una certa attenzione prima di essere messa in vendita a due soldi. Trai da te le dovute conclusioni. Non ho ben capito chi sia il maestro politore presso cui stai facendo apprendistato ma, dal momento che si sta parlando di mettere le mani su una lama che potrebbe rivelare qualche pregio (pur se non necessariamente sho shin) ti esorto a farti seguire passo passo da un esperto. E non solo tramite foto. Per esperienza si sono viste molte lame anche pregevoli uscire piuttosto rovinate da politori improvvisati, pur con le migliori intenzioni. Senza la dovuta esperienza non è neppure possibile capire in che termini esattamente si può considerare rovinata una Token, poiché ad un occhio poco esperto sembra tutto bello. Ad esempio vi sono lame cui è stato eliminato il niku che, ad un esame approssimativo, sembrano tutto sommato a posto. Sono dettagli che si possono valutare correttamente solo con un esame diretto e con la guida di un politore ben sperimentato. La INTK si occupa, per statuto, di studio e preservazione della Token. Non incoraggiamo, dunque, nessun tipo di intervento fai da te, o comunque eseguito da persone senza alcuna qualifica specifica, su lame che possono essere antiche o, se non altro, degne di una certa attenzione. Saremo ben lieti di seguire i tuoi progressi, se sei intenzionato a seguire un corretto percorso di apprendistato presso un maestro politore. Viceversa, se si parla di procedere per tentativi ed esperimenti da autodidatta, seguendo consigli on line, non sei nel luogo giusto per ricevere incoraggiamenti. Perdona la franchezza.
  7. G.Luca Venier

    Dokkodo

    Grazie Getsu. Uno dei migliori interventi degli ultimi 5 anni. Colui che riesce a recepirlo nel suo significato profondo, e non semplicemente sul piano letterale, non avrà frequentato invano questo nostro conclave...
  8. Grazie Cristiano per il tuo intervento. Nessun altro ha qualche riflessione da proporre ?
  9. Grazie Francesco per la comunicazione. Il Presidente della NBTHK EU dott. Eckhart mi comunicó a suo tempo che questo evento non avrebbe avuto alcun intento commerciale. Da come si legge, invece, evidentemente non è così. Allegria !! Che dire dunque ? Non resta che fare il conto dei risparmi :-)
  10. ...la discussione non decolla, vediamo se riesco a stimolarvi. Notate qualche affinità ?
  11. Caro Snorri, no, non è "così terribile" la tua lama. Ho voluto approfittare di questa discussione per dare un taglio più generale all'argomento, ti chiedo venia. Per quanto riguarda la tua "ipotesi", francamente, io non farei nessuna prova del genere. Neppure nella fantasia. Avevi il desiderio di avere a casa una nihonto: hai raggiunto il tuo obbiettivo ed è un oggetto dignitoso, in discrete condizioni. @pier, il mondo è vario ma...spesso è mal consigliato. Poi se entriamo nel mondo della pura "mitologia", del ferro vecchio nato in Giappone che ha visto chissà cosa eccetera, allora mi arrendo...il mercato dei ferri vive proprio grazie a questi questi miti e non vi è voce della ragione che tenga. Senza polemica, ovviamente. Questa è una discussione tra amici
  12. Assolutamente cerca di venire, se riesci. Sarà un piacere incontrarsi e fare due chiacchiere dal vivo.
  13. Si possono fare mille distinguo e se mettiamo la discussione sul piano dei gusti potremmo andare avanti per ore. Anche in questa sede abbiamo affrontato più volte il tema "quale kizu potreste tollerare nella vostra lama ?". Il punto è un altro. Vi sono dei difetti che sono indizio di una lama "nata male", indipendentemente dall'autore, scuola, età, etc. Con l'esperienza si impara a riconoscerli a prima vista. Una lama che mostra i sintomi di essere nata male è sempre da evitare, a prescindere da ogni altra considerazione. Che si debba per forza accontentarsi di lame di questo tipo, per via del budget limitato, è un concetto che andrebbe superato. Portarsi a casa una lama scarsa e con probabili difetti di nascita non serve a niente; con un oggetto simile in mano anche l'entusiasmo del possesso si spegne inevitabilmente in breve tempo. Il mercato è saturo di spade e non serve un budget esagerato. Con un minimo di pazienza in più, studio quanto basta, un briciolo di occhio e buon senso, è possibile portarsi a casa oggetti che, anche se non sono capolavori, almeno mostrano di essere usciti decentemente bene dalle mani del forgiatore.
  14. Si, l idea sarebbe quella. Una cosa in giornata. Comunque penso sia una mostra adatta anche a moglie e figlie :-)
  15. E' ovvio che forgiatura e tempra determinano concause, collegate tra loro. Resta il fatto che vi sono lame di grande qualità che possono presentare aperture nel ji e nello shinogiji ma non si sognano di mostrare aperture lungo o all'interno dello ha. Come pure esistono lame di scarsa qualità in cui magari non si notano chissà quali aperture nel ji ma che presentano tipiche linee di frattura proprio lungo la parte temprata. Poi, se si preferisce pensare che non si tratti di un difetto serio ma ci si concentra solo sugli hagire....non insisto. p.s. Se questa lama è costata poco, un motivo c'è. Lame con questo tipo di problema le vendono esclusivamente a noi occidentali.
  16. @pier la hada di questa lama è praticamente muji, da quel che si vede, e non credo che possa essere stata polita chissà quante volte. Questo ovviamente sarà verificabile con più esattezza dal vivo. Su una hada di questo tipo non si possono prevedere come "normali" le aperture che ci si possono aspettare su una hada di tipo più largo e visibile. Ma parliamo sempre di aperture nel ji o nello shinogiji. Quando si trovano queste fratture proprio lungo la linea di tempra è sempre un campanello di allarme. Si nota come anche sul boshi vi sia una piccola frattura proprio all'altezza "giusta" ed è probabile che vi sia molto altro "sotto" che ancora non è palese. Il mio consiglio spassionato è di stare alla larga da lame che presentano questo particolare difetto, a meno che non siano talmente antiche da poterci "passare sopra". E, per inciso, di diffidare di quei venditori che vi dicono che si tratta di un difetto trascurabile, specialmente se si tratta di una lama relativamente nuova.
  17. Grazie beta. La butto lì: perchè non proviamo a fare una prima "reunion" del Club dell'Ukiyoe a Palazzo Albergati ?
  18. caspita Enrico...il povero daikai "bruciato" dopo appena sei messaggi...
  19. Perdona la schiettezza, Snorri, ma condivido l'impressione di Francesco, non entusiasma. Non che in questa sede si vogliano lodare solo i capolavori, ci mancherebbe; il fatto è che, da queste foto almeno, la lama appare assai modesta. Il sugata non sembra molto proporzionato e le aperture lungo l'hamon sono indicative di zone in cui qualcosa è andato storto durante la tempra. E' un difetto abbastanza grave (a differenza delle aperture che si possono trovare nel ji o nello shinogiji) che può diventare più o meno tollerabile in lame...dai 500 anni in sù ! La hada, dalle immagini, pare molto compatta e stile muji, quindi l'impressione è che si tratti di una lama perlomeno shinshinto. Lo stato di conservazione è più che accettabile e la lama "leggibile"; comunque, non consiglierei di investire ulteriormente su un oggetto di questo tipo.
  20. I dati, le attribuzioni e le notizie "storiche" contenute in questo particolare libro vanno prese con le pinze. Leggende, verità e..convenienza vi si intrecciano.
  21. Dipende dal metodo di forgiatura e dal tipo (o tipi) di materiale impiegato

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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